lunedì 14 luglio 2014

L'uno per cento di differenza

Illustrazione di Valentina Malgarise.
Lo sappiamo che in questi fine settimana estivi, anche se non benedetti dal clima, ve ne andate a pascolare per spiagge e scogliere. Lo sappiamo. Vi vediamo sulle vostre pagine Facebook ilari di fronte a distese marine azzurre (o magari grigie e tempestose, ma pur sempre marine). Beh, sappiatelo: ci fate una rabbia infernale.

Illustrazione di Valentina Malgarise.
Perché, ormai lo sanno tutti, i Topi son gran nuotatori e non ne possono più di puzzare di cloro. Bramano il salmastro. Ma son costretti dalle più varie circostanze a essere urbani. Ieri mattina, poi, quando sono andati a correre c'era una bella caligine estiva milanese che sembrava di nuotare a secco. Dopo quaranta minuti: stop; e via in piscina. La cara vecchia Mincio.

Illustrazione di Valentina Malgarise.
Ma, come sempre, i libri son consolazione. E a volte bastano le immagini, come queste di Valentina Malgarise, che non ce ne vorrà se la pubblichiamo qui senza averle chiesto il permesso. Ma Valentina sa fare benissimo il colore del mare, quello con il fondale di sabbia chiara che si trova nelle isole della Grecia e qua e là in Sardegna e forse in altri posti dove non siamo mai stati.

Di libri sul nuoto abbiamo già scritto qui ma, da allora, altri libri si sono aggiunti al nostro scaffaletto. Uno, in particolare, è molto amato. Si chiama Swimming Studies, di Leanne Shapton, pubblicato da  Particular Books, scovato in quella inesauribile miniera che è lo Spazio BK di Diletta Colombo e Chiara Bottani.

Leanne Shapton la conoscevamo già (e già ne avevamo scritto, qui), ma non sapevamo che fosse stata nella squadra olimpica canadese di nuoto, che collezionasse costumi da bagno e condividesse con David Hockney un talento particolare per rappresentare le piscine.

Ma forse siamo solo noi maniaco ossessivi a riconoscere in quei rettangoli tagliati in prospettiva profondità, temperatura, tessuto e velocità dell'acqua, e onde di rifrazione in virata.


Ma, a parte farvi sentire male dopo il vostro fine settimana marino, c'è un'altra ragione per la quale scriviamo di questo libro: crediamo sia una lettura fondamentale per chi vuole intraprendere una carriera considerata "artistica" o "creativa", come quella di autore o illustratore. Il paragone con la carriera di una nuotatrice di talento non sembri azzardato. Shapton nuotava cinque ore al giorno, sei giorni la settimana. «Non ero la migliore, ma ero piuttosto veloce. Mi allenavo, mangiavo, viaggiavo e facevo la doccia con i migliori della nazione, ma non ero la migliore. Ero abbastanza brava.»



Ecco, questo saper gestire la frustrazione di non essere la migliore è qualcosa che accomuna i grandi. Essere grandi non significa essere necessariamente i migliori. Ma indubbiamente significa dover fare come se lo si fosse, sapendo di non esserlo. È uno stato di necessità.



Shapton descrive la fatica dell'allenamento, il dolore che ti prende dappertutto. E ricorda quante volte, prima di abbandonare lo sport agonistico, si sia domandata: «Perché?» Oggi, scrivendo e illustrando questo meraviglioso libro, torna a porsi continuamente un'altra domanda: «E se…?»



Leggetelo. Leggetelo tutti. Avrete così una misura precisa della fatica, dell'impegno, della tenacia, della determinazione, del dolore che si nascondono, non più visti, dietro un gesto: quello atletico di un nuotatore olimpico (o di un pattinatore, del quale avevamo scritto qui) o quello che muove un pennello, una penna, una matita sulla superficie di un foglio (o uno stilo su una tavoletta grafica).
Per voi, come per Leanne, il talento, la poesia, potranno fare solo l'uno per cento di differenza.


È una differenza enorme se la si guarda da dentro. Ma nessuno ve ne farà una colpa.

E se poi questo libro non vi bastasse e come noi siete fanatici del nuoto e non ne avete mai abbastanza di bracciate e azzurro, abbiamo in serbo altri due libri.

Il primo è Nuotare. Perché amiamo l'acqua, di Lynn Sherr, pubblicato nel 2012, breve e appassionata storia culturale del nuoto, dalle origini ai giorni nostri, ricca di tutte le notizie possibili e immagini su questo sport. L'autrice è la giornalista americana Lynn Sherr, una non giovanissima signora amantissima del nuoto che un giorno di alcuni anni fa si è messa in mente di attraversare l'Ellesponto a nuoto, come Byron, e ce l'ha fatta. Qui ci racconta anche, con garbo e sapienza, come.

Il secondo si intitola Lezione di nuoto di Valentina Fortichiari, giornalista e saggista, a sua volta fanatica di acque balneabili e con un passato da nuotatrice agonistica. Un romanzo che racconta come fu che la grande scrittrice Colette, durante una vacanza marina nei pressi di a Saint-Malo, insegnò a nuotare al suo figliastro Bertrand, figlio del suo secondo marito, Henry de Jouvenel, che diventò, alcuni anni più tardi, suo amante.

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