tag:blogger.com,1999:blog-29806670968130425062024-03-06T07:00:30.240+01:00TopipittoriLibri per ragazzi e immediati dintorni.Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.comBlogger1003125tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-6869294175175672222016-02-09T15:12:00.002+01:002016-02-09T15:14:16.620+01:00Il blog trasloca<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Cari lettori,<br />
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Con la messa a nuovo del nostro <a href="http://www.topipittori.it/it" target="_blank">sito</a>, il blog dei Topipittori finalmente si è trasferito <a href="http://www.topipittori.it/topipittori/" target="_blank">qui</a>.<br />
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Vi aspettiamo!<br />
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Vostri,<br />
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Topipittori.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3GCNZUGNBEqKVadykLk1ipn0pdjSSfv6KgYa_ry1EoBbvaI0HVDHilXo373Y3qKEABY_Jp_gTRhCKPvXqpmLTg7PljfOHkwv3Te86CWCnVN8D2yqVwn7JxSXX1jFxROqTOT00GKyCQig/s1600/Logo_LD.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3GCNZUGNBEqKVadykLk1ipn0pdjSSfv6KgYa_ry1EoBbvaI0HVDHilXo373Y3qKEABY_Jp_gTRhCKPvXqpmLTg7PljfOHkwv3Te86CWCnVN8D2yqVwn7JxSXX1jFxROqTOT00GKyCQig/s200/Logo_LD.jpg" width="200" /></a></div>
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Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-35011231666904150032015-12-08T23:25:00.000+01:002015-12-16T22:18:21.453+01:00Le storie che curano / 1. Bambini in ospedale
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<span style="color: #990000;">[di Rossella Caso]</span><br />
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Guarire con le storie è possibile? È proprio a partire da questo assunto che prende le mosse la trattazione di <i>Bambini in ospedale. Per una pedagogia della cura</i> (Anicia, 2015), volume nel quale ho provato a raccontare le esperienze della malattia e dell’ospedalizzazione “con gli occhi” dei bambini e dei ragazzi. <i>Non ditelo ai grandi</i>, titolava un suo prezioso saggio Alison Laurie, alludendo a quella capacità, tipicamente infantile, di osservare la realtà al di là di ciò che appare agli occhi del mondo adulto e di coglierne i significati più profondi e più nascosti. I suoi. <br />
Dei bambini malati, in fondo, si è sempre saputo ben poco. Egle Becchi ce li racconta come esseri storicamente visti – ovviamente dal mondo adulto – più vicini al mondo animale che a quello umano, imperfetti piccoli adulti sospesi tra il qui e l’altrove, che non avevano diritto di pensiero perché incapaci di pensare, né di parola perché non in grado di parlare, e che erano contrapposti, come sostiene opportunamente Egle Becchi, alle figure forti della collettività, non solo i genitori, ma in generale gli adulti, esseri invece parlanti, intelligenti e capaci di generare.<br />
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«Anche altri segni – sostiene la Becchi in <i>I bambini nella storia</i> (Laterza 1994) – mostrano la non autonomia dell’idea di bambino: la sua frequente assimilazione al regno animale e a figure umili della società, il suo legame con le stagioni, parti della giornata, numeri alla cui insegna è possibile scandire la sua crescita, porre dei termini univoci alle sue età, e con elementi o stati di elementi, riferendosi ai quali è possibile curarlo. Essere incerto, quindi, perché impreciso, inquietante nei suoi silenzi di sé, stimolante a dirne e a trattarne in modi assai eterogenei». Ritenuti incapaci di raccontar-si, bambini e bambine venivano così ritratti dai grandi in narrazioni che li costringevano in un essere, ma soprattutto in un dover-essere pedagogico, religioso o politico che non lasciava spazio alcuno per il potenziale sovversivo di regole e modelli dell’esistente e quindi creativo che l’infanzia, nella sua alterità, porta con sé. Riconosciuti socialmente dapprima solo come piccoli adulti, in seguito come figli o scolari, erano invece invisibili nei loro reali pensieri, emozioni, modi di vivere e di vedere la realtà, ma soprattutto in quanto appartenenti a un’età particolare dell’esistenza umana, dotata di bisogni specifici, connessi ai percorsi di crescita e di sviluppo che dovrà affrontare. <br />
Il cammino per “ritrovare” l’infanzia avrà inizio relativamente tardi, in quel XX secolo che Ellen Key ha significativamente definito “il secolo dei fanciulli” e che ha visto, tra gli altri eventi, l’approvazione di quella <i>Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza</i> della quale proprio in questo mese ricorre l’anniversario. <br />
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Nel testo vengono ripercorse molte delle tappe che idealmente, stando a quanto definito da quelli che nei documenti ufficiali vengono definiti “Stati Parti”, avrebbero dovuto portare al riconoscimento dei diritti del bambino e della bambina, per la prima volta identificati come soggetti “competenti”, in grado di dire la propria sulle questioni che li riguardano direttamente e le cui voci, soprattutto, debbano essere tenute in “seria considerazione”. <br />
Quanto è vero, tutto questo, per il bambino e la bambina ricoverati in ospedale? Che cosa si intende quando nell’articolo 24 della <i>Convenzione</i> si sostiene che ogni bambino ha diritto a «godere del miglior stato di salute possibile e di beneficiare di servizi medici e di riabilitazione»? Mi soffermerei, in particolare, sul concetto di «miglior stato di salute possibile». Di quale “sostanza” è fatta la salute dell’infanzia? Di nutrimento, sicuramente. E di medicine che aiutino a ristabilirla quando si sta male. Ma anche di coccole, di abbracci. Di calore. E – questa è l’ipotesi portante del volume – della voce di un adulto “curante” che racconti delle buone storie e che aiuti il bambino o la bambina ricoverati a narrare le proprie. <br />
L’ospedale, del resto, si legge nel volume, può essere visto come «un crocevia di storie»: di medici, di infermieri, di bambini e di bambine, di mamme e di papà. Storie alle quali talvolta, specialmente i più piccoli, non sanno dare un senso. Le parole di una fiaba, di una favola, di un racconto, possono in questa direzione venire incontro alle loro esigenze di chiarezza, di significazione, che, come scriveva Bruno Bettelheim, rappresentano l’impresa più forte e più difficile. La chiave della risoluzione non sta solo ed unicamente nella struttura e nella trama della storia – quella della fiaba è, in fondo, la struttura universale di ogni narrazione ed è per sua propria natura salvifica – ma nello stesso gesto del raccontare, da parte dell’adulto curante: un gesto che unisce, in una relazione fondata sulla fiducia e tesa alla cura, narratore e ascoltatore nel viaggio comune rappresentato dalla storia.<br />
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Un buon educatore – quello che nel volume viene identificato come l’<i>Educatore Ospedaliero per l’Infanzia</i> – dovrebbe utilizzare le storie come veicolo privilegiato di relazione e di cura del piccolo paziente. <br />
Il riconoscimento del legame tra storie e salute – intesa come benessere psico-fisico dell’individuo – ha indotto negli anni Novanta un gruppo di studiosi di area anglosassone a elaborare le basi teoriche della cosiddetta <i>bibliotherapy</i> o <i>reading-therapy</i>, in italiano “biblioterapia” o “libroterapia”. Termine che nella definizione classica rimanda alla pratica del «curare attraverso i libri», o meglio attraverso le storie che quei libri raccontano. Il <i>Webster New Collegiate Dictionary</i> la definisce come una metodologia di sostegno per la soluzione di problemi personali fondata sulla pratica di una lettura “guidata”. Analoga la definizione dell’American Library Association, che la annovera tra gli strumenti di supporto alle pratiche terapeutiche in medicina e in psichiatria. <br />
Si è visto come la narrazione possa essere uno strumento “attivatore” di resilienza ed è proprio su questa base che secondo E. Schlenther e M. Anderson, tra gli altri, leggere ai bambini e alle bambine che si trovino a vivere una situazione “di emergenza” storie che si colleghino ai loro bisogni interiori può essere un valido modo per prendersi cura della loro crescita e del loro sviluppo, che in queste situazioni non deve e non può arrestarsi. <br />
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<br />
Le evidenze scientifiche da loro raccolte nell’ambito di ricerche
condotte con bambini ospedalizzati mostrano che la lettura favorisce nel
piccolo paziente lo sviluppo personale, l’adattamento, l’igiene clinica
e mentale, il problem solving. Starker ha dimostrato come l’uso delle storie in ambito pediatrico migliori le capacità di far fronte ai problemi di salute e alle cure mediche, fornisca conforto e riduca i livelli di stress. Se, con Bruner, la narrazione è fabbrica di senso dell’esistenza umana; se, con Calvino, le fiabe sono il catalogo dei destini che si danno all’uomo e alla donna, in ospedale le storie possono fungere da “bussole di carta”, da “sassolini” che consentiranno al piccolo paziente, come Pollicino, di attraversare e ri-attraversare la foresta per tornare a casa più grande, più forte e più ricco dopo aver vinto il proprio orco o lupo “cattivo”: la malattia.<br />
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<i>Viole, mimose e quadrifogli, o sull’amicizia e altre emozioni</i><br />
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Malattia e ospedalizzazione possono essere delle esperienze altamente “spersonalizzanti”: il bambino costretto a separarsi dalle proprie abitudini quotidiane, dai propri oggetti, dai propri affetti a causa del ricovero in ospedale può, specialmente se molto piccolo, sentirsi abbandonato dall’oggetto del proprio amore, la madre, e in generale dai propri punti di riferimento affettivi: parenti, insegnanti, amici. Persone che spesso, non essendo in grado di gestire i loro stessi sentimenti rispetto alla malattia del bambino, finiscono col negare al piccolo la possibilità di provarne, quasi come se non fosse in grado di avvertire ansia, tristezza, paura, dolore, proprio in quanto bambino.<br />
Se da un lato questa idea consente ai genitori di non sentirsi completamente schiacciati dalla malattia del figlio, dall’altra induce spesso il piccolo paziente a fare finta di non provarne, nel timore che la mamma e il papà non sarebbero in grado di sopportare il peso della sua sofferenza bambina.<br />
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Percezione che può tradursi in una vera e propria “anestesia emotiva” potenzialmente dannosa nella costruzione dell’identità personale. Gli albi illustrati si offrono in questa direzione come dei veri e propri “alfabetieri” di emozioni: l’amore, l’amicizia, la solidarietà, ma anche la tristezza, la rabbia, la gelosia trovano spazio ed espressione in pagine capaci di parlare nel linguaggio dei bambini e delle bambine e perciò di stimolarli a raccontare a loro volta le proprie e di dare ad esse un senso in un luogo, l’ospedale, ove troppo spesso non viene permesso di esprimerle.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPQOvsMwBYN1cfDxsSCGEHIg5zCRTr826PghrJ_oIX59QE57Zx3sVdl2Qxj1bNXOTbNQFfSoB4m8_ShBEOXFpiAT0jrWtkkzFgGy1lZ5I5CUNtk9kjgikeD7qtJIhYQBLIfLm6EKI5Ct0/s1600/cover_rossoamore.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPQOvsMwBYN1cfDxsSCGEHIg5zCRTr826PghrJ_oIX59QE57Zx3sVdl2Qxj1bNXOTbNQFfSoB4m8_ShBEOXFpiAT0jrWtkkzFgGy1lZ5I5CUNtk9kjgikeD7qtJIhYQBLIfLm6EKI5Ct0/s1600/cover_rossoamore.jpg" /></a></div>
È tutta la gamma di emozioni, infatti, che prende corpo in alcune storie. Angelica, piccola protagonista di <i>Zoo segreto</i> di Giovanna Zoboli e Francesca Bazzurro (Topipittori 2004) sa pensare «pensieri cattivi come coccodrilli, al punto che si spaventa anche lei». Altre volte, invece, «sono placidi come ippopotami: così placidi che ci può ballare sopra con in testa un uccello che canta».<br />
<br />
<i>In alcuni momenti, la guardi e pensi che la sua testa sia una boccia di vetro in cui nuotano eleganti pesci rossi: capita quando un po’ si annoia, un po’ è distratta. Certi giorni, invece, è un oceano: sopra ci vedi navigare bastimenti carichi di mercanzie. Sotto, non lo sai, ma ci passano le creature degli abissi. Se la offendi si arrabbia: allora i pensieri guizzano come i lucci nei fiumi. Apparentemente tutto è tranquillo ma all’improvviso ne salta fuori uno e se sei nei paraggi sono guai. […] Nelle giornate brutte, la osservi dietro i vetri rigati di pioggia. Ma se potessi sapere cosa vede, rimarresti sorpreso: non case e automobili; a sfilare sono i ricordi, lenti come carovane di cammelli. Quando c’è bel tempo, invece, la sua testa brulica di idee: ti fa venire in mente un prato in primavera ma devi guardarlo sopra e sotto. […] </i><br />
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<br />
<i>Ci sono anche momenti in cui i pensieri fanno un chiasso terribile.
Angelica li scambia per uccelli rapaci. Invece, li guardi bene, e non
sono più grandi di un calabrone. Oppure capita il contrario: le salta in
testa una cosa da niente, ma piccola e colorata come un martin
pescatore: e si capisce subito che è straordinaria. </i><br />
<br />
<i> </i>Un bambino, dunque, parafrasando una definizione di Beatrice Alemagna in <i>Che cos'è un bambino </i>(Topipittori 2008), è una “persona piccola” con grandi pensieri, sentimenti, emozioni. Che non smette mai di provare, anche in una camera d’ospedale.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJ4PX9EGXxuBQt3FhCH87v6qImLAjlxL3lrW80VsmygFDW5P7YDiJ2p2uLgX-O9DIAEaczg37gxd02I3Kcof4zyDvjekv_DIrCswfaIoni54zN3u1rBUQJQ6YwA3lyPW7LkcJ158owQD4/s1600/rossoamore_3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="197" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJ4PX9EGXxuBQt3FhCH87v6qImLAjlxL3lrW80VsmygFDW5P7YDiJ2p2uLgX-O9DIAEaczg37gxd02I3Kcof4zyDvjekv_DIrCswfaIoni54zN3u1rBUQJQ6YwA3lyPW7LkcJ158owQD4/s400/rossoamore_3.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Una storia come <i>Rosso come l’amore</i> di Valentina Mai (Kite 2012) può restituirgli la percezione dell’indissolubilità del legame affettivo con le persone importanti della sua vita. Sebbene racconti della ricerca dell’amore di un uccellino rosso, l’albo si presta senza alcuna forzatura semantica a narrare il senso di attesa della persona cara che spesso può cogliere il bambino ricoverato, se viene lasciato solo: «Da principio semplicemente aspettavo che arrivassi. Dopo qualche tempo ho cominciato a vederti dappertutto».<br />
Pagina dopo pagina l’uccellino rosso sperimenta tutte le emozioni collegate a quell’attesa: la speranza, la paura di non trovare più la persona amata, la gioia di incontrarla – nel caso del bambino ammalato di (ri)trovarla – alla fine della propria faticosa ricerca: «Quando penso che ti avevo così tanto cercato… mi sembra una follia». <br />
<br />
<i>(1/continua)</i><br />
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</div>
Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-77970495377222795072015-12-06T18:47:00.000+01:002015-12-06T23:27:42.603+01:00La rete dei libri /14: Leggo per te<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span style="font-size: large;">Nome del blog:</span> <span style="color: #990000;"><span style="font-size: large;">Leggo per te</span></span><br />
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<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhclmdpKFzwyIaPiA9Dmi1m2oPxH4IhLyXt5r-yKpCMT0XUjhmjYdxnxf5PpwfENtsym9MzyX_Hag1-EJVg-5FDdBoPch6CU1gSvUT_vuy7SMqmoaMbon0fJflSw_L9pw6PGA8Ko94sfRc/s1600/capture1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="191" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhclmdpKFzwyIaPiA9Dmi1m2oPxH4IhLyXt5r-yKpCMT0XUjhmjYdxnxf5PpwfENtsym9MzyX_Hag1-EJVg-5FDdBoPch6CU1gSvUT_vuy7SMqmoaMbon0fJflSw_L9pw6PGA8Ko94sfRc/s400/capture1.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<i>Di cosa si occupa?</i><br />
<i>Leggo per te</i> si occupa di libri per bambini e ragazzi, con particolare attenzione al mondo dell’illustrazione, per il quale è stata recentemente avviata una rubrica quindicinale: <a href="https://leggoperte.wordpress.com/2015/04/27/i-libri-del-giardino-segreto/" target="_blank"><i>I libri del giardino segreto</i></a>. <br />
<br />
<i>Chi lo fa?</i> <br />
Una mamma e maestra appassionata di letteratura per l’infanzia: io, Simona Calissano. Ho iniziato ad avvicinarmi a questo mondo durante i più recenti studi universitari (ho dedicato la mia tesi all’autore e illustratore Alessandro Sanna), poi l’arrivo di una nuova, piccola lettrice è stato uno stimolo ulteriore anche per quanto concerne le modalità di lettura. Infatti, ho intrapreso un corso per imparare e approfondire le tecniche di lettura ad alta voce (tenuto mensilmente da Dario Apicella presso la Libreria l’<i>Albero delle lettere</i> di Genova) che si è rivelato non solo utile, ma anche molto divertente.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZh_CIUpALYILRH1Ko_s0JJhJapZ5GieBYywQA4YRjXXn0hSReqBqptxirsbDCqKZXgpT3csiEHIduvyjnz30eKu0xPu29pQVy00IPMeCvQkSmRzQgid2sMD_iygtPXP2d2Bm7eXSyFYU/s1600/DSCN9634.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZh_CIUpALYILRH1Ko_s0JJhJapZ5GieBYywQA4YRjXXn0hSReqBqptxirsbDCqKZXgpT3csiEHIduvyjnz30eKu0xPu29pQVy00IPMeCvQkSmRzQgid2sMD_iygtPXP2d2Bm7eXSyFYU/s400/DSCN9634.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Simona Calissano con sua figlia Rebecca.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<i>Quando e perché è nato?</i><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Il blog è nato qualche mese dopo la nascita di mia figlia, Rebecca. Mi ero avvicinata ai libri per bambini già da un po’ di tempo, per questioni professionali, ma è stato il suo arrivo a catapultarmi nel progetto <i>Nati per Leggere</i> e, di conseguenza, agli autori e alle case editrici specializzate. <br />
<br />
<i>Con quale frequenza viene aggiornato?</i><br />
Ogni quindici giorni viene pubblicato un post dedicato a un albo illustrato, mentre gli altri eventuali post non seguono una programmazione temporale. Accanto al blog, esiste l’omonima pagina facebook che viene aggiornata quasi ogni giorno, con diversi spunti, articoli presi dalla rete, o le foto delle nostre letture. <br />
<br />
<i>Il primo post </i><br />
<a href="https://leggoperte.wordpress.com/2012/09/24/1-libri-da-accarezzare/" target="_blank"><i>Libri da accarezzare</i></a>: dedicato ai libri morbidi pensati apposta per i neonati<i> </i><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTGmBC_-er3AK_RkByQykFRGd4ormCzApABU6wD_TQYrc5Kq3BlV2HantY_vYJikQ3sAFCbYneSEU7aFYAfonBbmB4vd4yH4kmxr5y-5tdSFYVvUOmDc4OvTYBl_ejp6EpeLZlPXIPkXQ/s1600/leggoxte.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTGmBC_-er3AK_RkByQykFRGd4ormCzApABU6wD_TQYrc5Kq3BlV2HantY_vYJikQ3sAFCbYneSEU7aFYAfonBbmB4vd4yH4kmxr5y-5tdSFYVvUOmDc4OvTYBl_ejp6EpeLZlPXIPkXQ/s640/leggoxte.jpg" width="272" /></a></div>
<i>L’ultimo post </i><br />
<a href="https://leggoperte.wordpress.com/2015/06/18/la-zattera-o-dellimmaginazione/" target="_blank"><i>La zattera, o dell’immaginazione</i></a><br />
<i><br />Il post più letto</i><br />
Attualmente è <a href="https://leggoperte.wordpress.com/2015/04/30/june-e-lea-la-sorellanza/" target="_blank"><i>June e Lea: la sorellanza</i></a> dedicato a <i>June e Lea</i> di S. Desmazières e S. Bonini <br />
<br />
<i>Il mio post preferito</i> <br />
Il post preferito è sempre… <a href="https://leggoperte.wordpress.com/" target="_blank">l’ultimo</a>, perché rappresenta la passione del momento, il libro che mi ha colpito in maniera particolare. <br />
<br />
<i>1000 battute per raccontare un blog </i><br />
<i>Leggo per te</i> è nato per condividere il percorso di una mamma che ha scoperto la bellezza di leggere ad alta voce per la sua bambina, ancora prima che lei nascesse. Pian piano è cresciuto, seguendo l’evoluzione di una passione profonda per le storie e per l’arte dell’illustrazione. Alcuni post sono frutto delle esperienze di lettura a scuola, con i bambini, le quali sono sempre molto gratificanti e arricchenti. Penso, infatti, che le letture in cerchio siano un momento molto significativo dal punto di vista pedagogico e relazionale e andrebbero incentivate. La condivisione è la chiave dell’intero percorso, anche per quanto concerne la pagina facebook: il confronto con altri genitori, insegnanti, autori, esperti ed appassionati è molto prezioso e stimolante. Fortunatamente, negli ultimi tempi sono nati diversi blog dedicati ai libri per l’infanzia. A me piace ospitare e diffondere i diversi post, perché ciascuno di essi contribuisce alla promozione della lettura e permette di apprezzare interpretazioni e punti di vista differenti e complementari. <br />
<br />
Abbiamo già parlato di:<br />
13 - <a href="http://topipittori.blogspot.it/2015/10/la-rete-dei-libri-13-uno-spazio-in.html" target="_blank">Buk a zig zag</a><br />
12 - <a href="http://topipittori.blogspot.it/2015/09/la-rete-dei-libri-12-un-magnifico.html" target="_blank">Apedario</a><br />
11 - <a href="http://topipittori.blogspot.it/2015/09/la-rete-dei-libri-11-un-luogo-magico.html" target="_blank">Le stanze del labirinto</a><br />
10 - <a href="http://topipittori.blogspot.it/2015/07/la-rete-dei-libri-10-seminare-briciole.html" target="_blank">Briciole di Pollicino</a><br />
9 - <a href="http://topipittori.blogspot.it/2015/07/la-rete-dei-libri-9-un-servizio_15.html" target="_blank">Le letture di Biblioragazzi</a><br />
8 - <a href="http://topipittori.blogspot.it/2015/07/la-rete-dei-libri-8-quando-chiudi-il.html" target="_blank">La coda dei libri</a><br />
7 - <a href="http://topipittori.blogspot.it/2015/07/la-rete-dei-libri-7-il-desiderio-di.html" target="_blank">Seren sarà</a><br />
6 - <a href="http://topipittori.blogspot.it/2015/06/la-rete-dei-libri-5-naturalmente-libri.html" target="_blank">Lacasadifra</a><br />
5 - <a href="http://topipittori.blogspot.it/2015/06/la-rete-dei-libri-4-leggendo-con-mio.html" target="_blank">Scaffale Basso</a><br />
4 - <a href="http://topipittori.blogspot.it/2015/06/la-rete-dei-libri-4-un-ottimo-strumento.html" target="_blank">Milkbook</a><br />
3 - <a href="http://topipittori.blogspot.it/2015/06/la-rete-dei-libri-3-esplorare-il.html" target="_blank">Atlantide Kids</a><br />
2 - <a href="http://topipittori.blogspot.it/2015/05/la-rete-dei-libri-2-gigi-e-la.html" target="_blank">GiGi il giornale dei giovani lettori</a><br />
1 - <a href="http://topipittori.blogspot.it/2015/05/la-rete-dei-libri1-libri-e-marmellata.html" target="_blank">Libri e marmellata</a><br />
<i>_____________</i><br />
<i>Non abbiamo la pretesa di sapere tutto. Quindi, se avete un blog che
si occupa con continuità di libri per ragazzi, segnalatecelo scrivendo a
info[at] topipittori [punto] it indicando come soggetto del messaggio </i>La rete dei libri<i>.
Abbiamo già pronti parecchi post pronti, quindi non saremo celeri, né a
rispondere né a pubblicare. Ma cercheremo di non dimenticarci niente.</i><br />
<i>Grazie.</i><br />
<br />
<div>
<i><br /></i></div>
<br /></div>
Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-56487029199275386842015-12-03T09:55:00.000+01:002015-12-03T09:55:47.368+01:00Arrivano i Minitopi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkbnAzLlxfwA51XY7GbomgXCezA9XnTZyiFhe3EXRvTxcHUBWZ10CTpQAzLdDQwRqHX8NS8C_0F3Mnfn_quLhZKFuo1N5idmSsIKA7w5aMbwwfAjuxI-OwFgmmmTn-dllIkHTgXDqpUIc/s1600/copertina-minitopi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkbnAzLlxfwA51XY7GbomgXCezA9XnTZyiFhe3EXRvTxcHUBWZ10CTpQAzLdDQwRqHX8NS8C_0F3Mnfn_quLhZKFuo1N5idmSsIKA7w5aMbwwfAjuxI-OwFgmmmTn-dllIkHTgXDqpUIc/s400/copertina-minitopi.jpg" width="276" /></a></div>
La prima volta che ho visto un libro illustrato in edizione economica è stato alcuni anni fa al salone di Montreuil, a Parigi, allo stand di <a href="http://www.ecoledesloisirs.fr/index.php" target="_blank"><i>L'école des loisirs</i></a>, che è una delle case editrici di libri per ragazzi più importanti del mondo, con un catalogo fantasmagorico in cui albergano sfilze di capolavori.<br />
<br />
Non ho idea di quanti libri abbiano pubblicato dall'inizio della loro storia, che data 1965 (ha compiuto <a href="http://50ans.ecoledesloisirs.fr/" target="_blank">50 anni</a>, quest'anno). Ma insomma qualche migliaio. Data la qualità del catalogo e la necessità di non lasciare impubblicati libri importanti, molti dei quali diventati classici della letteratura illustrata, ecco la necessità di editare numerosi titoli in edizione economica.<br />
<br />
Al loro stand a Montreuil, se mai ci andrete o ci siete già stati, ce n'è una intera parete. Personalmente ne feci incetta: costavano poco e c'erano un sacco di titoli che volevo prendere da un pezzo. Grazie al basso costo e alla qualità dell'edizione, che pur in formato ridotto e in brossura, è ben realizzata, potei soddisfare la mia avidità.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsDR14PEJ6YhAnfOUYPmBZ6xq7ShyGMnFDU97NHP8gyebo8iiY-57jNQRR9NnGBV-X0QBit8Ce49wKoJBZaIKmddmxCoz89HszyJVRhKt4r9W_M1qGDSTW4IvT2WzZkNkNuAQLxvtWmJU/s1600/impaginato_def-5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsDR14PEJ6YhAnfOUYPmBZ6xq7ShyGMnFDU97NHP8gyebo8iiY-57jNQRR9NnGBV-X0QBit8Ce49wKoJBZaIKmddmxCoz89HszyJVRhKt4r9W_M1qGDSTW4IvT2WzZkNkNuAQLxvtWmJU/s400/impaginato_def-5.jpg" width="400" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggOMJfDmR0iwrdPskZv7Lp3lviiW1zJ2FkzJq9CCp2VMBNXInyxcrtV32AbgZ9WXre6-wuBm_d0Ssph8HhKnMpS2cgqBTrDqAfubUp2fUGSf7uR0tReUyot9kGU7BiliMtMBoQqawy7HQ/s1600/impaginato_def-9.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggOMJfDmR0iwrdPskZv7Lp3lviiW1zJ2FkzJq9CCp2VMBNXInyxcrtV32AbgZ9WXre6-wuBm_d0Ssph8HhKnMpS2cgqBTrDqAfubUp2fUGSf7uR0tReUyot9kGU7BiliMtMBoQqawy7HQ/s400/impaginato_def-9.jpg" width="400" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyqvN2Qn7glgkcv3aix5kZoECEwjmhEobkjHIPxwQo_XIa2xXIFnhbTXUm4UsAIHSO6BBJRCc6A85hyphenhyphenlbdwOTpTTpdLkHzKIvTAhl4Q_8JjOMDyZ_H_qdMEzYf2J1Zgcri-yBuutf8V8g/s1600/impaginato_def-10.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyqvN2Qn7glgkcv3aix5kZoECEwjmhEobkjHIPxwQo_XIa2xXIFnhbTXUm4UsAIHSO6BBJRCc6A85hyphenhyphenlbdwOTpTTpdLkHzKIvTAhl4Q_8JjOMDyZ_H_qdMEzYf2J1Zgcri-yBuutf8V8g/s400/impaginato_def-10.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Dopo undici anni di vita, ai Topipittori si è posto lo stesso problema. È chiaro, questo momento viene per tutti gli editori: alcuni libri si esauriscono ed escono dal catalogo e si deve decidere se ristampare o no. In molti casi la risposta è naturale, quando un libro continua a vendere senza interruzioni o cali, si ristampa. Ma ci sono libri che hanno vendite meno costanti e che tuttavia continuano sia ad avere un mercato sia a essere richiesti dal pubblico, che spesso si rivolge all'editore pregandolo di ristampare. Per questo tipo di libri l'edizione economica è la soluzione ideale: rimette in circolo libri che hanno ancora una vita possibile a un costo inferiore, sia per il pubblico sia per l'editore. Il prezzo basso, inoltre, è un incentivo per una fascia di pubblico rimasta tagliata fuori dall'acquisto di libri troppo costosi per il prezzo di copertina dell'edizione cartonata, per forza di cose più alto, data la qualità di stampa e di rilegatura.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDqp_ZBmtoIkxay6_ZIXI3h6to_U2aFEPzheznDdWFmFk2CBZ6uHysKA1OAMUC5xBOk9hg9AdN3p6CHhpDA2TpVe5G7sfWrxAjjtOyTzdq5A2pRJdIgq6wnnIgdV_xhiDkkR3wr24LdNI/s1600/impaginato_def-12.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDqp_ZBmtoIkxay6_ZIXI3h6to_U2aFEPzheznDdWFmFk2CBZ6uHysKA1OAMUC5xBOk9hg9AdN3p6CHhpDA2TpVe5G7sfWrxAjjtOyTzdq5A2pRJdIgq6wnnIgdV_xhiDkkR3wr24LdNI/s400/impaginato_def-12.jpg" width="400" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjegjGVjOPN-vu-uasKk_qGY7qVtmIpqGor0dYhU54deCHNuQH_DzPqFJwGVN9n1EZXybZhctzIC4ZN3fLBm63Lm8KkKoWOPYU2vzJVHWf61hgIk1ln1X8wU2ggNx-emczESq9kbS_lxms/s1600/impaginato_def-13.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjegjGVjOPN-vu-uasKk_qGY7qVtmIpqGor0dYhU54deCHNuQH_DzPqFJwGVN9n1EZXybZhctzIC4ZN3fLBm63Lm8KkKoWOPYU2vzJVHWf61hgIk1ln1X8wU2ggNx-emczESq9kbS_lxms/s400/impaginato_def-13.jpg" width="400" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuawg9tH5aykYEwmZA10FJ7frP7bCyL_0Ue_RzAdEaxbW6ksqFxeubz7XPKhDAjXnoz4NSH7N_WXKVtRko8YC-VqLmvCeDQ6e1UTw9gKzfM_UrceNmpD7Zia3KZrp9ZMt5f50nFra-RGA/s1600/impaginato_def-16.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuawg9tH5aykYEwmZA10FJ7frP7bCyL_0Ue_RzAdEaxbW6ksqFxeubz7XPKhDAjXnoz4NSH7N_WXKVtRko8YC-VqLmvCeDQ6e1UTw9gKzfM_UrceNmpD7Zia3KZrp9ZMt5f50nFra-RGA/s400/impaginato_def-16.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Il primo libro che uscirà nei nostri <i>Minitopi</i>, così ci è parso naturale chiamare le nostre edizioni economiche, è <a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/e-sulle-case-il-cielo-0" target="_blank"><i>E sulle case il cielo</i></a>, di Giusi Quarenghi e Chiara Carrer, che a oggi ha avuto quattro edizioni. L'edizione economica costa 12,00 euro e non ha un formato ridotto, rimasto quello originale: 13 x 19. Avrà anche due contenuti speciali: due scritti. Il primo è di Roberto Denti, uscito su Liber n. 77, sulla poesia per ragazzi e sulla novità che, nel 2007, questo libro introdusse nel panorama della proposta editoriale della poesia per ragazzi; il secondo, di Giusi Quarenghi che riflette sulla lingua poetica. <br />
Nel 2016 usciranno almeno altri tre Minitopi, ma i titoli non ve li riveliamo, perché vogliamo siano una sorpresa. Avranno formati un po' più ridotti rispetto ai cartonati, ma promettiamo accessibilità, un prezzo contenuto, combinata a una buona qualità di edizione per carta e stampa. Quindi state all'occhio.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6hmE0SRyJ0H7xVzjFWQXN9Ge8vlBuICvl0Cv2YmpSDhjrCJBoKihkW2inVN8wHkFR5XTtfCoEzxgI_wG3BYcf6tauHssof4PGOexKihrGwol8CN7646l6uqk9C8Xo6oMwyfVuFrPfSDU/s1600/impaginato_def-18.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6hmE0SRyJ0H7xVzjFWQXN9Ge8vlBuICvl0Cv2YmpSDhjrCJBoKihkW2inVN8wHkFR5XTtfCoEzxgI_wG3BYcf6tauHssof4PGOexKihrGwol8CN7646l6uqk9C8Xo6oMwyfVuFrPfSDU/s400/impaginato_def-18.jpg" width="400" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPVFVQ0bYjRItoHus8Y6i_EgI6iTEcDbvBXqGMSNERPntX2MnnJvyjqF4ZYSPmnQ3tQmZ7NeKQONBkgPRBIt8oygXcbtwPiVazeO9Hm3RI7xCmhsEMh9k4bM11smMqVhiCvrs6vGqltQ4/s1600/impaginato_def-22.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPVFVQ0bYjRItoHus8Y6i_EgI6iTEcDbvBXqGMSNERPntX2MnnJvyjqF4ZYSPmnQ3tQmZ7NeKQONBkgPRBIt8oygXcbtwPiVazeO9Hm3RI7xCmhsEMh9k4bM11smMqVhiCvrs6vGqltQ4/s400/impaginato_def-22.jpg" width="400" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOYeJ2e-y-rRK6NyBUZnxp3jHdPHzNEWJHNOmIPxqaek9JkpTJ81ljfsvijCEvvoxZ7v7d-YxvDx_vhVBYmYc3AN5bf9xCJrGCkDexcLWuoiwcyeWAgyc_zETD3LFIaK2z7Lq4Nx2XRQc/s1600/impaginato_def-24.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOYeJ2e-y-rRK6NyBUZnxp3jHdPHzNEWJHNOmIPxqaek9JkpTJ81ljfsvijCEvvoxZ7v7d-YxvDx_vhVBYmYc3AN5bf9xCJrGCkDexcLWuoiwcyeWAgyc_zETD3LFIaK2z7Lq4Nx2XRQc/s400/impaginato_def-24.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-12039844200544722742015-12-02T07:57:00.001+01:002015-12-02T07:57:25.360+01:00Secondo voi, che cos'è un bambino?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSTo_gMOm7QLeqPaWR2v1T8DVRnGBhdvy6V7Fghawal7GdozeD-E6j_eCrc1mT5pNvbKjl8ldkYJiKpm2zt0wBKXvSIsmAhiMOi9xqrIt9XnqMgzZKuWTIm_Lxq641O32dUJgF0xRJNeU/s1600/Immagine+1.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="145" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSTo_gMOm7QLeqPaWR2v1T8DVRnGBhdvy6V7Fghawal7GdozeD-E6j_eCrc1mT5pNvbKjl8ldkYJiKpm2zt0wBKXvSIsmAhiMOi9xqrIt9XnqMgzZKuWTIm_Lxq641O32dUJgF0xRJNeU/s400/Immagine+1.png" width="400" /></a></div>
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<span id="goog_1540811455"></span><span id="goog_1540811456"></span></div>
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Da venerdì 4 a martedì 8 dicembre si terrà a Roma <a href="http://www.lenius.it/piu-libri-piu-liberi-2015-programma/" target="_blank"><i>Più libri più liberi</i></a>, fiera della piccola e media editoria. Come sempre parteciperemo anche noi Topi. Saremo, come da tradizione, allo stesso posto: chi lo conosce, ci troverà senza fatica; per tutti gli altri cercate lo stand H08, che è di fronte a Corraini e di fianco a Edizioni Corsare.<br />
Veniteci a trovare perché oltre all'intero catalogo a vostra disposizione, abbiamo tutte e undici le novità appena uscite: da <a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/di-qui-non-si-passa" target="_blank"><i>Di qui non si passa</i></a> a<a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/il-meraviglioso-cicciapelliccia" target="_blank"> <i>Il meraviglioso Cicciapelliccia</i></a>, da <a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/una-lettera-leo" target="_blank"><i>Una lettera per Leo</i></a> a <a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/la-voliera-doro" target="_blank"><i>La voliera d'oro</i></a> e a <a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/uccelli-da-disegnare-e-da-colorare" target="_blank"><i>Uccelli da colorare e disegnare</i></a>, da <a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/storia-piccola" target="_blank"><i>Storia piccola</i></a> a <a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/il-topo-che-non-cera" target="_blank"><i>Il topo che non c'era</i></a>, da <a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/capriole" target="_blank"><i>Capriole</i></a> a <a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/occhio-al-mosaico" target="_blank"><i>Occhio al mosaico</i></a>, fino alle <a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/20-buone-ragioni-regalare-un-libro-un-bambino" target="_blank"><i>20 buone ragioni per regalare un libro a un bambino</i></a> e a <a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/e-sulle-case-il-cielo-0" target="_blank"><i>E sulle case il cielo</i></a> nella nuova edizione Minitopi. Potrete sfogliarle in tranquillità e decidere di quale proprio non potete fare a meno. Oppure potete anche solo passare a salutarci.<br />
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<a href="http://www.topipittori.it/it/home" target="_blank"><img alt="http://www.topipittori.it/it/home" border="0" height="312" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj33xulhwmg_njfq5iZthLVTzXHdGHSYkmA2qKuu_LatddvvOn7VUP-MUT8MHZvGj2_JQLDI81rhaxX4hi1jZy5Tz4B6cOX5k7Z0mBj8rUln3Pg6_Bdbw_4BUHf3JACljmAVLUZb9kssh4/s400/Immagine+2.png" title="" width="400" /></a></div>
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Quest'anno la mostra scelta da Più libri più liberi e organizzata da <a href="http://www.bibliotu.it/.do#0" target="_blank">Biblioteche di Roma</a> per lo Spazio ragazzi è dedicata a <a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/che-cos%E2%80%99%C3%A8-un-bambino" target="_blank"><i>Che cos'è un bambino</i></a> di <a href="http://www.topipittori.it/it/autore/beatrice-alemagna" target="_blank">Beatrice Alemagna</a>. In esposizione, su pannelli di grande formato, ci sarà l'intero libro completo di illustrazioni e testi. <br />
<i>Che cos'è un bambino</i> è il nostro libro di maggiore successo sia
di pubblico sia di vendite. È diventato una sorta di icona: il libro con
cui siamo identificati come editori, probabilmente anche all'estero
dato che è stato tradotto in 9 lingue: inglese, coreano, olandese,
portoghese, spagnolo, francese, greco, cinese, svedese. Il successo del
libro è legato ai contenuti, decisamente innovativi sia per i temi,
l'identità infantile in relazione a quella adulta, sia per il modo in
cui l'infanzia è rappresentata attraverso parole e immagini. Un modo
unico, nato dal lavoro sull'identità che Beatrice Alemagna svolge da
sempre con i bambini e che è al centro di tutti i suoi libri.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPAp6ejzC0fvTzhN4ZziGJVQJpnVwnTiLdTgk_prPDi7ynip-XVPoUfFTa3oVWAuMlflpqPxU2S81JCZc18Pwn_bvU6TGI4aIHPnkcyMk_lfLw8Tihn-VyX4kHf2vkQz3z-R5o_VD2Zfg/s1600/copertina_che_cos_bambino_hi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPAp6ejzC0fvTzhN4ZziGJVQJpnVwnTiLdTgk_prPDi7ynip-XVPoUfFTa3oVWAuMlflpqPxU2S81JCZc18Pwn_bvU6TGI4aIHPnkcyMk_lfLw8Tihn-VyX4kHf2vkQz3z-R5o_VD2Zfg/s400/copertina_che_cos_bambino_hi.jpg" width="300" /></a></div>
Da quando è uscito, nel 2008, <i>Che cos'è un bambino</i> è stato ristampato decine di volte; in Italia ha venduto circa 25.000 copie, e nel mondo più di centomila. L'edizione messicana è stata acquistata dal governo per la distribuzione nelle scuole e ha venduto 32 mila copie. In Spagna è stato adottato come libro ufficiale Unicef per il Natale del 2008.<br />
Nel 2014, <i>Che cos'è un bambino</i> è stato tra i più votati dai bibliotecari italiani per ragazzi, interpellati su quali albi illustrati per la fascia 0-11 anni ritenessero i più belli, per essere inseriti nell'edizione 2015 di <a href="http://www.ifla.org/publications/ifla-professional-reports-136" target="_blank"><i>The world through picture books</i></a>, pubblicazione sia digitale sia cartacea curata da Ifla (International Federation of Libraries Association), nata per presentare ai bibliotecari del mondo i 10 albi più belli di ciascun paese del mondo.<br />
Sebbene <i>Che cos'è un bambino</i> abbia avuto un successo immediato, la sua fortuna si è costruita nel tempo. Il libro oggi registra il doppio delle vendite di quelle realizzate all'esordio. E le vendite sono in crescita. La causa di questa crescita costante e ininterrotta è il passaparola fra librai, bibliotecari e genitori.<br />
Percepito da alcuni come un illustrato “più per adulti”, in realtà <i>Che cos'è un bambino</i> ha molto apprezzato anche dai piccoli, come sa chi lo ha proposto loro. Moltissime sono state le attività formative e didattiche che, in questi anni, sono state organizzate in biblioteche e scuole, mettendo il libri al centro dell'attenzione dei bambini (ricordiamo fra le altre, quelle svolte da Antonella Capetti e da Tiziana Cherubini).<br />
Poco seguito dai media tradizionali, anche specializzati, <i>Che cos'è un bambino</i> ha ricevuto e riceve, a sette anni di distanza dall'uscita, molta attenzione da blog, siti, e social network, con recensioni, analisi, commenti.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9-dHGW5FXktcAB-bx6gpG5W0VelBbwC_OAwH2Di-nYwurD363rp96dUm18O8rv6Bbbhzhbh7A-j738u1qYK2T8oO3Gn04ArZagfMm94IJvVa89Dz6irR58I1q_pcRMz30amI-uV1CVyY/s1600/Untitled-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="175" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9-dHGW5FXktcAB-bx6gpG5W0VelBbwC_OAwH2Di-nYwurD363rp96dUm18O8rv6Bbbhzhbh7A-j738u1qYK2T8oO3Gn04ArZagfMm94IJvVa89Dz6irR58I1q_pcRMz30amI-uV1CVyY/s400/Untitled-1.jpg" width="400" /></a></div>
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Per l'importanza che il libro ha avuto nell'ambito della produzione di albi illustrati, e per invitare il pubblico di grandi e piccoli a riflettere sulla questione dell'identità infantile e adulta, Biblioteche di Roma ha scelto di dedicare a<i> Che cos'è un bambino</i> questa bella mostra (che dopo la fiera approderà in diverse biblioteche del circuito romano e laziale). I visitatori, dopo averla visitata, sono invitati a fornire una risposta personale alla domanda del titolo di Beatrice Alemagna, lasciando un pensiero scritto o disegnato su cartoline predisposte che troveranno a loro disposizione negli spazi espositivi e che potranno lasciare in un contenitore apposito.<br />
Vi aspettiamo!<br />
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<span style="color: #990000;"><b>La mostra sarà inaugurata e presentata venerdì 4 dicembre, alle 16.30 presso lo Spazio ragazzi, dove parleranno di tutto questo e di molto altro ancora Cristina Selloni, Annamaria Di Giovanni, Giulia Mirandola, Carla Ghisalberti e Giovanna Zoboli. </b></span><br />
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Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-8457277972910645342015-11-30T09:28:00.003+01:002015-11-30T09:29:17.671+01:001 buona ragione per acquistare 20 buone ragioni<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVP8ihUCu_95cbo4d5KaWPpx0O1rbPvBMqyY1NhQomH1GEb25neAFexQ4Oy4333-s5eCf9YIHNTgAWE3xRHfBf0Lkf2kulqbccQU9ZqGih-cVA4wLOaheAnhvvQ0H2VIWNzwA55VcB9Oc/s1600/cofanetto-20-buone.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVP8ihUCu_95cbo4d5KaWPpx0O1rbPvBMqyY1NhQomH1GEb25neAFexQ4Oy4333-s5eCf9YIHNTgAWE3xRHfBf0Lkf2kulqbccQU9ZqGih-cVA4wLOaheAnhvvQ0H2VIWNzwA55VcB9Oc/s400/cofanetto-20-buone.jpg" width="270" /></a></div>
A volte le buone idee vengono per caso. E senza nemmeno faticare troppo.<br />
Era il 12 dicembre 2011; decidemmo che due giorni dopo, il 14, avremmo organizzato il mercatino di Natale dei Topi: l'anno prima l'avevamo fatto ed era andato bene. Perché non ripeterlo? Così lo mettemmo in piedi in quattro e quattr'otto, fra mille altri impegni, dato che quello prenatalizio è uno dei periodi più forsennati dell'anno.<br />
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Arrivò sera e rimaneva solo da immaginare il modo di dare la notizia sul nostro blog. Era tardi, eravamo stanchi. Prima di andare a dormire mi venne l'idea di un decalogo (che poi si allungò a venti punti) e la buttai giù. Insomma, magari non era originalissima (dalle dodici tavole in poi), ma sicuramente era una soluzione.<br />
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Mentre lo scrivevo, per dare un po' di <i>verve</i> al tutto pensai di movimentare la grafica della pagina con colori, corpi e caratteri diversi. Il risultato fu <a href="http://topipittori.blogspot.it/2012/12/20-buone-ragioni-per-regalare-un-libro.html" target="_blank">questo</a>. Ok, non è una cosa esteticamente da strapparsi i capelli o andar fieri, sono d'accordo.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMD21Qmh-m20z98-qKfXsuo2ir7fn0pVLzDmCM8l25hY3Dudf96DmZUwNtxVmQgWAVOXUF97N9N7Is6AXbYEAfIgoBa3VcMGyhTYVQrt5TcMKG-W4U-AvQcxIZNqRC9KSMQoZcM2JSiRw/s1600/20Ragioni-2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMD21Qmh-m20z98-qKfXsuo2ir7fn0pVLzDmCM8l25hY3Dudf96DmZUwNtxVmQgWAVOXUF97N9N7Is6AXbYEAfIgoBa3VcMGyhTYVQrt5TcMKG-W4U-AvQcxIZNqRC9KSMQoZcM2JSiRw/s320/20Ragioni-2.jpg" width="211" /></a></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmIHgSnRdf2OEE886twHS8xk-um55hZ6KRx0bwmRjEyrzh0irksi4wYf7qLfdj9MarykMsfY4V5PdimqR5IDrqjV5yi6_4mgS6-IQ_HB7uuwq4LbGQ01LO2117Tt0QTUWe4itnLroYNyY/s1600/20Ragioni-3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmIHgSnRdf2OEE886twHS8xk-um55hZ6KRx0bwmRjEyrzh0irksi4wYf7qLfdj9MarykMsfY4V5PdimqR5IDrqjV5yi6_4mgS6-IQ_HB7uuwq4LbGQ01LO2117Tt0QTUWe4itnLroYNyY/s320/20Ragioni-3.jpg" width="211" /></a><br />
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Ma il giorno dopo, quando lo postammo, le visite immediatamente si impennarono e rimasero alte per tutta la giornata e per i giorni successivi. Tant'è che poi le <a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/20-buone-ragioni-regalare-un-libro-un-bambino" target="_blank"><i>20 buone ragioni per regalare un libro a un bambino</i></a> fu uno dei 10 post più letti della storia del nostro blog.<br />
Fu così che, nel corso del 2012, ci venne l'idea: per il materiale promozionale della casa editrice, anziché fare come sempre le cartoline con illustrazioni tratte dai nostri libri, avremmo realizzato le <a href="http://topipittori.blogspot.it/2013/12/regalare-parole-regalare-futuro.html" target="_blank"><i>20 buone ragioni per regalare un libro a un bambino</i></a>, in un pacchettino di 20 cartoline + copertina. Un oggetto regalo da offrire ai librai, ai bibliotecari e ai clienti più affezionati.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPuRkCMaeVHp1SH9ESqW0yxkF7fm_P9kaNG4nbagXzgQoo5I-tlGXMhBW8MCyL1LnOiwY8RiGoa4o0Wiiu-HKeywaXj3QWe3dtWKZxTIZvq01ttw3h0EfgMZHNjMhADmts8DXvI9ynLHg/s1600/20Ragioni-5.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPuRkCMaeVHp1SH9ESqW0yxkF7fm_P9kaNG4nbagXzgQoo5I-tlGXMhBW8MCyL1LnOiwY8RiGoa4o0Wiiu-HKeywaXj3QWe3dtWKZxTIZvq01ttw3h0EfgMZHNjMhADmts8DXvI9ynLHg/s320/20Ragioni-5.jpg" width="207" /></a></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-yBVqpki5mDGU_YnKGv2HTBQ6s58WyrHchyphenhyphenMG5GvPdUuRQLkX8_oieKUZ3YPMFi8B7ST1vm26QXxXh87vct5pGnDgT6iw3R3Bsqa3UTYV9enTU9Qnk155gPq2FXu9tTCRg7CfsFtr7Ww/s1600/20Ragioni-6.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-yBVqpki5mDGU_YnKGv2HTBQ6s58WyrHchyphenhyphenMG5GvPdUuRQLkX8_oieKUZ3YPMFi8B7ST1vm26QXxXh87vct5pGnDgT6iw3R3Bsqa3UTYV9enTU9Qnk155gPq2FXu9tTCRg7CfsFtr7Ww/s320/20Ragioni-6.jpg" width="211" /></a><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuApCgRGBzIRi4wxtKkuvNCCGmFh12BLby3bf8yR8SRyc1UlgHAwUPt_wRxSzYDshsVSI1a4LTMT8fw-gMbL-KAOmO5miOELAJJT9PZpb59PMm56yo_am01Zn_ckMeoBq4DXzewsQ-MpQ/s1600/20Ragioni-7.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuApCgRGBzIRi4wxtKkuvNCCGmFh12BLby3bf8yR8SRyc1UlgHAwUPt_wRxSzYDshsVSI1a4LTMT8fw-gMbL-KAOmO5miOELAJJT9PZpb59PMm56yo_am01Zn_ckMeoBq4DXzewsQ-MpQ/s320/20Ragioni-7.jpg" width="207" /></a></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzZHWn-Ic-cEAkNJJ8OVTWa23X8G8bj6JKsZk_oS_AfJ9O0_hEhzgWjkd7JQL8ajTLlCXi8PuzkFwN2Ee3Rr0Dq1XT_hacjX5AtmdFyGiVLROo4Tg43G8b7jHpKdIyeK9HSap3Ejyc6cE/s1600/20Ragioni-8.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzZHWn-Ic-cEAkNJJ8OVTWa23X8G8bj6JKsZk_oS_AfJ9O0_hEhzgWjkd7JQL8ajTLlCXi8PuzkFwN2Ee3Rr0Dq1XT_hacjX5AtmdFyGiVLROo4Tg43G8b7jHpKdIyeK9HSap3Ejyc6cE/s320/20Ragioni-8.jpg" width="211" /></a><br />
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Giulia Sagramola, sopraffina grafica e illustratrice, di cui apprezziamo lo stile, l'ironia, la classe e le idee, ci parve la persona giusta a cui affidare la sua progettazione: ogni buona ragione avrebbe dovuto essere realizzata con un lettering a sé che facesse da cassa di risonanza al significato delle frasi, utilizzando la forma della scrittura come vera e propria illustrazione.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5UXoYp6-NGQ_rO8z35zvtAgr4OERLWM6wc4HNAvxwBE7ifmRnGHKSaNMz1imwQjaXzwQ_hnD-bjS5xqYmaTyv1SPPsXa03enK03vddcmorcLPS9Bkj1twlM0kMv7qIACI5Ten_JK6lkg/s1600/20Ragioni-9.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5UXoYp6-NGQ_rO8z35zvtAgr4OERLWM6wc4HNAvxwBE7ifmRnGHKSaNMz1imwQjaXzwQ_hnD-bjS5xqYmaTyv1SPPsXa03enK03vddcmorcLPS9Bkj1twlM0kMv7qIACI5Ten_JK6lkg/s320/20Ragioni-9.jpg" width="207" /></a></div>
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Giulia fece un lavoro molto accurato: le cartoline tutte insieme sono una vera festa per gli occhi, tant'è vero che in seguito sono state utilizzate da molte librerie, biblioteche e festival per addobbare vetrine, zone ragazzi eccetera. Le <i>20 buone ragioni</i> ebbero un grande successo anche tra i nostri lettori, tant'è che rapidamente andarono esaurite (nella costernazione generale). A ogni fiera, incontro, presentazione non facevamo che incontrare gente che ce le chiedeva e, alla notizia che non erano più disponibili, ci invitava a ristamparle. Abbiamo anche ricevuto tante richieste per mail e attraverso i social network: persone che le volevano acquistare e rimanevano deluse alla nostra risposta negativa.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd3QGmbiT9SttMjr86Py_Nbu0InWR48OMDoIjMMfO-aeIOSWyVggCvqUE79F0Kw4lkxEEJXarSRKY0GyUzeS7-cWUkUtIe-Ec84muKghz2ZJwy4Q2JNGFDrsnVR8iOHBhkc25L_GfIboc/s1600/20Ragioni-12.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd3QGmbiT9SttMjr86Py_Nbu0InWR48OMDoIjMMfO-aeIOSWyVggCvqUE79F0Kw4lkxEEJXarSRKY0GyUzeS7-cWUkUtIe-Ec84muKghz2ZJwy4Q2JNGFDrsnVR8iOHBhkc25L_GfIboc/s320/20Ragioni-12.jpg" width="210" /></a></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglZYWFmCtzOo4EtY6rpxk7LYq1A9yYBbBORfoY1zGaIhIAJQcIgq_jxtTwLfdzf8HUr1uEinKqOQREoZcKtV-wdZ8cm4SKCKkLT4wJMe3sW2eYolaONOuuYaotUDSJuqU1Z3Jgax_ZqJs/s1600/20Ragioni-13.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglZYWFmCtzOo4EtY6rpxk7LYq1A9yYBbBORfoY1zGaIhIAJQcIgq_jxtTwLfdzf8HUr1uEinKqOQREoZcKtV-wdZ8cm4SKCKkLT4wJMe3sW2eYolaONOuuYaotUDSJuqU1Z3Jgax_ZqJs/s320/20Ragioni-13.jpg" width="211" /></a><br />
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È questa la ragione per cui, oggi, ben tre anni dopo, le <i>20 buone ragioni</i> escono in libreria, questa volta a disposizione di tutti coloro che desiderano acquistarle. Il prezzo è 8,00 euro. La confezione è un po' cambiata: a raccogliere le 20 cartoline oggi, non è più la cellophanatura, ma una garbata custodia in cartoncino, creata <i>ad hoc</i> da Paolo Canton, in collaborazione con la tipografia AZ di Verona, e impaginata da Giulia.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifyW_dJROT675gLbfEvyn-T_nShOCiHMvNSiMzg0v_c6JZHaj1Uxp8HJ-eTpm_VHOmpdGldXVwP-VDtiTohICQ2CJwJHxJ_NCiSJGNC454fULWD5QjgfSokrQyBnnXHu3IiOVf41WqH_4/s1600/20Ragioni-14.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifyW_dJROT675gLbfEvyn-T_nShOCiHMvNSiMzg0v_c6JZHaj1Uxp8HJ-eTpm_VHOmpdGldXVwP-VDtiTohICQ2CJwJHxJ_NCiSJGNC454fULWD5QjgfSokrQyBnnXHu3IiOVf41WqH_4/s320/20Ragioni-14.jpg" width="211" /></a></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMwpGfZCwWyDHWICmpafEBA8R2nYTe5QDPaMgaC_RHRvh4eUrN_xlrIM80xPDX3DnOghdCQ3mmW7WfWR9-kLFHpqR-5lv0pLjgZJhN0ZEBZRH7zbPw9mqMAQb9dHx-dSSbDJajzxLAuIc/s1600/20Ragioni-21.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMwpGfZCwWyDHWICmpafEBA8R2nYTe5QDPaMgaC_RHRvh4eUrN_xlrIM80xPDX3DnOghdCQ3mmW7WfWR9-kLFHpqR-5lv0pLjgZJhN0ZEBZRH7zbPw9mqMAQb9dHx-dSSbDJajzxLAuIc/s320/20Ragioni-21.jpg" width="211" /></a><br />
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Per cui ecco: la notizia è che da oggi chi vuole le <i>20 buone ragioni</i> le può trovare in libreria o sul nostro topishop.<br />
Informazione per i librai: se volete una confezione gratuita di <i>20 buone ragioni</i> per decorare i vostri scaffali e le vostre vetrine non fate che chiederla al nostro affezionato distributore, che è ALI e ai vostri agenti di riferimento.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivYRf8q3kXlaZEJ_D47xzyqpDXMam2hMOrKEB1jGmugIHQJyLtlDjA-Cxav8abKZlUiU5OGYUbksMZYMqcBt7yHPvClsZOwsDIstPOAQa4YdTRLVe_dveI3NZ6N2nusrYM1cje6uIZsBM/s1600/20Ragioni-15.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivYRf8q3kXlaZEJ_D47xzyqpDXMam2hMOrKEB1jGmugIHQJyLtlDjA-Cxav8abKZlUiU5OGYUbksMZYMqcBt7yHPvClsZOwsDIstPOAQa4YdTRLVe_dveI3NZ6N2nusrYM1cje6uIZsBM/s320/20Ragioni-15.jpg" width="207" /></a></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7SQ733DDnkbLjp5zTkaRIYKnBOBKCg82D74MsUppQsHCse8KJPT8iu1O0fUW30GtHjYMlG0Llz66ELcPXVhAxpj3RQx_Qx9k3a5-4R0WH5udfb7cSrGwBksTl57HK2JdeOUo88m9-8YU/s1600/20Ragioni-11.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7SQ733DDnkbLjp5zTkaRIYKnBOBKCg82D74MsUppQsHCse8KJPT8iu1O0fUW30GtHjYMlG0Llz66ELcPXVhAxpj3RQx_Qx9k3a5-4R0WH5udfb7cSrGwBksTl57HK2JdeOUo88m9-8YU/s320/20Ragioni-11.jpg" width="211" /></a><br />
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Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-73984042142793407262015-11-27T09:49:00.000+01:002015-11-27T09:49:23.722+01:00Superpippo e la natura delle meraviglie<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq1xcUimV51s7d3teukaVgDN7B0ek2WyuqZf0Jypi0nRKFcxEmshHvcnXBBUSTNrA9XfThJp5hc7gtP9pe2rTZvB_akqs8lgWCqEhiub2_SE9giKj-QASn3UA_QwenE2YhtE9qfK1OysU/s1600/Copertina-uccelli.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq1xcUimV51s7d3teukaVgDN7B0ek2WyuqZf0Jypi0nRKFcxEmshHvcnXBBUSTNrA9XfThJp5hc7gtP9pe2rTZvB_akqs8lgWCqEhiub2_SE9giKj-QASn3UA_QwenE2YhtE9qfK1OysU/s400/Copertina-uccelli.jpg" width="306" /></a></div>
<span style="color: #990000;">[di <a href="http://www.oliverlab.org/" target="_blank">Maria Giaramidaro</a>]</span><br />
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La collana PiPPo (<a href="http://www.topipittori.it/it/pippo" target="_blank">Piccola Pinacoteca Portatile</a>) di Topipittori ha trovato un modo nuovo per far giocare i bambini con l’arte, insegnando a osservare quello che c’è nei quadri per poi riflettere sulla natura delle immagini: come e perché i pittori immaginano, disegnano, rappresentano cose, persone, animali, piante, città, paesaggi. Gioco e formazione concorrono a creare una collezione personale di immagini, da appendere nella propria cameretta o regalare, dando vita a una Pinacoteca personale. Dalla <a href="http://www.topipittori.it/it/narrativa/pippo" target="_blank">PiPPo</a> è nato il progetto <a href="http://topipittori.blogspot.it/2013/11/pippo-non-lo-sa-un-gioco-per-bambini.html" target="_blank"><i>Pippo non lo sa</i></a>, in collaborazione di Topipittori e SpazioBK, che si è tenuto nel 2013 e 2014 a Milano, nato per coinvolgere una scuola, una libreria e una casa editrice nella raccolta fondi per tre biblioteche scolastiche. Trovate <a href="http://topipittori.blogspot.it/2013/12/pippo-lo-sa.html" target="_blank">qui</a> e <a href="http://topipittori.blogspot.it/2014/10/le-scarpe-di-pippo.html" target="_blank">qui</a> tutte le informazioni sugli eventi.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF5vrKyobzDdu4uYKkQpgkMxnJmLfyt18gtwNaogiUyU1qMiqHtkJlvJMdj4WcMKm7cfImjvBdLTWijZQwJyL4uAcr-gnQEbH6L7W7yYPXYz003YYdZEiWQo-p-XHSsZTXbDI8krIs01g/s1600/Immagine+1.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="153" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF5vrKyobzDdu4uYKkQpgkMxnJmLfyt18gtwNaogiUyU1qMiqHtkJlvJMdj4WcMKm7cfImjvBdLTWijZQwJyL4uAcr-gnQEbH6L7W7yYPXYz003YYdZEiWQo-p-XHSsZTXbDI8krIs01g/s400/Immagine+1.png" width="400" /></a></div>
<br />
<i>Pippo non lo sa</i>, in questa fine 2015, supera lo stretto di Messina e arriva nella punta estrema dello stivale, neanche in una grande città, ma in un piccolo centro del trapanese: Mazara del Vallo. <br />
L'obiettivo, anche in questo caso, è quello di creare una biblioteca di classe. Lo faremo partendo da un super PiPPo, <i><a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/uccelli-da-disegnare-e-da-colorare" target="_blank">Uccelli da disegnare e colorare</a>,</i> di <a href="http://www.topipittori.it/it/illustratore/carll-cneut" target="_blank">Carll Cneut</a>. Anche in questo caso, a una inziale fase creativa, la produzione di disegni a tema, seguirà una mostra e quindi un'asta per vendere gli elaborati esposti e raccogliere fondi. Sarà interessante vedere come l'iniziativa sarà accolta.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsIOneXMniBHCEtNO_jZ_zTO72o6CX-SnIeINON1Hi9xdIx-lUih4euuPDXMEKKyDOW1DnAVsKxtVoi4ecb8dvGwalTR9VH90VaC4v3N7XDeJw9SUryjj36338E1DyFE67DxAkBy7htEo/s1600/Schermata-2015-11-22-alle-16.28.03.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsIOneXMniBHCEtNO_jZ_zTO72o6CX-SnIeINON1Hi9xdIx-lUih4euuPDXMEKKyDOW1DnAVsKxtVoi4ecb8dvGwalTR9VH90VaC4v3N7XDeJw9SUryjj36338E1DyFE67DxAkBy7htEo/s400/Schermata-2015-11-22-alle-16.28.03.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<b>Come si partecipa </b><br />
Partendo dagli <i>Uccelli da disegnare e colorare</i>,
ogni partecipante, grande o piccolo, potrà mettere a frutto la propria
personale indagine sulla natura delle meraviglie che lo circondano,
realizzando una piccola opera del formato di 15x21 cm, con la tecnica
che preferisce. Il lavoro, non firmato, dovrà essere inviato o
consegnato a mano ad Associazione Oliver (via Monsignore Audino
11| 91026 Mazara del Vallo - TP) entro il 12 dicembre 2015. La
partecipazione è assolutamente volontaria e non è richiesta nessuna
quota di partecipazione, gli autori cederanno ogni diritto sull’opera
che diverrà parte integrante del progetto per la costituzione di una
“biblioteca di classe”.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6jkCI_MyMHw8aO67gVhenN3y5QBwcNes9qWcaD2E5YP7QLBLkSUoBeUoVZYzxsWy3uSxBvIFpgcRpU0lBxVWC7t5J8zSnH-9l561os3RPW1g6X2_LY7g7rU8trnHPCgOBufPy5cbxZuU/s1600/Schermata-2015-11-22-alle-16.28.31.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="263" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6jkCI_MyMHw8aO67gVhenN3y5QBwcNes9qWcaD2E5YP7QLBLkSUoBeUoVZYzxsWy3uSxBvIFpgcRpU0lBxVWC7t5J8zSnH-9l561os3RPW1g6X2_LY7g7rU8trnHPCgOBufPy5cbxZuU/s400/Schermata-2015-11-22-alle-16.28.31.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<b>Come partecipare all'asta</b><br />
Tutti i lavori raccolti saranno esposti in
una mostra conclusiva che si terrà il 19 dicembre 2015, negli spazi
dell’associazione Oliver (via Monsignore Audino, 11, Mazara del Vallo).
Una volta esposti, i disegni potranno essere acquistati (contributo
minimo di 5 euro), l’incasso si trasformerà in un buono acquisto
librario, che le insegnanti della classe individuata dal progetto
potranno convertire in libri presso la Libreria Lettera22Books di Mazara
del Vallo. Nella libreria verrà proposta una selezione di libri
illustrati adatti ai piccoli lettori di riferimento, libri con i quali
andremo a costituire il primo impianto di una biblioteca di qualità per
lettori del futuro sempre più coinvolti ed esigenti.<br />
La classe prescelta sarà poi coinvolta in un percorso specifico di promozione alla lettura a cura dell’associazione Oliver.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjDRnhu5MbCy15PkBCm_YuFxUeHLHMQfNnidrdnDWaYrsnQ3egWn6814Q_IkCoDFskVn2q0KZ-nt1WgSQolWy8j7dG8NfsobjSUoed8eejYcQmCcnEcarueNgWKWTrwvZild0FQUwhDHA/s1600/Schermata-2015-11-22-alle-16.28.53.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjDRnhu5MbCy15PkBCm_YuFxUeHLHMQfNnidrdnDWaYrsnQ3egWn6814Q_IkCoDFskVn2q0KZ-nt1WgSQolWy8j7dG8NfsobjSUoed8eejYcQmCcnEcarueNgWKWTrwvZild0FQUwhDHA/s400/Schermata-2015-11-22-alle-16.28.53.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
Organizzato da <a href="http://www.oliverlab.org/" target="_blank">Oliverlab</a> in collaborazione con Libreria Lettera22, <i>La natura delle meraviglie / Uccelli da disegnare e colorare</i> si propone di trasportare il gioco individuale del disegnare in un contesto collettivo, invitando a osservare e conoscere le specie (reali e immaginarie) che abitano o attraversano il nostro territorio, o, semplicemente, che animano la nostra fantasia, per arricchire l’immaginario della nostra realtà quotidiana.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMX7b4XsPA-R6g3UU-CdZ5-PRiUMc4azXsfkVGCssNDUmCmzSYgxbY36XCY9O38rIpwtyWV8197LNuyUoSrUPefIhODDRSv3JerUZBCdRgLj2sApYEv_DsAZmykfvGBE1Uw0-Q5riFE0k/s1600/Schermata-2015-11-22-alle-16.29.21.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="262" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMX7b4XsPA-R6g3UU-CdZ5-PRiUMc4azXsfkVGCssNDUmCmzSYgxbY36XCY9O38rIpwtyWV8197LNuyUoSrUPefIhODDRSv3JerUZBCdRgLj2sApYEv_DsAZmykfvGBE1Uw0-Q5riFE0k/s400/Schermata-2015-11-22-alle-16.29.21.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Con questa iniziativa, pensata da Oliver come percorso ludico-formativo rivolto al mondo della
scuola, della società civile, degli adulti e dei bambini, ci auguriamo di coinvolgere tutta la città nella realizzazione di lavori che saranno parte di una mostra, perché tutti possano ricominciare a osservare quello che li circonda, riscoprire il proprio patrimonio culturale e naturalistico, per poi concorrere alla realizzazione di uno spazio di lettura all'interno di una classe dove i bambini potranno finalmente conoscere libri belli, libri capaci di aprire orizzonti immaginativi e dare conoscenza. <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH3fNQn6SCaHUEY-7SguH_eAQGGbNg8DFqUMxjyewIyqS-_XgLWtID29ygImY497mmCboeQ6zj5VklsAloeVKo0LNzfXeGbVMzV04KpSctxwuuFtW3n82gxv_tOkuNRUd1HBw4NibQu6A/s1600/Schermata-2015-11-22-alle-16.30.08.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH3fNQn6SCaHUEY-7SguH_eAQGGbNg8DFqUMxjyewIyqS-_XgLWtID29ygImY497mmCboeQ6zj5VklsAloeVKo0LNzfXeGbVMzV04KpSctxwuuFtW3n82gxv_tOkuNRUd1HBw4NibQu6A/s400/Schermata-2015-11-22-alle-16.30.08.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Per fornire spunti creativi e supportare la realizzazione degli elaborati che parteciperanno alla mostra, abbiamo organizzato tre eventi a tema. I tre percorsi nascono con l'intento di sensibilizzare al progetto e
mirano alla realizzazione di lavori che andranno ad arricchire la mostra
alla quale abbiamo invitato a partecipare scuole di ogni
ordine e grado della città, dalle quali speriamo un sostegno e una
partecipazione calorosi.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghoTrCkZUx9_O1J8W87FyWAHMWPLiZ23y2G0Scm4_8yKc0LJXar8Yjwyt1PktZlp3xtj-FJt4-1ZgoouA5CNn3EB84M6ynkqZuALNHE6YqSOF6Me_xVUfpn9p3dibZEwheKtXzcHEfGRQ/s1600/Schermata-2015-11-22-alle-16.29.42.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghoTrCkZUx9_O1J8W87FyWAHMWPLiZ23y2G0Scm4_8yKc0LJXar8Yjwyt1PktZlp3xtj-FJt4-1ZgoouA5CNn3EB84M6ynkqZuALNHE6YqSOF6Me_xVUfpn9p3dibZEwheKtXzcHEfGRQ/s400/Schermata-2015-11-22-alle-16.29.42.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
I tre eventi sono:<br />
- domenica 29 novembre, ore 9.00 (per famiglie), passeggiata naturalistica presso la riserva naturale integrale Lago Preola e Gorghi Tondi, condotta dall'esperto Vincenzo Pernice e rivolta alle famiglie. Un'occasione per trascorrere del tempo insieme, adulti e bambini, alla scoperta di un'aria protetta conosciuta per la sua bellezza naturale, tra laghi a due passi dal mare e canneti, dove potrà essere facile osservare i movimenti del falco di palude, della poiana, del gheppio o il saltellare tra le piante dell'upupa e, se siamo fortunati, forse riusciremo anche a vedere rari esemplari di aironi rossi o dei più comuni aironi cinerini che sono soliti passare da qui. Una passeggiata per scoprire un luogo e conoscere gli uccelli che ci abitano e vederli volare, prendere appunti, guardare e magari disegnare.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXiSbSbwwju5mfBGR1qeza3PPDC_TLbsh1t9CwsrktnYYcaPwtAJiY39WkgTyDgTfkTYAakOgV0rn4oSykJigUyQ1m86276muLKBD1jVeVCH4UWrtZ63i8DaUS3FAU1-gTO37FcscjHYw/s1600/Schermata-2015-11-22-alle-16.30.57.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXiSbSbwwju5mfBGR1qeza3PPDC_TLbsh1t9CwsrktnYYcaPwtAJiY39WkgTyDgTfkTYAakOgV0rn4oSykJigUyQ1m86276muLKBD1jVeVCH4UWrtZ63i8DaUS3FAU1-gTO37FcscjHYw/s400/Schermata-2015-11-22-alle-16.30.57.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
- venerdì 4 dicembre, ore 16,30-18,30 (per ragazzi, giovani e adulti), laboratorio di osservazione, rilettura ludica e creativa della collezione del museo Ornitologico di Mazara, condotto da Wanda Cronio. Un percorso per conoscere e osservare vari esemplari di volatili per provare a immaginare forme di nuove specie mai viste. Azioni e scelte espressive per dar vita a fantastiche livree di nuove creature.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLIMXtEo75KgDUTP5G6Pexsv4TfEwiFI3VKGfBGrJRM6jmF1YVfyUEdB2M-qeuG5J0PaTmMDYQiJ_CSc37MWBdWbejVQSLJyIsgkubBbGl-ihx0Ml1DmpRlYkWm7kEOUq4P5kFbTQ83dI/s1600/Schermata-2015-11-22-alle-16.31.16.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="248" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLIMXtEo75KgDUTP5G6Pexsv4TfEwiFI3VKGfBGrJRM6jmF1YVfyUEdB2M-qeuG5J0PaTmMDYQiJ_CSc37MWBdWbejVQSLJyIsgkubBbGl-ihx0Ml1DmpRlYkWm7kEOUq4P5kFbTQ83dI/s400/Schermata-2015-11-22-alle-16.31.16.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
- lunedì 7 dicembre, ore 16,30-18,30 (per bambini e genitori) laboratorio di disegno dal vero condotto da Fabio Accardo Palumbo presso il Museo Ornitologico della città. Un'occasione per fermarsi a guardare, osservare e conoscere perché disegnando è possibile scoprire la natura delle cose, la meraviglia della natura nella forma perfetta di un volatile.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXTTuPM0wRh22iwx7ISsp4cBURDur0pFXVgqqRLUfuultNR-2_f0TN806fzDNdWe2KpOBWlrWe_Uy6iL6ziJjJOLKkazeN0VUU0Ae1154oz6NsXR79br0UbhJuvkOnjIRKeHLMyZtBT7E/s1600/Schermata-2015-11-22-alle-16.31.33.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="261" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXTTuPM0wRh22iwx7ISsp4cBURDur0pFXVgqqRLUfuultNR-2_f0TN806fzDNdWe2KpOBWlrWe_Uy6iL6ziJjJOLKkazeN0VUU0Ae1154oz6NsXR79br0UbhJuvkOnjIRKeHLMyZtBT7E/s400/Schermata-2015-11-22-alle-16.31.33.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<i>La natura delle meraviglie / Uccelli da disegnare e colorare</i> è rivolto a tutti: è un invito a partecipare a un gioco che diverte, ma insieme rende protagonisti della costruzione di una biblioteca di classe: uno spazio di cui i bambini potranno disporre per coltivare il pensiero, la creatività e l'immaginazione, accompagnati dalla lettura ad alta voce condotta dalle maestre. <br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8bjj2yjFlhPA9Xx7jUArdDkKMmXY-zeUG-2g0Yrt02fGXFAc91HmjqjeJNMSRu4RZjGBeCazaMsij0gC4rVssv8qnXUb0jjHTdMES00gPhvNliwGK2Bmo32WH7ZFP10H98AjAuRhsepI/s1600/Schermata-2015-11-22-alle-16.32.13.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8bjj2yjFlhPA9Xx7jUArdDkKMmXY-zeUG-2g0Yrt02fGXFAc91HmjqjeJNMSRu4RZjGBeCazaMsij0gC4rVssv8qnXUb0jjHTdMES00gPhvNliwGK2Bmo32WH7ZFP10H98AjAuRhsepI/s400/Schermata-2015-11-22-alle-16.32.13.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
La classe che riceverà la prima biblioteca seguirà anche un laboratorio divenendo pioniera di una pratica che speriamo dia frutti e abbia seguito già a partire dal prossimo futuro. Il lavoro che verrà sviluppato in collaborazione con i docenti, sarà incentrato sull’educazione all’immagine in tutti i suoi aspetti, approfondendo grazie ai libri i campi della scienza e della divulgazione, della narrativa e del vasto universo degli albi illustrati.<br />
<i>La natura delle meraviglie / Uccelli da disegnare e colorare</i> è sviluppato da Oliver in collaborazione con Libreria Lettera22, in partenariato WWF – Ente gestione Riserva Naturale Integrale Lago Preola e Gorghi Tondi, Museo Ornitologico di Mazara del Vallo e ha il patrocinio gratuito del Comune di Mazara del Vallo.<br />
Per informazioni e contatti, <a href="mailto:oliver.lab@gmail.com" target="_blank">qui</a>.<br />
<br />
<i>[Tutte le immagini del post sono tratte dal volume </i><a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/uccelli-da-disegnare-e-da-colorare" target="_blank">Uccelli da disegnare e colorare</a><i> di Carll Cneut] </i><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiKm2VTwx2Xam4E5o_pL726saEHqOfXa7wVCdSxTX0Yq6x425mRr3VDT363n9QaBri6mv2StviPa40rzQZqfrYS24zV6S3JSRhDke1WgeJV7A8LbVD5QZAP6ZoQVGxDajEih1Heh0re0E/s1600/Schermata-2015-11-22-alle-16.32.46.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="228" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiKm2VTwx2Xam4E5o_pL726saEHqOfXa7wVCdSxTX0Yq6x425mRr3VDT363n9QaBri6mv2StviPa40rzQZqfrYS24zV6S3JSRhDke1WgeJV7A8LbVD5QZAP6ZoQVGxDajEih1Heh0re0E/s400/Schermata-2015-11-22-alle-16.32.46.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-50433968124390327472015-11-25T08:20:00.002+01:002015-11-25T18:48:13.906+01:00Cosa potete trovare a un mercatino di Topi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6PCg6gcEoyK2E4YA0_w1mLMT297zrQhx9MOAaqTcquw3ucZxrD-FNCaXiaDoou_uUGoMslXMA60JHXd4eS6d4NXtHhkI08EVlxM6r8IPckL2mmJhg-2WDHf1OuWa1l89M8jOaslX5NMU/s1600/Il_topo_che_non_11.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6PCg6gcEoyK2E4YA0_w1mLMT297zrQhx9MOAaqTcquw3ucZxrD-FNCaXiaDoou_uUGoMslXMA60JHXd4eS6d4NXtHhkI08EVlxM6r8IPckL2mmJhg-2WDHf1OuWa1l89M8jOaslX5NMU/s400/Il_topo_che_non_11.jpg" width="326" /></a></div>
Come prima cosa, a un mercatino di Topi troverete dei topi.<br />
<br />
<b>Quando li troverete?</b><br />
<b>Domenica, 13 dicembre.</b><br />
<b><br /></b>
<b>A che ora li troverete?</b><br />
<b> Dalle 10 alle 19.</b><br />
<b><br /></b>
<b>Dove li troverete?</b><br />
<b><span style="font-size: small;">A Milano, in viale Isonzo 16, citofono n.7.</span></b><br />
<b><span style="font-size: small;">(fermata Lodi linea gialla, comodissima). </span></b><br />
<br />
Ma dicevamo dei topi.<br />
Ne troverete parecchi. <br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Per esempio, troverete il topo che cucina le uova<br />
quello con il piede sinistro più grosso del destro<br />
quello con la coda storta<br />
quello con il cappello<br />
quello che non sa le lingue straniere<br />
quello di cattivo umore<br />
quello con la macchia nera sulla pancia<br />
quello che odia la moquette<br />
quello che non si ricorda i nomi degli attori<br />
quello che coltiva l'orto<br />
quello che studia da avvocato<br />
quello che vuole andare a vivere in un tubo<br />
quello così così.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgG4JRLz32-Sgwy7QVOEjtfFVeSK_qwO2iPgx-GsACvWsdDUpVS82qgvYAzudnCrXyGzmNnGTKeaQq5zs7HOJCQQ4_yPdk1hqWAQn8Wbq17vJVyhtWXB204Ku0E06SRMc-1RXJ3rXNLr-s/s1600/Il_topo_che_non_9.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgG4JRLz32-Sgwy7QVOEjtfFVeSK_qwO2iPgx-GsACvWsdDUpVS82qgvYAzudnCrXyGzmNnGTKeaQq5zs7HOJCQQ4_yPdk1hqWAQn8Wbq17vJVyhtWXB204Ku0E06SRMc-1RXJ3rXNLr-s/s400/Il_topo_che_non_9.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
E questo solo per cominciare.<br />
Poi ne troverete altri 33 che ballano la polka.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXoZida9K5sRdtWbMGX3PzPmKmmxVQNlWonDfsvE8nb_oAIEQzLiSwZaquwDRSO8vrlFdqPk5YLqYm6yjZ0r46CdNxqmQKgqBusr74_tH00H5_GbsqocVqusYfW5n_iXlNryY6pNRy_CM/s1600/Il_topo_che_5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="86" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXoZida9K5sRdtWbMGX3PzPmKmmxVQNlWonDfsvE8nb_oAIEQzLiSwZaquwDRSO8vrlFdqPk5YLqYm6yjZ0r46CdNxqmQKgqBusr74_tH00H5_GbsqocVqusYfW5n_iXlNryY6pNRy_CM/s400/Il_topo_che_5.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
16 impegnati a giocare a carte.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlasRwVlcWwxe6O40xy9Rh8IEmnSga3mGjfDGAt3VEw0PDE9Ah-kV1UV53KslqEx7zaZXd3LkYzFSvYcz2kT3YxMRKZSYex-kwU25F4R_GaCcuRTQhrAjwnpn6icGz_9z3GLnnH4zRAD8/s1600/Il_topo_che_non_c%2527era_LD-5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="63" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlasRwVlcWwxe6O40xy9Rh8IEmnSga3mGjfDGAt3VEw0PDE9Ah-kV1UV53KslqEx7zaZXd3LkYzFSvYcz2kT3YxMRKZSYex-kwU25F4R_GaCcuRTQhrAjwnpn6icGz_9z3GLnnH4zRAD8/s400/Il_topo_che_non_c%2527era_LD-5.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
27 in coda per acquistare i famosi stivali antipioggia del dottor Knapp.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWKvNgivjbfeyHbjq0CjBrkvMCQ8zgok4phNNjOril8SebrSYzYsHoPB9zVeP73nJ8ZSh8gyIHoXdZBv5nFwcDGzOGq4JyNFc4WzooynqkY4502JPvHsBR0GvnvM2ojlhnXLTn3_PoOKw/s1600/Il_topo_che_LD-5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="58" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWKvNgivjbfeyHbjq0CjBrkvMCQ8zgok4phNNjOril8SebrSYzYsHoPB9zVeP73nJ8ZSh8gyIHoXdZBv5nFwcDGzOGq4JyNFc4WzooynqkY4502JPvHsBR0GvnvM2ojlhnXLTn3_PoOKw/s400/Il_topo_che_LD-5.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
88 con la giacca a quadretti.<br />
E 144 in autobus.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3IyTOdnrR0yuauBwWQkjbEzAiT5LDmh7F1siEqhXyjvl7Jo4J2767oums4Wz6Rv7I8kYWpJtnMjBNccioydWBwUCiad-FR3yfBFp7YFbKHjmVr-HvAtik_8B5Az7WzvOmaxZJl-1m_sU/s1600/Il_topo_che_non_6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3IyTOdnrR0yuauBwWQkjbEzAiT5LDmh7F1siEqhXyjvl7Jo4J2767oums4Wz6Rv7I8kYWpJtnMjBNccioydWBwUCiad-FR3yfBFp7YFbKHjmVr-HvAtik_8B5Az7WzvOmaxZJl-1m_sU/s400/Il_topo_che_non_6.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
In mezzo a tutti questi topi, cercando un pochino, troverete anche un bel po' di libri (oltre ai famosi stivali antipioggia del dottor Knapp): tutti quelli del nostro catalogo, che sono suppergiù 130.<br />
Quindi, qualcuno che vi piace c'è di sicuro.<br />
<br />
Vi piaceranno ancora di più perché c'è anche lo sconto.<br />
E perché ci sono un bel po' di libri acciaccati che costano solo 5,00 euro cadauno.<br />
Alcuni sono acciaccati forte, altri sono solo acciaccatini.<br />
Quelli acciaccatini sono un affarone. Ma anche gli altri lo sono, a modo loro.<br />
<br />
Poi cercando bene bene, ma proprio molto bene, con molta attenzione, con un po' di fortuna troverete anche noi, che siamo topi ma anche pittori.<br />
E cioè me, Giovanna Zoboli, e Lisa Topi (che non è un topo, beninteso; è che Lisa di cognome si chiama davvero così, anche se può sembrare bizzarro). Paolo Canton ci raggiungerà più tardi, arrivando in volo con le renne.<br />
<br />
Infine, sempre che tutti quei topi e quei libri vi lascino un minuto per salutarci, noi saremo lieti di ricambiare e scambiare con voi quattro chiacchiere.<br />
<br />
Come da tradizione, in tutto questo, ci saranno tè e biscotti.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWQLWwTx74WjGqKIyo8w6ckUjRWGxHSuGfr8Ae8Vb13QRAHqvVOFaDlQMssKIve2kEiCsqUVpSXWhPrIPljYJVDLHciVRRJhhq-Zif6eq_rgde6cV7ncV5vlozR5tPc-MvyEn87-KKs-M/s1600/Il_topo_che_non_16.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWQLWwTx74WjGqKIyo8w6ckUjRWGxHSuGfr8Ae8Vb13QRAHqvVOFaDlQMssKIve2kEiCsqUVpSXWhPrIPljYJVDLHciVRRJhhq-Zif6eq_rgde6cV7ncV5vlozR5tPc-MvyEn87-KKs-M/s400/Il_topo_che_non_16.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Venite, perché per Natale i libri più belli, quelli che irradiano più calore, si trovano qui. <br />
E anche i Topi più belli sono qui, ovvio.<br />
<br />
<b>Riassumendo:</b><br />
Domenica 13 dicembre, dalle 10 alle 19,<br />
a Milano, in viale Isonzo 16, citofono n.7,<br />
(fermata Lodi, linea gialla, comodissima) <br />
a casa dei Topipittori<br />
c'è un fantastico mercatino di Natale. <br />
<br />
Vi aspettiamo.<br />
<br />
<span style="color: #990000;"><i>[Tutte le immagini di questo post sono di Lisa D'Andrea, per </i><a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/il-topo-che-non-cera" target="_blank">Il topo che non c'era</a></span><i><span style="color: #990000;">, testo di Giovanna Zoboli] </span></i><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGYSD5LEUrHKS7CTiYNzGkZ6o76vDbQviXSHgNqxx8V8H1G4spKfixegfx9EmYWgxLGyuCylrLn1-LpqO4kM6b05us-5PKHFxYcNO7T6Bv6D0gHLzK8Grh3nZvtmcvFlhoz6Iyn0kD000/s1600/Locandina+mercatino+2015.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="190" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGYSD5LEUrHKS7CTiYNzGkZ6o76vDbQviXSHgNqxx8V8H1G4spKfixegfx9EmYWgxLGyuCylrLn1-LpqO4kM6b05us-5PKHFxYcNO7T6Bv6D0gHLzK8Grh3nZvtmcvFlhoz6Iyn0kD000/s400/Locandina+mercatino+2015.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-23340367586529345722015-11-23T09:34:00.000+01:002015-11-23T09:34:47.091+01:00"Gli Altri" e il gioco delle differenze e dell’alterità<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpuQnIAvDO-Ad4l2N_gv8XIIFUW3G6CP_te_pq6gxQtLNxLSgjlhaLHhbFTFqWtjW8Prf4SmbMtB9weNaSijEqSoTiyqf7RR0uVoTBl0FdjLL_MaXH-DdCAkwo1Nc-KfKxUtr3DOPLgi4/s1600/glialtri_copertina.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpuQnIAvDO-Ad4l2N_gv8XIIFUW3G6CP_te_pq6gxQtLNxLSgjlhaLHhbFTFqWtjW8Prf4SmbMtB9weNaSijEqSoTiyqf7RR0uVoTBl0FdjLL_MaXH-DdCAkwo1Nc-KfKxUtr3DOPLgi4/s320/glialtri_copertina.jpg" width="220" /></a><span style="color: #990000;">[di <a href="http://lta.hypotheses.org/author/lta" target="_blank">Christophe Meunier</a>]</span><br />
<span style="color: #990000;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<i style="text-align: left;">Ciò che si pone, si oppone in quanto si distingue e niente è se stesso senza essere altro dal resto. </i><span style="text-align: left;">(Marc Augé)</span></div>
<br />
L’Altro, il non-io, colui che mi assomiglia ma non è me: una tematica affascinante proposta da Topipittori nel marzo del 2014 e ben presto tradotta in francese dalle <a href="http://www.cambourakis.com/spip.php?article495" target="_blank">edizioni Cambourakis</a>, ad agosto dello stesso anno. L’albo è destinato ai bambini dai cinque anni in su e descrive la diversità delle persone viste attraverso gli occhi di una bambina.<br />
<br />
Sulla copertina, molto colorata, si vedono alcune silhouette di profilo, volti e gambe disegnati all’acquerello, la cui tecnica consente di sovrapporre e mescolare i colori. In maniera programmatica, <i>gli altri</i> sono loro: questa diversità di volti, piedi e gambe delle figure che incrociamo nella nostra vita. Il frontespizio riprende questa idea della diversità riproducendo, sotto il titolo, un gruppo di persone in cerchio, dai colori diversi. Tra loro si distingue una figurina dal viso sorridente: è la narratrice del libro.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0LBWZCHLylUhrFbuup7CJXLoIgCGpwGFU88bjwM93_CnQokV5AhpSnApWwqu5W1Y6u4kLYVbT2j7j5xBKV3nr02FkJJ46OcJNoQQ7wAFtSqzXd3bdmB5RsG-WIVpSt8UfywrDlEy0SgY/s1600/risguardo-inizio.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0LBWZCHLylUhrFbuup7CJXLoIgCGpwGFU88bjwM93_CnQokV5AhpSnApWwqu5W1Y6u4kLYVbT2j7j5xBKV3nr02FkJJ46OcJNoQQ7wAFtSqzXd3bdmB5RsG-WIVpSt8UfywrDlEy0SgY/s400/risguardo-inizio.jpg" width="275" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Risguardo iniziale</td></tr>
</tbody></table>
Ci sono altre tavole che considero significative e programmatiche. Per esempio, il risguardo iniziale e quello finale. In mezzo alla folla eterogenea, due bambini sembrano scambiarsi qualcosa: la ragazzina in verde che ci guarda mentre tiene un uccellino giallo sulle dita e un ragazzino in blu con il quale sembra conversare. Benché la diversità sia onnipresente nei colori, nei gesti, nelle età e nelle sagome, qui appare un’idea nuova: lo scambio. A me piace vederci quella sfumatura che il filosofo <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Emmanuel_L%C3%A9vinas" target="_blank">Emmanuel Lévinas</a> ha introdotto negli anni Settanta tra diversità e alterità. In una relazione di alterità, riconosciamo l’altro nella sua differenza, tanto culturale quanto religiosa, ma, ciò che più conta, stabiliamo un impegno reciproco che Lévinas definisce una <i>responsabilità reciproca</i>.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizsIt7LGhLVyV3EOxstxpMq0QFhUIvGW9fjELuXeBccBnyY3qz56aN5wC_SBFXUkjXgNWw0RDtP4YTGWytjVutFSI48y4fwd74iFBIdhn1ihW_tqOvNxTc_2CKbKLwnsox0k0qppvwsSc/s1600/risguardo-finale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizsIt7LGhLVyV3EOxstxpMq0QFhUIvGW9fjELuXeBccBnyY3qz56aN5wC_SBFXUkjXgNWw0RDtP4YTGWytjVutFSI48y4fwd74iFBIdhn1ihW_tqOvNxTc_2CKbKLwnsox0k0qppvwsSc/s400/risguardo-finale.jpg" width="273" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Risguardo finale.</td></tr>
</tbody></table>
In questo articolo, che essenzialmente verterà sull’analisi socio-spaziale dell’albo, vorrei, da una parte, osservare ciò che fa di questo albo una vera opera editoriale, che contribuisce alla creazione di un prodotto culturale socio-spaziale. Dall’altra parte, mostrare come la narrazione iconico-testuale porti il lettore a considerare la diversità come alterità nel senso in cui la intende Lévinas. Infine, vorrei concludere con uno studio della rappresentazione dei luoghi dell’alterità in questo albo e i loro diversi status. <br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<b>1. L’albo: luogo d’incontro tra Roma e Caracas</b></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
Sul <a href="http://topipittori.blogspot.it/2014/03/un-libro-affollato.html" target="_blank">blog</a> della casa editrice, il direttore artitstico, Giovanna Zoboli, racconta le circostanze in cui è nato l’albo e di come la casa editrice Topipittori, fondata nel 2004, sia stata il cuore della sua produzione. Racconta di aver ricevuto, per prima cosa, il testo firmato da <a href="http://www.topipittori.it/it/autore/susanna-mattiangeli" target="_blank">Susanna Mattiangeli</a>. L’autrice, nata a Roma nel 1971, afferma che il testo de <a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/gli-altri" target="_blank"><i>Gli Altri</i> </a>fa parte di una piccola serie di testi da lei scritti sul tema dell’alterità, alla quale appartiene anche <i><a href="http://www.amazon.it/Come-funziona-maestra-Chiara-Carrer/dp/8880336673" target="_blank">Come funziona la maestra</a></i>.<br />
<br />
L’idea de <i>Gli Altri</i> è venuta a Susanna Mattiangeli guardando la gente in spiaggia: <i>Ho scritto il primo abbozzo del testo per l’albo </i>Gli Altri<i> sulla spiaggia, guardandomi intorno. Al mare osservi tranquillamente pance e sederi di persone sconosciute, li confronti tra loro, puoi anche vedere gente che studia dettagli di altra gente con interesse scientifico. È uno di quei posti in cui, volendo, puoi soffermarti sul particolare minimo dell’unghia dell’alluce di una signora oppure avere un’intera folla nel campo visivo senza bisogno di spostarti troppo. </i><br />
<br />
Il testo arriva dunque 'nudo' sulla scrivania dell’editore, pronto per essere illustrato da un illustratore o un’illustratrice. L’editore ammette di aver riflettuto a lungo prima di capire chi avrebbe potuto illustrarlo. La lampadina si accese per caso quando Giovanna Zoboli scoprì da un’amica un disegno raffigurante una <i>caotica scena di vita urbana</i>. L’opera era di un’artista venezuelana nata a Caracas, <a href="http://www.topipittori.it/it/illustratore/cristina-sitja-rubio" target="_blank">Cristina Sitja Rubio</a>, ma che vive e lavora tra Berlino e Barcellona.<br />
<br />
È allora che inizia il lavoro di icono-testualizzazione orchestrato dal direttore artitisco, che chiede a Cristina Sitja Rubio di creare una prima maquette dove è ben visibile ciò che il suo occhio era riuscito a cogliere: la vita urbana e il suo caos. In seguito, l'editore, Paolo Canton, chiede a <a href="http://www.topipittori.it/it/autore/lorenza-natarella" target="_blank">Lorenza Natarella</a>, grafica e fumettista, di mettere in scena il testo, cioè di tagliarlo e di ripartirlo in ogni doppia pagina. Lorenza sceglie la scrittura a mano di <a href="http://annamartinucci.com/" target="_blank">Anna Martinucci</a> come nell’esempio di tavola I (pagine 10-11), che riporta il testo:<br />
<i>Se esci per strada, a une certo punto arrivano sempre. Hanno molte teste, molti piedi, molti odori. Hanno corpi di tutti i tipi, con molti vestiti, pochi e anche nessuno. Sembra non ce ne sianno due davvero identici. Ma è difficile vederli tutti insieme, porché sono cosi tanti</i>.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-QP6v5SuQiMbGAZ9nWeeL-uN_amcZhRdxpYsVo1nhMfBJLTImsIBMLp4BljH3Y-7lWrRqRgv6qDP_W3quutzceGiflvGOMCPSwy6p2xEv7dEmjgMPKO4pV-WUK5S5LUvyKfo2xPQjHy0/s1600/bambina+ciao.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="296" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-QP6v5SuQiMbGAZ9nWeeL-uN_amcZhRdxpYsVo1nhMfBJLTImsIBMLp4BljH3Y-7lWrRqRgv6qDP_W3quutzceGiflvGOMCPSwy6p2xEv7dEmjgMPKO4pV-WUK5S5LUvyKfo2xPQjHy0/s400/bambina+ciao.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Prima bozza della tavola</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Realizzata la maquette, Cristina Sitja Rubio manda la prima bozza di una tavola la cui scena si svolge in una strada. L’attenzione è portata verso una ragazzina che, da un passaggio pedonale, saluta il lettore con la mano.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8FYWC-L4ef63zfSdDts27L1AeTcJU90l6WelV03pWJSsdvUCkPyrEM6EvHf3SysWjXy_wChyphenhyphen4-VvieHAMYRVakZexMUzxRGmeWcz1_15MB3mRASnYt0le_W6ln1hbATXcT-5vUGjnhOE/s1600/incrocio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8FYWC-L4ef63zfSdDts27L1AeTcJU90l6WelV03pWJSsdvUCkPyrEM6EvHf3SysWjXy_wChyphenhyphen4-VvieHAMYRVakZexMUzxRGmeWcz1_15MB3mRASnYt0le_W6ln1hbATXcT-5vUGjnhOE/s400/incrocio.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tavola definitiva</td></tr>
</tbody></table>
Nella tavola definitiva l’obiettivo non è più stretto intorno alla narratrice. Si tratta di un piano largo e obliquo su un incrocio urbano. La strada è affollata e la narratrice non è più presentata in modo esplicito al lettore: gli unici indicatori della sua identità si troveranno nel risguardo e nel frontespizio. In questo modo durante tutta la lettura, la narratrice può confondersi con il lettore potenziale o con chiunque altro. Lo scorcio sulla casa, sulla parte sinistra della storia, è rimasto. Si vede la ragazzina uscire.<br />
<br />
Lorenza Natarella sceglie di dividere il testo in tre blocchi. Il primo, situato sul muro della casa della ragazzina, fa eco alla scena mostrata sotto: <i>se esci per strada</i>. Gli altri due blocchi formano una V con il primo, suggerendo al lettore di esplorare la tavola e sorvolare la folla e la diversità. L’ultimo blocco, collocato all’estremità destra della tavola, invita a voltare pagina. Si può altresì notare il doppio percorso iconico e verbale: l’uno che parte dall’alto dell’immagine e segue la ragazzina mentre passa dal proprio spazio personale a quello pubblico; l’altro che parte dal basso. I due si uniscono nel punto in cui si gira la pagina.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxA_sA7ekfCmo_nw3KmZ2rcJ9TqtNafwKFsfF4ZLryjAC2DdxNxI2_ioiFXfmfc1PebXRBLl6ljwFDoZ7LVV6LXJ0VyxZvriGKwlEFL7VCSFV7eMhZU-DvPSnOnaJ90gaUjDjG3gKCPlE/s1600/frecce_LD.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxA_sA7ekfCmo_nw3KmZ2rcJ9TqtNafwKFsfF4ZLryjAC2DdxNxI2_ioiFXfmfc1PebXRBLl6ljwFDoZ7LVV6LXJ0VyxZvriGKwlEFL7VCSFV7eMhZU-DvPSnOnaJ90gaUjDjG3gKCPlE/s400/frecce_LD.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Organizzazione grafica della tavola I</td></tr>
</tbody></table>
Com’è evidente, il rapporto tra il testo e l’immagine è molto stretto, interdipendente. Il lavoro editoriale ha avuto qui una parte preponderante nel mettere in relazione diversi collaboratori che hanno accompagnato il lavoro dell’autrice e dell’illustratrice. Sarebbe interessante conoscere la natura e il numero di scambi che ci sono stati tra l’editore e l’illustratrice così come tra l’illustratrice e l’autrice (sempre che ce ne siano stati).<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<b>2. Dalla differenza all’alterità</b></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
Concentriamoci ora sulla strutturazione dell’albo (cfr. figura xx). Il racconto iconico-testuale è composto da tredici tavole. La tavola VII (pp. 34-35) funge da punto di svolta del racconto dividendolo in due parti: la prima sull’<i>esperienza della differenza</i> e la seconda sull’<i>esperienza</i> <i>dell’alterità</i>.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix88mT5ESwhULXL_oFt6UblrQ0aw3msfjcjixxDaZydBQ11J0vx-Xls5Lim5NKHz5iRkjKSR3Z_1EwiJSV8fH63kjf7x0rlPi_2nf16KjpmgsFX-mgnh5hqVQojFWxjAoVtSsGEkuhG9k/s1600/schema_LD.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix88mT5ESwhULXL_oFt6UblrQ0aw3msfjcjixxDaZydBQ11J0vx-Xls5Lim5NKHz5iRkjKSR3Z_1EwiJSV8fH63kjf7x0rlPi_2nf16KjpmgsFX-mgnh5hqVQojFWxjAoVtSsGEkuhG9k/s400/schema_LD.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Schema della suddivisione delle tavole</td></tr>
</tbody></table>
<i>- L’esperienza della differenza (tavole da I a VI)</i><br />
<i><br /></i>
Nelle prime sei tavole, la narratrice prende atto della pluralità (tavole I e VI) e della diversità (tavole II, III, IV, V): <i>gli altri</i> sono molto numerosi e molto diversi. Il testo della prima tavola inizialmente pone l’accento su ciò che <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Paul_Ric%C5%93ur" target="_blank">Ricoeur</a> definisce i caratteri della <i>mêmeté</i> [dal francese <i>même</i>, lo stesso, e <i>soi-même</i>, il sé. Letteralmente, <i>medesimezza</i> NdT]. Gli altri possiedono delle qualità fisiche che li avvicinano a noi, che fanno sì che ci assomigliamo. La molteplicità degli individui determina altresì che ciò che ci accomuna ci separa: <i>si direbbe che non ce ne siano mai due uguali</i>.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0Wo00TMcNVWEMbvKzn9MrPwNetLVRkCrGH7wtBAVKozEhf0kmR-_huAlHKylCj0PUQqARVwrJADlx1XFGhI9-1asyMovwEWn1TVbXW4dtXCV5PH3TyR27h4lhGYV8C0_l3oM7mTK5Y4c/s1600/descriz-fisiche.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0Wo00TMcNVWEMbvKzn9MrPwNetLVRkCrGH7wtBAVKozEhf0kmR-_huAlHKylCj0PUQqARVwrJADlx1XFGhI9-1asyMovwEWn1TVbXW4dtXCV5PH3TyR27h4lhGYV8C0_l3oM7mTK5Y4c/s400/descriz-fisiche.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tavola II</td></tr>
</tbody></table>
<i>Autrui est visage</i> (<i>l’altro è un volto</i>) scriveva Lévinas e non è un caso che le autrici insistano, tanto nella narrazione iconica quanto in quella testuale, sulla diversità fisica: <i>Ce ne sono con le trecce o con i ricci, senza capelli, con la sciarpa, col bastone</i>. L’allusione del filosofo al volto si riferisce allo stesso tempo alle differenze fisiche che distinguono a priori il<i> sè</i> dagli <i>altri</i>; ma anche alla principale interfaccia che permette di stabilire un contatto tra questo stesso <i>sè</i> e gli <i>altri</i>. Tornerò su questo punto in un secondo momento.<br />
<br />
Dalla tavola V, l’<i>altro</i> è discorso e parola. Gli altri parlano, <i>Si dicono barzellette, storie, bugie, parolacce</i> [...]. <i>Ci sono quelli che parlano difficile e quelli che si raccontano le cose da mangiare</i>. Una volta superato l’impatto del volto, il narratore entra in contatto con il discorso altrui. Tuttavia, sebbene una tappa sia oltrepassata – quella delle prime impressioni – la narratrice rimane sempre dalla parte dell’osservatore.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHZuVCDRMtUbFmdMWUxK1JCcFtMPeWERt1iEHwLrUY5wk7ah1IDyfuRiiYHdc8b5Zn0fTk0sMyeghh5mHPMneW8CV_4iBZTKoYBBTqoem_Xmi9mgJCa-U-aXql2D0lhOxM-eMoXKiFt4o/s1600/metro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHZuVCDRMtUbFmdMWUxK1JCcFtMPeWERt1iEHwLrUY5wk7ah1IDyfuRiiYHdc8b5Zn0fTk0sMyeghh5mHPMneW8CV_4iBZTKoYBBTqoem_Xmi9mgJCa-U-aXql2D0lhOxM-eMoXKiFt4o/s400/metro.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tavola V</td></tr>
</tbody></table>
La tavola V rappresenta una scena dentro la metropolitana. Lo sguardo del lettore è portato irresistibilmente verso una ragazzina seduta con una borsetta rossa tra le mani e degli auricolari. Questo personaggio sembra illuminare tutta la tavola grazie all’aura di colore chiaro che la circonda e alla biondezza dei capelli e dell’incarnato che contrasta con gli altri personaggi. Il presentimento dell’alterità è qui riassunto. La diversità circonda questa ragazzina che, con lo sguardo perso nel vuoto, ha deciso d’ignorarla sottraendosi virtualmente all’ambiente in cui si trova.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmblsT1RKs03eWs0A8bcSouaUrBeSippz0GFTk-e84Pj4dCo7yskE4l2Lnu0YpY0-Ryxsw7Jh820bN7q6ZsFdRzzpmcX_YJZ78_AawqotWbK4vvDJ4UeBRsy1k6S0CQLzxk7pWBXaBKIs/s1600/angolo-aperto_LD.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmblsT1RKs03eWs0A8bcSouaUrBeSippz0GFTk-e84Pj4dCo7yskE4l2Lnu0YpY0-Ryxsw7Jh820bN7q6ZsFdRzzpmcX_YJZ78_AawqotWbK4vvDJ4UeBRsy1k6S0CQLzxk7pWBXaBKIs/s400/angolo-aperto_LD.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tavola VI</td></tr>
</tbody></table>
Nella tavola seguente, gli altri diventano persino una minaccia: <i>sono dappertutto</i>. Invadono l’intimità come se potessero spiarci. La scena della tavola VI si svolge in un angolo di strada caratterizzato da una brusca linea di rottura (ad angolo aperto). Da una parte (in basso), alcune persone bisbigliano mentre un ragazzo in blu sembra spiare le loro intime conversazioni. Dall’altra (in alto), degli sconosciuti multicolori, sagome senza volto, passano senza fermarsi, vivono senza preoccuparsi dell’intimità altrui. Come interpretare questa scena? L’opposizione tra la realtà e la percezione individuale? La strada come luogo di scambio e/o di semplice passaggio? Ecco, tutte queste idee appaiono mescolate nella doppia narrazione iconico-testuale.<br />
<br />
- <i>La chiave di volta (tavola VII)</i><br />
<br />
La tavola VII spinge ancora più lontano il confronto con l’altro, negli spazi pubblici dell’intimo poiché la scena si svolge in un bagno pubblico. La tavola è tagliata in due parti uguali, separate da una diagonale che distingue i servizi da una parte, nei quali le persone possono isolarsi dagli altri grazie a una porta e a una serratura, la cui spia rossa avvisa l’altro che non può entrare, e dall’altra il vano di accesso, nel quale le persone dello stesso sesso s’incrociano.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYq1Uxrq52TlEex-0Utifx3HhCFXVlI4ivn2CTJULWwLtsR8DPyM0M7Zaqdo5qu6qgMjb4qO1f00CrVxQVm8LkBxkKvIV7uawdFUjQCl1PxB_3usMVD87j_to0nSj90mQuwg4KWOkJxr4/s1600/bagno-pubblico_LD.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYq1Uxrq52TlEex-0Utifx3HhCFXVlI4ivn2CTJULWwLtsR8DPyM0M7Zaqdo5qu6qgMjb4qO1f00CrVxQVm8LkBxkKvIV7uawdFUjQCl1PxB_3usMVD87j_to0nSj90mQuwg4KWOkJxr4/s400/bagno-pubblico_LD.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tavola VII</td></tr>
</tbody></table>
In entrambi i casi, l’accento è posto sulla diffidenza verso l’altro. <i>Se si va in un bagno pubblico bisogna stare attenti a non toccare niente intorno</i>: la promiscuità organizzata spesso ci richiede di entrare in contatto tattile con l’altro. Di fianco ai caratteri della <i>mêmeté</i> che portano ognuno di noi a doversi spostare e ad avere gli stessi bisogni naturali, Mattiangeli evoca quelle piccole differenze che fanno tutta la differenza tra noi e gli altri, ciò che Ricoeur chiama l’<i>ipseità</i> [l’identità dell’essere individuale con sé stesso NdT]. <i>Perché è sicuro gli altri si muovono molto, ma devono fermarsi a farla prima o poi </i>[...] <i>ed è sempre meno bella della nostra</i>.<br />
<br />
<i>- L’esperienza dell’alterità (tavole da VIII a XIII)</i><br />
<br />
La tavola VIII propone un paradigma nuovo: e se smettessimo d’ignorarci e di essere diffidenti? [Gli altri] <i>fanno quello che fai tu, ma lo fanno in tanti. E lo fanno a modo loro, che è il modo degli altri</i>. La ripartizione della pagina permette di tornare all’opposizione tra mobilità e immobilità. Al centro della tavola, la luce e le macchie di colore scaturiscono da una strada trafficata. Nel lato sinistro, nel grigiore degli uffici, delle persone lavorano insieme, comunicano (per telefono, su internet, negli spazi di ristoro). Nel lato destro, due individui sono colti nell’intimità delle loro case, che vivono in modi diversi.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYcoYxEXym5zIZf_zkpZlnx0Y5INozeSSYb0TqcoOJfpNOMovPXppgUVkPh94D5oDSk1gAbIReqazv8y1WllhXbWmrK60imVfU0Xz7RJsrdQKkCJNghUqGj_tpXJ1ig6LQ5Ja9DIcmd2U/s1600/uffici.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYcoYxEXym5zIZf_zkpZlnx0Y5INozeSSYb0TqcoOJfpNOMovPXppgUVkPh94D5oDSk1gAbIReqazv8y1WllhXbWmrK60imVfU0Xz7RJsrdQKkCJNghUqGj_tpXJ1ig6LQ5Ja9DIcmd2U/s400/uffici.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tavola VIII</td></tr>
</tbody></table>
Da questo momento l’atmosfera cambia. Nella tavola IX, per esempio, sebbene ci sia ancora qualche personaggio in sovrapposizione in primo piano, tutti gli altri personaggi della tavola sono ben distinti e chiaramente identificabili nella loro diversità. L’ampia baia della pizzeria si confonde progressivamente con il blu del mare. Una grande compattezza s’impone tra interno ed esterno. C’è qui uno scambio perpetuo tra gli uni e gli altri: <i>Tutti sanno che queste cose non ci riguardano, perché sono fatti degli altri, infatti ascoltiamo ancora un minuto e poi torniamo subito a farci i fatti nostri</i>.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjh34W3jAIvDWk6uL4Y3NzP6dATWdIPYywtCtJREhifGp7R2ht-O2fqAYInHVNqgN99NlGY3Yzm_e6kqlLWN46E5H7l6Xy0pSnJaz77oOwtoLSyDKVxACgTCgirywkpRN1UsX62VrfTH1o/s1600/mare.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjh34W3jAIvDWk6uL4Y3NzP6dATWdIPYywtCtJREhifGp7R2ht-O2fqAYInHVNqgN99NlGY3Yzm_e6kqlLWN46E5H7l6Xy0pSnJaz77oOwtoLSyDKVxACgTCgirywkpRN1UsX62VrfTH1o/s400/mare.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tavola IX</td></tr>
</tbody></table>
La tavola XI si presenta, invece, in opposizione a ciò che ho precedentemente chiamato la chiave di volta dell’albo (la tavola VII). Anche questa immagine è divisa in due da una diagonale: da una parte (a sinistra), uno spazio a compartimenti nel quale i personaggi sono quasi statici; dall’altra (a destra), uno spazio di circolazione vuoto o quasi. Sul marciapiede, i personaggi comunicano attraverso i libri, i giornali, i tablet: <i>Gli altri possono venire da altri paesi, parlare in modo strano e avere strani vestiti </i>[...]<i> Ma ci hanno lasciato un sacco di libri, dipinti, musica, storie e intere città</i>. Ecco ciò che Lévinas avrebbe definito la consapevolezza dell’alterità. In questa relazione c’è impegno reciproco: <i>sono responsabile dell’altro e per l’altro</i>.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQvP4scueFHCuzxoPJJeiQz7yVbX00RAku2jjkK3lYD-er1iFYcc-O22KLkhuNj6whhVauNIyNakbZvCB1hnb2UQd7obCKi9BIkPvJ-06F7lpJxwNnQlbc6Sm-L3mS-tWcWFPhBCRymqE/s1600/circulation-2_LD.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQvP4scueFHCuzxoPJJeiQz7yVbX00RAku2jjkK3lYD-er1iFYcc-O22KLkhuNj6whhVauNIyNakbZvCB1hnb2UQd7obCKi9BIkPvJ-06F7lpJxwNnQlbc6Sm-L3mS-tWcWFPhBCRymqE/s400/circulation-2_LD.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tavola XI</td></tr>
</tbody></table>
Questa presa di coscienza dell’alterità permette, nell’ultima tavola, di prendere un po’ di distanza, una sorta di <i>distacco riflessivo dal sé come un altro</i>. È una consapevolezza che si acquisisce dall’alto, con uno sguardo diretto verso il basso dove gli altri sono in movimento. <i>Solo se ci stringessimo molto vicini, da un punto lontano del cielo potrebbero vederci tutti quanti in una volta sola</i>, dice il testo. Questo piccolo passo indietro è necessario per affermare che <i>io</i> faccio parte degli <i>altri</i>. La scoperta dell’alterità si è trasformata in un’esperienza identitaria per la narratrice, che dimostra di fare proprio il percorso teorizzato dall’antropologo <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Marc_Aug%C3%A9" target="_blank">Marc Augé</a>: alterità, pluralità e identità.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<b>3. I luoghi dell’alterità</b></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<i>Mi piaceva l’idea di rappresentare l’impatto che i luoghi hanno sul nostro modo di percepire gli sconosciuti, le persone di passaggio</i> [...], spiega Susanna Mattiangeli. In effetti l’albo è anche il frutto di una riflessione sullo spazio pubblico, ovvero sui luoghi dell’alterità. Uso qui il termine <i>luogo</i> nel senso in cui lo intende Denis Retaillé. Il geografo distingue il <i>sito</i> dal <i>luogo</i> in questo modo:<br />
<br />
<i>Distinguerei dunque chiaramente </i>[...] <i>i luoghi, che sono delle circostanze più o meno durevoli, dai siti che li ospitano</i>.<br />
<br />
Così definiti, i luoghi dell’alterità sono gli spazi pubblici nei quali gli scambi interpersonali diventano possibili. Nell’albo, ne troviamo di due tipi: alcuni che richiedono una pratica statica, altri una pratica più dinamica. Attraverso questa distinzione ritroviamo un’opposizione che percorre tutto l’albo e della quale ho già avuto modo di parlare.<br />
<br />
Nei luoghi di pratica statica possiamo notare un’ulteriore distinzione tra la staticità formale, come nei musei, ristoranti, bagni pubblici, uffici, spiagge, bar, parchi o librerie, e la staticità informale, per esempio nelle code d’attesa. I luoghi di pratica dinamica corrispondono a quelli che <a href="http://www.amazon.fr/La-ville-creux-Claude-Thiberge/dp/2910342301" target="_blank">Claude Thiberge </a>chiama gli <i>spazi vuoti</i> [o cavi NdT] della città, come le strade, gli incroci, le piazze. A questi vanno aggiunti i mezzi di trasporto pubblici, soprattutto la metropolitana (cfr. tavola VI), che appartengono alla categoria che io definisco gli <i>spazi tubolari</i>. <br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEXL_sj-PYz6aH5yml7BsuQ-3_MajVnZqVaCADqC85DsLl243Ltv8UbMxcddTlblLEyA1VNu3PGCeC3h-cFOH840dmC_7vFzMWhKR2WXz6hRjqLJov-j8UBe7NvuaJ1fPZjbTz4RCWHKk/s1600/cerchio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEXL_sj-PYz6aH5yml7BsuQ-3_MajVnZqVaCADqC85DsLl243Ltv8UbMxcddTlblLEyA1VNu3PGCeC3h-cFOH840dmC_7vFzMWhKR2WXz6hRjqLJov-j8UBe7NvuaJ1fPZjbTz4RCWHKk/s400/cerchio.jpg" width="275" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Frontespizio</td></tr>
</tbody></table>
In tutti questi luoghi, il traffico è più o meno intenso e gli scambi interpersonali diventano possibili se s’innesca un segnale, come un volto che sorride: […] <i>A volte, però, a sorpresa, fai </i>ciao<i> a uno di loro, così, a caso. Qualcuno risponde e sorride, qualcuno no</i>.<br />
<br />
L’illustratrice è partita da un concetto di albo denominato <i>libro affollato </i>o <i>brulicante</i>. Questa terminologia rimanda evidentemente al <i>seeking book </i>e al <i>wimmelbuch</i>. Il principio concettuale è l'accumulo di personaggi: consiste nel giocare con la pluralità e la diversità. Qui Cristina Sitja Rubio aggiunge la sovraimpressione grazie alla tecnica dell’acquerello: <i>la trasparenza che lascia intravedere diverse cose che contemporaneamente si sovrappongono</i>.<br />
<br />
L’ultima immagine è una vista obliqua su un’area urbana immaginaria e globalizzante che vuole rappresentare tutte le aree urbane del mondo. Vi si trovano <i>spazi vuoti</i> e anche delle <i>sporgenze</i> che rimandano a diverse città del mondo. Si distinguono la torre Eiffel, la Sears Tower (Chicago), la Swiss bank (Londra), i tram gialli di Lisbona ecc. Come indica il loro nome, queste sporgenze sono i soli indicatori che consentono di distinguere dove ci si trova. Gli individui non sono più differenziati e formano un insieme indissociabile chiamato <i>loro</i>.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYSdhZ88svjpLmhVNM4mETZXjxuWSWl66XsvpqCqNo-Y7vpBst2rwpWKXBxwuVBwDFKRpdgW7QnONxvsPCqh1cmF6ZjYdEYncYLMOgvMbcKF0Z-jIGVnm5UM1YRE-b-r3jK55H6WRqgVA/s1600/ultima.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYSdhZ88svjpLmhVNM4mETZXjxuWSWl66XsvpqCqNo-Y7vpBst2rwpWKXBxwuVBwDFKRpdgW7QnONxvsPCqh1cmF6ZjYdEYncYLMOgvMbcKF0Z-jIGVnm5UM1YRE-b-r3jK55H6WRqgVA/s400/ultima.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ultima tavola</td></tr>
</tbody></table>
Secondo Marc Augé <i>la rappresentazione che gli altri si fanno dell’altro e degli altri è l’oggetto di ricerca principale dell’antropologia</i>. L’organizzazione dei siti formali o informali, statici o dinamici, nei quali avviene l’incontro con l’altro costituisce il cuore dell’indagine sulla dimensione spaziale del sociale. La presa di coscienza dell’alterità, la trasformazione dei siti in luoghi di scambio interpersonale è una questione <i>altra</i>.<br />
<br />
Come dimostrato da <a href="https://fr.wikipedia.org/wiki/Michel_Lussault" target="_blank">Michel Lussault</a> nel capitolo introduttivo di <i>De la lutte des classes à la lutte des places</i>, non basta creare un sito per avere un luogo e, ancora meno, una località. A titolo d’esempio, Michel Lussault cita la finta hall di un edificio costruita nel quartiere di Graville-la-Vallée a Le Havre nell’agosto del 2007 per ovviare allo <i>stravolgimento delle hall che, da luoghi di passaggio, diventano spesso luoghi di sosta</i>. Risultato dell’operazione: la hall fu vandalizzata, incendiata e dismessa definitivamente tre mesi dopo la sua installazione!<br />
<br />
Quale altro messaggio ci trasmette questo albo? Lo stesso messaggio. Esistono nelle aree urbane tanti siti quanti sono gli spazi in cui s’incrociano, si mescolano gli individui. E in questa confusione piena zeppa di volti, chi nota colui che ci sorride e cerca di stabilire un contatto, chi cerca lo scambio? Il lavoro di Susanna Mattiangeli, di Cristina Sitja Rubio e della casa editrice Topipittori contiene una vera e propria intenzionalità socio-spaziale che conduce il bambino dalla presa di coscienza della diversità e della pluralità alla scoperta dell’alterità. Non esistono soluzioni preconfezionate per la gestione degli spazi pubblici, ma piste possono aprirsi. Al bambino il compito di costruirle.<br />
<br /></div>
Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-6847530112375215632015-11-20T08:50:00.000+01:002015-11-20T10:36:50.826+01:00C'era una storia che inizia<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTwZDpeEEV5RugKMYVjMPafwYhmARxlCqf9Y9jxE2uysMfKizaJzF0qmNHm7KThUunFFrP4mPf4zHGyx3dbtoIkm2GlrgrIbuTwTaEwNZTWxW7dywnlzXnXmqJcCye9BFpyOAOWKrM_fQ/s1600/Casino.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTwZDpeEEV5RugKMYVjMPafwYhmARxlCqf9Y9jxE2uysMfKizaJzF0qmNHm7KThUunFFrP4mPf4zHGyx3dbtoIkm2GlrgrIbuTwTaEwNZTWxW7dywnlzXnXmqJcCye9BFpyOAOWKrM_fQ/s400/Casino.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Stupinigi, Casino di caccia, Filippo Juvarra, 1729-1733.</td></tr>
</tbody></table>
Capita, e non di rado, che istituzioni o aziende decidano di produrre un libro per comunicare ai loro o utenti o clienti qualcosa che ritengono importante, qualcosa, come si suol dire in gergo, di “strategico”. Non di rado questo libro è destinato ai bambini. È una bella cosa che aziende e istituzioni, di solito molto disinteressate, nel nostro Paese, ai libri e alla cultura, quando vogliono dare lustro ai loro messaggi pensino a un libro. Significa, probabilmente, che i libri, nonostante tutto, continuano a mantenere una nobiltà che altri media non hanno né hanno mai avuto. Ed è una bella cosa che aziende e istituzioni ogni tanto pensino ai bambini che, come i libri, rappresentano una parte nobile di quello che ci sta intorno. Quindi, di entrambe le cose non ci si può che rallegrare.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEht6ARjeteesz16j-HAm9mwLaOWO9KlBbTpdORylb7FDoifSYL0z9z66ftcAshO7azikFUSi8TL_-H4jRHhPPK3cZNM4xPYFurNdLWiQtqWoT7kRlxCI-M3Lm2qwjHcoHUX3zfCg8GTlP0/s1600/Fritz+cover.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEht6ARjeteesz16j-HAm9mwLaOWO9KlBbTpdORylb7FDoifSYL0z9z66ftcAshO7azikFUSi8TL_-H4jRHhPPK3cZNM4xPYFurNdLWiQtqWoT7kRlxCI-M3Lm2qwjHcoHUX3zfCg8GTlP0/s400/Fritz+cover.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
E tuttavia molte di queste iniziative tradiscono presupposti, obiettivi e promesse, perché sono affidate a professionisti inadeguati, privi delle competenze necessarie in ambito editoriale, grafico e letterario, per affrontare un libro e in particolare un libro illustrato per bambini. Diventano allora, queste edizioni, occasioni sprecate e mancate, perché idee e risorse preziose vengono disperse in oggetti poco nobili e per niente all'altezza dei destinatari.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT7PNDBvx3XVKOEVbpTx7KrYWk8oyPjU7_VcmIJ2qJQtml38lWp_QMjuqn4jICMmFyDl7RE3xZziWh_Vtzei4CNFBv8WLqIz-NCHhzRO72NtaQMx39bU0YhIKYYSGfmDIJM5xmQTzbSxs/s1600/Fritz+cover2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT7PNDBvx3XVKOEVbpTx7KrYWk8oyPjU7_VcmIJ2qJQtml38lWp_QMjuqn4jICMmFyDl7RE3xZziWh_Vtzei4CNFBv8WLqIz-NCHhzRO72NtaQMx39bU0YhIKYYSGfmDIJM5xmQTzbSxs/s400/Fritz+cover2.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
Non è detto, tuttavia, che questo debba capitare per forza. Ci sono aziende e istituzioni che sanno attuare scelte serie e pubblicare buoni libri, degni di finire nelle mani di un bambino.<br />
Recentemente ci è capitato in mano un libro veramente bello, realizzato su commissione e nato all'interno di un progetto istituzionale. Si intitola <a href="http://www.stupinigifertile.it/?p=2997" target="_blank"><i>Fritz. La storia di Fritz elefante a Stupinigi</i></a> ed è nato dalla collaborazione di Federico Novaro, Christel Martinod e Stefano Olivari. La ragione per cui ci ha conquistato, letteralmente, al primo sguardo è la evidente qualità del progetto, che risalta in immagini deliziose e in una storia scritta magnificamente. Un oggetto ben meditato e realizzato che ha il merito di risolvere con eleganza e senza forzature la necessità di divulgare un contenuto storico con la costruzione di una storia per parole e immagini, compito per nulla scontato come ben sa chi fa il nostro lavoro.<br />
Per queste ragioni abbiamo chiesto agli ideatori e autori di Fritz di rispondere a qualche domanda. Li ringraziamo per le risposte che ci hanno dato.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEithR_LBDTTAlW-iEez3m8lKTYJ3f2R5AAmr-04Loj_Oy000vecwr5XecMchxEr84xee0wlN_ln_UuSqC_YPAqHEyUpVehlluOl_xi2O_pVMmGKUd2feyGU9BvjF6yWfZk2smI4Lm9cxP4/s1600/Fritz1+bis.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEithR_LBDTTAlW-iEez3m8lKTYJ3f2R5AAmr-04Loj_Oy000vecwr5XecMchxEr84xee0wlN_ln_UuSqC_YPAqHEyUpVehlluOl_xi2O_pVMmGKUd2feyGU9BvjF6yWfZk2smI4Lm9cxP4/s400/Fritz1+bis.jpg" width="400" /></a></div>
<i><br />Sulla copertina del libro non si leggono i nomi degli autori, al loro posto c'è scritto: </i>Stupinigi Fertile<i>. Ci spiegate cosa significa questa indicazione?</i><br />
<br />
Stefano: <a href="http://www.stupinigifertile.it/" target="_blank"><i>Stupinigi Fertile</i></a> è il nome di un progetto di valorizzazione territoriale che ha vinto nel 2013 un bando indetto dalla Compagnia di San Paolo. Al centro del progetto erano le aree agricole di Stupinigi: il parco, i poderi e le cascine, oggetto di eventi artistici e una serie di azioni di marketing territoriale e sviluppo locale. I nomi degli autori non compaiono quindi in copertina di Fritz e degli altri tre volumi prodotti a significare la loro appartenenza al progetto generale, che è pluriautoriale.<br />
[Stupinigi è una frazione del comune di Nichelino, alla periferia di Torino. È famosa per la Palazzina di caccia, capolavoro settecentesco di Filippo Juvarra, con annesso parco naturale, ndr]<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlMJFBXSCeQioS2Lbze6Rryaq_qWWmAMtx58qRfJxs-AFgv4rMwXV_RfR1k2PpmZvSv4_zObTlUer6Iigiq7yBCdizT0qZEIy882GNFfhjrjY1qRpJOPM96dq7wCOBFhQoXUYQPewN5is/s1600/Fritz1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlMJFBXSCeQioS2Lbze6Rryaq_qWWmAMtx58qRfJxs-AFgv4rMwXV_RfR1k2PpmZvSv4_zObTlUer6Iigiq7yBCdizT0qZEIy882GNFfhjrjY1qRpJOPM96dq7wCOBFhQoXUYQPewN5is/s400/Fritz1.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<i>Come viene l'idea di un libro nell'ambito di un progetto per la valorizzazione del patrimonio rurale e agricolo del sistema territoriale? </i><br />
<br />
Stefano: <i>Stupinigi fertile</i> aveva tra le sue modalità progettuali la collaborazione con gli abitanti per sviluppare contenuti e obiettivi del progetto. Questa è una delle quattro pubblicazioni prodotte e che raccolgono memorie, esperienze e immaginari degli stupinigesi. Fritz, destinato ad essere distribuito ad ogni bambini delle scuole elementari di Nichelino (di cui Stupinigi è frazione) è stato immaginato con l’intento di far scoprire anche ai più piccoli un luogo straordinario e la sua storia.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_phLaO0MxslTnqd91z62vb_UmzuMvhNxwLzEGoY8KRCZuwDsqI3jJEQ2oO2fWyab153gdLPKIr9tqGyYNPQwPrIEUFtDzYQKmkQWs7ekWMWn2YfI8qM8eXc5vWs6LYyzsb2aF9r07Tho/s1600/Fritz.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="282" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_phLaO0MxslTnqd91z62vb_UmzuMvhNxwLzEGoY8KRCZuwDsqI3jJEQ2oO2fWyab153gdLPKIr9tqGyYNPQwPrIEUFtDzYQKmkQWs7ekWMWn2YfI8qM8eXc5vWs6LYyzsb2aF9r07Tho/s400/Fritz.jpg" width="400" /></a></div>
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</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNpcowl5UggXgphyphenhyphenxlBch6WjVHRDBtpckXouNenEjqDWCYnlz60qOow1g5T8Yl9qOjdLfDF1K38KV4LpvFfs82x7N7uOcP2BakKHuSSZ23NXFXCr6tg_W8wrE9ff4_kXXB-5BPYJ_vfms/s1600/Fritz0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="285" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNpcowl5UggXgphyphenhyphenxlBch6WjVHRDBtpckXouNenEjqDWCYnlz60qOow1g5T8Yl9qOjdLfDF1K38KV4LpvFfs82x7N7uOcP2BakKHuSSZ23NXFXCr6tg_W8wrE9ff4_kXXB-5BPYJ_vfms/s400/Fritz0.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<i>La prima cosa che si legge, in Fritz, dopo la copertina è questa frase: </i>C'era una storia che inizia<i>. Come è iniziata la storia di questo libro?</i><br />
<br />
La storia inizia con Daniela Maino, abitante dei poderi, che ci ha mostrato una sua versione della storia di Fritz, un elefante vissuto nel serraglio di Stupinigi tra il 1827 e il 1852. Da qui l’idea di Stefano di affidarne la cura a Christel e Federico per trasformarla in una pubblicazione.<br />
<br />
<i>Solo all'interno del libro, nel colophon, si trovano scritti i nomi degli autori: rielaborazione testi di Federico Novaro; grafica e illustrazioni di Christel Martinod. Avevate mai fatto un libro per ragazzi, prima di Fritz? </i><br />
<br />
Federico e Christel: No, pur lavorando spesso a progetti comuni, questa è la prima volta che ci proviamo nel rivolgerci a un pubblico di bambini.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLM-U8vjvsNPb6bvVd0iYcopsMvIlJu4mFH8TWQEQ4XZsQKHpgwdBNndJB6GcoqJolTfspkkyGHFOugRJALK2zMxLZmt31NWoMSB6Q6Da6cvejuz23WBzrPBCXWrH4eF-OOiF_fEKuzYg/s1600/Fritz00.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="281" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLM-U8vjvsNPb6bvVd0iYcopsMvIlJu4mFH8TWQEQ4XZsQKHpgwdBNndJB6GcoqJolTfspkkyGHFOugRJALK2zMxLZmt31NWoMSB6Q6Da6cvejuz23WBzrPBCXWrH4eF-OOiF_fEKuzYg/s400/Fritz00.jpg" width="400" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDwi7NxJBNjjLM7KdVDNX1kxdoH8v1VGoR24o_Xtwao4JeSy4cNUvTqA-PmnMLNGLHzXC5Ryi9aRSxCYIvcRdg1PInAKEJs9apkf4a520gcUa4pQyLl6rCwJnJ1bhFGsEVQaqeKZeaQ24/s1600/Fritz000.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="283" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDwi7NxJBNjjLM7KdVDNX1kxdoH8v1VGoR24o_Xtwao4JeSy4cNUvTqA-PmnMLNGLHzXC5Ryi9aRSxCYIvcRdg1PInAKEJs9apkf4a520gcUa4pQyLl6rCwJnJ1bhFGsEVQaqeKZeaQ24/s400/Fritz000.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<i>Formato, carta, colori, caratteri, corpo eccetera: ci spiegate le ragioni delle scelte tecniche che avete fatto?</i><br />
<br />
Federico e Christel: Sin dall’inizio l’abbiamo pensato, coerentemente con le altre pubblicazioni, più che come un libro, come un quaderno. Il formato orizzontale richiama gli album da disegno, così come le carte, che sono porose e opache, cartoncino per la copertina e carta 120gr per le pagine. La scelta del cartoncino, colorato, e della carta interna, avoriata, è dettata dalla coerenza con le altre pubblicazioni di Stupinigi Fertile, così come il carattere, un Garamond regular. Abbiamo scelto di usare il carattere in tre corpi diversi a indicare i tre toni e livelli della storia (titoli, racconto e istruzioni pratiche). Riguardo la stampa abbiamo scelto di usare il ciano come unico colore, oltre al nero, sia per un’ottimizzazione dei costi sia per lasciare maggior libertà agli interventi di chi legge.<br />
<br />
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</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtRvKMKvyZKUo3Tijp4NIGtRwCH8rbd-rsdoYD14WIL2SKsF4uRYT5diiVf9rIalx4jdJcSJ43y6mnf2wi9cRn0kxxTeuXmJVaPWqM2aprgqkLvGFictHGC8fBzM20xShyP0vg3G9JpuQ/s1600/Fritz-0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="282" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtRvKMKvyZKUo3Tijp4NIGtRwCH8rbd-rsdoYD14WIL2SKsF4uRYT5diiVf9rIalx4jdJcSJ43y6mnf2wi9cRn0kxxTeuXmJVaPWqM2aprgqkLvGFictHGC8fBzM20xShyP0vg3G9JpuQ/s400/Fritz-0.jpg" width="400" /></a></div>
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</div>
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<br />
<i>Fritz oltre a raccontare, propone ai lettori attività di disegno, ritaglio, osservazione. La cosa bella è che i giochi proposti servono anche narrativamente, a fare procedere la storia. Cosa vi ha spinto a optare per la formula del libro-gioco?</i><br />
<br />
Federico e Christel: Pensato come quaderno o album il libro diventa uno strumento di lavoro personale, sui cui il lettore possa intervenire attivamente e appropriarsi così dello svolgimento della storia. Ci divertiva l’idea che la storia fosse in qualche modo solo suggerita e che noi fossimo più che narratori accompagnatori. Il libro è stato concepito operativamente come un progetto in tre fasi autonome e condivise. Prima Federico ha stabilito il testo, poi insieme abbiamo disegnato uno storyboard molto dettagliato, sulla base del quale Christel ha realizzato le illustrazioni e impaginato il testo. Il tutto è avvenuto fra continui confronti, discussioni, mi piace / non mi piace e ansie per i tempi strettissimi (un mese, a causa di una improvvisa scadenza istituzionale).<br />
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<i>La storia di Fritz prende spunto da una storia vera. In che relazione ti sei posto, scrivendola, con i contenuti storici della vicenda? </i><br />
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Federico: È stato un po’ complicato muoversi fra fedeltà al dato storico e esigenze narrative: ci rivolgevamo a un pubblico fra i 6 e gli 11 anni e questo ci ha indotto a alcune omissioni. In Fritz per esempio raccontiamo la morte di uno dei due protagonisti, Stefano, il guardiano di Fritz, e ne abbiamo fatto il centro emotivo del racconto, ma abbiamo omesso che in seguito il vero Fritz uccise il guardiano chiamato a sostituire il suo amato Stefano. Nella realtà Fritz fu quindi abbattuto e poi, imbalsamato, esposto al Museo di Scienze Naturali; noi abbiamo sublimato la sua morte in un volontario esilio: tre morti in un libro per bambini di 45 pagine ci sono sembrate un po’ troppe. D’altra parte invece tutti i dati storici, già presenti nella versione di Maino, sono esatti.<br />
<br />
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<br />
<i>Il tuo testo è veramente bello. Ha ritmo, grazia, eleganza e sapienza narrativa. Come sei arrivato a questo risultato? Cosa ti ha affascinato e cosa ti interessava raccontare di Fritz?</i><br />
<br />
Federico (arrossendo): Mi sono mosso fra due punti: da una parte ho considerato il mio un lavoro di servizio: bisognava rispettare il testo da cui si partiva -del quale abbiamo tenuto soprattutto l’idea della cadenza in capitoli brevissimi- e renderlo adatto ai fini indicati da Stefano per Stupinigi Fertile, dall’altra ho cercato di fare emergere il rapporto emotivamente fortissimo fra Stefano e Fritz, la sua messa in scena come racconto pubblico, mi piaceva nascondere sotto l’aspetto di un libro-gioco, strumento di un progetto di marketing, dei toni quasi melò, che senza dirlo alludessero all’amore, all’amicizia, che travalicano le vite stesse dei personaggi. Un libro che forse non piacerebbe al Sindaco di Venezia. <br />
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<br />
<i>Le tue immagini, Christel, entrano a pieno titolo nella tradizione dei grafici che un certo punto si trovano alle prese con le illustrazioni di un libro illustrato per i bambini e, visibilmente, ci si divertono molto: Paul Rand, Bruno Munari, Fredun Shapur e molti altri. Cosa ti ha interessato visivamente di questa vicenda, e cosa hai deciso di mettere al centro della tua narrazione visiva?</i><br />
<br />
Christel (terribilmente imbarazzata): Io non sono una illustratrice, sono in effetti una grafica a cui è capitato di dover fare delle illustrazioni. Sono partita da una scelta già presente nel lavoro di Maino: l’uso della silhouette, che ho interpretato senza mai usare linee curve, che caratterizzano la silhouette settecentesca. Questo sia per un gusto e un’affinità personale sia per tentare di evocare quella che potrebbe essere una silhouette ritagliata da un bambino. Altra scelta che caratterizza Fritz è che ogni doppia pagina è stata pensata come episodio a sé, frazionando la storia in una successione di episodi autoconclusivi che permettono una lettura anche molto frammentata e un trattamento visivo nettamente grafico. Avendo avuto totale libertà da parte di Stefano ho potuto così seguire interamente quello che mi piace: pulizia, uso delle campiture, bidimensionalità, geometrie. Che per fortuna sono le cose che piacciono anche a Federico. <br />
<br />
<i></i>
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<i><br />Quale sono state le maggiori difficoltà che hai incontrato, realizzando queste illustrazioni?</i><br />
<br />
Christel: Il vero unico ostacolo è stato quello iniziale: come diventare illustratrice e con quale chiave visuale? Ho pensato che la giusta strada fosse di non abdicare al mio mestiere, e tradurre graficamente i testi, evocando più che narrando. Una volta trovata questa chiave e stabilite le linee guida con lo storyboard, è stato molto spontaneo e divertente comporre le illustrazioni. <br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix-4rwFLiHB6oWRqtLSMCk0_8RTi5b_knbVtnt2nfMdXldvL8WNsr9KiHZ-CfkwuNfanhO87WvtaOVAKIaiAfj5Z41snmUY_cJhCXyvKtniDjnNA_QwE1q02REZktCGrk1qRSRda9HPAA/s1600/Fritz-17.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="293" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix-4rwFLiHB6oWRqtLSMCk0_8RTi5b_knbVtnt2nfMdXldvL8WNsr9KiHZ-CfkwuNfanhO87WvtaOVAKIaiAfj5Z41snmUY_cJhCXyvKtniDjnNA_QwE1q02REZktCGrk1qRSRda9HPAA/s400/Fritz-17.jpg" width="400" /></a></div>
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Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-53304831475259508312015-11-18T09:45:00.000+01:002015-11-18T09:45:02.595+01:00Tuo Cip<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_DYDrJ6aggtyRp3SPSLFx3fh42Qw3l_CSthWuTWlTxxgv8dZsKAWMJV4-d6LwQlppK46czv_YOt9p314j8JXNxmMezA1XJYAddfKv1AufCdbNeTjPZiy7LmN6_9M1XIub8kdNah0K3AI/s1600/letteraleo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_DYDrJ6aggtyRp3SPSLFx3fh42Qw3l_CSthWuTWlTxxgv8dZsKAWMJV4-d6LwQlppK46czv_YOt9p314j8JXNxmMezA1XJYAddfKv1AufCdbNeTjPZiy7LmN6_9M1XIub8kdNah0K3AI/s320/letteraleo.jpg" width="320" /></a></div>
<i>Cari Lettori del nostro blog,</i><br />
<i>ogni tanto i nostri autori si innamorano di libri fatti da altri nostri autori. E allora ci scrivono su una riflessione, e ce la mandano. E allora noi rispondiamo: «Che bella questa recensione! Che ne dici se la pubblichiamo sul nostro blog?» </i><br />
<i>«Ok, va bene, ciao, grazie».</i><br />
<i>Ecco, volevamo dirvi che va proprio così, anche se magari non ci credete. Questa volta è stata Silvia Vecchini a innamorarsi.</i><br />
<i>Vostri</i><br />
<i>Topipittori</i><br />
<br />
<br />
<span style="color: #990000;">[di <a href="http://laparolamagica.blogspot.it/" target="_blank">Silvia Vecchini</a>]</span><br />
<br />
Mi sono innamorata di questo libro.<br />
Si tratta di <a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/una-lettera-leo" target="_blank"><i>Una lettera per Leo</i></a> di <a href="http://www.ruzzier.com/" target="_blank">Sergio Ruzzier</a>.<br />
<br />
Le figure dei protagonisti sembrano muoversi nello sfondo lontano che si intravede in dipinti o affreschi medievali. Montagne, alberi spogli, cieli luminosi. Ma anche il gioco delle bocce, una cucina.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-yU1TYSN13nRVgozmbvD5M8CNRGF4naL8gkkh7TuJFMCZO1akfrfXlmJzUMMplFhrg8OphLt3u07LcRsR-xDLeDypUvqx7CsdiIvPUqDax2XcfLSTgwSScffUF0-_8jsoe3ciZzLX1zY/s1600/Leo_31maggio-5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="227" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-yU1TYSN13nRVgozmbvD5M8CNRGF4naL8gkkh7TuJFMCZO1akfrfXlmJzUMMplFhrg8OphLt3u07LcRsR-xDLeDypUvqx7CsdiIvPUqDax2XcfLSTgwSScffUF0-_8jsoe3ciZzLX1zY/s400/Leo_31maggio-5.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
La storia intreccia due grandi desideri che appartengono fortemente al pensiero dei bambini. Uno ben conosciuto e molto frequentato: trovare un cucciolo.<br />
L’altro meno abituale e quasi dimenticato: ricevere posta per sé.<br />
Tanti bambini chiedono, implorano un cucciolo da tenere. Tanti, ricevendo una risposta negativa o un rimandare in eterno per tante e buone e ragioni, sognano di trovarne uno per caso e dargli rifugio.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUPcqiDOg-5Ljr__kJ9Vi03ibz_uwm_pKkzbyBSJhZbQsfcilqGUGDsNrmASTK-rKWrR1C6jBIsbb43rN1AM6qJzKwmDY-QYG8WFUIeR_mY9sJDtZn00lehez5hufYhQaYKtVJQo8DRkQ/s1600/Una-lettera-per-Leo_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="232" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUPcqiDOg-5Ljr__kJ9Vi03ibz_uwm_pKkzbyBSJhZbQsfcilqGUGDsNrmASTK-rKWrR1C6jBIsbb43rN1AM6qJzKwmDY-QYG8WFUIeR_mY9sJDtZn00lehez5hufYhQaYKtVJQo8DRkQ/s400/Una-lettera-per-Leo_1.jpg" width="400" /></a></div>
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<br />
E che grande sorpresa si apre sul viso di un bambino nel ricevere una lettera, una cartolina, un pacchetto con scritto il proprio nome sullo spazio riservato al destinatario!<br />
Lo raccontava Phillippe Delerm in <i>Che bello fare i compiti sul tavolo della cucina e altri minuscoli piaceri</i> (Salani) dove racconta anche il piacere di un bambino abbonato a un mensile:<br />
<br />
<i>Ed è proprio quel giorno che il giornale ci attende, un po’ nascosto nella cassetta dai volantini pubblicitari, ma noi riconosciamo subito l’angolino che spunta. Questo è il momento migliore. Assaporiamo la piccola etichetta con nostro nome e indirizzo battuti a macchina, come se fossimo un personaggio ufficiale.</i><br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOynSstDVLpFhFc8JRVnPxcaxYFoAVB1H10EOyjXOVlfHE4hESOOZPZDQ502jj8U-Ng0HM_J9J1vDnhriWvnD9ZZaHqGK3dyEWWOPGMbCyvu5C3PBKD2JAu71jwOceG4AL5bu-QkWupXY/s1600/Leo_31maggio-4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="242" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOynSstDVLpFhFc8JRVnPxcaxYFoAVB1H10EOyjXOVlfHE4hESOOZPZDQ502jj8U-Ng0HM_J9J1vDnhriWvnD9ZZaHqGK3dyEWWOPGMbCyvu5C3PBKD2JAu71jwOceG4AL5bu-QkWupXY/s400/Leo_31maggio-4.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Mi piacciono le lettere. Da bambina ho avuto più di un amico di penna (e ho avuto un cane tardi passando prima per galline, papere, conigli).<br />
Da grande ho continuato a scrivere lettere e a riceverne.<br />
Una volta scrissi una breve poesia su una lettera non arrivata.<br />
<br />
<i>Uguale a me, obliqua<br />la pioggia sbianca. Te<br />e la tua pazienza sbatterei<br />come la porta di casa<br />rientrando – nella furia<br />di consumare anche questo giorno<br />di posta inutile.</i><br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_9_Y3-XtIUnFX5rYtPaHpTLf3pgjUX27n1T0Wvb5jgIfa-59u-y4NO5tB3Xow0ZOPZurvVxRk6_bkKJrb3mcC7XFSZC8CyqxV3258uDEI66fnnbi-VCDtdI-csmUX2JvXFoMS-oWXpgw/s1600/Leo_31maggio-3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="237" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_9_Y3-XtIUnFX5rYtPaHpTLf3pgjUX27n1T0Wvb5jgIfa-59u-y4NO5tB3Xow0ZOPZurvVxRk6_bkKJrb3mcC7XFSZC8CyqxV3258uDEI66fnnbi-VCDtdI-csmUX2JvXFoMS-oWXpgw/s400/Leo_31maggio-3.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
E ho letto con partecipazione le <a href="http://www.librimondadori.it/libri/lettere-a-milena-franz-kafka" target="_blank"><i>Lettere a Milena</i></a> di Kafka e anche i suoi <i>Diari</i> in cui a volte condensa in un rigo il senso di un giorno.<br />
<br />
<i>19 dicembre: Lettera di F. Bella mattina, calore nel sangue. <br />20 dicembre. Niente lettere.</i><br />
<br />
E così via. <br />
Il primo regalo di Natale che ho fatto al mio sposo nella nostra minuscola casa è stata la cassetta della posta con i nostri nomi. La distanza minima che avevamo conquistato si misurava anche in quel modo.<br />
Ai nostri figli abbiamo ben presto intestato un abbonamento a una rivista e giochiamo spesso a scriverci bigliettini. Tantissimi sono passati sotto la porta. Botte e risposte. Richieste, scuse, dichiarazioni di amore, prese in giro, quiz.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEP7Z-3bbWfeySqnD0eTIC9biLeY2qANAAvErUjp3xTwAqIf4w7_1IVhOBOUio4IWZ9XLOF8NropdMWioQU0SiYernwZVGvgHwebM_DKeRVX6OE-C_eEyicsPj5cWebV7H3IlPpjfp0bU/s1600/Una-lettera-per-Leo_3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEP7Z-3bbWfeySqnD0eTIC9biLeY2qANAAvErUjp3xTwAqIf4w7_1IVhOBOUio4IWZ9XLOF8NropdMWioQU0SiYernwZVGvgHwebM_DKeRVX6OE-C_eEyicsPj5cWebV7H3IlPpjfp0bU/s400/Una-lettera-per-Leo_3.jpg" width="400" /></a></div>
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Beatrice, mia figlia ormai grande, da bambina ha desiderato una corrispondenza e tramite la sua rivista ha trovato un’amica a Torino. L’ha incontrata due anni dopo il primo scambio di lettere. Giovanni al solito è stato più tecnico e ha usato un paio di lettere per protestare: una alla redazione di Topolino quando si accorse che il gioco che stava acquistando a puntate di settimana in settimana non avrebbe mai funzionato. Scrisse che se lo era pagato da solo ed era una delusione il fatto che le batterie non entrassero nell’alloggiamento previsto. La redazione rispose subito e per rimediare mandò il pezzo giusto. Poi c’è stata la volta in cui scrisse al sindaco del nostro comune per dire che a scuola mancava un’aula per la musica e le ore d’informatica. Il sindaco gli rispose sul quotidiano locale promettendo un ampliamento di cui adesso beneficia Teresa.<br />
Ecco, Teresa. La più piccola. Ha otto anni e la sua Amica (vuol dire proprio quella lì, quella del cuore, l’amica-amica) da un paio di anni si è trasferita. In questi giorni compie gli anni e abbiamo pensato di regalarle <i>Una lettera per Leo</i>. E tante bustine e biglietti per la corrispondenza così potranno scriversi.<br />
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È bello scrivere e ricevere lettere. Ed è vero che non si fa praticamente più ma in questo modo si perde un’esperienza fecondissima che anche nell’albo è raccontata nelle pagine che precedono il finale. È quella dell’attesa. Franco Lorenzoni nel suo libro <i>I bambini pensano grande</i> (Sellerio) racconta alcune esperienze fatte in classe utilizzando questo strumento. Poi afferma:<br />
<i><br />Scrivere lettere da mettere dentro buste da affrancare e spedire per posta nel tempo di Internet può sembrare un paradosso. Infatti pochi di loro sanno cosa sia un francobollo e nessuno ha mai ricevuto una lettera. Eppure, proprio in questo ci vedo una possibilità interessante, perché tra gli aspetti della vita che meno frequentano i bambini di oggi c’è l’attesa: una delle esperienze che la contemporaneità maggiormente svilisce (…). So bene di essere un uomo del secolo passato, ma sono convinto che l’interiorità, per dilatarsi ed espandersi in un ampio respiro ha bisogno di tempo.</i><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoDvo9LdW3LnC_qYgUno7bRLXWGOnFL_t32JHtW3FlanB6SrJxFIAhnE7JxRWGm9G0NUQAx00Lwo-fdX3QDIlM8bl5BFGA9Yx7lZT4-UEkalYtgHVm1c4AzXh5DJXEyDurguB7AY6IHas/s1600/Leo_31maggio-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoDvo9LdW3LnC_qYgUno7bRLXWGOnFL_t32JHtW3FlanB6SrJxFIAhnE7JxRWGm9G0NUQAx00Lwo-fdX3QDIlM8bl5BFGA9Yx7lZT4-UEkalYtgHVm1c4AzXh5DJXEyDurguB7AY6IHas/s400/Leo_31maggio-2.jpg" width="386" /></a></div>
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Anch’io lo penso. Ed è particolarmente interessante questa dilatazione dell’interiorità grazie a una durata più lunga che permetta ai pensieri di farsi più densi, di innescare connessioni, di lavorare dentro di noi in modo misterioso. <br />
È anche per questo che lettere e cartoline finiscono volentieri nei miei libri e nelle attività di scrittura che propongo ai bambini.<br />
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La cosa più commovente dell’albo è proprio la lettera.<br />
<br />
<i>Cip, <br />cip cip cip,<br />cip cip cip cip.<br />Tuo,<br />Cip.</i><br />
<br />
“Tuo” racchiude tutto il senso del messaggio arrivato a Leo e la sostanza della storia.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj106VuRV_Io9jJl14B5m5Eu3vW6KDcKFMLrwBiRnnSdYHzzuAyGhMDQvwNy7nw8avh0h_lecNWr3TRXDLpkMmzHEElzCdfBGI_s-MZolU5IiGSKeyDRarEYyh_kKlorujKfXpd7RDQoyI/s1600/leo01use.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="277" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj106VuRV_Io9jJl14B5m5Eu3vW6KDcKFMLrwBiRnnSdYHzzuAyGhMDQvwNy7nw8avh0h_lecNWr3TRXDLpkMmzHEElzCdfBGI_s-MZolU5IiGSKeyDRarEYyh_kKlorujKfXpd7RDQoyI/s400/leo01use.jpg" width="400" /></a></div>
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Scrive Pietro Citati, raccontando la corrispondenza di Kafka a Milena:<br />
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<i>Da principio, scrivendole, aveva firmato Franz Kafka, poi solo Franz, e poi solo “tuo”: voleva perdere il nome, gettarlo nella sua ombra, dimenticare la propria identità. Infine scrisse: “Franz sbagliato, F sbagliato, tuo sbagliato, non più, silenzio, bosco profondo”. </i><br />
<i>Una lettera per Leo</i> è una bellissima, piccola storia, un invito luminoso a prendere carta e penna per scrivere una lettera in cui ci possiamo firmare “Tuo”, un incoraggiamento a provare anche insieme ai bambini l’esperienza antica dell’attesa e dello sbirciare la cassetta della posta.<br />
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p.s. Ah, Teresa ringrazia Sergio Ruzzier per il maiale sullo slittino.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipsGgEd8zrG6larRZ3fs9iVDXkhGA9zvCPwddjxCnbEEePGtmr-unGzuhbZcr07FFQhSyVkGVN8AVM6dP0MmlkmK7HQ-OYSsBInObzjAkWfWHga1Lk3ufMCrQ01dcnyoKj6SfpySG5nzI/s1600/Una-lettera-per-Leo_5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipsGgEd8zrG6larRZ3fs9iVDXkhGA9zvCPwddjxCnbEEePGtmr-unGzuhbZcr07FFQhSyVkGVN8AVM6dP0MmlkmK7HQ-OYSsBInObzjAkWfWHga1Lk3ufMCrQ01dcnyoKj6SfpySG5nzI/s640/Una-lettera-per-Leo_5.jpg" width="538" /></a></div>
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Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-44681688392174795702015-11-16T09:20:00.001+01:002015-11-16T09:20:28.710+01:00Piccole sentinelle della patria<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimYxsR2n8fT2bSH9vspnta_4gOS3Bl_gtCDBzFJ-5z1r-LL5S1ic4z08AikbTF_NW4-tOattrYsRelbVO1Jr7B_RKxTAp1Ld8XajDnYfIQOTqLcWEu8eL1Vgy8PEngvy8j5GgtiRsfDJ0/s1600/cover_guerra.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimYxsR2n8fT2bSH9vspnta_4gOS3Bl_gtCDBzFJ-5z1r-LL5S1ic4z08AikbTF_NW4-tOattrYsRelbVO1Jr7B_RKxTAp1Ld8XajDnYfIQOTqLcWEu8eL1Vgy8PEngvy8j5GgtiRsfDJ0/s400/cover_guerra.jpg" width="295" /></a></div>
Fra le diverse iniziative editoriali per ricordare i cento anni dallo scoppio della prima guerra mondiale, specificamente dedicato alla letteratura per ragazzi, è uscito un bel saggio curato da <a href="http://www.marniecampagnaro.it/" target="_blank">Marnie Campagnaro</a>, <a href="http://www.donzelli.it/libro/9788868431907" target="_blank"><i>La grande guerra raccontata ai ragazzi</i>,</a> che raccoglie saggi di Marnie Campagnaro (<i>Sulle «soglie» della Grande guerra. Visioni e rappresentazioni nella letteratura per l’infanzia</i>), <a href="https://davideboero.wordpress.com/about/" target="_blank">Davide Boero</a> (<i>Cinema, Grande guerra e bambini</i>), <a href="http://www.aracneeditrice.it/aracneweb/index.php/autori.html?auth-id=iffgsu" target="_blank">Ilaria Filograsso</a> (<i>Infanzie e guerre. Tra dimensioni culturali e problemi educativi</i>), <a href="https://www.facebook.com/walterliliana" target="_blank">Walter Fochesato</a> (<i>Nani, pinocchi e piccoli alpini. Il racconto della guerra</i>) e una selezione di proposte di lettura a cura di Marnie Campagnaro e Michela Marafini; il volume è corredato delle tavole di <a href="http://www.federicomaggioni.com/" target="_blank">Federico Maggioni</a> di cui qui trovate una selezione (grazie all'editore per avercene concesso l'uso). <br />
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Il volume racconta la Grande guerra attraverso la letteratura per l’infanzia, osservata come spiega la presentazione editoriale, «dagli occhi dei bambini e dei ragazzi protagonisti di storie in cui la guerra, con i suoi orrori, consolida legami d’amicizia, fa nascere sentimenti d’amore, causa dolorose separazioni, innesca repentini e spesso traumatici processi di crescita, induce a interrogarsi su chi sia il nemico e incita ad aprirsi al confronto e al dialogo con l’altro. La letteratura, dunque, come spazio per accostare i piccoli lettori di oggi a un evento tanto lontano quanto tragico come la prima guerra mondiale. Attraverso un approccio interdisciplinare, nei saggi che compongono la prima parte del volume si indaga il rapporto fra infanzia e guerra nei libri per ragazzi.» La Grande guerra è «il primo esempio di conflitto in cui all’infanzia è attribuito un ruolo nel dispositivo bellico adulto: i «piccoli combattenti delle retrovie» fanno la loro comparsa nei discorsi patriottici di cui l’infanzia è destinataria privilegiata e i messaggi propagandistici vengono veicolati dalle opere letterarie per bambini e dal cinema, entrambi divenuti funzionali al progetto ideologico nazionale e alla mobilitazione anche dei più piccoli, considerati ormai risorse utili, se non decisive, allo sforzo bellico.»<br />
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Il volume offre anche un’ampia rassegna di romanzi e albi illustrati per bambini e ragazzi con indicazioni sull’età di lettura consigliata, le trame, le parole chiave e gli spunti di riflessione, libri che, per qualità di intreccio narrativo e cifra stilistica, costituiscono strumenti preziosi per aiutare insegnanti, genitori, educatori, bibliotecari e operatori culturali a leggere e ricordare insieme ai ragazzi la Grande guerra e, più in generale, per affrontare il tema dei conflitti.<br />
Qui vi proponiamo in lettura alcune interessantissime pagine di Ilaria Filograsso che nel suo saggio esplora il ruolo ricoperto dall’infanzia non solo nella prima guerra mondiale, ma anche in alcune altre guerre contemporanee: bambini al centro di massacri, esodi, odî etnici, ma anche bambini dai quali partire per la costruzione di una cultura pedagogica di educazione alla pace.<br />
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<i>Senza menzionare il caso estremo dei ragazzi arruolati, le fonti infantili consentono di polarizzare l’analisi dell’esperienza dei bambini intorno ad alcuni momenti chiave: l’entrata in guerra, l’armistizio, la mobilitazione in età scolare, le ripercussioni fisiche della guerra, la fame, i bombardamenti, il freddo. Lo sconvolgimento materiale del quotidiano è un tema essenziale delle testimonianze infantili e delle rappresentazioni collettive del XX secolo: i bambini, a qualsiasi ceto appartengano, sono afflitti da privazioni e reagiscono con diverse strategie di resistenza alle difficoltà, di resilienza, diremmo con un termine più contemporaneo. <br />Ma soprattutto la Grande guerra costituisce il primo esempio di conflitto nel XX secolo in cui ai bambini è attribuito un posto particolare nel dispositivo bellico adulto, dai bambini usati come bersaglio dai nemici nelle zone occupate ai discorsi patriottici, moralisti, colpevolizzanti di cui l’infanzia è destinataria privilegiata. I discorsi della mobilitazione rispondono essenzialmente a due esigenze: da una parte, la giustificazione della guerra, che si fonda sull’esaltazione patriottica e sull’odio per il nemico; dall’altra, più sottilmente, la colpevolizzazione dell’infanzia, messa in condizione di compiere sacrifici pensati a sua misura. </i><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYJ6-2GlAn-PYm-OWj31grscBUDePD1VM0Z4OYqRbzamwC9qiOk8JyWNqsamgTDequBQS6U9TrYRO6W356Yr-MhAWh8Ep-f9DfKTO4Dl0pk7kc2Z4mmIisSAVmJpC90JPPcw2ffFUPx3s/s1600/Maggioni_Grande_Guerra_pp.50-51.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="261" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYJ6-2GlAn-PYm-OWj31grscBUDePD1VM0Z4OYqRbzamwC9qiOk8JyWNqsamgTDequBQS6U9TrYRO6W356Yr-MhAWh8Ep-f9DfKTO4Dl0pk7kc2Z4mmIisSAVmJpC90JPPcw2ffFUPx3s/s400/Maggioni_Grande_Guerra_pp.50-51.jpg" width="400" /></a></div>
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<i>I due principali vettori di tali discorsi sono i giochi e la scuola, che contribuiscono a rendere onnipresente il conflitto nell’universo infantile, rappresentando due domini complementari ma distinti. Il gioco di guerra, che coinvolge tutta l’infanzia – mentre i giocattoli riguardano soprattutto i figli della borghesia urbana –, diffuso capillarmente tra bambini e bambine (piccoli soldati e piccole infermiere), che con non poca creatività ripropongono abiti, armi e accessori necessari alla finzione, rappresenta il teatro dell’appropriazione, persino violenta o pericolosa, dei valori militari, dell’interiorizzazione dei principi della mobilitazione massivamente attivata soprattutto all’inizio della guerra, volta a stimolare in primo luogo il desiderio ardente di partecipare. Oggetto di ricerche contemporanee di scienziati e psicologi di tutta Europa per valutare l’impatto della guerra sulla psiche dei bambini – e questi studi confermeranno la profonda pressione dell’evento bellico sull’immaginario infantile, per la sua tendenza a fornire codici che modificano in profondità la vita e il mondo dell’infanzia –, il gioco ha un significato essenzialmente preparatorio, propedeutico, evidenziando spesso una drammatica contiguità, spaziale e temporale, con la guerra reale. <br /> </i><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_v1w5mVmZEaDUgPM0bGMk7AstATJ6bWM5E99fxyOGRatO6Hk4bGFLqBXxt3FxqFfYeLAK6FYowZzMvZWxDkkDScg9Sk2T7NEhR3P0jzPRdU_CyrDDK0CYPggJNyrHSgJO4H_eqaDkZ5w/s1600/Maggioni_Grande_Guerra_pp.82-83.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_v1w5mVmZEaDUgPM0bGMk7AstATJ6bWM5E99fxyOGRatO6Hk4bGFLqBXxt3FxqFfYeLAK6FYowZzMvZWxDkkDScg9Sk2T7NEhR3P0jzPRdU_CyrDDK0CYPggJNyrHSgJO4H_eqaDkZ5w/s400/Maggioni_Grande_Guerra_pp.82-83.jpg" width="400" /></a></div>
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<i>A scuola i temi privilegiati dalla propaganda sono la valorizzazione dei bambini come «piccoli combattenti delle retrovie» e la loro colpevolizzazione sacrificale in nome di una guerra svolta essenzialmente per loro. Le lezioni di storia e i corsi di morale forniscono l’occasione per una lettura manichea e semplicistica del conflitto, in una retorica binaria che alterna il discorso della fede patriottica e quello dell’odio xenofobo. I disegni e i quaderni ripropongono naturalmente l’esaltazione della Patria del Diritto contro l’Impero del male o l’opposizione tra civilizzazione e barbarie. In Francia l’inferiorità culturale e razziale del popolo tedesco è insita nella caricaturizzazione del nemico, base di un discorso semplicistico e violento, che tende d’altra parte a ritrascrivere la guerra in forma ideale e onirica, omettendone tragicità e violenza diretta. In questa rappresentazione manichea del conflitto l’esito della guerra non dipende soltanto dal coraggio dei combattenti, ma dal ruolo, anche minimo, che ognuno, bambini inclusi, può svolgere offrendo un contributo alla vittoria finale. La propaganda offre ai bambini l’occasione di mostrarsi degni dell’ardire dei soldati, impersonando semplicemente il ruolo di «piccole sentinelle della patria». <br /> </i><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKkTbJBQKduqnqDDPqo43mVdfP4RjrnpRmyVd0G5AQ0628vkjQYPnXpyXdtUrOIidjst1aMXmkTIqCPpwHvJymxsyKyLGkl6O0RihWFg57uGw_Smj0YMefmR87IEMgA9SJPs4ZvPVntI0/s1600/Maggioni_Grande_Guerra_pp.98-99.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="262" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKkTbJBQKduqnqDDPqo43mVdfP4RjrnpRmyVd0G5AQ0628vkjQYPnXpyXdtUrOIidjst1aMXmkTIqCPpwHvJymxsyKyLGkl6O0RihWFg57uGw_Smj0YMefmR87IEMgA9SJPs4ZvPVntI0/s400/Maggioni_Grande_Guerra_pp.98-99.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<i>Il primo compito che i bambini devono eseguire per mostrarsi degni della patria è quello della riuscita scolastica, essendo l’eccellenza scolastica intesa come equivalente dell’eccellenza militare, perché valorizza il principio dell’utilità dei bambini alla causa della guerra: il banco di scuola è il corrispettivo civile e educativo della trincea. Le lettere private evidenziano il desiderio di mostrarsi all’altezza dei soldati riuscendo nei compiti scolastici, mentre i padri dal fronte paragonano spesso la situazione, certo più invidiabile, della scuola a quella della trincea, per rinforzare l’attitudine alla disciplina e l’inquadramento dei figli all’obbedienza: senza dubbio si tratta di un meccanismo di controllo sociale, destinato a sopperire all’assenza dei padri riproponendo, in forma mediata, la loro autorità. Tuttavia, si registra nei documenti proposti da Audoin-Rouzeauil passaggio da uno specifico di ruolo (essere un bravo e ubbidiente scolaro) a un carattere totalizzante dell’essere buon patriota e piccolo soldato, condizione che esige prove e testimonianze che invadono ogni aspetto della vita del bambino. </i><br />
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<i></i><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrJl_btDkMgIQuw4J-vPuFWoJjrZSh7aJLIeKw8GCVBDpG91Si9nLlLZdQf-yKVBSgaRXxLAcVm13n31r0lro3WTAb1OTAzqV4IGyCxYEls-qdlSS8gJAa1I4rJPgDqlj4JX2etXZT0JQ/s1600/Maggioni_Grande_Guerra_pp.114-115.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="263" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrJl_btDkMgIQuw4J-vPuFWoJjrZSh7aJLIeKw8GCVBDpG91Si9nLlLZdQf-yKVBSgaRXxLAcVm13n31r0lro3WTAb1OTAzqV4IGyCxYEls-qdlSS8gJAa1I4rJPgDqlj4JX2etXZT0JQ/s400/Maggioni_Grande_Guerra_pp.114-115.jpg" width="400" /></a></div>
<i><br />I due capisaldi della colpevolizzazione, dunque, sono il lavoro ben condotto in classe e la privazione, la rinuncia, giocando il discorso della guerra anche un ruolo di regolazione sociale, nel caso dei bambini. In effetti, l’interiorizzazione dell’ingiunzione sacrificale si traduce in un’automobilitazione tesa alla ricerca dell’approvazione adulta. Alcune illustri testimonianze vanno in questa direzione. Anaïs Nin a New York, soffrendo a distanza di non partecipare direttamente alla lotta contro gli «indicibili barbari» esognando i tempi eroici di Giovanna d’Arco, rinuncia al cinema per condividere un po’ di travaglio con il suo paese natale, e decide di vestirsi di nero in forma di solidarietà con il lutto dei piccoli orfani, esercitando una maniera tutta cattolica di offrire il proprio sacrificio per la patria. <br />Così anche Simone de Beauvoir, cresciuta con la Storia dell’Alsazia, raccontata ai bambini dallo zio Hansi (1913), non molto generosa nella descrizione dei vicini di stirpe germanica, ricorda la sua privazione dei dolcetti, organizzando insieme l’esibizione di questa rinuncia, poiché la sua soddisfazione è ancor più rinforzata se il suo gesto diviene pubblico e raccoglie l’approvazione delle sorelle. </i><br />
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<i><br />L’impresa della mobilitazione non si occupa solo della dimensione spirituale degli studenti, ma tende a un’utilizzazione pratica dei bambini, coinvolgendoli in lavori manuali che mostrano concretamente il loro contributo, nella confezione di oggetti e di vestiario destinati ai soldati che dalle scuole dell’infanzia sino ai licei rappresenta una vera e propria produzione scolastica per la guerra. Se i soldati, per altro, donano quotidianamente il loro sangue, ai bambini è richiesto di donare il loro denaro, di partecipare anche economicamente all’impresa della guerra: i bambini non sono solo i nuovi bellatores(futuri combattenti, che pagano a loro modo il debito di sangue) ma anche veri e propri </i>laboratores<i> (coloro che lavorano intellettualmente e finanziariamente per realizzare la vittoria). In misura non uguale, naturalmente, ma in base alla distinzione tra bambini e bambine: queste ultime, infatti, future infermiere e madri di famiglia, ricoprono un ruolo talmente subalterno nell’ordine sociale che non può che tradursi in un «debito infinito», come mostra la loro caritatevole generosità e la loro funzioneprettamente consolatoria in famiglia, limitandosi la mobilitazione delle piccole ai lavoretti manuali, alle piccole privazioni o alle preghiere. </i><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhptu3YdYwiyvpq_u4trqUj32VbNZcziWiZFuXWttI7lACpRJMz9PL3IeZmrRqhODgIJQ7zb-F7UjjvNja6eYEBEkJRTCyWHAIsY9Tabv-18wNSxfUdLCxviVSdcXOqupQ-PoIFd_96NvU/s1600/Maggioni_Grande_Guerra_pp.34-35.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="270" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhptu3YdYwiyvpq_u4trqUj32VbNZcziWiZFuXWttI7lACpRJMz9PL3IeZmrRqhODgIJQ7zb-F7UjjvNja6eYEBEkJRTCyWHAIsY9Tabv-18wNSxfUdLCxviVSdcXOqupQ-PoIFd_96NvU/s400/Maggioni_Grande_Guerra_pp.34-35.jpg" width="400" /></a></div>
<i><br />Infine, i rapporti epistolari con i soldati isolati da parte dei «figliocci di guerra», mobilitati nella corrispondenza con i combattenti al fronte, attribuisce ai bambini un grado ulteriore di responsabilità, questa volta più affettiva che utilitaristica, accrescendo nel contempo il livello di colpevolizzazione fondata sul ribaltamento di una funzione assegnata solitamente all’adulto: quella dell’adozione. </i><br />
<i>La mobilitazione dell’infanzia, dunque, diventa spia illuminante di un processo più generale, di una cultura di guerra del 1914-18, di un corpus di rappresentazioni cristallizzatosi in vero e proprio siste ma che dà al conflitto il suo senso profondo. Una cultura non dissociabile da una misura straordinaria di odio nei confronti dell’avversario, da una pulsione sterminatrice, da una forma mentisdello scontro ideologico sul terreno del nazionalismo.</i><br />
<i><br /></i>
(brano tratto da<i> </i><i>Infanzie e guerre. Tra dimensioni culturali e problemi educativi</i> di<i> </i>Ilaria Filograsso che ringraziamo per avercene concesso l'uso).<br />
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<br /></div>
Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-23494140901327000432015-11-13T08:49:00.002+01:002015-11-13T09:28:50.773+01:00L'antologia Scacciapensieri: poesia come terapia<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjVHwZC2etOe8BswBgk4eDOl_oEotBjhpZKhCDvdmdb11LSxYalz4RIH52KaGEbLMOmiFk3daJjtO1FjFv9KaaqNU3NPtW35bJd9NW4NYmlGbz5528DdIxRhuzPwrfnB6uiVPq0OLsSsg/s1600/scacciapensieri-copertina.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjVHwZC2etOe8BswBgk4eDOl_oEotBjhpZKhCDvdmdb11LSxYalz4RIH52KaGEbLMOmiFk3daJjtO1FjFv9KaaqNU3NPtW35bJd9NW4NYmlGbz5528DdIxRhuzPwrfnB6uiVPq0OLsSsg/s400/scacciapensieri-copertina.jpg" width="322" /></a></div>
<span style="color: #990000;">[di Anna Castellari e Dome Bulfaro, per il gruppo di Mille Gru (associazione culturale, Monza)]</span><br />
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<a href="http://poetrytherapy.it/" target="_blank">Mille Gru</a> pratica la poetry therapy dal 2009, da quando cioè i poeti Dome Bulfaro e Ivan Sirtori hanno avviato insieme il progetto <i>Leggere, con cura</i> presso l’ospedale Alessandro Manzoni di Lecco. <br />
La prima edizione di questa operazione di poetry therapy prevedeva la somministrazione quotidiana di una poesia al giorno per sette giorni in alcuni reparti individuati con i medici dell’ospedale. Era prevista anche la somministrazione di un foglio “in bianco” in cui il paziente poteva scrivere (non necessariamente in versi) pensieri sulla propria degenza. <br />
L’operazione si concluse con un reading di Bulfaro e Sirtori dedicato e di supporto a tutte le categorie ospedaliere ed extraospedaliere che si prendono cura dei degenti, a cominciare naturalmente dai familiari.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipyge27dxAsXCBZ31i4L_PGKkwxSXtvOu3gJy7k8tP8FcR_Ec-QLVjftxbFD0uxJzwrl9BU4T6xflDy7mqgE4NykNIFt6G9TCtAWwAoad3nl79mZaJ3umu2A_Su27EGLSww6v34sS4MqU/s1600/01amore.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="97" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipyge27dxAsXCBZ31i4L_PGKkwxSXtvOu3gJy7k8tP8FcR_Ec-QLVjftxbFD0uxJzwrl9BU4T6xflDy7mqgE4NykNIFt6G9TCtAWwAoad3nl79mZaJ3umu2A_Su27EGLSww6v34sS4MqU/s400/01amore.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Naturalmente quella prima esperienza, pionieristica (almeno per noi dell’associazione Mille Gru), evidenziò pregi e difetti dell’operazione attuata, ma costituì la base per uno sviluppo di <i>Leggere, con cura</i>, non solo su Lecco, per il secondo anno realizzato sempre da Dome Bulfaro e Ivan Sirtori, ma anche nell’Ospedale Maggiore di Milano (progetto coordinato da Patrizia Gioia, supportato e ospitato, come altri successivi, da Fondazione Arbor e SpazioStudio13) e in tutti gli enti ospedalieri di Lugano (progetto coordinato da Fabiano Alborghetti). <br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8gi1rNyK60X8ktIH38G9BJiqJAUbo2gWptmN-Nb4lFahdtFxwzL3re8IVXhAse0l0tJ6rXgw5uXSYv_fBELItnIEo0-Zj6NTSjg9MtavFWUTSH5sVre9YEC2j5F86Eifp7IwSeQNOzeQ/s1600/02amore2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8gi1rNyK60X8ktIH38G9BJiqJAUbo2gWptmN-Nb4lFahdtFxwzL3re8IVXhAse0l0tJ6rXgw5uXSYv_fBELItnIEo0-Zj6NTSjg9MtavFWUTSH5sVre9YEC2j5F86Eifp7IwSeQNOzeQ/s400/02amore2.jpg" width="355" /></a></div>
<br />
L’azione di poetry therapy di Mille Gru dopo <i>Leggere, con cura</i> si è estesa in più direzioni, sempre coordinata da Dome Bulfaro e Simona Cesana, presidente dell’associazione. Tra queste ricordiamo almeno <i>La poesia salva l’anima</i>, progetto di Silvia Monti edito da Mille Gru, e il percorso di formazione come volontario nell’Hospice di Monza da parte di Dome Bulfaro che ha poi portato alla produzione dello spettacolo <i>Pagina Quaranta</i> (regia di Enrico Roveris), finalizzato a diffondere la consapevolezza del ruolo che un hospice svolge all’interno di una comunità, oppure <i>Dire, con cura</i> realizzato da Dome Bulfaro a Melbourne, con gli italiani immigrati degenti nel Centro Coesit.<br />
Tutti questi progetti sono raccolti <a href="http://poetrytherapy.it/il-progetto-poetry-therapy/" target="_blank">nella nostra pagina</a> dedicata alla Poetry Therapy, pagina che abbiamo appena aperto per raccogliere i materiali di tutti progetti realizzati in quest’ambito di ricerca dal gruppo di Mille Gru.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij0QS6CfPUNgNE5QbANSfHinDB5ivMrYK-6-eXghZ0_S5PrFaRj_zOoLZfHa2yp_Z31h0ZvSRYlOJg-23uT7qwJb85d0d5bjGIjgqDT9PQPtbIJimaxDhw-7iPwWhUYEV0J81LY0gYwI8/s1600/02dialogo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="157" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij0QS6CfPUNgNE5QbANSfHinDB5ivMrYK-6-eXghZ0_S5PrFaRj_zOoLZfHa2yp_Z31h0ZvSRYlOJg-23uT7qwJb85d0d5bjGIjgqDT9PQPtbIJimaxDhw-7iPwWhUYEV0J81LY0gYwI8/s400/02dialogo.jpg" width="400" /></a></div>
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Dopo sette anni di lavoro sul campo è maturata l’ultima nostra azione di poetry therapy: l’operazione <i>Scacciapensieri</i>, che prende il via con il libro <i>Scacciapensieri. Poesia che colora i giorni neri</i>, la prima antologia di poesia-terapia in Italia per bambini dagli 8 anni in su. <br />
<i>Scacciapensieri</i> è il secondo volume della collana <i>TITA. Il bambino è padre dell'uomo</i>, edita da Mille Gru con il sostegno di Fondazione Arbor. Si tratta di un’antologia curata da un anno a questa parte da Anna Castellari, Patrizia Gioia, Dome Bulfaro e Simona Cesana. Abbiamo pensato a un libro di poesie che potesse funzionare anche come strumento di lavoro per tutti i genitori, gli insegnanti e gli operatori sociosanitari che intendono aiutare i bambini a trasformare positivamente le loro piccole e grandi paure, i loro piccoli e grandi dolori, le loro piccole e grandi malattie.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1zQ2mzL4P19L0voSNlQrCNzzDawysVAbin9aT10ek0cRxSR-Aw8lMH2opbM2sllCY6L8Q-NWYgIs6AD02ZhiLU3yvGjZES8yaxyQN70pOj4xdSQxNaI5VJIsZBsv4lun41LEvxsK7vpI/s1600/03risata.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="115" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1zQ2mzL4P19L0voSNlQrCNzzDawysVAbin9aT10ek0cRxSR-Aw8lMH2opbM2sllCY6L8Q-NWYgIs6AD02ZhiLU3yvGjZES8yaxyQN70pOj4xdSQxNaI5VJIsZBsv4lun41LEvxsK7vpI/s400/03risata.jpg" width="400" /></a></div>
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<br />
L’antologia <i>Scacciapensieri</i> è stata pensata dai quattro curatori a misura di bambino: ovvero come un libro che possa essere maneggiato anche da bambini, che parli il loro linguaggio, che di volta in volta sappia affrontare temi difficili in maniera tanto leggera quanto seria, tanto allegra quanto attenta.<br />
Affinché il libro sia maggiormente funzionale all’uso terapeutico e risulti al tempo stesso più gradevole, il materiale non è stato suddiviso in ordine alfabetico o per autori, ma è stato organizzato classificando le poesie terapeutiche in sette 'medicine' principali + una medicina speciale: amore, dialogo, risata, stupore, natura, tempo, armonia + aforismi.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3EkrduGkGDpLlkaPlio6vl-LMzu6ZxB-uqb2q8Ec4dhJZHGBRxm0ovUNvyU19pcl8XL3ZvOXKt7aKmdb7cQ35jw4E3tIuJtSzkxwuO0QHcEQ63QKuFPpLI0-bKO1oJWijVd8-IvpJnhY/s1600/04stupore.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="91" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3EkrduGkGDpLlkaPlio6vl-LMzu6ZxB-uqb2q8Ec4dhJZHGBRxm0ovUNvyU19pcl8XL3ZvOXKt7aKmdb7cQ35jw4E3tIuJtSzkxwuO0QHcEQ63QKuFPpLI0-bKO1oJWijVd8-IvpJnhY/s400/04stupore.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Come si può notare da queste otto parole chiave, non si tratta di medicine vere e proprie perché, non è superfluo dirlo, questo libro non mira in alcun modo a sostituirsi alla medicina ufficile, bensì ad affiancarla. L'intenzione è quella di somministrare poesie capaci di aiutare a riequilibrare il corpo, la mente, l’emotività, lo spirito, l’anima del bambino (e dell’adulto) per orientarlo e riscaldarlo nelle sue esperienze.<br />
Le otto medicine principali individuate sono state desunte dalle poesie che ci sono arrivate da ciascuno dei quattordici poeti antologizzati (molti dei quali sono tra i più noti autori di poesia per l’infanzia). A volte, alcune poesie contengono, inevitabilmente, più di una medicina, qualità che rende difficile la collocazione del libro <i>Scacciapensieri</i> in una sezione anziché un’altra. Confidiamo che i lettori, e i bambini in particolare, sappiano reperire tra le parole poetiche, al di là della suddivisione che abbiamo adottato, la medicina di cui avranno più bisogno. <br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhp8GBORlhurcguJbZk2ZuCQKjqWbHb623hfrnvjoBl_f3V51mo3rAyRRbPBzxbtsonZ8BYCkmjziPqkpXECrMLjl0o6GKBsZGtTK0hzjRkKmh2t7BzOEqtOu9mCbavoM4cdl3KtLRVrDA/s1600/05natura2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhp8GBORlhurcguJbZk2ZuCQKjqWbHb623hfrnvjoBl_f3V51mo3rAyRRbPBzxbtsonZ8BYCkmjziPqkpXECrMLjl0o6GKBsZGtTK0hzjRkKmh2t7BzOEqtOu9mCbavoM4cdl3KtLRVrDA/s400/05natura2.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Tornando alle singole sezioni, una volta stabilite le medicine che accompagneranno il lettore bambino o adulto nella malattia, abbiamo deciso di scrivere veri e propri bugiardini d’introduzione, con tanto di <i>Composizione</i>, <i>Modo d’uso</i> e <i>Avvertenze</i>. L’esperienza di Dome Bulfaro con i bambini – da anni tiene laboratori alle scuole primarie in cui insegna a realizzare prelibri e libri di poesia con la tecnica pop up – lo ha aiutato nel reperire il linguaggio più adatto per questi bugiardini.<br />
Un esempio può essere quello relativo alla prima medicina: l’amore.<br />
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<i>Prima medicina. Amore</i><br />
<i>Composizione: innamorarsi, prendersi cura, conciliarsi e sognare, sempre far sognare all’amore altro e vero amore.</i><br />
<i>Modo d’uso: queste poesie sono da usare in caso di nullo, scarso o troppo amore, per trovare in sé la forza di superare le più difficili prove. </i><br />
<i>Avvertenze: in caso di sovradosaggio non è necessario rivolgersi al medico di base: le parole delle belle poesie non perdono mai colore, diventano trasparenti e familiari, diventano parte di noi.</i><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnNuHPlYp5V5YRFKLERy6HoA18V824oK27xOabp_7QBR7kidaCy8r3RSiJAnKWdWyCQU12xpq3z_dvis3Twkn4jbLaJfBo0VWXz1lfuGpMkv6UbLUdAUrqRLw36A9YCautPif8K9lXJFE/s1600/05natura.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="245" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnNuHPlYp5V5YRFKLERy6HoA18V824oK27xOabp_7QBR7kidaCy8r3RSiJAnKWdWyCQU12xpq3z_dvis3Twkn4jbLaJfBo0VWXz1lfuGpMkv6UbLUdAUrqRLw36A9YCautPif8K9lXJFE/s400/05natura.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
In questa sezione è contenuta la poesia di Silvia Vecchini, forse tra le più immediate ed efficaci medicine di parole.<br />
<br />
<i>Voce di mamma, prima cura</i><br />
<br />
<i>Guancia a guancia,</i><br />
<i>il nostro primo ballo seduti</i><br />
<i>m’innamori già e pensa,</i><br />
<i>ci siamo appena conosciuti</i><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBCxgusscSD-UKtDACsoCm1LnwfZ7jKUMhAO_iYCytRTbn21dBCphd7PMcKVxgjVhVHNNdGs_hHyxGMOgoMXWjFE-MZ1-NDOrp8sQVoiC9BsA5UHhq3w26c20ZWAeCdN1hZvkf128FRt0/s1600/08aforismi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBCxgusscSD-UKtDACsoCm1LnwfZ7jKUMhAO_iYCytRTbn21dBCphd7PMcKVxgjVhVHNNdGs_hHyxGMOgoMXWjFE-MZ1-NDOrp8sQVoiC9BsA5UHhq3w26c20ZWAeCdN1hZvkf128FRt0/s400/08aforismi.jpg" width="267" /></a></div>
Anche le illustrazioni hanno trovato una collocazione precisa, conseguenza di scelte ben ponderate.<br />
Deka, artista scomparso dieci anni fa per una malattia incurabile, sapeva trasformare macchie di colore in soggetti, facendole diventare di volta in volta personaggi di fantasia, alberi, bambine. <br />
<br />
Sono colori brillanti, forme astratte che si trasformano e lasciano che la mente di bambini e adulti vaghi liberamente.<br />
Così, i disegni contenuti nell’antologia, sebbene talvolta rispecchino la sezione nella quale si trovano (pensiamo ad esempio alle immagini degli alberi nella sezione <i>Natura</i>), in realtà raccontano una storia a sé stante, leggibile indipendentemente, quasi fosse un silent book nel libro, dal potere calmante e terapeutico. <br />
<br />
<br />
I poeti presenti nell’antologia sono Alberto Casiraghy, Azzurra D’Agostino, Bruno Tognolini, Chiara Carminati, Dome Bulfaro, Donatella Bisutti, Francesca Matteoni, Giusi Quarenghi, Marilena Renda, Patrizia Gioia, Roberto Piumini, Silvia Salvagnini, Silvia Vecchini, Vivian Lamarque.<br />
<br /></div>
Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-2545568340260273812015-11-11T15:45:00.002+01:002015-11-11T15:47:14.384+01:00Quadernini: la bellezza e la forza poetica<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGBIzyOg3fnVaDBS3q6SuZ8pkKdc9qDy9jByXtNp_1f_ixtRcDP_BglmW1eQMMZ18ect4jbLGl3Jdg-w1jrocG_xcihSl5Bxn2CiJnfT7M2b-icZEPi3MDB5Ee5ozuHokjF-xugenC-AY/s1600/locandina+mostra.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGBIzyOg3fnVaDBS3q6SuZ8pkKdc9qDy9jByXtNp_1f_ixtRcDP_BglmW1eQMMZ18ect4jbLGl3Jdg-w1jrocG_xcihSl5Bxn2CiJnfT7M2b-icZEPi3MDB5Ee5ozuHokjF-xugenC-AY/s400/locandina+mostra.jpg" width="286" /></a></div>
<span style="color: #990000;">[di <a href="http://www.thomaspololi.com/" target="_blank">Thomas Pololi</a>]</span><br />
<br />
Sono
passati più di dieci anni da quando quasi per caso, nella casa dei miei
genitori a Bergamo, aprii il cassetto che conteneva alcuni miei
quaderni delle scuole elementari e, anche se allora non lo sapevo, buona
parte del mio futuro.<br />
Il progetto <a href="http://quadernini.tumblr.com/" target="_blank"><i>Quadernini</i></a>
è nato molto spontaneamente in quel periodo, dal desiderio di
raccogliere e diffondere quello che consideravo un vero e proprio
patrimonio letterario attraverso un blog.<br />
<br />
Negli anni
capii che i quaderni avevano ancora più valore di quello che pensavo:
come hanno messo in evidenza ricercatori come Juri Meda dell'Università
di Macerata, che insieme a Roberto Sani e Davide Montino ha curato un
incredibile libro dal titolo <i>School Exercise Books. A Complex Source for a History of the Approach to Schooling and Education in the 19th and 20th Centuries</i>,
(1567 -!- pagine di contributi di storici dell'educazione di tutto il
mondo), i quaderni sono una fonte complessa, ma fondamentale per lo
studio della storia dell'educazione, della società, della psicologia
infantile. <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7UgPS1LhFyaq3vWzmYYbyTWHdSc99nh5oKrxtoO-6rmekSMYjCBRZED_qSp9MlHbAhbvYamAworX5WcpBknCKqgnPfVDTEyrQr4DztiBDYHRnJ3ycgIGOovCZWf-aFSBgEEUFhSMAfxo/s1600/mostra-1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7UgPS1LhFyaq3vWzmYYbyTWHdSc99nh5oKrxtoO-6rmekSMYjCBRZED_qSp9MlHbAhbvYamAworX5WcpBknCKqgnPfVDTEyrQr4DztiBDYHRnJ3ycgIGOovCZWf-aFSBgEEUFhSMAfxo/s400/mostra-1.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
La
cosa stupefacente è che al di fuori del mondo accademico il quaderno
sia, invece, considerato come un oggetto che sì, è bello conservare, ma
che al primo trasloco può essere buttato in un cassonetto insieme a
vecchie riviste e giornali (non che quelli abbiano meno valore, ma sono
prodotti in serie e conservati in archivi, mentre ogni quaderno è un
oggetto per sua natura unico, e a pensarci bene non esiste un altro tipo
di documento redatto dai bambini in grado di presentarci il loro
pensiero e il loro sguardo sul passato recente).<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7KuFFlIHwOOP24X0U8LlqfqhaXANauxnjNhYGnUBOPIEkLv4zve25n_10zq4ULGjQ7hVvqXUNhx9OjWWqC6WOSLzx5mwYkLbCMNqLbk_az-1tYVuV6kA_blHnV_aRLzUvtBt9WXem-TU/s1600/mostra-2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7KuFFlIHwOOP24X0U8LlqfqhaXANauxnjNhYGnUBOPIEkLv4zve25n_10zq4ULGjQ7hVvqXUNhx9OjWWqC6WOSLzx5mwYkLbCMNqLbk_az-1tYVuV6kA_blHnV_aRLzUvtBt9WXem-TU/s400/mostra-2.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
L'associazione <a href="http://www.quaderniaperti.it/" target="_blank"><i>Quaderni Aperti</i></a>
è stata fondata nel 2014 proprio allo scopo di valorizzare la bellezza e
la forza poetica, storica, educativa di questo materiale: non si tratta
solo di digitalizzare e catalogare quaderni di scuola, un lavoro che
viene già svolto da alcuni istituti di ricerca in Italia e nel mondo, ma
di cercare di trasmettere qualcosa attraverso una “cura artistica”
dell'oggetto quaderno e dei suoi contenuti. <br />
Attraverso i
contenuti prodotti dai bambini vorremmo far riflettere, divertire e a
volte fare anche piangere, come accade quando Bing Bong svanisce nel
Baratro della Memoria in <i>Inside Out</i>. <br />
L'idea di fondo è
quella di “estrarre” dai quaderni il loro potere comunicativo ed
evocativo, e utilizzarlo per realizzare attività che vanno dalla
divulgazione sul web alla realizzazione di laboratori per le scuole,
dagli spettacoli ai seminari.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBymiVa1_HoeP6ipNSLCjV3uHYLIPi7iVOn1Ppjvl9OVz3viMEcDB_rX4k3STqzBA-3rernwvRTuWraMzol1SCIXUE61DvNXSxzJgyWTcbftD_OQnAt7EwD2ZdgKD06i3tHNMz8PlS0Ns/s1600/mostra-3.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBymiVa1_HoeP6ipNSLCjV3uHYLIPi7iVOn1Ppjvl9OVz3viMEcDB_rX4k3STqzBA-3rernwvRTuWraMzol1SCIXUE61DvNXSxzJgyWTcbftD_OQnAt7EwD2ZdgKD06i3tHNMz8PlS0Ns/s400/mostra-3.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Per
fortuna sul nostro percorso abbiamo incontrato tantissimi sostenitori:
insegnanti, artisti, scrittori e curiosi che seguono le nostre attività
in rete (il blog e la pagina Facebook <i>Quadernini</i>), ma anche
ricercatori (in particolare il già citato Juri Meda, che ci ha persino
invitato a presentare i progetti dell'associazione a un simposio
internazionale, e il gruppo di ricerca della professoressa Simonetta
Polenghi, direttrice del Dipartimento di Pedagogia dell'Università
Cattolica del Sacro Cuore), laboratori innovativi come<i> La Grande Fabbrica delle Parole</i>, reti di associazioni come <i>Milanosifastoria</i>, collezionisti pieni di passione come Carlo Covini del negozio <i>Il Mondo è Piccolo</i>
di Milano, e addirittura aziende illuminate come Arbos, una cartiera
che si trova vicino a Vicenza con la quale stiamo realizzando un
progetto editoriale per portare i temi scritti dai bambini di una volta
sui quaderni venduti nelle librerie e cartolerie attuali.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifIQOdX0BPe0DTmn-RBkX8rqp_mvIrVjnyXJahW4UhaPRD5UITwE5tVxv-kkW9e4W0BGp-1ZJioZWtRI1kaqtK8cWF2ZrhE9ozOdArQNZTl9paKWccflPklslNsWYPmbPuxEsaoSEoMNg/s1600/mostra-4.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifIQOdX0BPe0DTmn-RBkX8rqp_mvIrVjnyXJahW4UhaPRD5UITwE5tVxv-kkW9e4W0BGp-1ZJioZWtRI1kaqtK8cWF2ZrhE9ozOdArQNZTl9paKWccflPklslNsWYPmbPuxEsaoSEoMNg/s400/mostra-4.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
La
mostra che inaugurerà il 25 novembre allo spazio Ex Fornace,
gentilmente concesso dal Consiglio di Zona 6 del Comune di Milano (che
ha anche patrocinato l'iniziativa) sarà la prima occasione in cui
presenteremo una panoramica completa su quello che è stato fatto in
questi anni.<br />
Il percorso sarà composto da circa 50 pannelli: si
partirà dalle vacanze di una bambina di Milano del 1900 durante le quali
viene assassinato il re Umberto I e si arriverà alla spesa con la
migliore amica alla CittàMercato, passando per i problemi di matematica
del fascismo (“Calcola quanti sono i balilla di Montelupo”), per il
punto di vista di una ragazza sfollata sulla Milano bombardata degli
anni Quaranta e per il viaggio immaginario di un bambino di Macerata
verso la Luna, nel 1971.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhimFQu1xO8lTSoHAv0tDCVAJrO-JCizLeBxa-uflALif2mVRpt__03QbWgCMWJnTlGDZPZyp0yoBbmjjHIxE7SkD5-1GJj9reSj8p8FDPvKQL-aQqZArOH8fBRUAXnGFLoo5-aCPHh1lY/s1600/mostra-5.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhimFQu1xO8lTSoHAv0tDCVAJrO-JCizLeBxa-uflALif2mVRpt__03QbWgCMWJnTlGDZPZyp0yoBbmjjHIxE7SkD5-1GJj9reSj8p8FDPvKQL-aQqZArOH8fBRUAXnGFLoo5-aCPHh1lY/s400/mostra-5.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Si
potrà scoprire perché la calligrafia obliqua all'inizio del Novecento è
diventata dritta, chi per primo ha sfruttato il potere comunicativo
delle copertine, come è cambiato l'approccio al disegno in classe (gli
interventi più specifici sono stati sviluppati insieme al Dipartimento
di Pedagogia dell'Università Cattolica e da loro supervisionati). <br />
Si
potranno sfogliare nove quaderni di ex bambini milanesi, riprodotti
integralmente da Arbos, sedendosi a dei banchi originali degli anni
Venti, Cinquanta e Settanta, e navigare tra circa 1000 pagine del nostro
archivio digitale.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWNBTeDD53B37RwG0C6Kh-HMR1JRO5EylstTsxSeHc9qpPCjK7l3OdmDqLmE2D15n4GSKpDQuYwl2gXFOoGdH3zwbcMV8rUQmmBVFo-Lcj_yZw-iho8Y6mlHrkOkKr9qkGnx8ti2WmfRI/s1600/reading-2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWNBTeDD53B37RwG0C6Kh-HMR1JRO5EylstTsxSeHc9qpPCjK7l3OdmDqLmE2D15n4GSKpDQuYwl2gXFOoGdH3zwbcMV8rUQmmBVFo-Lcj_yZw-iho8Y6mlHrkOkKr9qkGnx8ti2WmfRI/s400/reading-2.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgg1Vmg-vQUOuEh3JwGdHDGCl_tTaIBpDDbEYTzKAwVwoWFdDG7BmJRPoNmIW_E5-y4DyxDnE16Cr4VEjyDH2a_6Ejh-j1q7fJSQP4O5k8i3OJ-76cdSiapqwMkk4tti9ol6OvtAe7j66A/s1600/reading-1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgg1Vmg-vQUOuEh3JwGdHDGCl_tTaIBpDDbEYTzKAwVwoWFdDG7BmJRPoNmIW_E5-y4DyxDnE16Cr4VEjyDH2a_6Ejh-j1q7fJSQP4O5k8i3OJ-76cdSiapqwMkk4tti9ol6OvtAe7j66A/s400/reading-1.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
E
poi realizzeremo laboratori per le scuole con La Grande Fabbrica delle
Parole (andremo in tre quarte elementari a leggere i temi di tre “ex
coetanei” degli anni Quaranta, Cinquanta e Ottanta che i bambini
successivamente incontreranno di persona all'Ex Fornace) e ospiteremo
due seminari, <i>I quaderni raccontano – La parola ai bambini della scuola di ieri</i> (27 novembre, ore 14:30), con l'Università Cattolica del Sacro Cuore, e <i>Bambini e lavoro</i>
(30 novembre, ore 14:30) con Milanosifastoria, per andare ancora più in
profondità ed esplorare sia i contenuti dei quaderni di scuola che la
tematica del lavoro e della formazione dei minori.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnYQ2JKt4wWk-xVkWHEfqx_U73S20XJd1XWoF7bX59CM3cUiUudcStoG6-AW5Ggekaw4B-BSvTl2qlM8h0wykCDDbqyFXj_sT-ANCg_GOXkZMS07xjpLL4SBmtylfwLRVTnH8Cni7yk5o/s1600/laboratori-1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnYQ2JKt4wWk-xVkWHEfqx_U73S20XJd1XWoF7bX59CM3cUiUudcStoG6-AW5Ggekaw4B-BSvTl2qlM8h0wykCDDbqyFXj_sT-ANCg_GOXkZMS07xjpLL4SBmtylfwLRVTnH8Cni7yk5o/s400/laboratori-1.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCrWIjroo__sdHtNXK9ZaEn4lzl6mjoL9itkBq7P14zkTw8xBo2pk7lFaUoQQ_CxddiTnwe7gb1mxP9mHbwbgRkOl5qYsokCPymHYyVwiXgAJFArnrBVnL7YoqKAVwqwRmVW4yT5RiwQk/s1600/laboratori-3.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCrWIjroo__sdHtNXK9ZaEn4lzl6mjoL9itkBq7P14zkTw8xBo2pk7lFaUoQQ_CxddiTnwe7gb1mxP9mHbwbgRkOl5qYsokCPymHYyVwiXgAJFArnrBVnL7YoqKAVwqwRmVW4yT5RiwQk/s400/laboratori-3.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Infine, presenteremo per la prima volta il nostro prossimo, ambizioso progetto, <i>The School Exercise Books Project</i>,
che ha come obiettivo la creazione di un archivio di contenuti di
quaderni di scuola internazionali e lo sviluppo delle attività che già
realizziamo in Italia anche in altri paesi.<br />
La mostra e tutte le iniziative saranno gratuite e aperte al pubblico (tutte le informazioni si trovano sul <a href="http://www.quaderniaperti.it/" target="_blank">sito</a>); sarà possibile lasciare un contributo volontario a sostegno delle attività ordinarie e dei progetti dell'associazione.<br />
La
speranza è che per noi questa mostra, oltre a essere un punto d'arrivo,
sia anche un punto di partenza e uno slancio verso il futuro. <br />
E che per tutti sia un'occasione di arricchimento, riflessione, divertimento, e anche un po' di Bing Bong.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQCy-9Lw1hupKNNr06YqMMMMQpmpmF1PhRoyoYXclyv8CuDFPVLBtHIdFH-ujvVSqxsBhJr1-6Po2ISLHAU8usdtQccEmgY3vJnzG0DtR5q43f4jD2-KQIwiNmVoy9Vvthsf-gyeXEgBY/s1600/laboratori-2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQCy-9Lw1hupKNNr06YqMMMMQpmpmF1PhRoyoYXclyv8CuDFPVLBtHIdFH-ujvVSqxsBhJr1-6Po2ISLHAU8usdtQccEmgY3vJnzG0DtR5q43f4jD2-KQIwiNmVoy9Vvthsf-gyeXEgBY/s400/laboratori-2.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-66378482432079170032015-11-09T08:50:00.000+01:002015-11-22T16:19:39.348+01:00Di qui non si passa!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF80Ii4qNMvLxjjGjQlTFC7pe0SI7MQgZZ_Ug0JwMAbawNDheM7EOerFmlzKQZ_NKdLwDa-XaHhX6eEMD2UBQRWz_KvWJBy1Y_awi3wMjH4SAw5EtFbwFT04eY5MlMVUIHdJa_CUZdD_I/s1600/copertina.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF80Ii4qNMvLxjjGjQlTFC7pe0SI7MQgZZ_Ug0JwMAbawNDheM7EOerFmlzKQZ_NKdLwDa-XaHhX6eEMD2UBQRWz_KvWJBy1Y_awi3wMjH4SAw5EtFbwFT04eY5MlMVUIHdJa_CUZdD_I/s400/copertina.jpg" width="337" /></a></div>
<a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/di-qui-non-si-passa" target="_blank"><i>Di qui non si passa!</i> </a>è il nuovo albo di <a href="http://www.topipittori.it/it/autore/isabel-minh%C3%B3s-martins" target="_blank">Isabel Minhos Martins</a> e <a href="http://www.topipittori.it/it/illustratore/bernardo-carvalho" target="_blank">Bernardo Carvalho</a>, autrice e illustratore ai quali siamo particolarmente affezionati. Il libro, che alla fiera di Bologna ha catturato tutti, è sorprendente per la sua capacità di divertire e far riflettere allo stesso tempo grandi e piccoli. Volevamo raccontarvelo nei migliore dei modi, per questo abbiamo intervistato Isabel Minhos Martins, autrice, ma anche editrice di <a href="http://www.planetatangerina.com/pt" target="_blank">Planeta Tangerina</a>. E non perdetevi il trailer del libro in fondo al post.<br />
<br />
<b>Tra le numerose, brillanti recensioni che il libro ha ricevuto in Portogallo e altrove si dice che <i><a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/di-qui-non-si-passa" target="_blank">Di qui non si passa!</a></i> è uno “dei più grandi libri di quest’anno”, “un libro obbligatorio”. Anche a noi sembra che siate riusciti a trattare un tema tanto delicato e attuale, una linea di confine dove un divieto si trasforma in una gioiosa rivoluzione, con una stupefacente dose d’ironia. Com’è nata l’idea di questo libro?</b><br />
<br />
Ho cercato di trovare un modo per usare attivamente ciò che si chiama la metà pagina, la linea che separa la pagina sinistra dalla destra. E, a pensarci bene, che cosa rappresenta se non una frontiera? Anche quando si utilizza la doppia pagina per un’illustrazione, bisogna fare i conti con quella linea geografica che può persino rivelarsi utile e interessante per raccontare una storia. Ma quale storia? Mi trovavo alle prese con questi pensieri, quando andai a vedere un film su Hannah Arendt, la filosofa tedesco-americana che scrisse delle questioni di potere, autorità e totalitarismo.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<img border="0" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiastCINSgCTtkIfKrbBqB-wT-SN-3D6TqmqJrPUTP8ueIntoxX4ae5waHlnsFl-YOb8wR3-7K75YNxgC5ylwg2CcNs8iX4TPcKTAZM9aYI_XqRFUtaxR-r6aevsbhxMr1zMBsFuzOoPWM/s400/frontespizio.jpg" width="400" /></div>
<br />
C’è una frase del film che mi rimase impressa quella sera, una frase che il funzionario delle SS interrogato dal tribunale di guerra ripete più volte, e che sentivo poteva diventare l’idea centrale della storia: “Non è colpa mia, stavo solo obbedendo agli ordini dei superiori”. Decisi di trasferire questa idea al libro: che cosa accade quando ci accorgiamo che obbedire agli ordini dei superiori senza pensare con la nostra testa non ha più senso? Poi mi venne in mente la piccola <i>signora guardia,</i> che se ne sta lì sulla frontiera del libro, obbedendo agli stupidi ordini di un generale stupido che vuole avere la pagina destra tutta per sé... Volevo veramente che il lettore si sentisse in rivolta contro questa situazione (ha funzionato?).<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUciQPi0CLzWgiasl8vnqxLNLJhjO6VtEdfY5lXirneeFm12_lHg1teVa8xIr-Q5Nh8NpDVWnRW15iSf7dnIutSakr_TlVWZn4G-XI9HX6ur3D6TMpbqOHUJLWPYLAvsS_KmvsUk5lt_8/s1600/pag-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUciQPi0CLzWgiasl8vnqxLNLJhjO6VtEdfY5lXirneeFm12_lHg1teVa8xIr-Q5Nh8NpDVWnRW15iSf7dnIutSakr_TlVWZn4G-XI9HX6ur3D6TMpbqOHUJLWPYLAvsS_KmvsUk5lt_8/s400/pag-1.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<b>La grafica ha un ruolo fondamentale come motore della storia, puoi dirci qualcosa sull’uso quasi munariano dello spazio e della divisone della pagina?</b><br />
<br />
In Planeta Tangerina abbiamo una collana intitolata <i><a href="http://www.planetatangerina.com/pt/livros/cantos-redondos" target="_blank">Cantos Redondos</a></i> (“angoli arrotondati”) nella quale pubblichiamo albi che sono una sorta di omaggio al libro inteso come oggetto straordinario. Questa collana è nata quando tutti intorno a noi ci chiedevano insistentemente: “Ma quando vi mettete a fare libri interattivi?” Così abbiamo valutato i pro e i contro e abbiamo concluso che fare libri interattivi che possono fare del lettore un lettore attivo poteva essere interessante (anche se, per essere tale, un lettore non ha necessariamente bisogno di questo tipo di giochi). Tuttavia non volevamo che l’interazione si basasse sulla tecnologia. Per noi il libro ha in sé tecnologia a sufficienza e possibilità tali da poter diventare interattivo.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaA7syAH9nJGoZYIiUkqIUwCIpgtul2gUeLE5vMgdqEMyWcTZ0L67c0B5YQ4geZPqsznJb3gXz4kOVZxHQ-T9fj_kHsZ8n37Z0h1ngitQYFz1bAdQo4B7sLVTnfJxL739ihRQaDSci_bQ/s1600/pag-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="235" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaA7syAH9nJGoZYIiUkqIUwCIpgtul2gUeLE5vMgdqEMyWcTZ0L67c0B5YQ4geZPqsznJb3gXz4kOVZxHQ-T9fj_kHsZ8n37Z0h1ngitQYFz1bAdQo4B7sLVTnfJxL739ihRQaDSci_bQ/s400/pag-2.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiliLEKf4cUi_wLrk708wZYvxYd7NQ61reK2buv6ammXeNISw8u9lqcCW41mr5HrW-IPwiqYzEQwy4JZvN-fb-8pWzyQ5nhpUU7gAIqV5A-c3-vYfamqDKArUohaBEhoHGKYL6JJ3-uWW4/s1600/pag-3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="235" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiliLEKf4cUi_wLrk708wZYvxYd7NQ61reK2buv6ammXeNISw8u9lqcCW41mr5HrW-IPwiqYzEQwy4JZvN-fb-8pWzyQ5nhpUU7gAIqV5A-c3-vYfamqDKArUohaBEhoHGKYL6JJ3-uWW4/s400/pag-3.jpg" width="400" /></a></div>
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Per questa collana abbiamo creato, per esempio, il <i>Livro Clap</i> nel quale ogni volta che si apre e si chiude una pagina, dentro succede qualcosa; in <i>Este livro está a chamar-te, não ouves?</i> (“Questo libro ti sta chiamando, non senti?”) il lettore segue l’avventura pagina dopo pagina usando le dita, il naso, le orecchie (sempre sulla carta); e con <i>Di qui non si passa!</i> siamo arrivati alla frontiera più alta del libro: la metà pagina!<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEju7zJ1Ks_uCL4ugrK326YAKvITGlkfdbqUiPXQzf2Z0lkuuseXzM0BiLocXD2cEoLb5xB3aRggWyeuRCSLgYj4kXKvXd4SD1lrns3ZuRpItnIdvw_et41EbGVxUY7wEGGJ1uZJseHQJwk/s1600/tutti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEju7zJ1Ks_uCL4ugrK326YAKvITGlkfdbqUiPXQzf2Z0lkuuseXzM0BiLocXD2cEoLb5xB3aRggWyeuRCSLgYj4kXKvXd4SD1lrns3ZuRpItnIdvw_et41EbGVxUY7wEGGJ1uZJseHQJwk/s400/tutti.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Ora tutti cercano la realtà su iPad e iPhone (suono, tatto, cose del genere...), dimenticandosi che le vere esperienze avvengono al di fuori di questi dispositivi (sono mobili ma ci rendono così immobili, non è vero?!). Io credo che un libro possa essere anche uno spazio reale, con interno ed esterno, sinistra e destra, vicino e lontano, inizio e fine. E noi raccontastorie possiamo usare questo spazio in molti modi diversi.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEic3FOoePE4TgVONBel58lYf-elIDLPXybLL6thknPT8mvCqYCrHTakDPSAA3V7R7E7iYjzkYA0lR8aTqEZGBeCr2h5YCHI78SBjGk84cqN_Sy2l92jbLsJT1j0411yys9q68r7RdglH-k/s1600/general_ana%252Bhenrique.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="220" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEic3FOoePE4TgVONBel58lYf-elIDLPXybLL6thknPT8mvCqYCrHTakDPSAA3V7R7E7iYjzkYA0lR8aTqEZGBeCr2h5YCHI78SBjGk84cqN_Sy2l92jbLsJT1j0411yys9q68r7RdglH-k/s400/general_ana%252Bhenrique.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Dettagli e schizzi preparatori: Anna e Enrico.</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8PQ6R1_M6cY1U5vW2s-2_Bvyha3DoTs_egnqx-bTuSnhlwYwMns4n5_4fn1kxutmMvZM5Kk8szPbyyHIUt4Lvqh5dBQnpvNfMRfqtg62eV_sP_8z0MF00RHsJFAO5hrVfTNslki_IIqE/s1600/general_banda.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="235" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8PQ6R1_M6cY1U5vW2s-2_Bvyha3DoTs_egnqx-bTuSnhlwYwMns4n5_4fn1kxutmMvZM5Kk8szPbyyHIUt4Lvqh5dBQnpvNfMRfqtg62eV_sP_8z0MF00RHsJFAO5hrVfTNslki_IIqE/s400/general_banda.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Dettagli e schizzi preparatori: la band.<span style="text-align: left;"> </span></td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLyi01iCFcpFLANIuFuIiLNi30vZ9UNIJLR9k9pRBZIOeqBjFYWkKF_FiTbRh5YjDSl_A8i_CFjGRWLA5rGUldidYjEUXpGEO4txV46R0g9Ebgtm0kwz40xHpoPT34ObOoLJ-i93VdDdw/s1600/general_isabel.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLyi01iCFcpFLANIuFuIiLNi30vZ9UNIJLR9k9pRBZIOeqBjFYWkKF_FiTbRh5YjDSl_A8i_CFjGRWLA5rGUldidYjEUXpGEO4txV46R0g9Ebgtm0kwz40xHpoPT34ObOoLJ-i93VdDdw/s400/general_isabel.jpg" width="396" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Dettagli e schizzi preparatori: Isabella.<span style="text-align: left;"> </span></td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKk-umL8iWrRlfvyRtbB2Tdz8SYxEmsPm29S8UcljM9PyCa6C7qdboJY4XocVeFOHfU3MH5roxAFrDWPYlIFQdFbEAUjfj33IMlgPVT0I9kFa5DfE8WnjqgxmyLEaBS1DUPG20W4EHrSc/s1600/generale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKk-umL8iWrRlfvyRtbB2Tdz8SYxEmsPm29S8UcljM9PyCa6C7qdboJY4XocVeFOHfU3MH5roxAFrDWPYlIFQdFbEAUjfj33IMlgPVT0I9kFa5DfE8WnjqgxmyLEaBS1DUPG20W4EHrSc/s400/generale.jpg" width="206" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Dettagli e schizzi preparatori: il generale.<span style="text-align: left;"> </span></td></tr>
</tbody></table>
<b>Noi ci siamo innamorati di questo libro alla fiera di Bologna e ci siamo divertiti molto nel tradurlo. Molti personaggi sono davvero comici, tanto che ognuno di noi ha trovato il suo preferito. C’è qualche aneddoto speciale su di loro che vorreste raccontarci?</b><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKJMBzhAxzga0fQUle6SkhwPYLlFMPLW6TaaZLQHfSuC4zJql2ul6GIpUl3gzkBeuCBMXmDOJT5H77lmgWdwBp7sfTM1KoA2RhDiKo3hvUcsueRgBkldwm55s2bdEdWz-MuWWuxaQ8HhE/s1600/risguardi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKJMBzhAxzga0fQUle6SkhwPYLlFMPLW6TaaZLQHfSuC4zJql2ul6GIpUl3gzkBeuCBMXmDOJT5H77lmgWdwBp7sfTM1KoA2RhDiKo3hvUcsueRgBkldwm55s2bdEdWz-MuWWuxaQ8HhE/s400/risguardi.jpg" width="400" /></a></div>
Ogni personaggio ha la sua storia. Ti faccio solo qualche esempio. Innanzitutto c’è tutta la squadra Tangerina: io (Isabella), Bernardo (l’illustratore), Maddalena, Yara, Cris, Giovanni... e Vivi, il cagnolino di Bernardo. Poi ci sono altre persone che lavorano con noi (per esempio, Babo è il nostro revisore; Anna, la ballerina, è una scrittrice portoghese ed Enrico è suo marito). Poi ci sono Steve (come Stevie Wonder); David (come David Copperfield); Nello, l’astronauta (come Neil Armstrong); i ladri Isidoro e Salgado, che alludono ad alcuni politici e ad altre personalità di potere che sono state arrestate nel nostro paese. Il signor Santino è un tributo al gelato più buono del Portogallo creato negli anni Cinquanta da un migrante italiano. Insomma, come potete vedere, c’è tutto il mondo!<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-jKywSNn5ilvPnvrlOoomlKgoUGLXD3XAl619hXQ7aksfF-ljIFTEwAfSiO6smv-Nv2E3eVCKss5c3HBeSteXnd6sgQJwE9ABMC6UTJJA2jHWjLyinf-ISfLRSjMwjT9n833XluyZ5Yk/s1600/fiera.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-jKywSNn5ilvPnvrlOoomlKgoUGLXD3XAl619hXQ7aksfF-ljIFTEwAfSiO6smv-Nv2E3eVCKss5c3HBeSteXnd6sgQJwE9ABMC6UTJJA2jHWjLyinf-ISfLRSjMwjT9n833XluyZ5Yk/s400/fiera.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Lo stand di Planeta Tangerina alla fiera di Bologna, invaso dai personaggi di <i>Di qui non si passa!</i></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b>Nel 2014 Planeta Tangerina è stata premiata dalla fiera di Francoforte come "miglior casa editrice". Inizialmente, nel 1999, era nata come studio di design, ma oggi voi siete editori, oltre che autori, illustratori e grafici dell’intero, o quasi, vostro catalogo. Vi occupate di ogni fase di progettazione del libro, dal concetto alla struttura, al testo, alle illustrazioni, alla grafica, alla stampa, alla commercializzazione e ai diritti. È affascinante! Come riuscite a gestire tutto ciò?</b><br />
<br />
Potrei usare due immagini per spiegarlo: una tratta dal circo, l’altra dal nuoto. Dal circo, ovviamente il giocoliere. A volte abbiamo così tante palline in aria che per tenerle su tutte senza farle cadere e diventare pazzi dobbiamo diventare agili come veri giocolieri. Il paragone con il nuoto è la sensazione che si prova in piscina quando si arriva alla fine di una corsia, a volte riesci a prendere un po’ d’aria, altre no, ma l’importante è nuotare, giusto? Per cui bisogna solo continuare a nuotare! Vai Planeta, vai! Io dico sempre che l’aspetto più difficile dell’avere una casa editrice non è iniziare, ma andare avanti, mantenendo sempre alto il livello di entusiasmo...<br />
<div>
<br /></div>
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="281" mozallowfullscreen="" src="https://player.vimeo.com/video/144886326" webkitallowfullscreen="" width="500"></iframe> <a href="https://vimeo.com/144886326">Di qui non si passa!</a> from <a href="https://vimeo.com/user39539236">Topipittori</a> on <a href="https://vimeo.com/">Vimeo</a>.</div>
</div>
Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-9744648205328048152015-11-06T09:39:00.000+01:002015-11-06T09:39:31.989+01:00Ravioli, sono Olivia, ti prego richiamami!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span style="color: #990000;">[di Lisa Topi]</span><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyQeXJOZsZTdqGgVz879p7kbcft4lQ3qRr-zlXl-Dzosqvc7wUg510Ww5Jq1O0Y_2IN58QvmyG7kb3hDlI-sm83TmqFn4z9UGCvnfeiZZKXdBBofA__EbXc6DpEcQdx7GRiidvvha6wEM/s1600/Olivia+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="287" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyQeXJOZsZTdqGgVz879p7kbcft4lQ3qRr-zlXl-Dzosqvc7wUg510Ww5Jq1O0Y_2IN58QvmyG7kb3hDlI-sm83TmqFn4z9UGCvnfeiZZKXdBBofA__EbXc6DpEcQdx7GRiidvvha6wEM/s320/Olivia+2.jpg" width="320" /></a><a href="http://www.alisongopnik.com/" target="_blank">Alison Gopnik</a> è docente e ricercatrice all’Università di Berkeley. Nel suo libro <i><a href="http://www.bollatiboringhieri.it/scheda.php?codice=9788833920597" target="_blank">Il bambino filosofo</a></i>, diventato caso editoriale nel 2009, argomenta la tesi per cui è la configurazione della mente dei bambini che ci consente di cambiare il mondo. Gopnik è una delle cento personalità più innovative del pianeta secondo il catalogo <i><a href="http://www.anothermag.com/design-living/7969/words-of-wisdom-from-great-cross-disciplinary-thinkers" target="_blank">100 Global Minds</a> </i>curato da <a href="https://it.m.wikipedia.org/wiki/Gianluigi_Ricuperati" target="_blank">Gianluigi Ricuperati</a>, al quale devo la lettura di questo saggio, mentre a lei mi sento intimamente debitrice per aver dato una rigorosa struttura teorica a un’intuizione fumosa che mi è capitato di percepire osservando i bambini (così come sarà capitato a chiunque abbia a che fare con i bambini), intuizione che, finora, ho sempre pensato fosse solo il frutto della disposizione introspettiva e poetica del primo bambino che è entrato a far parte della mia vita.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYc1HVjF0ugfIM4AMvetuc_No2PFnAIG9W4dqYJN0Ej3uXwHJ4k0erKiQPIxaXLwZHokJUxu468ByVI-ZAYmJT4ovGoRQuVPyKHDENpcXkv0Dd2Cdp7o-QYhXMdy7_v8EbxPGihlQ_0g0/s1600/bambino+filosofo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYc1HVjF0ugfIM4AMvetuc_No2PFnAIG9W4dqYJN0Ej3uXwHJ4k0erKiQPIxaXLwZHokJUxu468ByVI-ZAYmJT4ovGoRQuVPyKHDENpcXkv0Dd2Cdp7o-QYhXMdy7_v8EbxPGihlQ_0g0/s400/bambino+filosofo.jpg" width="266" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2nxIbr2ukQfYrXBLk7aQMWzDZfZNNyqqvFlONoGBZpgkE9uhpPpBzbu_-cJfGHIHAi4DZtHEWAyoaTS3VX_v3Tx4DWRDEEZfKcbfzx9PZ01od_c72J9Ak5shXVUbAtkwYTV-V014JG0E/s1600/Stendhal.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2nxIbr2ukQfYrXBLk7aQMWzDZfZNNyqqvFlONoGBZpgkE9uhpPpBzbu_-cJfGHIHAi4DZtHEWAyoaTS3VX_v3Tx4DWRDEEZfKcbfzx9PZ01od_c72J9Ak5shXVUbAtkwYTV-V014JG0E/s400/Stendhal.jpg" width="260" /></a></div>
Anni fa seppi che un mio zio neuropsichiatra alla prima seduta consigliava a molti dei suoi pazienti di leggere <i>Il rosso e il nero</i> di Stendhal (non so se adotti ancora questo metodo, ma pensarlo mi dà fiducia nel trionfo della ragione). Alison Gopnik si chiede come mai si ha spesso l’impressione che dai romanzi, dai miti, dal teatro e dalla poesia, si apprenda di più sulla natura umana che dai manuali di psicologia. La finzione letteraria è in grado di rivelarci delle verità nascoste perché non risponde solo a un bisogno antropologico collettivo e una volontà di sublimazione individuale, ma rispecchia una caratteristica evolutiva di fondamentale importanza per la nostra specie, quella che nei bambini si manifesta con il gioco del <i>fare finta</i>.<br />
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Facciamo un passo indietro.<br />
Con le sue ricerche, Gopnik intende dimostrare che l’infanzia non è solo uno snodo decisivo dell’esistenza e un dato comune a tutti gli esseri: l’infanzia è esattamente <i>ciò</i> che ci rende umani. Occorre per questo colmare le lacune di duemilacinquecento anni di studi giacché, nonostante i bambini rappresentino una <i>combinazione</i> <i>classicamente territorio della filosofia</i> per il loro modo di essere <i>profondi e sconcertanti</i>, la filosofia non si è mai, o quasi, occupata di loro. Con dovizia di esperimenti e verifiche – che trovo gli aspetti più stupefacenti del libro – Gopnik prova che i bambini esercitano fin da neonati molte delle facoltà che determinano il nostro successo evolutivo. Non sono tanto i risultati ottenuti ad avermi sbalordito quanto la breccia da lei aperta nel percorso di conoscenza della mente infantile, l’angolazione e la messa a fuoco di uno scenario vasto e affascinante del quale tantissimi particolari rimangono ancora oscuri.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2PvAD9H7mJ2S7GCldMbaIKrCkbeoNF5SGUyVLNmHiRXYLt6-_7X2npkRJRM8n_5WCcPyUzD5jGqbx2qsUuVdwuBN37ArFKpRQQbgwt9cIOkwsaSo5lq08GolHb84udgSA6Jc_68kPCXE/s1600/ginzburg.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2PvAD9H7mJ2S7GCldMbaIKrCkbeoNF5SGUyVLNmHiRXYLt6-_7X2npkRJRM8n_5WCcPyUzD5jGqbx2qsUuVdwuBN37ArFKpRQQbgwt9cIOkwsaSo5lq08GolHb84udgSA6Jc_68kPCXE/s400/ginzburg.jpg" width="232" /></a></div>
Il punto di partenza di questa tesi è che la caratteristica distintiva degli uomini rispetto ad altre specie è la capacità di cambiamento del mondo. I bambini trascorrono gran parte del loro tempo a fingere e, se fino a non molto tempo fa, sulla scia delle teorie psicanalitiche e pedagogiche di Freud e Piaget, si pensava che ciò fosse dovuto alla loro inabilità a distinguere la fantasia dalla realtà, è stato dimostrato che sono ben consapevoli di fingere. Quando i bambini creano scenari immaginari non fanno altro che mettere in pratica il <i>pensiero controfattuale</i>, lo stesso che adottano gli scienziati per formulare le loro teorie. Infatti, poter concepire possibilità multiple, persino inverosimili, è un fattore cruciale per cambiare le circostanze dell’ambiente in cui viviamo e il nostro futuro. Come gli scienziati, i bambini costruiscono delle mappe causali del mondo e del suo funzionamento, basate su modelli che, aggiustandosi di pari passo con la loro crescita, sono in continua trasformazione. Se non fosse per tutti i case studies citati, si crederebbe a stento che fin dai nove mesi i bambini traggono una serie di calcoli statistici e probabilità dalle loro sperimentazioni. Si tratta di <i>mappe inconsce e codificate</i> nel loro cervello, ma a un altissimo grado di complessità e astrazione, ben lontane dallo stereotipo che, fino a solo venti anni fa, voleva i bambini connessi unicamente con l’<i>esperienza percettiva immediata</i>.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRVJDrF59yps5SeVjEJapeQzFh6ypwlIbfeJmnT2WzSaQpI5vZTBnSYbHLeWPebxw8bztCTnC-SleBm63aANnSiDKgJuYcEuzdFOUK6mF68cE32JYJzMbEUTirVGcK8NxcThCacd2fZGc/s1600/dickens.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRVJDrF59yps5SeVjEJapeQzFh6ypwlIbfeJmnT2WzSaQpI5vZTBnSYbHLeWPebxw8bztCTnC-SleBm63aANnSiDKgJuYcEuzdFOUK6mF68cE32JYJzMbEUTirVGcK8NxcThCacd2fZGc/s400/dickens.jpg" width="245" /></a></div>
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Quando, al museo di storia naturale, ho detto a mio nipote cinquenne che l’uomo deriva dalla scimmia, lui, anziché opporre gli interrogativi che visibilmente stavano invadendo la sua testa, ha raccolto in silenzio. Giorni dopo, all’asilo, ne ha dato questa spiegazione: “sì, maestra, noi veniamo dalla scimmia, altrimenti perché mangiamo le banane?”. Come sostiene Gopnik, <i>i bambini producono e chiedono decine di spiegazioni causali al giorno che potrebbero non sempre essere le stesse che fornirebbe un adulto ma rispondono a una logica</i>.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkBVlzNZ92k0Cn_O98YAdeiTTrD4xmZ23_S2wLfI8Ak385xl5v7yMeWerk6td56hVxPMaXQ1qEFyxhk1XOv8jyJyOKbQEoKE0AMsv9reug3UilaA6b80YZSY8MvO83z7C-FXlGzzla3xo/s1600/alice.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkBVlzNZ92k0Cn_O98YAdeiTTrD4xmZ23_S2wLfI8Ak385xl5v7yMeWerk6td56hVxPMaXQ1qEFyxhk1XOv8jyJyOKbQEoKE0AMsv9reug3UilaA6b80YZSY8MvO83z7C-FXlGzzla3xo/s400/alice.jpeg" width="268" /></a></div>
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Le mappe causali dei bambini non riguardano solo il mondo fisico ma anche la biologia, l’affettività, la psicologia. Anzi, da <i>specie sociale</i> qual è l’uomo, l’abilità di comprendere la mente umana è un fattore fondamentale per la nostra sopravvivenza. E’ questo lo scopo che serve l’amico immaginario, un fenomeno molto comune nei bambini e, contrariamente a quanto si pensi, niente affatto collegato a forme di nevrosi o genialità. Racconta Gopnik che Olivia, una bambina cresciuta nella <i>Manhattan letteraria, inventò un amico immaginario, Charlie Ravioli, che però era troppo indaffarato per giocare con lei </i>[per cui] <i>gli lasciava sistematicamente dei messaggi nella segreteria</i> ai quali lui non rispondeva mai. A soli tre anni, Olivia ha già interiorizzato la complessità delle relazioni di un intellettuale newyorkese.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdTHxFugYn9SkMgSHQ55wT3Y8_lMD9utyQt20hB70KYxWsSSiJAJSWsBS3G9YIo3pfs6H_NFUBd-Sahb0-5FE_fDmp9kjpYyo2E9lNfyWg5UL3uKNhHHhSk64Wz8LbnEKRFOJRkSo84Cs/s1600/Calvino.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdTHxFugYn9SkMgSHQ55wT3Y8_lMD9utyQt20hB70KYxWsSSiJAJSWsBS3G9YIo3pfs6H_NFUBd-Sahb0-5FE_fDmp9kjpYyo2E9lNfyWg5UL3uKNhHHhSk64Wz8LbnEKRFOJRkSo84Cs/s400/Calvino.jpg" width="241" /></a></div>
Senza azzardare formule o quantificazioni, l’autrice spiega che l’analisi dell’esperienza dei bambini potrebbe contribuire anche a fare luce nella spinosa questione filosofica della coscienza. E’ molto interessante notare che i bambini hanno piena consapevolezza del proprio pensiero ma sembrano attingervi in maniera irrazionale e, soprattutto, non lo concepiscono come un flusso di coscienza spontaneo (si pensa a qualcosa solo se c’è qualcosa da pensare). C’è di più: fin da piccolissimi, si pongono interrogativi morali, i concetti di bene e male non sono collegati a un sistema di ricompense e punizioni, come erroneamente si credeva, ma a un’etica propria. Tendono a comportarsi altruisticamente e a manifestare giudizi nei quali sanno distinguere tra l’infrazione di una regola e un torto vero e proprio. La prima conta meno del secondo, nonostante la natura prevalentemente normativa del loro ragionamento, il che significa che l’empatia nei bambini è <i>una forza in grado di far cambiare le norme più radicate</i>. Una forza rivoluzionaria.<br />
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Questo libro offre tanti spunti di riflessione ed è con tre di questi, apparentemente slegati tra loro, che concluderei perché mi sembrano di un’importanza vitale nella prospettiva concreta di migliorare la nostra civiltà.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3DeHZx8uIHOEzqMztuj_1UmiM4jgW0EXmTfIghrZtxMzoPK2Fz-9Rk15LD3h5ZhohKbvzU4mfAxHF9XZ8NulgfEgLEwhKt75L6VNKZkVzyTUjEjl7MdbXbxgO4V7-LAkDr5l3hXlB3M0/s1600/Huckleberry+Finn.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3DeHZx8uIHOEzqMztuj_1UmiM4jgW0EXmTfIghrZtxMzoPK2Fz-9Rk15LD3h5ZhohKbvzU4mfAxHF9XZ8NulgfEgLEwhKt75L6VNKZkVzyTUjEjl7MdbXbxgO4V7-LAkDr5l3hXlB3M0/s320/Huckleberry+Finn.jpg" width="245" /></a></div>
Uno. Per dare campo all’immaginazione occorre conoscere e, benché il cervello di un bambino sia lo strumento più avanzato e potente di apprendimento, questo processo richiede tempo. Il fatto che il bisogno dei bambini delle cure dei genitori si protragga tanto a lungo, non dipende solo da un istinto primordiale di attaccamento e protezione ma dalla loro necessità di essere liberi dalle incombenze quotidiane per dedicarsi al gioco come strumento cognitivo. <i>Un bimbo di tre anni magari non riesce neanche a infilarsi il cappotto (le distrazioni sono decisamente troppe: deve badare alla tigre fantastica e all’amico immaginario, accertarsi che si copra bene anche lui). In realtà, però, sta esercitando alcune delle capacità più sofisticate e profonde sulla natura umana dal punto di vista filosofico.</i><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6njb7guWM290GDBk17FcFw60-FdZkxmihCu9vPJV-5BdnozbxqkuH9dPJk3yZB0VdkZkWi9KL-TPShcyQQxhrU0PpFk3jTbnrPf43nBxXVKJ-hgZNWXL-5mTBsSu5mQ8-idcReViCd6w/s1600/canetti.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6njb7guWM290GDBk17FcFw60-FdZkxmihCu9vPJV-5BdnozbxqkuH9dPJk3yZB0VdkZkWi9KL-TPShcyQQxhrU0PpFk3jTbnrPf43nBxXVKJ-hgZNWXL-5mTBsSu5mQ8-idcReViCd6w/s400/canetti.jpg" width="255" /></a>Due. Nelle ricerche che tendono a stabilire se a plasmare il carattere del bambino incidano più i fattori ereditari o l’ambiente, si è scoperto che <i>per i bambini poveri il quoziente intellettivo sarebbe meno influenzato dai geni rispetto ai bambini ricchi</i>. Questo significa che investire nella scolarizzazione in ambienti disagiati, anche con interventi minimi, può fare la differenza.<br />
<br />
Tre. Gli esseri umani si dedicano ai bambini in maniera più generalizzata e totalizzante di qualsiasi altra specie. <i>I bambini assolvono a una funzione molto più ampia della semplice riproduzione dei geni: consentono di accumulare conoscenze , adattarsi a nuovi ambienti e crearne di nuovi</i>.<br />
<br />
Rispettare e coltivare la cultura dell’infanzia, al di là delle preoccupazioni immediate e dell’interesse egoriferito dei genitori, prima ancora che un imperativo morale è un grande vantaggio per tutti noi.<br />
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Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-1610198970363879992015-11-04T19:34:00.001+01:002015-11-11T15:44:32.494+01:00Quadernini: la bellezza e la forza poetica<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC_jxchrZIRzMWPb2nQAKJdb_57MrrvZazcI6NqLFZv6hWp2DH59szTPuRPOYjWhvA7tMRySaDlj-vOQZXgRr-YFaSqrl9_FQlu7klIo2IH3j97GXw1d1n-5-mZQIgamnw5RM1UR7wDCg/s1600/locandina+mostra.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC_jxchrZIRzMWPb2nQAKJdb_57MrrvZazcI6NqLFZv6hWp2DH59szTPuRPOYjWhvA7tMRySaDlj-vOQZXgRr-YFaSqrl9_FQlu7klIo2IH3j97GXw1d1n-5-mZQIgamnw5RM1UR7wDCg/s400/locandina+mostra.jpg" width="286" /></a></div>
<span style="color: #990000;">[di <a href="http://www.thomaspololi.com/" target="_blank">Thomas Pololi</a>]</span><br />
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Sono passati più di dieci anni da quando quasi per caso, nella casa dei miei genitori a Bergamo, aprii il cassetto che conteneva alcuni miei quaderni delle scuole elementari e, anche se allora non lo sapevo, buona parte del mio futuro.<br />
Il progetto <a href="http://quadernini.tumblr.com/" target="_blank"><i>Quadernini</i></a> è nato molto spontaneamente in quel periodo, dal desiderio di raccogliere e diffondere quello che consideravo un vero e proprio patrimonio letterario attraverso un blog.<br />
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Negli anni capii che i quaderni avevano ancora più valore di quello che pensavo: come hanno messo in evidenza ricercatori come Juri Meda dell'Università di Macerata, che insieme a Roberto Sani e Davide Montino ha curato un incredibile libro dal titolo <i>School Exercise Books. A Complex Source for a History of the Approach to Schooling and Education in the 19th and 20th Centuries</i>, (1567 -!- pagine di contributi di storici dell'educazione di tutto il mondo), i quaderni sono una fonte complessa, ma fondamentale per lo studio della storia dell'educazione, della società, della psicologia infantile. <br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7UgPS1LhFyaq3vWzmYYbyTWHdSc99nh5oKrxtoO-6rmekSMYjCBRZED_qSp9MlHbAhbvYamAworX5WcpBknCKqgnPfVDTEyrQr4DztiBDYHRnJ3ycgIGOovCZWf-aFSBgEEUFhSMAfxo/s1600/mostra-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7UgPS1LhFyaq3vWzmYYbyTWHdSc99nh5oKrxtoO-6rmekSMYjCBRZED_qSp9MlHbAhbvYamAworX5WcpBknCKqgnPfVDTEyrQr4DztiBDYHRnJ3ycgIGOovCZWf-aFSBgEEUFhSMAfxo/s400/mostra-1.jpg" width="400" /></a></div>
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La cosa stupefacente è che al di fuori del mondo accademico il quaderno sia, invece, considerato come un oggetto che sì, è bello conservare, ma che al primo trasloco può essere buttato in un cassonetto insieme a vecchie riviste e giornali (non che quelli abbiano meno valore, ma sono prodotti in serie e conservati in archivi, mentre ogni quaderno è un oggetto per sua natura unico, e a pensarci bene non esiste un altro tipo di documento redatto dai bambini in grado di presentarci il loro pensiero e il loro sguardo sul passato recente).<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7KuFFlIHwOOP24X0U8LlqfqhaXANauxnjNhYGnUBOPIEkLv4zve25n_10zq4ULGjQ7hVvqXUNhx9OjWWqC6WOSLzx5mwYkLbCMNqLbk_az-1tYVuV6kA_blHnV_aRLzUvtBt9WXem-TU/s1600/mostra-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7KuFFlIHwOOP24X0U8LlqfqhaXANauxnjNhYGnUBOPIEkLv4zve25n_10zq4ULGjQ7hVvqXUNhx9OjWWqC6WOSLzx5mwYkLbCMNqLbk_az-1tYVuV6kA_blHnV_aRLzUvtBt9WXem-TU/s400/mostra-2.jpg" width="400" /></a></div>
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L'associazione <a href="http://www.quaderniaperti.it/" target="_blank"><i>Quaderni Aperti</i></a> è stata fondata nel 2014 proprio allo scopo di valorizzare la bellezza e la forza poetica, storica, educativa di questo materiale: non si tratta solo di digitalizzare e catalogare quaderni di scuola, un lavoro che viene già svolto da alcuni istituti di ricerca in Italia e nel mondo, ma di cercare di trasmettere qualcosa attraverso una “cura artistica” dell'oggetto quaderno e dei suoi contenuti. <br />
Attraverso i contenuti prodotti dai bambini vorremmo far riflettere, divertire e a volte fare anche piangere, come accade quando Bing Bong svanisce nel Baratro della Memoria in <i>Inside Out</i>. <br />
L'idea di fondo è quella di “estrarre” dai quaderni il loro potere comunicativo ed evocativo, e utilizzarlo per realizzare attività che vanno dalla divulgazione sul web alla realizzazione di laboratori per le scuole, dagli spettacoli ai seminari.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBymiVa1_HoeP6ipNSLCjV3uHYLIPi7iVOn1Ppjvl9OVz3viMEcDB_rX4k3STqzBA-3rernwvRTuWraMzol1SCIXUE61DvNXSxzJgyWTcbftD_OQnAt7EwD2ZdgKD06i3tHNMz8PlS0Ns/s1600/mostra-3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBymiVa1_HoeP6ipNSLCjV3uHYLIPi7iVOn1Ppjvl9OVz3viMEcDB_rX4k3STqzBA-3rernwvRTuWraMzol1SCIXUE61DvNXSxzJgyWTcbftD_OQnAt7EwD2ZdgKD06i3tHNMz8PlS0Ns/s400/mostra-3.jpg" width="400" /></a></div>
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Per fortuna sul nostro percorso abbiamo incontrato tantissimi sostenitori: insegnanti, artisti, scrittori e curiosi che seguono le nostre attività in rete (il blog e la pagina Facebook <i>Quadernini</i>), ma anche ricercatori (in particolare il già citato Juri Meda, che ci ha persino invitato a presentare i progetti dell'associazione a un simposio internazionale, e il gruppo di ricerca della professoressa Simonetta Polenghi, direttrice del Dipartimento di Pedagogia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore), laboratori innovativi come<i> La Grande Fabbrica delle Parole</i>, reti di associazioni come <i>Milanosifastoria</i>, collezionisti pieni di passione come Carlo Covini del negozio <i>Il Mondo è Piccolo</i> di Milano, e addirittura aziende illuminate come Arbos, una cartiera che si trova vicino a Vicenza con la quale stiamo realizzando un progetto editoriale per portare i temi scritti dai bambini di una volta sui quaderni venduti nelle librerie e cartolerie attuali.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifIQOdX0BPe0DTmn-RBkX8rqp_mvIrVjnyXJahW4UhaPRD5UITwE5tVxv-kkW9e4W0BGp-1ZJioZWtRI1kaqtK8cWF2ZrhE9ozOdArQNZTl9paKWccflPklslNsWYPmbPuxEsaoSEoMNg/s1600/mostra-4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifIQOdX0BPe0DTmn-RBkX8rqp_mvIrVjnyXJahW4UhaPRD5UITwE5tVxv-kkW9e4W0BGp-1ZJioZWtRI1kaqtK8cWF2ZrhE9ozOdArQNZTl9paKWccflPklslNsWYPmbPuxEsaoSEoMNg/s400/mostra-4.jpg" width="400" /></a></div>
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La mostra che inaugurerà il 25 novembre allo spazio Ex Fornace, gentilmente concesso dal Consiglio di Zona 6 del Comune di Milano (che ha anche patrocinato l'iniziativa) sarà la prima occasione in cui presenteremo una panoramica completa su quello che è stato fatto in questi anni.<br />
Il percorso sarà composto da circa 50 pannelli: si partirà dalle vacanze di una bambina di Milano del 1900 durante le quali viene assassinato il re Umberto I e si arriverà alla spesa con la migliore amica alla CittàMercato, passando per i problemi di matematica del fascismo (“Calcola quanti sono i balilla di Montelupo”), per il punto di vista di una ragazza sfollata sulla Milano bombardata degli anni Quaranta e per il viaggio immaginario di un bambino di Macerata verso la Luna, nel 1971.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhimFQu1xO8lTSoHAv0tDCVAJrO-JCizLeBxa-uflALif2mVRpt__03QbWgCMWJnTlGDZPZyp0yoBbmjjHIxE7SkD5-1GJj9reSj8p8FDPvKQL-aQqZArOH8fBRUAXnGFLoo5-aCPHh1lY/s1600/mostra-5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhimFQu1xO8lTSoHAv0tDCVAJrO-JCizLeBxa-uflALif2mVRpt__03QbWgCMWJnTlGDZPZyp0yoBbmjjHIxE7SkD5-1GJj9reSj8p8FDPvKQL-aQqZArOH8fBRUAXnGFLoo5-aCPHh1lY/s400/mostra-5.jpg" width="400" /></a></div>
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Si potrà scoprire perché la calligrafia obliqua all'inizio del Novecento è diventata dritta, chi per primo ha sfruttato il potere comunicativo delle copertine, come è cambiato l'approccio al disegno in classe (gli interventi più specifici sono stati sviluppati insieme al Dipartimento di Pedagogia dell'Università Cattolica e da loro supervisionati). <br />
Si potranno sfogliare nove quaderni di ex bambini milanesi, riprodotti integralmente da Arbos, sedendosi a dei banchi originali degli anni Venti, Cinquanta e Settanta, e navigare tra circa 1000 pagine del nostro archivio digitale.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWNBTeDD53B37RwG0C6Kh-HMR1JRO5EylstTsxSeHc9qpPCjK7l3OdmDqLmE2D15n4GSKpDQuYwl2gXFOoGdH3zwbcMV8rUQmmBVFo-Lcj_yZw-iho8Y6mlHrkOkKr9qkGnx8ti2WmfRI/s1600/reading-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWNBTeDD53B37RwG0C6Kh-HMR1JRO5EylstTsxSeHc9qpPCjK7l3OdmDqLmE2D15n4GSKpDQuYwl2gXFOoGdH3zwbcMV8rUQmmBVFo-Lcj_yZw-iho8Y6mlHrkOkKr9qkGnx8ti2WmfRI/s400/reading-2.jpg" width="400" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgg1Vmg-vQUOuEh3JwGdHDGCl_tTaIBpDDbEYTzKAwVwoWFdDG7BmJRPoNmIW_E5-y4DyxDnE16Cr4VEjyDH2a_6Ejh-j1q7fJSQP4O5k8i3OJ-76cdSiapqwMkk4tti9ol6OvtAe7j66A/s1600/reading-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgg1Vmg-vQUOuEh3JwGdHDGCl_tTaIBpDDbEYTzKAwVwoWFdDG7BmJRPoNmIW_E5-y4DyxDnE16Cr4VEjyDH2a_6Ejh-j1q7fJSQP4O5k8i3OJ-76cdSiapqwMkk4tti9ol6OvtAe7j66A/s400/reading-1.jpg" width="400" /></a></div>
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E poi realizzeremo laboratori per le scuole con La Grande Fabbrica delle Parole (andremo in tre quarte elementari a leggere i temi di tre “ex coetanei” degli anni Quaranta, Cinquanta e Ottanta che i bambini successivamente incontreranno di persona all'Ex Fornace) e ospiteremo due seminari, <i>I quaderni raccontano – La parola ai bambini della scuola di ieri</i> (27 novembre, ore 14:30), con l'Università Cattolica del Sacro Cuore, e <i>Bambini e lavoro</i> (30 novembre, ore 14:30) con Milanosifastoria, per andare ancora più in profondità ed esplorare sia i contenuti dei quaderni di scuola che la tematica del lavoro e della formazione dei minori.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnYQ2JKt4wWk-xVkWHEfqx_U73S20XJd1XWoF7bX59CM3cUiUudcStoG6-AW5Ggekaw4B-BSvTl2qlM8h0wykCDDbqyFXj_sT-ANCg_GOXkZMS07xjpLL4SBmtylfwLRVTnH8Cni7yk5o/s1600/laboratori-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnYQ2JKt4wWk-xVkWHEfqx_U73S20XJd1XWoF7bX59CM3cUiUudcStoG6-AW5Ggekaw4B-BSvTl2qlM8h0wykCDDbqyFXj_sT-ANCg_GOXkZMS07xjpLL4SBmtylfwLRVTnH8Cni7yk5o/s400/laboratori-1.jpg" width="400" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCrWIjroo__sdHtNXK9ZaEn4lzl6mjoL9itkBq7P14zkTw8xBo2pk7lFaUoQQ_CxddiTnwe7gb1mxP9mHbwbgRkOl5qYsokCPymHYyVwiXgAJFArnrBVnL7YoqKAVwqwRmVW4yT5RiwQk/s1600/laboratori-3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCrWIjroo__sdHtNXK9ZaEn4lzl6mjoL9itkBq7P14zkTw8xBo2pk7lFaUoQQ_CxddiTnwe7gb1mxP9mHbwbgRkOl5qYsokCPymHYyVwiXgAJFArnrBVnL7YoqKAVwqwRmVW4yT5RiwQk/s400/laboratori-3.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Infine, presenteremo per la prima volta il nostro prossimo, ambizioso progetto, <i>The School Exercise Books Project</i>, che ha come obiettivo la creazione di un archivio di contenuti di quaderni di scuola internazionali e lo sviluppo delle attività che già realizziamo in Italia anche in altri paesi.<br />
La mostra e tutte le iniziative saranno gratuite e aperte al pubblico (tutte le informazioni si trovano sul <a href="http://www.quaderniaperti.it/" target="_blank">sito</a>); sarà possibile lasciare un contributo volontario a sostegno delle attività ordinarie e dei progetti dell'associazione.<br />
La speranza è che per noi questa mostra, oltre a essere un punto d'arrivo, sia anche un punto di partenza e uno slancio verso il futuro. <br />
E che per tutti sia un'occasione di arricchimento, riflessione, divertimento, e anche un po' di Bing Bong.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQCy-9Lw1hupKNNr06YqMMMMQpmpmF1PhRoyoYXclyv8CuDFPVLBtHIdFH-ujvVSqxsBhJr1-6Po2ISLHAU8usdtQccEmgY3vJnzG0DtR5q43f4jD2-KQIwiNmVoy9Vvthsf-gyeXEgBY/s1600/laboratori-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQCy-9Lw1hupKNNr06YqMMMMQpmpmF1PhRoyoYXclyv8CuDFPVLBtHIdFH-ujvVSqxsBhJr1-6Po2ISLHAU8usdtQccEmgY3vJnzG0DtR5q43f4jD2-KQIwiNmVoy9Vvthsf-gyeXEgBY/s400/laboratori-2.jpg" width="400" /></a></div>
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Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-73297933194877912282015-11-04T09:42:00.000+01:002015-11-04T14:43:47.315+01:00A Scriba Festival arrivano i mostri<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvk7toXbl9Fjb-2KunGnAA41eqDKwWNF92ibPjPXkq1aH7gckySA3MMSynjgrVCDfF3Eovw5-9YUsUZG5t-Qyj9OHGiyWzeNbbDIvzYtPh6X3E4aXt3V-2aOgZekCcepUreKEOYfXlYTQ/s1600/*LOGO_SCRIBA15-1b.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvk7toXbl9Fjb-2KunGnAA41eqDKwWNF92ibPjPXkq1aH7gckySA3MMSynjgrVCDfF3Eovw5-9YUsUZG5t-Qyj9OHGiyWzeNbbDIvzYtPh6X3E4aXt3V-2aOgZekCcepUreKEOYfXlYTQ/s320/*LOGO_SCRIBA15-1b.png" width="320" /></a></div>
<span style="color: #990000;">[di Manuela Draghetti]</span><br />
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Nelle librerie di casa, sui nostri comodini o per terra, impilati come torri vicino alle poltrone, prendono posto romanzi, raccolte di racconti, poesie, classici, libri illustrati, saggi e, sicuramente, molto altro ancora. Tutti i giorni però anche altre forme di scrittura occupano la nostra vita. Leggiamo blog di cucina e guide di viaggi, ma prima diamo un’occhiata alle previsioni del tempo. Controlliamo il bugiardino di quella medicina che ha degli effetti collaterali un po’ inquietanti.<br />
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<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiBNDK2nyJLUiCNojSULzWdrE3Gg0vyICy8gPGv12q1sNdKpty1NKHCZKXmlMwaNK1f6tOtuTxHyyky9EBAF_TeloneKbUxmwCBEdGdjuXfpjqiZWfah6_TBVHYrbwQ2NdF_aLd5yXhpU/s1600/*LOGO_SCRIBA15-7b.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiBNDK2nyJLUiCNojSULzWdrE3Gg0vyICy8gPGv12q1sNdKpty1NKHCZKXmlMwaNK1f6tOtuTxHyyky9EBAF_TeloneKbUxmwCBEdGdjuXfpjqiZWfah6_TBVHYrbwQ2NdF_aLd5yXhpU/s320/*LOGO_SCRIBA15-7b.png" width="320" /></a></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLxHs7ic4q7kq2MEjyYbNJTwx4fkZLHGHd-gHyhIPwO7zjduKEZTIXAq2IGF_KCo8Huuk92gee-BALJjfmZY_Bg-498pErl8Ysy0rF7I3fhNkiSADG0PfY5trmizHC1BCUKjpQNGNyWi8/s1600/*LOGO_SCRIBA15-8b.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLxHs7ic4q7kq2MEjyYbNJTwx4fkZLHGHd-gHyhIPwO7zjduKEZTIXAq2IGF_KCo8Huuk92gee-BALJjfmZY_Bg-498pErl8Ysy0rF7I3fhNkiSADG0PfY5trmizHC1BCUKjpQNGNyWi8/s320/*LOGO_SCRIBA15-8b.png" width="320" /></a>Compriamo un buon vino ma prima giriamo l’etichetta per vedere se è di nostro gradimento. Poi apriamo la posta. È arrivata l’assicurazione, fitta fitta di pagine, piena di righe scritte in un linguaggio tutto da decifrare. Ci saremo davvero assicurati? Il dubbio è legittimo. C’è un verbale dei carabinieri e anche un volantino con annunci immobiliari. Nel frattempo da qualche parte qualcuno scrive canzoni, dizionari, enciclopedie, filastrocche, testi per manuali scolastici o trasmissioni radiofoniche. Qualcun altro sta vendendo opere d’arte in TV, oppure sta sceneggiando un film, un documentario, un musical, una serie animata per ragazzi o un videogioco. Nelle redazioni dei giornali invece il titolista si concentra sulla notizia di prima pagina, e il cronista non sa come chiudere il suo pezzo, all’enigmista invece mancano solo pochi rebus, e poi, a notte ormai cominciata, finalmente si ‘timbra’ <i>Visto si stampi.</i><br />
<a href="http://www.scribafestival.it/" target="_blank">Scriba</a> nasce da qui. Michele Cogo, Piero Di Domenico e io ci siamo resi conto che la scrittura è anche tutto questo, e abbiamo pensato di realizzare il primo Festival che raccontasse e facesse incontrare i professionisti delle varie scritture e il pubblico che quotidianamente li legge. <br />
Scriba nasce in collaborazione con <a href="http://www.bottegafinzioni.it/" target="_blank">Bottega Finzioni</a>, la scuola di scrittura fondata a Bologna da Carlo Lucarelli che, a proposito di Scriba dice: «Chi pratica la scrittura sa benissimo che qualsiasi tipo di narrazione è, prima di tutto, un racconto: da una forma più intima, come può essere una lettera o un diario, ai bugiardini delle medicine, ai verbali della polizia per finire alla satira. Sono tutte forme di scrittura che hanno un motivo, e soprattutto, un modo per essere fatte».<br />
Gli incontri di Scriba mettono in luce questi modi.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFb3GUjCppJCwk0BVqVO1141vDSJDC-UlP7Xlrc5foBe4aILKNIZ2lzoFd1YSn2I7p-6Qmd_pmIZp89OipGshGo_UKmmOQ5cFu6D5kscdhkD1FuxgSHOJpSuhqeLn9raGnhF3FYA2-bjA/s1600/Scriba_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFb3GUjCppJCwk0BVqVO1141vDSJDC-UlP7Xlrc5foBe4aILKNIZ2lzoFd1YSn2I7p-6Qmd_pmIZp89OipGshGo_UKmmOQ5cFu6D5kscdhkD1FuxgSHOJpSuhqeLn9raGnhF3FYA2-bjA/s400/Scriba_1.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Libreria Zanichelli, pubblico in ascolto fuori dalla sala conferenze.</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQNv5SNQCVVPFI5M6y7dWVkI-L7oiu0coIcgxM_qJo-r_TF46PRrBlWS0iRHE2jSmtMM1glv5VibDtCAeHNYsTsHoO7kah4KyBdHexSwVXiOnBN4ULxtRH5a1q-VPEdVR_jLAsIqhqUAE/s1600/*scriba13_presentazione3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQNv5SNQCVVPFI5M6y7dWVkI-L7oiu0coIcgxM_qJo-r_TF46PRrBlWS0iRHE2jSmtMM1glv5VibDtCAeHNYsTsHoO7kah4KyBdHexSwVXiOnBN4ULxtRH5a1q-VPEdVR_jLAsIqhqUAE/s400/*scriba13_presentazione3.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Libreria Coop, durante un incontro del Festival.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Per un narratore poi è utilissimo conoscere anche i linguaggi diciamo così, ‘non letterari’, ma quotidiani e diversissimi. E questo proprio per riuscire a raccontare in modo credibile tutte le altre storie possibili.<br />
Nelle passate edizioni alcuni scrittori hanno fatto da ponte tra questi diversi professionisti delle scritture e il pubblico presente. Così ad esempio è successo che Marcello Fois (scrittore e sceneggiatore), assieme a Roberto Maccaferri (agente immobiliare), hanno raccontato il linguaggio specialistico degli annunci immobiliari.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj68ZqEKmWCAnh4KQu0B3fvZko3GSgoxaqqxmjnoCAeUnJDXaIc56ZjIzR0glJ2bX-VJGPjdk-jj-cXSerybcJK0Aob3JQWjxWissCG92E6wbKgCzeo0KAgSpVcM0ITWidwYnuKZmKx2Ms/s1600/Fois%252BCarlo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj68ZqEKmWCAnh4KQu0B3fvZko3GSgoxaqqxmjnoCAeUnJDXaIc56ZjIzR0glJ2bX-VJGPjdk-jj-cXSerybcJK0Aob3JQWjxWissCG92E6wbKgCzeo0KAgSpVcM0ITWidwYnuKZmKx2Ms/s400/Fois%252BCarlo.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Marcello Fois e Carlo Lucarelli, 2012, Palazzo D'Accursio.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
«L’Italia» spiega Marcello Fois, «è il paese che forse produce più sovra-lingue, ogni settore di
interesse ha un suo vocabolario specifico, tramandato da professionista
in professionista, spesso ostico ai profani, slegato da sintassi e
linguaggio comune. L’agente immobiliare è uno che racconta le case, e
usa termini scomparsi come <i>bivano</i>, <i>trivano</i>, <i>quadrivano</i>, perché è più
prestigioso di ‘due stanze’. O incomprensibili, come <i>finestrato</i>, nel
senso che esistono case senza finestre? Rifiniture di pregio?
Parzialmente ristrutturato? Che forse non avevano i soldi per completare
l’opera?”. Menziona altri linguaggi come quello dei ricettari o dei
blog di cucina, “Scaldi il vettore e lavori il prodotto fino alla
glutinazione. Ecco il gergo da fornelli che mai ci sogniamo di usare in
altri contesti. E ‘l’assicuratese’? Una lunga litania di eccezioni più
che di regole. Il ‘poliziese’ invece si ostina a usare espressioni come
‘Ci portammo in via Saragozza’ per dire ‘andammo’. <br />
E per finire il
‘notarile’, con il suo rogito, un nome già di per sé gastroenterico, da
provare alla sera al posto del sonnifero per dormire di colpo.»<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyvlOalPs04-ae_flnC8Z3FdODSTL9_mk1CWCwReJW3Q6z1kGtNDucJr1NBPZxprkMwO3V0kB63lVZpUazV_5cpRZDEZgKO_kAOmvqwbfIhEvWlh1K6-DlZYukYz7EYzdG3xfu-SDEAs4/s1600/*1383882_340570592755378_389144055_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyvlOalPs04-ae_flnC8Z3FdODSTL9_mk1CWCwReJW3Q6z1kGtNDucJr1NBPZxprkMwO3V0kB63lVZpUazV_5cpRZDEZgKO_kAOmvqwbfIhEvWlh1K6-DlZYukYz7EYzdG3xfu-SDEAs4/s400/*1383882_340570592755378_389144055_n.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Spesso gli incontri si concludono con un contest, un concorso aperto al pubblico, che permette a chi vuole, di cimentarsi in quella particolare scrittura, e di concorrere per un premio e un giudizio dato in diretta dagli ospiti. Ad esempio è l’annuncio immobiliare per vendere Stonehenge che, l’anno scorso, si è aggiudicato il primo posto. <br />
<i><br />Stonehenge </i><br />
<i>di Valentina
Misgur (testo vincitore linguaggio immobiliare)</i><br />
<i>Località: piana di Salisbury, Wiltshire, Inghilterra e ccezionale
openspace vendesi, in zona tranquilla (escluso solstizi), circondata dal
verde. 50 mq circa, realizzata in materiali ecosostenibili, la
proprietà unisce la semplicità delle linee neolitiche alle nuove
esigenze in materia di energia alternativa. a costruzione è realizzata
in Dolmen e Menhir, strutture ecosostenibili e antisismiche, utilizzando
esclusivamente materiali naturali riciclabili. Finiture pregiate in
dolorite, riolite, arenaria e ceneri calcaree vulcaniche. La maggior
parte dei materiali è a chilometro zero; alcune pietre pregiate
provengono da un sito del Galles sud occidentale e dall'Irlanda,
importate in Inghilterra dal diavolo. anoramico, ben ventilato,
eccellente illuminazione naturale, offre un'ampia visuale della volta
celeste con mappa astrale integrata. Doccia diffusa a caduta naturale,
per un massaggio corroborante al cuoio capelluto. Vialetto d'accesso
privato, la proprietà offre fino a 5 ingressi trilitici indipendenti.
L'asse principale è orientato verso la posizione del sole al solstizio
d'estate, compatibile con norme Feng Shui e Buddhismo. Termoautonomo,
solo irradiazione solare diretta e forte carica magnetica naturale,
funziona sulla polarizzazione dei chakra. tilizzabile anche come
calendario astrale e orologio solare (no batterie, no
ricarica). ersatile, adatto a possibili riconversioni in tempio
neopagano, centro convention per druidi, locale per sabba, macelleria
(eccezionale pietra del sacrificio originale inclusa). I deale per i
figli delle stelle. Per contatti e info: merlino@camelot2014.it</i><br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVixw-6h-lsY0YkgyjzTV34PFVk56p-SbS4L5IlheJpv8xmNksV5EGH-uVsX-P2OXq5Oc84RR1z-1u1WwbMvDfd09P6wyIv__I4aqz8081HgS5gpFIIW8SvQYAllZxmBvbESte0irMUyE/s1600/*598389_162105667268539_2128246230_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVixw-6h-lsY0YkgyjzTV34PFVk56p-SbS4L5IlheJpv8xmNksV5EGH-uVsX-P2OXq5Oc84RR1z-1u1WwbMvDfd09P6wyIv__I4aqz8081HgS5gpFIIW8SvQYAllZxmBvbESte0irMUyE/s400/*598389_162105667268539_2128246230_n.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Scriba ha anche una sezione dedicata alla scrittura per ragazzi. Alcuni degli ospiti delle passate edizioni sono stati Janna Carioli, Frida Forlani, Stefano Bordiglioni, Beatrice Masini, Cristina Scalabrini, Emanuela Busà, Tuono Pettinato.<br />
Quest’anno Mario Bellina (autore, conduttore televisivo e radiofonico), assieme a David Bracci (esperto di effetti speciali cinematografici), dialogheranno a partire dal testo di Bellina scritto per ragazzi, edito da ETS dal titolo <i>Cinemostri. A caccia di mostri cinematografici</i>. <br />
Perché il tema dell’edizione 2015 del festival è appunto<i> Arrivano i mostri!</i>, e con un tema così non potevamo non organizzare un contest dedicato ai ragazzi.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7Uofijgw-NIQu4I1pni8xpepqtLNWpbZSqd0lymM1LFs441fHtsE2BWCZp_4V8HLDklGmRXgSggkSHrJcjkDd_PF3o0TurJaeVIlrapo-BFEoYqhnN9kVNVwQ6pUmrAEr-bloiy4s6sQ/s1600/*12106724_760399374105829_9068340076035387538_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="147" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7Uofijgw-NIQu4I1pni8xpepqtLNWpbZSqd0lymM1LFs441fHtsE2BWCZp_4V8HLDklGmRXgSggkSHrJcjkDd_PF3o0TurJaeVIlrapo-BFEoYqhnN9kVNVwQ6pUmrAEr-bloiy4s6sQ/s400/*12106724_760399374105829_9068340076035387538_n.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Abbiamo coinvolto 10 quinte di tre scuole primarie di Bologna (sono le scuole: Longhena, Bottego/Silvani e Guidi, e le ringrazio molto per la loro disponibilità e la collaborazione). Ai ragazzi abbiamo chiesto di disegnare e di raccontare in poche righe il loro mostro più mostruoso, di inviarcelo e di partecipare a un pomeriggio ‘terrificante’ in compagnia della giuria, che sceglierà il vincitore e, di Marco e Matteo, conduttori del programma televisivo <i>L’Officina dei mostri</i>, che realizzeranno per il podio il mostro in versione 3D, proprio come avviene nel programma in onda su Sky. I ragazzi si sono subito entusiasmati. Vedremo cosa succederà!<br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNpw-EDJgfnIFT6zTD8MvpyRfxhe3gfRC9sPsCLq8tPnMpQ-sayu1s7qDlz52HFm23ORNmMdWBZLJofZjE_K4gkZk-FD-VuikZWbl3ByYDqQE_7ymH4DWlIrZNypXVqOaeyjfRH8V3yZY/s1600/*scriba13_Carioli_Forlani.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNpw-EDJgfnIFT6zTD8MvpyRfxhe3gfRC9sPsCLq8tPnMpQ-sayu1s7qDlz52HFm23ORNmMdWBZLJofZjE_K4gkZk-FD-VuikZWbl3ByYDqQE_7ymH4DWlIrZNypXVqOaeyjfRH8V3yZY/s400/*scriba13_Carioli_Forlani.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Janna Carioli.</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyQPQGwi-lmzS5j9g4KY-miCgoXlicwJCMvTC2QPokioy3u-vALq1YAXcnZR3f1YMbJdLSmIWy2ytmtLUZZL770jk5EzrK9N83r-SCNUTInynhyphenhyphen3TEp54ut9KXzlWXa_HMiPMl0hvFRkU/s1600/*masini-bordiglioni3-2014.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyQPQGwi-lmzS5j9g4KY-miCgoXlicwJCMvTC2QPokioy3u-vALq1YAXcnZR3f1YMbJdLSmIWy2ytmtLUZZL770jk5EzrK9N83r-SCNUTInynhyphenhyphen3TEp54ut9KXzlWXa_HMiPMl0hvFRkU/s400/*masini-bordiglioni3-2014.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Beatrice Masini e Stefano Bordiglioni.</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Alle tre scuole consegneremo anche tre pacchetti di libri per arricchire le loro biblioteche scolastiche. Sono testi che affrontano il tema del ‘mostro’ nella sua accezione più ampia, e che gli editori, che ringrazio di seguito (Babalibri, Coccole Books, Corraini, De Agostini, Einaudi Ragazzi, Feltrinelli Kids, Gallucci, Kite, Lapis, Topipittori), ci hanno gentilmente donato. Ringrazio anche i Topipittori e in particolar modo Giovanna che mi ha offerto qui di raccontare Scriba.<br />
Ma i mostri sono i protagonisti di tutti gli incontri del festival. Si parlerà di tutti i mostri. Dei mostri letterari, dei mostri linguistici, dei mostri sbattuti in prima pagina da altri mostri, dei mostri nella tradizione del musical. Ma anche di mostri mitologici, ancestrali che hanno incarnato le paure dell’uomo e che hanno lasciato tracce nei reperti archeologici e nell’immaginario di tutti noi.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIVc722u1nML9WODY_I08Z8yGGgZvQTml95XcMBykmoV_uuG77LSx6V8DNrqUJKjjQkkuLsB93k_v1J6O3B6UHTcHmHemmKtqODQbB2ZbkSgk2ORt0FLHpqxuCbaKtP3vdjOyZiVKaon0/s1600/*cavazzoni-2014.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIVc722u1nML9WODY_I08Z8yGGgZvQTml95XcMBykmoV_uuG77LSx6V8DNrqUJKjjQkkuLsB93k_v1J6O3B6UHTcHmHemmKtqODQbB2ZbkSgk2ORt0FLHpqxuCbaKtP3vdjOyZiVKaon0/s400/*cavazzoni-2014.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ermanno Cavazzoni.</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNj9tcLZe14c3QhQPIchZJuj-y9v2jnm6ZiOPdUaYYHyUBj0s34wx5ojiisxqt2eLIG1rCaoZnh0DZA0urrvn6jmppSqE5tAziq3jyyT8f9gqtxA8GwJ3Cw8E4-buDEQC8JNsI0s0kBnw/s1600/*544154_348284068650697_1840303308_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNj9tcLZe14c3QhQPIchZJuj-y9v2jnm6ZiOPdUaYYHyUBj0s34wx5ojiisxqt2eLIG1rCaoZnh0DZA0urrvn6jmppSqE5tAziq3jyyT8f9gqtxA8GwJ3Cw8E4-buDEQC8JNsI0s0kBnw/s320/*544154_348284068650697_1840303308_n.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Ma senza scomodare un passato lontano, anche nel nostro presente, interi movimenti come i prepper (sempre più numerosi), evidenziano la presenza di grandi e nuove paure, che nascono con le società che cambiano e a cui, questi gruppi, tentano di far fronte con nuove forme di difesa tutte da scoprire. <br />
Ma si sa, le paure per superarle bisogna attraversarle, conoscerle, e il racconto è sicuramente un modo per farlo. Ed è quello che Carlo Lucarelli farà parlando di mafia e di come, dal suo punto di vista, la si può raccontare. Sarà infatti questo, l’appuntamento dal titolo,<i> Raccontare la Mafia: il mostro dalle mille facce,</i> che aprirà in Sala Borsa l’edizione 2015 di Scriba Festival. A Bologna dal 6 all’8 novembre. Vi aspettiamo!<br />
Per partecipare ai contest del Festival, andate <a href="http://www.scribafestival.it/file/partecipa.html" target="_blank">qui</a> e scrivete a Scriba edizione 2015).<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZNHZgZQwMYLaVhemIB4opAef4fhHkxISlo4lI_ZSnofyLJ7UJSCVh0VVU3cnIDqHo8d8xS2f5afHvxSFcerJ63lA4_80J24f1NVvXs_JYrtz1Q2CxPL_kTF2cbVHvZWDrphUWUiXZ4AE/s1600/*12088030_759291830883250_5552571609347173482_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="208" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZNHZgZQwMYLaVhemIB4opAef4fhHkxISlo4lI_ZSnofyLJ7UJSCVh0VVU3cnIDqHo8d8xS2f5afHvxSFcerJ63lA4_80J24f1NVvXs_JYrtz1Q2CxPL_kTF2cbVHvZWDrphUWUiXZ4AE/s400/*12088030_759291830883250_5552571609347173482_n.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-42162298585093721352015-11-02T09:10:00.000+01:002015-11-22T16:20:39.573+01:00Tuffare gli occhi in quei colori <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUtVfzRhE-egodcZC_RT_3s_IPUDawmaTedYUdRE17ZsLd8l1v8lr58huILLK9RgOYaXkmKdFJyLlVA2XXQDUlXz4aubP3fs9MfJoIL24JQkMdTakLCaqvcTbHDMCEQnIdRVKNnZxTosY/s1600/Mosaico.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUtVfzRhE-egodcZC_RT_3s_IPUDawmaTedYUdRE17ZsLd8l1v8lr58huILLK9RgOYaXkmKdFJyLlVA2XXQDUlXz4aubP3fs9MfJoIL24JQkMdTakLCaqvcTbHDMCEQnIdRVKNnZxTosY/s400/Mosaico.jpg" width="286" /></a></div>
<span style="color: #990000;">[di Francesca Zoboli]</span><br />
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<a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/occhio-al-mosaico" target="_blank"><i>Occhio al mosaico</i></a> , da qualche giorno disponibile in libreria per Topipittori, è il mio secondo progetto, dopo <a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/pippo-dame-e-cavalieri" target="_blank"><i>Dame e cavalieri</i></a>, per la collana PiPPo, ovvero <a href="http://www.topipittori.it/it/narrativa/pippo" target="_blank">Piccola Pinacoteca Portatile</a>. La realizzazione di entrambi i libri mi ha totalmente coinvolta, in quanto, dalla scelta dell’argomento alla fase ideativa (in particolare in che modo fare del libro un'esperienza attiva e renderlo manipolabile per i ragazzi), fino alle illustrazioni e all’impaginazione, si può dire che praticamente (a parte i bellissimi testi di Marta Sironi) mi sono occupata di tutto e, aggiungo, divertendomi moltissimo, anche grazie alla grande libertà di poter gestire l'intero progetto.<br />
Se però dovessi dire come nasce un libro PiPPo, nel mio caso direi che prima del libro succede qualcosa che poi mi porta naturalmente al libro, proprio come ho spiegato <a href="http://topipittori.blogspot.it/2014/05/forme-e-figure-come-organismi-viventi.html" target="_blank">in questo post</a>, a proposito di <i>Dame e cavalieri</i>.<br />
Nel caso di <i>Occhio al mosaico</i> tutto è cominciato durante il corso <a href="http://topipittori.blogspot.it/2014/03/il-libro-e-maschera-e-casa-e-foresta.html" target="_blank"><i>Fare libri</i></a>, tenuto due anni fa da Paolo Canton alla Scuola Superiore di Arte Applicata del Castello Sforzesco. In una lezione Paolo ci ha chiesto di utilizzare un certo tipo di legatura per costruire “il libro infinito”cioè un libro che avesse la peculiarità di poter essere continuamente accresciuto nel tempo e nel numero di pagine.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6f50UfJ_hjEo3-oA_OnH619swW0UJ_bE1a7PfYz5fAK1j08Y6EffdZQei5VKgGVkAFtBOH38ljd601wSHwOJmMI36QYDOMnQOrByVjCJf6fc4bnbNkRXL_3_ldZtEIoK5UkbodZVIoQY/s1600/1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="272" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6f50UfJ_hjEo3-oA_OnH619swW0UJ_bE1a7PfYz5fAK1j08Y6EffdZQei5VKgGVkAFtBOH38ljd601wSHwOJmMI36QYDOMnQOrByVjCJf6fc4bnbNkRXL_3_ldZtEIoK5UkbodZVIoQY/s400/1.jpg" width="400" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7JqI16coWLlF2eqC1KmlUMCOqXa5jKEIsphaeAXoNllYW9dqSBaogGVOUBFkshI1rSrN4IR0uWNHaPl9mal0pTuwEEWnSDYO1QwHchyMo1VX7dHlF2100pXuwKizOmCy6U8xbv2M4YDs/s1600/2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="270" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7JqI16coWLlF2eqC1KmlUMCOqXa5jKEIsphaeAXoNllYW9dqSBaogGVOUBFkshI1rSrN4IR0uWNHaPl9mal0pTuwEEWnSDYO1QwHchyMo1VX7dHlF2100pXuwKizOmCy6U8xbv2M4YDs/s400/2.jpg" width="400" /></a></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5I77BNROmNpojSwiEQUbduIB9Tco9_FMpgvQLRQV8D3Fz7XODQV92UeC4-exf3ZURpPjG17ClcZPs6UlCNYhdMFUzxkGP-cKN7xMcCphYkKPCaIO30JZuGO7u5nD0uRFvZWoPCIqUsNQ/s1600/3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="271" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5I77BNROmNpojSwiEQUbduIB9Tco9_FMpgvQLRQV8D3Fz7XODQV92UeC4-exf3ZURpPjG17ClcZPs6UlCNYhdMFUzxkGP-cKN7xMcCphYkKPCaIO30JZuGO7u5nD0uRFvZWoPCIqUsNQ/s400/3.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pagine dal progetto per <i>Il libro infinito</i>.</td></tr>
</tbody></table>
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Pur recependo l’aspetto poetico e quasi borgesiano del tema, ho optato per una scelta molto pragmatica, quella cioè di fabbricarmi un catalogo cromatico dei colori all’anilina, che nel mio lavoro di decoratrice uso molto, e che si presentano in forma di pigmenti e danno luogo a colori molto diversi quando poi sono diluiti. Senza contare che anche il tipo di carta su cui vengono stesi ne influenza la tonalità e io utilizzo carte di tanti tipi e colori, dalle veline alle carte da pacco.<br />
Il risultato è stato un libro affascinante e sorprendente, composto da tanti tipi di carta diversi, pieno di macchie di colori accuratamente catalogate, e grazie al quale ho capito che i colori in sé, senza nient'altro, hanno una loro potenza e bellezza intrinseca, oltre che una qualità narrativa.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiI5hh7jmWaHUKMYZ08FvtWPq7pvhZ11ZI15TigUR3EIATvYHQsVLZqp9RcLF44UKhIwR1DzekLiK3d55bL-bxsDqLbOBSSLssRjFUtSDLuAA_SmfKUjDWEvudUdhBNe1A1SPeWArRo860/s1600/4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="272" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiI5hh7jmWaHUKMYZ08FvtWPq7pvhZ11ZI15TigUR3EIATvYHQsVLZqp9RcLF44UKhIwR1DzekLiK3d55bL-bxsDqLbOBSSLssRjFUtSDLuAA_SmfKUjDWEvudUdhBNe1A1SPeWArRo860/s400/4.jpg" width="400" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEib2bEJOMgDHD0eIA7yfcuDB6fJcaVvJ4I4nSrtcZi8aIVmKx68Ms2Zc2BIZ35960TibOY7dYzaYG3CXvpgfFTMcM3_l5bBReWat9ygi8hprSajgPt09JFCVYyHHr12wscY3LSaXFB3ofE/s1600/5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="270" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEib2bEJOMgDHD0eIA7yfcuDB6fJcaVvJ4I4nSrtcZi8aIVmKx68Ms2Zc2BIZ35960TibOY7dYzaYG3CXvpgfFTMcM3_l5bBReWat9ygi8hprSajgPt09JFCVYyHHr12wscY3LSaXFB3ofE/s400/5.jpg" width="400" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi31X8LbxUYQ_sMsh9rEXbPbC8KiJHXY76NsgOSCnEpCyCOedTGK-rWIE8z6GqRjzJ1obmYqkS0flVCGY-Dh_zvtyo_r1lvpcK1zHTZfP9XcMXqSj1drOc1O-8vX5Ov9lxRu69LCpyPkD8/s1600/6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi31X8LbxUYQ_sMsh9rEXbPbC8KiJHXY76NsgOSCnEpCyCOedTGK-rWIE8z6GqRjzJ1obmYqkS0flVCGY-Dh_zvtyo_r1lvpcK1zHTZfP9XcMXqSj1drOc1O-8vX5Ov9lxRu69LCpyPkD8/s400/6.jpg" width="400" /></a></div>
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Nel frattempo avevo già focalizzato il mosaico come possibile argomento per il mio secondo volume PiPPo: fino a quel momento nella collana infatti erano usciti solo volumi tematici (animali, natura morta, dame e cavalieri, uccelli) o monografici (Giotto e Depero), e invece mi piaceva l'idea di parlare di una tecnica. Inoltre mi sembrava che poter lavorare con tessere di carta da tagliare e incollare si prestasse molto bene a un libro che oltre a raccontarne la storia, offrisse la possibilità ai bambini di mettere in pratica e cimentarsi concretamente con quanto avrebbero letto e visto, mettendoli nelle condizioni di capire quali problemi o qualità presenti questa specifica tecnica artistica.<br />
Non so come e quando ho unito l’idea del libro sul mosaico con il catalogo delle macchie, ma l’idea di utilizzarle come palette a cui attingere per rifornirsi di tessere da tagliare, a un certo punto mi è parsa perfetta. A questo punto il concept del libro era a fuoco ed è iniziata la ricerca iconografica.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXo3PNb8K5-c-OaI0Aoe-6uofwzvJXgWvlQpkbc6tMBGTfQbfsJA5E6uiwFjiWRYC9CzX9d66tjW_kbVYCf-R1qSJsb-hm7PiLYs0v1quqU4DqvRXQkUIvRDQhjvBV61rID4jTTVu35sk/s1600/7.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="276" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXo3PNb8K5-c-OaI0Aoe-6uofwzvJXgWvlQpkbc6tMBGTfQbfsJA5E6uiwFjiWRYC9CzX9d66tjW_kbVYCf-R1qSJsb-hm7PiLYs0v1quqU4DqvRXQkUIvRDQhjvBV61rID4jTTVu35sk/s400/7.jpg" width="400" /></a></div>
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Per cominciare ho costruito un libricino che mi facesse da story board in modo da studiare le sequenze delle immagini, solo dopo un po’ ho capito che utilizzare le bellissime scene complesse dei vari mosaici sparsi per il mondo era improponibile: le tessere avrebbero avuto, nella misura di una pagina, dimensioni così ridotte da rendere pazzo anche il bambino più paziente e perfezionista, così ho scelto solo particolari e figure semplici.<br />
A quel punto ho realizzato i disegni in bianco e nero che ho riempito solo in parte con le tessere colorate, solo per dare un suggerimento ai lettori riguardo alla scelta dei colori.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQkOH1OQeTS-AWEYFZft40f_TP82CUyA72rg8FqwdyCh5i5dyFxLjt3tA8mRbzdfp37_C_z8csB9G6Y5Pw_m4Vjw19IcwXVH4oFgYl_JJSvcS_Pluwe-ik-M5S-hyXR7LHqVrkSE10xao/s1600/8.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="281" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQkOH1OQeTS-AWEYFZft40f_TP82CUyA72rg8FqwdyCh5i5dyFxLjt3tA8mRbzdfp37_C_z8csB9G6Y5Pw_m4Vjw19IcwXVH4oFgYl_JJSvcS_Pluwe-ik-M5S-hyXR7LHqVrkSE10xao/s400/8.jpg" width="400" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG7eeA9BgT81d_AxAfvpGS_TnQ41cN8zrAn9zKHGbAaBni8wcpmKvG3kaoOJsbM3tGp-XLnD4dNhIS0ze0JaNpRin1FxMlMjgeTcV9knYjuHTwA7fym9rE_5ZaDuxo3FSYJeZUQnFqf1c/s1600/9.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="277" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG7eeA9BgT81d_AxAfvpGS_TnQ41cN8zrAn9zKHGbAaBni8wcpmKvG3kaoOJsbM3tGp-XLnD4dNhIS0ze0JaNpRin1FxMlMjgeTcV9knYjuHTwA7fym9rE_5ZaDuxo3FSYJeZUQnFqf1c/s400/9.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Mentre realizzavo le tavole, applicando i quadratini ai disegni, attività che richiede concentrazione e cura, sono entrata in una sorta di stato ipnotico, mi vene da dire, zen, molto piacevole e mi sono chiesta se anche i miei lettori bambini avrebbero potuto godere della stessa sensazione. Mi sono chiesta se questa pratica artistica possa essere un antidoto alla mancanza di attenzione, alla velocità e alla fretta che inquinano la vita di tutti.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoESrKfBqFvBYYWl6OFO75CrEpmSqzS2ISOHBwhLFHR3EhOUZz0K60e9BzD0yxzKvrI2n0W8VNzInOhbpboI4SYDY2TjMEBzkWq1Tw-uA0S-Rj7EedElkSlbwVCFarz6Jg3KGFrYilsEA/s1600/11.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="263" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoESrKfBqFvBYYWl6OFO75CrEpmSqzS2ISOHBwhLFHR3EhOUZz0K60e9BzD0yxzKvrI2n0W8VNzInOhbpboI4SYDY2TjMEBzkWq1Tw-uA0S-Rj7EedElkSlbwVCFarz6Jg3KGFrYilsEA/s400/11.jpg" width="400" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqJOwhFvKJGjhIqSe2B_5NeA-kqSfQkMlma1K2zrlsyjorKBvAvyX2BzOo4ppsqX4bRNVNZPwq2MKx0R4MQXsux3A1UGOxZCY9Mj6FKshX0wAaSMvKWWBSnj8MEdKgQWA7vctmxHvshdo/s1600/10.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqJOwhFvKJGjhIqSe2B_5NeA-kqSfQkMlma1K2zrlsyjorKBvAvyX2BzOo4ppsqX4bRNVNZPwq2MKx0R4MQXsux3A1UGOxZCY9Mj6FKshX0wAaSMvKWWBSnj8MEdKgQWA7vctmxHvshdo/s400/10.jpg" width="400" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbtpldzn3Ki1mQeR6VGdkEqokENxjsSdJilyqAQXltIJBeMUf925-oi3OteYROeWFrVyFlX-FtI5mUKxZ3IfLM2KUXBj5LeSsC0nz4xuQt7OGAYaHR96YppiVQUt876kf1EMSV-lB_MqU/s1600/12.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbtpldzn3Ki1mQeR6VGdkEqokENxjsSdJilyqAQXltIJBeMUf925-oi3OteYROeWFrVyFlX-FtI5mUKxZ3IfLM2KUXBj5LeSsC0nz4xuQt7OGAYaHR96YppiVQUt876kf1EMSV-lB_MqU/s400/12.jpg" width="400" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6-EdDdEf3xPKQDXapDnOopEdn2zuKQLYgJ79DAwF4qeXVrx5JltKXap8LFeMhP09gl38YIYyMXqcd-6XmqORvyHoQgFlV_WWXLjyJitchBB7iAcjvE-zPF_p3Gn_IBijD__U1TAcklrc/s1600/13.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6-EdDdEf3xPKQDXapDnOopEdn2zuKQLYgJ79DAwF4qeXVrx5JltKXap8LFeMhP09gl38YIYyMXqcd-6XmqORvyHoQgFlV_WWXLjyJitchBB7iAcjvE-zPF_p3Gn_IBijD__U1TAcklrc/s400/13.jpg" width="400" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGrtBaECnc79phlxQouZFrSxxVdCnaBea6gHnv3qqzigho32XU3m40CGm8pagaOZyVcWoqFqxaFgzeFycsl1EhrVSA6fipFFdG0ahVo1QrUwQXFR7vsbHrgy-mPXwlTTYsUDLVFaLftNc/s1600/14.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="275" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGrtBaECnc79phlxQouZFrSxxVdCnaBea6gHnv3qqzigho32XU3m40CGm8pagaOZyVcWoqFqxaFgzeFycsl1EhrVSA6fipFFdG0ahVo1QrUwQXFR7vsbHrgy-mPXwlTTYsUDLVFaLftNc/s400/14.jpg" width="400" /></a></div>
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Penso che questo libro possa costituire la base per la proposta di tanti laboratori didattici che potranno strutturarsi in vari modi, a partire dalla preparazione dei colori. Il tema del mosaico è ricchissimo, infatti, e permette di lavorare a tanti aspetti contemporaneamente: la visione di opere antiche, la scelta dei temi da affrontare, la riflessione sui materiali e la loro preparazione, il conseguimento collettivo di un risultato comune eccetera.<br />
Le macchie di colore mi hanno talmente conquistato che l’anno scorso mi sono autoprodotta un <i>Quaderno cromatico</i>, vale a dire un leporello che si può anche appendere alla parete e che è un po’ la versione artistica di tutte queste riflessioni.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEid3MBE2HcgEmee20dZp1KxjfT09U_l7xSFm-0M5VOFKqhxgBlR4PlneIXGfOzW4gA_he_ocgd8C5b-56XaDff_wwkDzbuFbnbCs6W6PRjC_XvGbDzfB9h4jC5_KozvrHKvt3Y_Uz-zkwM/s1600/15.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEid3MBE2HcgEmee20dZp1KxjfT09U_l7xSFm-0M5VOFKqhxgBlR4PlneIXGfOzW4gA_he_ocgd8C5b-56XaDff_wwkDzbuFbnbCs6W6PRjC_XvGbDzfB9h4jC5_KozvrHKvt3Y_Uz-zkwM/s400/15.jpg" width="400" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijfDaKToomxpnHHn8RG8BZh_4srmlXKhTANukN5z6TvoEOIK7YVQx9c4Dww67T9eLXT2tG4DXOpNgfYZ54hVP9VZIYt92CjGzDv5akydx75WG2T8XBDXWSgG_bWe72rl4pNTNrSjlHYtU/s1600/17.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijfDaKToomxpnHHn8RG8BZh_4srmlXKhTANukN5z6TvoEOIK7YVQx9c4Dww67T9eLXT2tG4DXOpNgfYZ54hVP9VZIYt92CjGzDv5akydx75WG2T8XBDXWSgG_bWe72rl4pNTNrSjlHYtU/s400/17.jpg" width="400" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQpMU7xWguJ9herC1WON2fEFMa0Y7Z6VfWdVCiY-JzzH2lGJuqpgM82Oyr-9tF65SWOIQ9BdWgP8HsmT8fWWsd7Pz-YCtwdG_R-BbhEQHLYKoOrnTUgHzMNaHDsZb8M-Gay_6qEN4LcaE/s1600/16.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQpMU7xWguJ9herC1WON2fEFMa0Y7Z6VfWdVCiY-JzzH2lGJuqpgM82Oyr-9tF65SWOIQ9BdWgP8HsmT8fWWsd7Pz-YCtwdG_R-BbhEQHLYKoOrnTUgHzMNaHDsZb8M-Gay_6qEN4LcaE/s400/16.jpg" width="183" /></a></div>
Nella presentazione del <i>Quaderno cromatico</i> ho scritto: «Da sempre mi piacciono i colorifici. Uno di quelli che frequentavo da piccola esponeva all’esterno del negozio un grande cartello di latta, bianco, con allineati in verticale cinque dischi leggermente in rilievo, colorati. Grandi caramelle lucide. Non ricordo se vi fossero scritte. Per me tuffare gli occhi in quei colori era una grande gioia.»<br />
Ecco credo che, ancora prima di tutto, in <i>Occhio al mosaico</i> e in <i>Quaderno cromatico</i>, ci sia questo ricordo.<br />
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Per chi fosse interessato, <i>Quaderno cromatico</i> è in vendita a Milano, da Corraini in via Savona o in Corso Como 10, oppure contattandomi direttamente su facebook.</div>
Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-42929594856357365842015-10-30T09:08:00.000+01:002016-01-03T11:36:02.418+01:00Favole urbane<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihpOJ26wXRZ0QyF5RYffA6lHAr9rstLbwk81yTnB0PQLKaEpb8tZCDmuLVvDleNoYC8fQOm1xlEFbNWFzRljz3KQ0XyvdUNohtjOA6ogrxGWjPL-PKJ7f2oWe9UxcR1hPv1_LyJhLvCV0/s1600/Volpe-e-polledrino-def.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihpOJ26wXRZ0QyF5RYffA6lHAr9rstLbwk81yTnB0PQLKaEpb8tZCDmuLVvDleNoYC8fQOm1xlEFbNWFzRljz3KQ0XyvdUNohtjOA6ogrxGWjPL-PKJ7f2oWe9UxcR1hPv1_LyJhLvCV0/s400/Volpe-e-polledrino-def.jpg" width="292" /></a></div>
<span style="color: #990000;">[di <a href="http://cargocollective.com/violaniccolai" target="_blank">Viola Niccolai</a>]</span><br />
<br />
A primavera sono stata contattata da Valentina Pagliarani dell'<a href="http://www.katriem.it/" target="_blank">Associazione culturale Katrièm</a>, a Cesena. Stava dando il via alla prima tappa di un progetto corale dal nome "favole urbane" che nasce, citando le sue parole, “dall’idea di coinvolgere una serie di illustratori di albi per ragazzi in un macro progetto di arte pubblica. La suggestione per questa favola urbana è quella di riprodurre illustrazioni di libri su muri di città attivando un processo di relazione tra diversi luoghi e diverse città coinvolte. Gli illustratori coinvolti saranno chiamati a scegliere per ogni città una propria illustrazione, ma sviluppando una relazione con le scelte degli altri artisti. Le illustrazioni, appartenenti a libri e a storie totalmente diverse si incontreranno tra loro formando un nuovo immaginario racconto”.<br />
Per questa prima tappa, che parte da Cesena, ha pensato a <a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/la-volpe-e-il-polledrino" target="_blank"><i>La volpe e il polledrino</i></a>. <br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTfQe_FcXdgQ6fSlxQoCSCb_RuxAb5hHCMzL19nK2fLexxW03xSkDo4D4_zVDsGJeng1gNTHuZBo_Q_yHXYjqkPAD_ldP-mMKIVPesFQ8M1zBxxe6iD1PvSkQE_3BUCnSQeKhE8uLRo68/s1600/12105966_604418396363521_1513563824914074996_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTfQe_FcXdgQ6fSlxQoCSCb_RuxAb5hHCMzL19nK2fLexxW03xSkDo4D4_zVDsGJeng1gNTHuZBo_Q_yHXYjqkPAD_ldP-mMKIVPesFQ8M1zBxxe6iD1PvSkQE_3BUCnSQeKhE8uLRo68/s400/12105966_604418396363521_1513563824914074996_n.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Le dico che mi entusiasma l’idea, anche se non ho mai lavorato su un muro né su un formato tanto grande; d’estate ci incontriamo a Cesena e a fine settembre torno in Romagna per realizzare finalmente il progetto.<br />
Dopo varie richieste, d'accordo col comune di Cesena è stato infine scelto il muro di uno degli edifici esterni della scuola Carducci, in via Turchi, in centro. L’idea è di lavorare al muro (nei ritagli di tempo in cui non piove), oltre a condurre tutti i giorni laboratori proprio in quella scuola sulla storia di Gramsci. <br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRX95dcqOsYUwZeICPQOTRkiS7QRekxgxgzsJj83_b54wlll9nM5zrTPzE-0RAe3ktraQsSPHvI01GexT5hyzuunnsEtAAtz3kE_WsmI-u4U_MpW0BLE9dkC6pRpRnMLlVwDHYPbM4IpQ/s1600/12140833_604418623030165_7950804964626692747_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRX95dcqOsYUwZeICPQOTRkiS7QRekxgxgzsJj83_b54wlll9nM5zrTPzE-0RAe3ktraQsSPHvI01GexT5hyzuunnsEtAAtz3kE_WsmI-u4U_MpW0BLE9dkC6pRpRnMLlVwDHYPbM4IpQ/s400/12140833_604418623030165_7950804964626692747_n.jpg" width="400" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyvMb83NwkJrEbAkRYGaTaWYsL2eJ7AVxpjTuyyYt4mE72kdpoyPFbfaHTgrcINFzRthyphenhyphenO7YhSadAMGEKhYOZCOvbI2vGYVWg7oNOXcpsawIVifN6ODZzousQ72f_ZFAVhu9q1K8HRcuo/s1600/12144923_604418699696824_6725490125851509508_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyvMb83NwkJrEbAkRYGaTaWYsL2eJ7AVxpjTuyyYt4mE72kdpoyPFbfaHTgrcINFzRthyphenhyphenO7YhSadAMGEKhYOZCOvbI2vGYVWg7oNOXcpsawIVifN6ODZzousQ72f_ZFAVhu9q1K8HRcuo/s400/12144923_604418699696824_6725490125851509508_n.jpg" width="400" /></a></div>
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Ogni volta che entro nelle scuole con l’albo, quando domando ai ragazzi se hanno mai visto una volpe, raccolgo una serie di risposte diverse a seconda dei luoghi in cui mi trovo. C’è che mi dice che l’ha vista solo allo zoo, chi morta ai margini dell’autostrada, chi l’ha vista sulla spiaggia e chi ha amici/nonni/zii che vivono in campagna e la vedono tutti i giorni.<br />
Mi fanno domande su Gramsci: perché doveva scrivere lettere ai figli e perché era in carcere per un’idea; sanno subito cos’è un polledrino, ma non sanno cos’è una cooperativa e dopo la spiegazione concludo: «È come la Coop», senza che nessuno capisca troppo cos’è questa Coop che, alle loro orecchie, suona piuttosto senza <i>c</i>. Mi chiedono quant’è vera questa storia, quanto c’è di fantastico e quanto di reale, e così cominciamo a fare lo stesso tipo di riflessione sulle mie illustrazioni.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKfDYUsYT-sT80Z1kn1XMJLG2nmmS2OWNv7geTjfkfdIScR4j5NGm8tev_vdLnxlYZQTZH3_iBgWIwxky-_pHt6ZBGZpQzOGdDVg-IGkfxdmKkw1VYX-byqc7TcmwZrnmT3rjcfVYSkJI/s1600/Volpe-e-Polledrino-def1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="278" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKfDYUsYT-sT80Z1kn1XMJLG2nmmS2OWNv7geTjfkfdIScR4j5NGm8tev_vdLnxlYZQTZH3_iBgWIwxky-_pHt6ZBGZpQzOGdDVg-IGkfxdmKkw1VYX-byqc7TcmwZrnmT3rjcfVYSkJI/s400/Volpe-e-Polledrino-def1.jpg" width="400" /></a></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-MWHXUnIYjLdiVR7B-SAum8lVt5tfBns2JsEUQxoUCzqMnQkh3Q17_8G5CioAw8b9fr3wVOYGy8ieFRH-QlDUFdVqNKJkSiVTwm2nvp6e0xVjAEvgYBXwl1GANZJjR5OYZBOsPRRMeps/s1600/Volpe_Polledrino__Page_16.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="281" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-MWHXUnIYjLdiVR7B-SAum8lVt5tfBns2JsEUQxoUCzqMnQkh3Q17_8G5CioAw8b9fr3wVOYGy8ieFRH-QlDUFdVqNKJkSiVTwm2nvp6e0xVjAEvgYBXwl1GANZJjR5OYZBOsPRRMeps/s400/Volpe_Polledrino__Page_16.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Viola Niccolai, illustrazioni per<i> La volpe e il polledrino</i>, testo A. Gramsci.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Mi chiedono perché, pagina dopo pagina, la volpe cambia colore e dimensione; ci interroghiamo soprattutto sulla tavola in cui la volpe fugge come un lampo, per decidere che, anche se è fuggita, la volpe c’è, è una macchia gialla che si muove veloce, e quindi è appurato che anche quella pennellata è una volpe. Sono affascinati dalla scatola di latta che porto in classe e mostro una volta terminata la lettura, e qualcuno decide di disegnarla dal vero.<br />
In classe si lavora con la china, su grandi formati, spesso guardando le foto che sono servite a me per le tavole del libro. In più, i ragazzi hanno notato che il disegno sul muro sta prendendo forma.<br />
Ma piove quasi sempre durante i laboratori, e restiamo in classe a dipingere.<br />
L’idea è di creare dei grandi leporelli che occupano, aperti, due banchi e su cui i bambini disegnano a coppie. Alla fine della settimana i loro elaborati vengono esposti alla sezione ragazzi della <a href="http://www.katriem.it/senza-categoria/sabato-3-ottobre-viola-niccolai-inaugurazione-mostra-di-disegni-dei-bambini-della-scuola-carducci" target="_blank">Biblioteca Malatestiana</a>, come libri da sfogliare. La stessa biblioteca ospiterà la mostra delle tavole originali del libro, a partire dal 7 novembre.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOw5esJJAKFbHLF6qa7KsCizIgwlehkPwO8cDVU8s4Z-M8bTjYp2DlxPouU0cLhspNfptLh0hAnNCxeZKS-BNBi2aarplI1TnAciPaQoiblzc2qc10BnhiaCNR9xHlAjnI2JHWYmnFx70/s1600/a.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOw5esJJAKFbHLF6qa7KsCizIgwlehkPwO8cDVU8s4Z-M8bTjYp2DlxPouU0cLhspNfptLh0hAnNCxeZKS-BNBi2aarplI1TnAciPaQoiblzc2qc10BnhiaCNR9xHlAjnI2JHWYmnFx70/s400/a.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSIQUXzCUGFo45LQp4p091sGVMBTOYVu7A_Ko4TQsbA3S8suxC0A0uBMayN97b0-7PRPr_-tCTpMGCFm9RO0l7kNnzG5s1vH9IacunadffXfbcTOMwCnsrznwKCesE8d0Xgh4cOqR7K1M/s1600/b.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSIQUXzCUGFo45LQp4p091sGVMBTOYVu7A_Ko4TQsbA3S8suxC0A0uBMayN97b0-7PRPr_-tCTpMGCFm9RO0l7kNnzG5s1vH9IacunadffXfbcTOMwCnsrznwKCesE8d0Xgh4cOqR7K1M/s400/b.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjh-Z2U0KV0ax2Et1Nzc_QKitSmUjQBw6RQoOfQ2xA8MmdHxEKhYzr3j0MDugP5yZNSUUrwm1okny2Qq7l-HWxIcoj0W4FB0-E4OxAeJY5q1IiZwo17_KBPuyLqkcNr9eFQA1U4JnkMmhY/s1600/c.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjh-Z2U0KV0ax2Et1Nzc_QKitSmUjQBw6RQoOfQ2xA8MmdHxEKhYzr3j0MDugP5yZNSUUrwm1okny2Qq7l-HWxIcoj0W4FB0-E4OxAeJY5q1IiZwo17_KBPuyLqkcNr9eFQA1U4JnkMmhY/s400/c.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBFe0XSABPBnAUgRf8Q9XGkM-P8DFmYWWxyoDS-sy2CNDTDmCBjUGFTdWBWNoHhd-3akLRjyJxyNhLCFZ-EJrwU_cFa9xgKfkSNemIjNBYFYOilW1JEVfvYAgecVZWoBK-AVYL2vJLYrI/s1600/f.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBFe0XSABPBnAUgRf8Q9XGkM-P8DFmYWWxyoDS-sy2CNDTDmCBjUGFTdWBWNoHhd-3akLRjyJxyNhLCFZ-EJrwU_cFa9xgKfkSNemIjNBYFYOilW1JEVfvYAgecVZWoBK-AVYL2vJLYrI/s320/f.jpg" width="240" /></a></div>
Il lavoro al muro, fra il mal tempo e l’influenza che avanza, è durato una settimana, tra fine settembre e inizio ottobre. Già dalla prima volta in cui Valentina mi aveva parlato del progetto avevo chiara l’immagine del libro su cui avrei potuto lavorare, senza sapere quale muro della città sarebbe stato indicato. Avevo scelto da subito la tavola della corsa della cavalla intorno al piccolo, in mezzo ai bambini in posa per la foto di classe. <br />
A settembre, prima di partire per Cesena, mi sono quindi ritrovata a disegnare su grandi fogli preparatori un bambino dopo l’altro, per adeguarlo alle proporzioni del muro.<br />
Poi è stata la volta del turchese, del blu e dell’ocra e via via che i dettagli venivano fuori, la gente che passava mi chiedeva di raccontare.<br />
In questo senso è stata un’opera partecipata, con la gente residente nella via che ogni giorno veniva a vedere a che punto ero e se il disegno progrediva. <span id="goog_1284702184"></span><span id="goog_1284702185"></span><br />
Ho cercato di attenermi il più possibile alla tavola, anche se già da subito il problema che è sorto spontaneo è stato come poter adattare il tratto del pennello al segno della matita che era sul libro.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxtwfUHsf9Qq4u1UMOgtWyICGaQaagegeiJrNUNmSFyD2OXZrXQxw4GBjwjhb63IM2QHb5XHda_aBdpnPULfzL1x8-12J_TvhfdJBIuBL0Zs0FQJkRadWzw2gn9mXiqIHChkekZdabCMo/s1600/e.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxtwfUHsf9Qq4u1UMOgtWyICGaQaagegeiJrNUNmSFyD2OXZrXQxw4GBjwjhb63IM2QHb5XHda_aBdpnPULfzL1x8-12J_TvhfdJBIuBL0Zs0FQJkRadWzw2gn9mXiqIHChkekZdabCMo/s400/e.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Ho preferito puntare su un’immagine che ricordasse il più possibile la tavola illustrata, ma ho anche cercato di dare all’immagine nuova un valore a sé stante, perché non avrebbe avuto troppo senso cercare di ricalcare uno stile attraverso un’altra tecnica, rischiando di far diventare tutto il risultato molto macchinoso. Per me l’immagine su muro doveva richiamare certamente quella del libro, esserle fedele nelle proporzioni, nei volti delle figure, nei colori, ma doveva anche funzionare in maniera autonoma, in primis perché non era più in mezzo a una sequenza narrativa, e poi anche per il principio di diversità implicito nell’idea stessa di dare una nuova vita a quell’immagine.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_7K9Rgv6DtjgW6wClbytoTP-gZEgEcZxD8pJ52ZhlFGmtw1iOZWccmNW3I6apNN4mw85N9u5Sb7yjS7wtYPkyV0y4q_UDk38aaYkOpkCAPPM0cmYmzbsvTiwakzsLqT8Qpfk_7papUVk/s1600/g.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_7K9Rgv6DtjgW6wClbytoTP-gZEgEcZxD8pJ52ZhlFGmtw1iOZWccmNW3I6apNN4mw85N9u5Sb7yjS7wtYPkyV0y4q_UDk38aaYkOpkCAPPM0cmYmzbsvTiwakzsLqT8Qpfk_7papUVk/s400/g.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeKkCiQVIpWq4hVqOs0Tc9WqaFJl1XPUdVhVS8Q7o4Ov8ES1K8IyF0f7LbVQ9xmIQBUu3PFIqUuDbfseyHYUIIapVZTzBbPoLrLn-fXPUAhvAY3-xNmFL9byJAwzwm8_nOfeRPPz9njf4/s1600/h.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeKkCiQVIpWq4hVqOs0Tc9WqaFJl1XPUdVhVS8Q7o4Ov8ES1K8IyF0f7LbVQ9xmIQBUu3PFIqUuDbfseyHYUIIapVZTzBbPoLrLn-fXPUAhvAY3-xNmFL9byJAwzwm8_nOfeRPPz9njf4/s400/h.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Un ringraziamento a tutti quelli con cui mi sono consultata perché il
muro venisse al meglio: Cristina Portolano, Marco Garofalo, Claudio
Chimenti, il muratore di fiducia Fabrizio, la signora della mesticheria
di Abbadia San Salvatore, nonché Gaia Cortesi che in Romagna mi fa
sempre sentire a casa.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEig9KkOuZdiePchRaRQYK5efADP_lSunQEvbTNcskl2iqW6HwY1bHOHUZz-PTQEGYNVKsvFkuBawQudSx8ZSEqnRJPa5aZYrzKLBfzEXFjp5AExoazRKE0hg1G-l5qArMILnwULY3s4cYo/s1600/i.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEig9KkOuZdiePchRaRQYK5efADP_lSunQEvbTNcskl2iqW6HwY1bHOHUZz-PTQEGYNVKsvFkuBawQudSx8ZSEqnRJPa5aZYrzKLBfzEXFjp5AExoazRKE0hg1G-l5qArMILnwULY3s4cYo/s400/i.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPTQkzmaIPfn7NDLKjwD4bC8gBzsIjLtGZfO3pGnwzYvFjWOYZAKAzKgRYYoqA7j15n_ggBhuE-h_xxDe0F-OqJlYw5cTHMhqTrpnJlGiihbkHOZ_gOV0ozsv5kO_xRP0BSFrSAhTYRWc/s1600/l.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPTQkzmaIPfn7NDLKjwD4bC8gBzsIjLtGZfO3pGnwzYvFjWOYZAKAzKgRYYoqA7j15n_ggBhuE-h_xxDe0F-OqJlYw5cTHMhqTrpnJlGiihbkHOZ_gOV0ozsv5kO_xRP0BSFrSAhTYRWc/s400/l.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-70918195825035995742015-10-28T08:23:00.000+01:002015-10-28T08:23:06.367+01:00Facciamo!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span style="color: #990000;">[di Antonella Abbatiello e Stefano Baldassarre]</span><br />
<br />
Questo è il libro <a href="http://www.topipittori.it/it/catalogo/facce" target="_blank"><i>Facce</i></a>.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2gteU_7F50PiQb7G7_1IgRTheEO19eJYWF04PPCMLfOBIZ8VtVCQOaqAvSpMhT8wAYzOr1QwScN_wWpI6cKcjSdYq94fscUTmKct9Qeu6h3DHhrNNaiZSTFO1VPpxF4fwelL-vcsj6eM/s1600/Img.1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2gteU_7F50PiQb7G7_1IgRTheEO19eJYWF04PPCMLfOBIZ8VtVCQOaqAvSpMhT8wAYzOr1QwScN_wWpI6cKcjSdYq94fscUTmKct9Qeu6h3DHhrNNaiZSTFO1VPpxF4fwelL-vcsj6eM/s320/Img.1.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
e questa la app<i> <a href="http://topipittori.blogspot.it/2013/05/come-se-fosse-un-libro.html?showComment=1367480653733" target="_blank">Facciamo!</a></i>.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGZDrJl_Xwshv122RCIPREz0FrjZMpfGAjdEpmkQc4EVDdORaXsU-331t3_23xFFdKmcmf1KQ8Nj2-JZvD1117RwRE1bK5wRpujNQbX01VNkgXtcNP2LsPHJVJnECfsSQtPK7QoUHoM5Q/s1600/Img.2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGZDrJl_Xwshv122RCIPREz0FrjZMpfGAjdEpmkQc4EVDdORaXsU-331t3_23xFFdKmcmf1KQ8Nj2-JZvD1117RwRE1bK5wRpujNQbX01VNkgXtcNP2LsPHJVJnECfsSQtPK7QoUHoM5Q/s320/Img.2.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Nella app <i>Facciamo</i> ci sono venti <a href="http://topipittori.blogspot.it/2013/11/per-fare-una-app-servono-senza-dubbio.html" target="_blank"><i>Facce</i></a>.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtbBnwZ17imeohiXeSkituSzR02uKilR6knGRsCNuRJ7aKhQvVAkxRW6AVCBwWvchMWvRiUqH-KU3XgyjlsVQofi7TrcMljrI38QKPcbdGz2abvnq9eFMq1Q3fYkR9Vv2NU0W4o2SSiwY/s1600/Img.3.+Sequenza+Facce.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="100" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtbBnwZ17imeohiXeSkituSzR02uKilR6knGRsCNuRJ7aKhQvVAkxRW6AVCBwWvchMWvRiUqH-KU3XgyjlsVQofi7TrcMljrI38QKPcbdGz2abvnq9eFMq1Q3fYkR9Vv2NU0W4o2SSiwY/s400/Img.3.+Sequenza+Facce.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
Abbiamo pubblicato dodici <a href="http://topipittori.blogspot.it/2014/04/facciamo-fra-le-20-migliori.html" target="_blank"><i>Facce</i><span id="goog_372555375"></span></a>, eccole!<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIqsdMynvHLcjKaIpBtwIn1p6uWc4nvzQxgtlT0eIHBav6qdmX477W1n4UdBARa9FCKqDxoVT6ehr-MgdvpAMjY-ixTBFbOPzco5zJ8PvmVj_YEMWh5Mr5IZOX76npy0HK2qLTg2MegUU/s1600/Img.4+Cucu%25CC%2580+e+Cattivo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIqsdMynvHLcjKaIpBtwIn1p6uWc4nvzQxgtlT0eIHBav6qdmX477W1n4UdBARa9FCKqDxoVT6ehr-MgdvpAMjY-ixTBFbOPzco5zJ8PvmVj_YEMWh5Mr5IZOX76npy0HK2qLTg2MegUU/s400/Img.4+Cucu%25CC%2580+e+Cattivo.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="http://topipittori.blogspot.it/2014/06/facciamo-bene.html" target="_blank"><i>Cucù</i> e <i>Cattivo</i></a>.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNaPNKUbFphdE1HhpqyB4AiDrgX6nFO92DCPAjWd_W61v23gf5i_SwLY1uzda6roG1jJaVMeikhbTpdOyaT4_wmpOBhep9ymBQKS4jhunXcRkjXisZlzB_hr01R17sOpfSarLBvaf20H0/s1600/Img.5+Testa+chiara+e++E+gli+occhi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNaPNKUbFphdE1HhpqyB4AiDrgX6nFO92DCPAjWd_W61v23gf5i_SwLY1uzda6roG1jJaVMeikhbTpdOyaT4_wmpOBhep9ymBQKS4jhunXcRkjXisZlzB_hr01R17sOpfSarLBvaf20H0/s400/Img.5+Testa+chiara+e++E+gli+occhi.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Testa Chiara/Testa scura</i> e <i>E gli occhi?</i></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0YHG6DzgGU_4Y-XrhetqAE9q69ler4WBWfhciMNzIxNpH5Rf6igh6jFUwNdqTCOI3cY9z007gOjXDGmNJLUqnAI6QNZ6LAzYnCZytYog7erUHHKLQY8VPruGrI1mTej9IOUGu5O14TIY/s1600/Img.6+Arrossisco+e+Che+buio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0YHG6DzgGU_4Y-XrhetqAE9q69ler4WBWfhciMNzIxNpH5Rf6igh6jFUwNdqTCOI3cY9z007gOjXDGmNJLUqnAI6QNZ6LAzYnCZytYog7erUHHKLQY8VPruGrI1mTej9IOUGu5O14TIY/s400/Img.6+Arrossisco+e+Che+buio.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="http://topipittori.blogspot.it/2014/12/arrossisco.html" target="_blank"><i>Arrossisco</i> e <i>Che buio</i></a>.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_TWzLN3VYP3lHTwhzYNVjjouuuESJV3Mg1M-1N24BP02QxsUr-k3-3v2kBo091BI-fSXCxLL0UsRP7-6lHtWP0w2zkxdLh9NDhM6m3XU5EyUYDqzLBQRHMU9Uas0ZqSjjONmG8GRyJbI/s1600/Img.7+Giocoliere+e+Silenzioso.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_TWzLN3VYP3lHTwhzYNVjjouuuESJV3Mg1M-1N24BP02QxsUr-k3-3v2kBo091BI-fSXCxLL0UsRP7-6lHtWP0w2zkxdLh9NDhM6m3XU5EyUYDqzLBQRHMU9Uas0ZqSjjONmG8GRyJbI/s400/Img.7+Giocoliere+e+Silenzioso.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="http://topipittori.blogspot.it/2015/02/giocoliere.html" target="_blank"><i>Giocoliere</i> e <i>Silenzioso</i>.</a></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtqA381ZvXOLAUVOBxawpgY-KvtCv4FFgp6u4J2CVg6wjMoBszx1Km9NszhvHsnHIYQKT8cSELGSUykY3wsIWt1XO7J_x_9gKBcYeaVQZPAaJpdWQ8YFl0hwW4Lohrj809Npi-1QVUZYU/s1600/Img.8+Nero+e+Alieno.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtqA381ZvXOLAUVOBxawpgY-KvtCv4FFgp6u4J2CVg6wjMoBszx1Km9NszhvHsnHIYQKT8cSELGSUykY3wsIWt1XO7J_x_9gKBcYeaVQZPAaJpdWQ8YFl0hwW4Lohrj809Npi-1QVUZYU/s400/Img.8+Nero+e+Alieno.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="http://topipittori.blogspot.it/2015/05/alieno.html" target="_blank"><i>Nero</i> e <i>Alieno</i>.</a></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVbzwlsR1xSfb8zJql1GVa3iN1NU7SJBWZ0APUMLhO6TJp9Q2n8wwR5KNCHs1roahDDPsb2cpoTumYhZkYjpTFo9vyc-56TFW-Pl1KXSbaMOPoNyGYKi5GhpnNESG4AcWXc0XvOeq2vAo/s1600/Img.9+Chicchirichi%25CC%2580+e+Due.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVbzwlsR1xSfb8zJql1GVa3iN1NU7SJBWZ0APUMLhO6TJp9Q2n8wwR5KNCHs1roahDDPsb2cpoTumYhZkYjpTFo9vyc-56TFW-Pl1KXSbaMOPoNyGYKi5GhpnNESG4AcWXc0XvOeq2vAo/s400/Img.9+Chicchirichi%25CC%2580+e+Due.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Chicchirichì</i> e <i>Due</i>.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Da oggi trovate su Apple Store altre due Facce: <i>Ovale</i> e <i>Raffreddato</i>!<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA7W4wf2MM2akBZLdoKyIOSfEJqbcasc_Ylh70xVZFi5zQaTv9a8Y0LTqY3pP8pZeyb3fUt94TMdqgtziLqDxaskCfAGQXlJBPVr2cYGnlANqazTqkX6z8r9zl5HXEFtzXfZ3Eg3pe2dI/s1600/Img.10+Ovale+e+Raffreddato+con+iPad.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="228" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA7W4wf2MM2akBZLdoKyIOSfEJqbcasc_Ylh70xVZFi5zQaTv9a8Y0LTqY3pP8pZeyb3fUt94TMdqgtziLqDxaskCfAGQXlJBPVr2cYGnlANqazTqkX6z8r9zl5HXEFtzXfZ3Eg3pe2dI/s400/Img.10+Ovale+e+Raffreddato+con+iPad.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://itunes.apple.com/it/app/facciamo!/id722902503?mt=8" target="_blank"><img alt="https://itunes.apple.com/it/app/facciamo!/id722902503?mt=8" border="0" height="135" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO_oFt_6pLfn4BPWE1qC9cVCRp4-w5I_XNsz4Iz8DCNvG1og7KajD1CLhPVbdHRJFYEcXLxcNl3s10q9UpJpSUcO05I9y8BVvqlqNGV8xBVWUo0jpICZPvfjv-0PHkM1UXITGRk9YjAv4/s320/Img.11+Available_on_the_App_Store_.jpg" width="320" /></a></div>
<br /></div>
Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-24568610176213406112015-10-26T09:05:00.001+01:002015-10-26T09:05:06.496+01:00Manuale universale per genitori <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span style="color: #990000;">[di <a href="http://www.topipittori.it/it/autore/susanna-mattiangeli" target="_blank">Susanna Mattiangeli</a>]</span><br />
<br />
<i>Vi è mai capitato di parlare con dei gruppi di genitori? A me sì, tanto, negli ultimi anni mi è capitato di parlare con molti genitori. A voce, per telefono, per email, su whatsapp. Ho raccolto centinaia di dubbi, incertezze e false convinzioni. Quindi ho pensato che c'è bisogno di chiarezza e, siccome ho avuto a che fare con qualche bambino e soprattutto ho un computer, credo di avere tutti i titoli per dire la mia sul tema della genitoliarità. Genitolarità. Genitorialità. Insomma su quella cosa di quando sei un genitore. Allora sono andata in giro per librerie, parchi, negozi e in una mattinata ho tirato fuori un agile </i>pamphlet<i> in cui ognuno può trovare la sua risposta. Eccolo qui:</i><br />
<br />
<span style="font-size: large;">Manuale universale per genitori </span><br />
<br />
I genitori migliori sono quelli che erano già genitori migliori da prima. Sono quelli che si erano già iscritti ai corsi, avevano già letto i manuali, avevano già comprato tutto. Sono quelli che quando ci sono loro, si parla sempre di essere genitori.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDYhgExd2r2Sv6a7Y8bnuxCbSLbVF4QJPmanwEWEfI1zOcyBpBSoLLuCz7Uo8PvDLkPsFZz_7wb5zM0rU-B-bui_YUpmxw3GIY5xdev7mIBoH_Q9qITMcA35ptIzNYsdj5r6NMLR5-uKo/s1600/telefono-prenatale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDYhgExd2r2Sv6a7Y8bnuxCbSLbVF4QJPmanwEWEfI1zOcyBpBSoLLuCz7Uo8PvDLkPsFZz_7wb5zM0rU-B-bui_YUpmxw3GIY5xdev7mIBoH_Q9qITMcA35ptIzNYsdj5r6NMLR5-uKo/s400/telefono-prenatale.jpg" width="366" /></a></div>
<br />
Non è vero, diventare genitori è un fatto naturale, non serve prepararsi, basta lasciar succedere le cose e tutto andrà come deve andare. I genitori migliori fanno finta di niente e non hanno bisogno di libri. Giusto una sbirciatina, magari, se le cose si mettono male.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2rfZd9kOdomO9_KPOuC5p2X4O5GLZiF0afqsEF7yYWEzcla86-Au6-Y7lhv2_v20USwNEgUuEzIqSm6HHpCLH1_4vSjRLgqwfX0DA83nT_N54y_XKJuTC9StcHKMjasxwtrdGFARgzoI/s1600/nanna.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="218" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2rfZd9kOdomO9_KPOuC5p2X4O5GLZiF0afqsEF7yYWEzcla86-Au6-Y7lhv2_v20USwNEgUuEzIqSm6HHpCLH1_4vSjRLgqwfX0DA83nT_N54y_XKJuTC9StcHKMjasxwtrdGFARgzoI/s400/nanna.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Macché. I genitori migliori, si sa, sono i Francesi. <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZLGfFTYmXwg0bYe-UkpgSObHmsHcYo_OBo4DuIFN_wDKKKukrWv46WudCKQfHqPZ7nszD1OpD57_XaFOFJZvzQ7zljkgmR_rhNho_ql5SKG_kGm0Gz-EXw3jcgXOWDvrECZo_0j_GBz0/s1600/mamme-francesi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZLGfFTYmXwg0bYe-UkpgSObHmsHcYo_OBo4DuIFN_wDKKKukrWv46WudCKQfHqPZ7nszD1OpD57_XaFOFJZvzQ7zljkgmR_rhNho_ql5SKG_kGm0Gz-EXw3jcgXOWDvrECZo_0j_GBz0/s400/mamme-francesi.jpg" width="300" /></a></div>
<br />
Si vede che non avete le basi. I genitori migliori sono gli Arapesh della nuova Guinea.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9UElycBrcEvlncfeHFhM1TTceezwmkfZfJJlMNSb4Iv1rqry_qwIOs6-XtsK6N7Uh3VMVJ8EiHFPOwzq-Ib_lH34EqskCkhERm3qmH2NxRjQTjJE6GwvV3qQa-y7ZA805n07-C3ax9OE/s1600/margaret-mead.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9UElycBrcEvlncfeHFhM1TTceezwmkfZfJJlMNSb4Iv1rqry_qwIOs6-XtsK6N7Uh3VMVJ8EiHFPOwzq-Ib_lH34EqskCkhERm3qmH2NxRjQTjJE6GwvV3qQa-y7ZA805n07-C3ax9OE/s400/margaret-mead.jpg" width="240" /></a></div>
<br />
Oggi però i genitori migliori tengono un diario, scrivono un libro, fanno un film, un disco, una mostra per condividere tutti i loro dubbi, le loro emozioni e le cose simpaticissime che succedono loro ogni giorno.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDYsdLQGfiyq5kQqF549UIIOu5k5ObyLOJdCjHVkRyJaURHzj-J2_qtBVTnvoDKLc115m6KAYEVqqhYSuGGF2GXaWMUaO0nMamEuqoutIeEe0OEluvgwSIXw9ovuW2UznI4fIIIxTzSJE/s1600/enterogermina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDYsdLQGfiyq5kQqF549UIIOu5k5ObyLOJdCjHVkRyJaURHzj-J2_qtBVTnvoDKLc115m6KAYEVqqhYSuGGF2GXaWMUaO0nMamEuqoutIeEe0OEluvgwSIXw9ovuW2UznI4fIIIxTzSJE/s400/enterogermina.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
E però basta con questi figli esposti come opere d’arte, non se ne può più di foto, di pensierini, di racconti quotidiani. Per essere dei genitori come si deve, non bisognerebbe parlare dei propri figli. Mai, neanche con loro. Se chiedono qualcosa, tagliare corto e negare tutto. Ma se proprio si deve parlare, dare almeno nomi falsi.<br />
<br />
<b>E l'alimentazione?</b><br />
<br />
I neonati devono mangiare solo nelle ore stabilite dal medico di famiglia. Assolutamente no. I neonati devono mangiare continuamente e strillare molto forte quando vanno dal medico di famiglia. I bambini devono mangiare biologico.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9W64fa528B-9k5QPrMwJ7Xtq0iT6UGEa45qk2YOeNjm6YZQXrWiccZE7GudA-A_TFWva71-DmNHT-o-2F0dzJUqoBQPAZ5OEW-Casss89FAJaLz6kpd2IHQGzhroINjNWRnv12uAa4hM/s1600/farina-di-psias-.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="202" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9W64fa528B-9k5QPrMwJ7Xtq0iT6UGEa45qk2YOeNjm6YZQXrWiccZE7GudA-A_TFWva71-DmNHT-o-2F0dzJUqoBQPAZ5OEW-Casss89FAJaLz6kpd2IHQGzhroINjNWRnv12uAa4hM/s400/farina-di-psias-.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
No, è tutta una bufala, i bambini devono mangiare roba presa a caso tra quella che costa meno al supermercato. <br />
I bambini vanno nutriti con i vasetti comprati in farmacia. No, i vasetti fanno male ai bambini. Nessuno dovrebbe mangiare vasetti in generale.<br />
Ai figli bisogna dare farina di semi di miglio cotta al vapore.<br />
Ai figli bisogna dare la Nutella.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5CR2suX2gQhx_9FGy41C_tWZc_Ldae9cdQykXHBBezyT2RUigh0pz0OHQ4kotugqzYW2pnrrdtVLsTq_sWEdhDQATqtM5KpUi8k1rcjIU-FPHH61zqeuCFxEBmPFTWi1L4eF18RIvfvM/s1600/nutella-o-seitan.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5CR2suX2gQhx_9FGy41C_tWZc_Ldae9cdQykXHBBezyT2RUigh0pz0OHQ4kotugqzYW2pnrrdtVLsTq_sWEdhDQATqtM5KpUi8k1rcjIU-FPHH61zqeuCFxEBmPFTWi1L4eF18RIvfvM/s400/nutella-o-seitan.jpg" width="321" /></a></div>
<br />
(Comunque io ve lo dico, mi dispiace per voi ma le cose migliori da far mangiare ai bambini sono quelle che fa mia nonna e basta.)<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiz5KYmI55Qwx40kXzXrnqMGQtnobXRUCYulBt3Z5wOF_rckMXwGjKb1eTh0R_rUtNkJCCTnhsyjuu_Rsh8YQgx9IY-57jpg9CB-WhUlVaHT8k2tBqn90JCokWmWZMj4BbaWZR_l8J5vZo/s1600/nonna.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiz5KYmI55Qwx40kXzXrnqMGQtnobXRUCYulBt3Z5wOF_rckMXwGjKb1eTh0R_rUtNkJCCTnhsyjuu_Rsh8YQgx9IY-57jpg9CB-WhUlVaHT8k2tBqn90JCokWmWZMj4BbaWZR_l8J5vZo/s400/nonna.jpg" width="235" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<b>Apprendimento</b><br />
<br />
I giochi dei bambini devono essere approvati dagli esperti.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUxDGnzhF61WcYBN8PAOsqSaDrR_jD4gkA2WTMhq2ciq3QrNpZaheKFETPjWS7ek81Uxamp11hkynbEly7z70UKiSDSufJSWRLiopVOCziMnBORK2A1VQiuuxjvcF5Kwtpp2UuSe010gc/s1600/il-cavallo-del-gradasso.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUxDGnzhF61WcYBN8PAOsqSaDrR_jD4gkA2WTMhq2ciq3QrNpZaheKFETPjWS7ek81Uxamp11hkynbEly7z70UKiSDSufJSWRLiopVOCziMnBORK2A1VQiuuxjvcF5Kwtpp2UuSe010gc/s400/il-cavallo-del-gradasso.jpg" width="307" /></a></div>
<br />
Non bisogna dare giocattoli ai bambini, ma lasciare che raccolgano nidi, pergamene, barbabietole e fossili trovati per caso mentre scorrazzano liberi nell'aia.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhw8dVbqY13l0-phN8x8jdnd69Ol4CyEMBNeolfe_9z50omOFHUDP5vOaHZIzARUgJGRE0tMP0Z2K4kJrBjUPl2hOGIo_uIO6cFDvMIkMuX70Pe5Smun5_1vt7ltlWSu90Yx7waauK5ltw/s1600/giochi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="211" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhw8dVbqY13l0-phN8x8jdnd69Ol4CyEMBNeolfe_9z50omOFHUDP5vOaHZIzARUgJGRE0tMP0Z2K4kJrBjUPl2hOGIo_uIO6cFDvMIkMuX70Pe5Smun5_1vt7ltlWSu90Yx7waauK5ltw/s400/giochi.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
I genitori migliori giocano con i loro bambini, ma a fine giornata li raccolgono e li mettono a posto. <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTOv95nL3YFof7JwPfwr_qj9j-go8rZhcdexPm3ikX-0Y7TVBDj7z7kpjg11YhHuoaMaRiqs9wlE6kBOj0lBJbn1UPhzyPPYBoR83bQCnaaj2HUOBTdPhwy7OUFNrEVtZ4CQo52P0wUOo/s1600/pozione.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTOv95nL3YFof7JwPfwr_qj9j-go8rZhcdexPm3ikX-0Y7TVBDj7z7kpjg11YhHuoaMaRiqs9wlE6kBOj0lBJbn1UPhzyPPYBoR83bQCnaaj2HUOBTdPhwy7OUFNrEVtZ4CQo52P0wUOo/s400/pozione.jpg" width="335" /></a></div>
<br />
I bambini possono leggere e scrivere a tre anni.<br />
I bambini non devono assolutamente leggere e scrivere prima dei sette anni.<br />
I bambini devono giocare qualche ora al giorno con il tablet altrimenti non saranno competitivi nel mondo del lavoro.<br />
Non si deve far sapere ai bambini che esistono il computer e la televisione. Se a un certo punto chiedono qualcosa, bisogna dire che non se ne sa niente. Se dovessero insistere si risponde : «Mi dispiace, non riesco a sentirti.»<br />
I genitori migliori sono quelli che leggono ad alta voce.<br />
Ancora migliori sono quelli che leggono ad alta voce quando c’è almeno qualcuno vicino.<br />
Le bambine sono più tranquille dei bambini e leggono prima.<br />
Alle bambine tutti dicono di stare tranquille e allora loro leggono prima perché altrimenti si annoiano.<br />
Le bambine leggono prima dei bambini perché sono più veloci a prendere i libri dagli scaffali e quindi i bambini si agitano perché non hanno nient’altro da fare.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0hW8V9geSTkz23zUNq6umiyjLKxVVHt72NqJOw0xVG2Ov_fp4f78orqlKdOeVuUgnHaUZrbwmwWqSv9kO3muw9MvEHRUqdFxVQ7f3tectnhB4A-z26f7e8RjghAHz0wIfslvkMKh6m8s/s1600/bambini-e-bambine.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0hW8V9geSTkz23zUNq6umiyjLKxVVHt72NqJOw0xVG2Ov_fp4f78orqlKdOeVuUgnHaUZrbwmwWqSv9kO3muw9MvEHRUqdFxVQ7f3tectnhB4A-z26f7e8RjghAHz0wIfslvkMKh6m8s/s400/bambini-e-bambine.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<b>Consigli utili</b><br />
<br />
Ai bambini basta dare poco.<br />
Ai bambini bisogna dare molto.<br />
Bisogna che i bambini si annoino.<br />
Bisogna stimolarli.<br />
L’importante è che si divertano.<br />
L’importante è che si impegnino.<br />
L’importante è seguirli sempre.<br />
L’importante è lasciarli fare.<br />
<br />
Bisogna saper dire no. Bisogna saper dire scusami. Bisogna saper dire "Vuoi quei kiwi?".<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI71CQ9sukZE6mUaYOQr1L6T5avBJ_xoQ74-pBa2JWwpLMko_C6IAYZLhbfkGYNsZXlbEwegMufQPxqmln5sVkRQgqHMzJWCdp_tegKOBpKwy1mMx93ks6COcIAbbaysutMKCbmY9AgWQ/s1600/dire-si%25CC%2580-dire-no.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI71CQ9sukZE6mUaYOQr1L6T5avBJ_xoQ74-pBa2JWwpLMko_C6IAYZLhbfkGYNsZXlbEwegMufQPxqmln5sVkRQgqHMzJWCdp_tegKOBpKwy1mMx93ks6COcIAbbaysutMKCbmY9AgWQ/s400/dire-si%25CC%2580-dire-no.jpg" width="396" /></a></div>
<br />
Quello che conta è l’esempio.<br />
Quello che conta è il dialogo.<br />
Bisogna ascoltarli.<br />
Non devono stare al centro dell’attenzione.<br />
Possono stare al centro, basta che si riesca a vedere il film.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKl-tUjtpi672iPAiJIZLfffJd_DDsowTluWvC7M-w21Ik4uuHirroSKjVF1QqA0zYZVsAuvcPGIRgmIqFLENq0nlCSK0RgG0cXaiVTk_mQ9SwSh83GEYYIX_QlLFHbYwpThTozBrHRNo/s1600/amarli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKl-tUjtpi672iPAiJIZLfffJd_DDsowTluWvC7M-w21Ik4uuHirroSKjVF1QqA0zYZVsAuvcPGIRgmIqFLENq0nlCSK0RgG0cXaiVTk_mQ9SwSh83GEYYIX_QlLFHbYwpThTozBrHRNo/s400/amarli.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Il bambino non va messo in imbarazzo.<br />
Il bambino non va messo su un piedistallo.<br />
Bisogna scendere al livello del bambino.<br />
Bisogna innalzarsi al livello del bambino.<br />
Bisogna che il bambino si muova.<br />
Bisogna che sappia stare fermo, soprattutto quando è su un piedistallo. <br />
Se i bambini stanno fermi, la terra gira intorno a loro.<br />
Se i bambini girano insieme alla terra, alla fine del giro vogliono fare colazione.<br />
Dopo tanti giri e tante colazioni succede che i bambini un giorno si svegliano e sono grandi. E a quel punto quello che è fatto è fatto.<br />
<br />
<b>Riassumendo</b><br />
<br />
I genitori migliori sono quelli che non sanno di esserlo.<br />
No, sono quelli che sanno di esserlo, ma lasciano che siano gli altri a giudicare.<br />
I genitori migliori sono quelli che pensano di essere così così ma non sono sicuri.<br />
No, sono quelli che pensano di essere i peggiori ma poi parlando con altri genitori cambiano idea.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEie6il36DEoxg2k6g4Z4uZWbcKB1iW9B6V-naDX0TaSJ8NG26hH75lqbyS0IEHQbBwEoKd0EJGyA2dB5WG3O1NX9TcOvwYNWR7sci-pmPMB70td3iEZ4DeRODOYHh8SYbKz_-4Uhs1CEkY/s1600/manuali.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEie6il36DEoxg2k6g4Z4uZWbcKB1iW9B6V-naDX0TaSJ8NG26hH75lqbyS0IEHQbBwEoKd0EJGyA2dB5WG3O1NX9TcOvwYNWR7sci-pmPMB70td3iEZ4DeRODOYHh8SYbKz_-4Uhs1CEkY/s400/manuali.jpg" width="285" /></a></div>
<br />
I genitori migliori sono quelli che trovano tempo per se stessi.<br />
I genitori migliori sono quelli che trovano parcheggio.<br />
I genitori migliori sono quelli che quando leggono i manuali dicono ‘aspetta, nell’altro manuale dicevano il contrario’ e allora ne cercano un terzo, un quarto, poi passano a un romanzo, si mettono a chiacchierare e alla fine vanno a letto troppo tardi sapendo che sono rimaste pochissime ore di sonno e pensano: «Vabbè, qualcosa la so. Improvviserò.»<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
</div>
Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-85271826201255770922015-10-23T08:52:00.000+02:002015-10-23T08:52:47.779+02:00Intervista a Leonard Marcus<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjgsJ76Y7V81vKb92NRNWmpPPiY-Bdkg_-CScIbrDLJRZBX6vFPSoaRMqdGzf5tB9sQjehcbWuwqqo4IaUHQ_bJk8Iny-QO8JFJS7LV2C9nKTo7KhpBzoLYLiaj6Klxfae6ZeQICVii6Y/s1600/Leonard_Marcus.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjgsJ76Y7V81vKb92NRNWmpPPiY-Bdkg_-CScIbrDLJRZBX6vFPSoaRMqdGzf5tB9sQjehcbWuwqqo4IaUHQ_bJk8Iny-QO8JFJS7LV2C9nKTo7KhpBzoLYLiaj6Klxfae6ZeQICVii6Y/s320/Leonard_Marcus.jpg" width="224" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Leonard Marcus</td></tr>
</tbody></table>
Questa intervista a <a href="http://www.leonardmarcus.com/" target="_blank">Leonard Marcus</a>, che a noi è sembrata molto interessante, è stata pubblicata sul blog <a href="http://joannamarple.com/" target="_blank"><i>Miss Marple's Musings</i></a> il <a href="http://joannamarple.com/2015/10/leonard-marcus-childrens-literature-interview/" target="_blank">7 ottobre 2015</a>. Joanna Marple ha gentilmente accettato che Lisa Topi lo traducesse in italiano per noi.<br />
<br />
<span style="color: #990000;">[di <a href="http://joannamarple.com/about/" target="_blank">Joanna Marple</a>]</span><br />
<br />
Incontrai Leonard Marcus tre anni fa, poco dopo il suo arrivo a New York. Un’amica, autrice e illustratrice, m’invitò a una delle bellissime feste organizzate nel suo piccolo appartamento di New York con persone provenienti dal mondo della letteratura per ragazzi. Da neofita della scrittura e della letteratura per l’infanzia, quella sera feci conoscenza con persone famosissime, benché a me ignote, tra le quali Leonard! Chi di voi conosce bene questo ambiente, non sarà sorpreso dal fatto che tutte le persone con cui ebbi modo di parlare erano interessanti, gentili e umili. Da allora ho incontrato spesso Leonard e ho avuto anche la fortuna di partecipare a uno dei suoi istruttivi tour di New York. Ho imparato cose nuove da ogni nostro incontro e gli sono profondamente grata per avermi concesso questa intervista. Ho già visitato due volte la mostra straordinaria curata da lui alla New York Public Library, <i><a href="http://www.nypl.org/press/press-release/march-31-2014/new-york-public-library-extends-popular-exhibition-%E2%80%98-abc-it-why" target="_blank">The ABC of It: Why Children’s Books Matter</a></i>.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinP_IlfUtG8gTsXXQ4cApkdpIBOZ-8wxeHCey_LpZv3GAsNSLFXyB2IKHnBlt4fzUdKzEtlVFkNtPD1nY6pncH_XDxilF50gGEVLXYMedvcHHzYfdpqhMgPEG61jdqADGu7QqS0N4V7GU/s1600/Mostra+NYPL.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinP_IlfUtG8gTsXXQ4cApkdpIBOZ-8wxeHCey_LpZv3GAsNSLFXyB2IKHnBlt4fzUdKzEtlVFkNtPD1nY6pncH_XDxilF50gGEVLXYMedvcHHzYfdpqhMgPEG61jdqADGu7QqS0N4V7GU/s400/Mostra+NYPL.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Leonard Marcus alla mostra <i>Why Children's books matter</i> alla NYPL.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b><i>[JM] Da dove vieni, dove hai vissuto e in che modo questo ha influenzato il tuo lavoro?</i></b><br />
[LM] Sono nato e cresciuto a Mount Vernon, nello stato di New York, un modesto sobborgo a nord della città di New York. Entrambi i miei genitori erano cresciuti in città e bramavano la pace e la serenità di una tranquilla oasi residenziale. Al contrario, nel momento esatto in cui vidi New York – i grattacieli, i musei, i pretzel giganti – capii che era lì che avrei dovuto vivere. È sempre la stessa storia: le generazioni successive vogliono l’opposto di ciò che desideravano le generazioni precedenti. George Washington soggiornò per breve tempo nel mio paese natale (da cui prende il nome) e io, da giovane appassionato di storia, ne ero elettrizzato. A nove anni, quando potevo scegliere, non leggevo altro che biografie. Le scuole pubbliche e le biblioteche locali erano superiori alla media e i miei insegnanti m’incoraggiavano a seguire non solo il mio amore per la storia, ma anche il mio amore per la scrittura, nato in un secondo tempo. Stranamente, i nostri insegnanti e bibliotecari non ci avevano mai detto che <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Elwyn_Brooks_White" target="_blank">E.B. White</a> era nato a Mount Vernon. Sarei stato orgoglioso di saperlo, invece lo scoprii solo anni dopo, mentre leggevo la quarta di copertina di una collezione di saggi di White.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgthkKUEXBBYVExOI3P1aCyyD61BktSUvzPpPzUfvdTL8lILHYjy-2ZcnCs8joD-UHlDPZa8CqWMj8ATiHJvtaaYFXw4YCxBEjuATsaw0Bb_WeCrCq7MKW64GFE36YbU4aH17aJdzoPphs/s1600/Stuartlittle.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgthkKUEXBBYVExOI3P1aCyyD61BktSUvzPpPzUfvdTL8lILHYjy-2ZcnCs8joD-UHlDPZa8CqWMj8ATiHJvtaaYFXw4YCxBEjuATsaw0Bb_WeCrCq7MKW64GFE36YbU4aH17aJdzoPphs/s400/Stuartlittle.jpg" width="270" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Stuart Little</i> di E. B. White.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b><i>[JM] Raccontaci qualcosa del tuo esordio e del tuo percorso come storico, critico e autore di letteratura per ragazzi. </i></b><br />
[LM] Mi sono iscritto a Yale nel 1968 con l’idea di studiare scienze politiche per intraprendere la carriera diplomatica. Ma ben presto mi resi conto che il gergo del politichese mi disgustava. “Analisi struttural-funzionalista”! Suonava come una mostruosa distorsione della lingua. E poi si dà il caso che io non sia una buona forchetta e mi resi conto che i diplomatici a tavola devono saper mangiare qualsiasi cosa gli venga servita. Quindi decisi di passare alla scrittura, alla poesia e al mio primo amore: la storia. Quando arrivò il momento di scegliere il tema della mia tesi di laurea, mi trovai a pensare alle origini della repubblica americana – la nuova nazione i cui fondatori volevano che i figli crescessero come spiriti liberi e intellettualmente indipendenti. Mi venne in mente che i libri per bambini dell’epoca potevano aver catturato sulla carta questo sforzo veramente rivoluzionario di re-immaginare l’infanzia su principi più democratici – sempre che <i>ci fossero</i> libri per bambini a quei tempi e che sarei riuscito a procurarmene qualcuno. Andai alla Beinecke Library di Yale e scoprii che Yale possedeva una collezione notevole di vecchi albi illustrati americani – libri che nessun altro si occupava di studiare per qualsivoglia motivo. Ne rimasi talmente affascinato che il mio interesse per i libri per bambini si spostò da quelli storicamente rilevanti a quelli – sia antichi sia contemporanei – di valore letterario e artistico. Successivamente, ho ampliato la mia indagine sui libri per bambini anche ad altre parti del mondo, soprattutto all’Asia. Decisi che dovevo dedicarmi a una professione che amavo e che quella professione era scrivere. I libri per bambini sono diventati l’argomento del quale scrivo. Proprio qualche giorno fa il cerchio si è chiuso, quando la biblioteca di Yale ha acquistato tutti i miei manoscritti e i miei saggi per la sua collezione.<br />
<br />
<b>[JM] A quale libro della tua infanzia sei ancora affezionato? </b><br />
[LM] Poiché ero il più piccolo di tre fratelli avevo soprattutto libri di seconda mano, tra cui qualche dozzina della serie <i><a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Little_Golden_Books" target="_blank">Little Golden Books</a></i>. Ricordo che, quando avevo 3 o 4 anni, m’incantavo a leggere un volume dei <i>LGB</i> che s’intitolava <i>When I Grow Up</i> e, sognando a occhi aperti, cercavo di trovare un’occupazione adatta a me in modo da avere qualcosa da dire la prossima volta che un mio parente adulto mi avesse chiesto cosa avrei fatto da grande. (Avevo scelto il cowboy o il benzinaio ma poi ci rinunciai.) Mi piaceva anche un altro volume dei <i>Little Golden Books</i> dal titolo <i>Laddie and the Little Rabbit</i> perché il protagonista della storia aveva qualcosa che avrei voluto anch’io: un cane. Nessuno di questi libri aveva grande valore letterario o artistico, ma ognuno di loro soddisfaceva in quel momento ciò che io percepivo come un forte bisogno. Ricordare i miei sentimenti verso quei libri mi ha aiutato tempo dopo, come critico, a capire che “i classici” non sono quei libri che assumono un valore speciale per un determinato bambino.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPtp7QDME395EQirqm6YfRc_o39vCu3hGKe_wOmIUyu4ySt2owjP4beONnskhFLvT65OidbbmbJJvaTfKHUhRlVj-YuZ_77BYFVShCcn3GkR4y1FZ44Ge8QFnjxGqiDKdspkMZQ8OR_9w/s1600/LGB_When+I+grow+up.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPtp7QDME395EQirqm6YfRc_o39vCu3hGKe_wOmIUyu4ySt2owjP4beONnskhFLvT65OidbbmbJJvaTfKHUhRlVj-YuZ_77BYFVShCcn3GkR4y1FZ44Ge8QFnjxGqiDKdspkMZQ8OR_9w/s400/LGB_When+I+grow+up.jpg" width="337" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>When I grow up</i>, un volume della serie <i>Little Golden Books</i>.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<i><b>[JM] Cosa possono imparare gli autori di albi illustrati di oggi dagli autori e gli illustratori dei tempi d’oro dei Golden Books? </b></i><br />
[LM] Gli autori dei <i>Golden Books</i> avevano la capacità di raccontare storie semplici che facevano presa su un pubblico di bambini molto ampio. Ammesso che esistano dei “soggetti universali”, di certo li si può trovare tra i <i>Golden Books</i>. Inoltre gli illustratori capirono che la cosa più importante era creare dei personaggi con i quali i bambini si sarebbero facilmente immedesimati dal punto di vista emotivo. I <i>Golden Books</i> erano prodotti alla portata di tutti. Non avevano niente di prezioso. Sebbene io ami gli albi raffinati, credo che abbiano ragion d’essere anche quei libri che consentono ai bambini di rilassarsi e scriverci sopra il loro nome, senza doverli trattare come oggetti di lusso. <br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZx2KEOkRrcqd3AGchF1Sqihv3Aai6xHdP2UWi4lzL7IVdyGHiycJ4y7b3vv891sk4ho-Vc4fVvqwy1CnRhHEAqlvFb_QQygozMedLO4zVhPeNZURwwYKNRsb2oKjVSyzLzo9i13kVbyU/s1600/Laddie+LGB.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZx2KEOkRrcqd3AGchF1Sqihv3Aai6xHdP2UWi4lzL7IVdyGHiycJ4y7b3vv891sk4ho-Vc4fVvqwy1CnRhHEAqlvFb_QQygozMedLO4zVhPeNZURwwYKNRsb2oKjVSyzLzo9i13kVbyU/s400/Laddie+LGB.jpg" width="327" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Laddie and the little rabbit</i>, un volume della serie <i>Little Golden Books</i>.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b><i>[JM] Come membro fondatore del consiglio di amministrazione dell’<a href="http://www.carlemuseum.org/" target="_blank">Eric Carle Museum of Picture Book Art</a>, quali obiettivi vi eravate posti e in che misura sono state superate le tue aspettative?</i></b><br />
[LM] Volevamo che l’illustrazione per l’infanzia fosse apprezzata tanto quanto un’opera d’arte per dimostrare che l’illustrazione è un’arte a tutti gli effetti. E volevamo che i bambini, attraverso la visita al museo, potessero innamorarsi dell’arte e dei luoghi in cui si fa esperienza dell’arte. Sempre più di frequente il museo porta le sue mostre in tour negli USA e altrove, rendendole accessibili a molte persone che difficilmente potrebbero visitarle nei boschi del Massachusetts. Penso che il museo sia diventato un punto d’incontro e un motivo d’orgoglio per tutti nel settore. Perché ci sia democrazia, c’è bisogno di un popolo istruito e amante dei libri, credo che il museo stia facendo la sua parte anche in questa direzione.<br />
<br />
<b><i>[JM] Tu tieni un corso sui libri per bambini e sullo sviluppo del bambino alla New York University. Quali sono alcuni dei pregiudizi che ti capita di ascoltare dagli studenti in classe?</i></b><br />
[LM] Il corso è tenuto da me insieme a un docente di psicologia del bambino. Presentiamo una serie di teorie dello sviluppo e una serie di libri per bambini e per ragazzi. I libri illustrano le teorie e le teorie fungono da strumenti per interpretare i libri, i loro personaggi e i lettori che presumibilmente si faranno più coinvolgere da quei libri. Si va da <i>Goodnight Moon </i>e <i>The Very Hungry Caterpillar </i>a <i>American Born Chinese </i>e<i> The Phantom Tollbooth</i>. È un esperimento che va avanti da sette anni e funziona benissimo. L’errore più comune che fanno molti studenti quando vengono a lezione è concentrarsi troppo sul “messaggio” di un libro per bambini. Considerano i libri come strumenti per l’insegnamento in senso letterale. Inoltre credo che molti studenti non siano abituati a osservare l’arte visiva da vicino e a coglierne le sfumature. Io cerco di fare in modo che sviluppino la loro alfabetizzazione visiva, che è una competenza molto sottovalutata.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPqTcRrwDccK9pDaCA7gpMdfPlVRX7JkNWdsdBUXJLONkunnuCAWbwEmGL0A58vSKeeTiL6dn6aOfVa05iJ8V1Eu9lTWOgKgOE34zGj8HoP8LSidFDBQkY7oOTR9JWd3n7Mlto-VrxI5A/s1600/WhereTheWildThingsAre_17-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="348" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPqTcRrwDccK9pDaCA7gpMdfPlVRX7JkNWdsdBUXJLONkunnuCAWbwEmGL0A58vSKeeTiL6dn6aOfVa05iJ8V1Eu9lTWOgKgOE34zGj8HoP8LSidFDBQkY7oOTR9JWd3n7Mlto-VrxI5A/s400/WhereTheWildThingsAre_17-1.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Where the wild things are,</i> Maurice Sendak.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b><i>[JM] Scrivere albi illustrati e intervistare illustratori ha aiutato enormemente la mia cultura visiva. Qual è secondo te la più grande differenza tra i libri illustrati europei e americani?</i></b><br />
[LM] Considerata la facilità con cui viaggiano i libri e le persone, la cultura del libro e dell’illustrazione è diventata molto più fluida di quanto fosse venti anni fa. In ogni caso, direi che gli albi europei puntano più sulla grafica e quelli americani sul personaggio. Se confronti i libri di Maurice Sendak con quelli di Tomi Ungerer o Lisbeth Zwerger, credo che capirai cosa intendo dire.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlzWcwDtw065QCzcS9vO3c_KrjEEUq7i2rhyaMYYIG1Sb2UE02HsZcovc0y5-5txhpqO88s0EauOZJxqmuweSccplvK9U8T_APM56FwyTvigQxJxdZ2ibK5DacXgspek-pZZbE62nulCU/s1600/The+Three+Robbers+by+Tomi+Ungerer+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="278" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlzWcwDtw065QCzcS9vO3c_KrjEEUq7i2rhyaMYYIG1Sb2UE02HsZcovc0y5-5txhpqO88s0EauOZJxqmuweSccplvK9U8T_APM56FwyTvigQxJxdZ2ibK5DacXgspek-pZZbE62nulCU/s400/The+Three+Robbers+by+Tomi+Ungerer+2.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>The three robbers</i>, Tomi Ungerer.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b><i>[JM] Com’è l’ambiente in cui lavori?</i></b><br />
[LM] Ho trasformato un monolocale, che dista cinque minuti di cammino da casa mia, nel mio ufficio/biblioteca. Mi piace molto. Le pareti sono spesse. Ho tantissimi scaffali, un armadietto e la mia collezione di libri è abbastanza ampia da non aver bisogno di recarmi in biblioteca. L’ho comprata con il denaro che ho ereditato da mia madre e quando mi trovo lì è come se lei m’incoraggiasse ancora.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWfPbXuPvHKh8jwe52o3xX1Y_iGhM-C0y42s7XeBBT5hdKr2DIR_IgEofkEMMzyIM6VLq9fbYTBJrYymZG1sh8TKpH5U7_7-_1puKbbm9CDQaqoaf4VmME-AvgNUF_MQUAXmZ4-YImpgs/s1600/LM+studio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWfPbXuPvHKh8jwe52o3xX1Y_iGhM-C0y42s7XeBBT5hdKr2DIR_IgEofkEMMzyIM6VLq9fbYTBJrYymZG1sh8TKpH5U7_7-_1puKbbm9CDQaqoaf4VmME-AvgNUF_MQUAXmZ4-YImpgs/s400/LM+studio.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Leonard Marcus nel suo studio.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b><i>[JM] Trovo bellissimo che la tua eredità renda onore a tua madre. A cosa stai lavorando in questo momento?</i></b><br />
[LM] Sto curando quattro mostre, la prima delle quali – sulla figura di Lewis Carroll come pensatore controcorrente in ogni ambito della sua vita e del suo lavoro – sarà inaugurata al Rosenbach Museum a Philadelphia il 14 ottobre e rimarrà aperta fino a maggio dell’anno prossimo. A fine ottobre sarò in Arabia Saudita dove avrà inizio il festival di libri per bambini alla cui organizzazione ho preso parte anch’io. L’Eric Carle Museum darà avvio al tour di due insegnanti di arte e di una piccola mostra su Eric, accompagnata da una mia ricostruzione storica dell’evoluzione dell’albo illustrato in occidente, da Esopo a <i>Un libro</i>. Un progetto concepito per iniziare la gente del posto alle possibilità creative della letteratura per ragazzi. A novembre inaugureremo la mostra, da me curata, dal titolo <i>Glorious Flights: The Illustration Art of Alice and Martin Provensen</i> al National Center for Children’s Illustrated Literature ad Abilene, in Texas, che poi partirà per un tour nazionale. E il prossimo marzo aprirà al pubblico la mia mostra <i>Magician of the Modern: The Art of Leonard Weisgard </i>all’Eric Carle Museum.<br />
Sul fronte dei libri, ho due novità in uscita per l’anno prossimo: <i>Helen Oxenbury: A Life in Illustration</i> (Walker/Candlewick) e <i>Comics Confidential </i>(Candlewick), una raccolta di interviste a tredici autori di graphic novel. Ogni artista ha anche creato un fumetto originale per il libro. Ne sono molto entusiasta!<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWw4rg7GfuiHsot5oqWkzHR3ip1bDWLfVW24xV6pKV08ZCgi3zxYBr6aOV8fSNQ5dLj05Yty0cH-vm92JfnRB9YlIa0FslC4bA-3RqFM_HhGb4ckXjtt0o9DRxYqYBwSq9h_VCT5tY_3w/s1600/Eric+Carle+museum.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWw4rg7GfuiHsot5oqWkzHR3ip1bDWLfVW24xV6pKV08ZCgi3zxYBr6aOV8fSNQ5dLj05Yty0cH-vm92JfnRB9YlIa0FslC4bA-3RqFM_HhGb4ckXjtt0o9DRxYqYBwSq9h_VCT5tY_3w/s400/Eric+Carle+museum.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">The Eric Carle Museum of picture book art.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b><i>[JM] Nel corso degli anni hai intervistato e incontrato molte persone famose dell’industria dei libri per bambini. Quali sono alcuni dei posti più interessanti che hai visitato per realizzare interviste e ricerche?</i></b><br />
[LM] Per scrivere di Randolph Caldecott, visitai tutti i luoghi in Inghilterra che per lui erano stati importanti. Mentre scrivevo di Margaret Wise Brown, andai con Clement Hurd e sua moglie alla casa di MWB, nel Maine. Quell’esperienza per loro, che non erano più stati lì dal 1951, fu come un viaggio nel tempo. Fu magico. Mi resi conto che i luoghi per Brown erano tanto importanti quanto le persone e fu così che sentii di dover ripercorrere i suoi passi anche in Irlanda e lungo la costa californiana, tra gli altri posti, per capire il suo modo di vedere il mondo.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgScy8tfQrxfCBrmpQTp-eXUX_fOf2qViUlYQYTUbBT1mkyHVXDFt9ZjNw0mtO9Bgs5Kx3OEpiZADTO_Tqjb6BTRP8O_ZinoFd-eynGEM9UAWvkR1gr3dKCicbfrysagWKbC0ieRQGpzMU/s1600/goodnight_moon.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="332" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgScy8tfQrxfCBrmpQTp-eXUX_fOf2qViUlYQYTUbBT1mkyHVXDFt9ZjNw0mtO9Bgs5Kx3OEpiZADTO_Tqjb6BTRP8O_ZinoFd-eynGEM9UAWvkR1gr3dKCicbfrysagWKbC0ieRQGpzMU/s400/goodnight_moon.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La copertina di <i>Goodnight Moon</i> di Margaret Wise brown e Clement Hurd.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b><i>[JM] Affascinante. Io amo I viaggi letterari! Che opera d’arte hai appeso alle pareti di casa tua?</i></b><br />
[LM]<b> </b>Ho qualche disegno e qualche stampa di Clement Hurd, Wanda Gag e altri. Non sono un collezionista, ma ci sono delle cose che mi piace poter guardare tutti i giorni e questo è il criterio fondamentale con cui scelgo le mie opere d’arte.<br />
<br />
<b><i>Chiudiamo l'intervista con cinque domande divertenti. </i></b><br />
<br />
<b><i>[JM] Qual è il tuo parco preferito (regionale, cittadino o nazionale) al mondo?</i></b><br />
[LM]<b> </b>Paley Park, un piccolo <i>giardino tascabile</i> nella 53ma strada, proprio a est dalla quinta strada nella Midtown, Manhattan. Ha una “parete ad acqua” che copre il rumore della città con un mormorio rilassante. Guardare l’acqua che cade giù, è quasi come osservare un dipinto di Jackson Pollock: t’ipnotizza. È un posto fantastico per rilassarsi, pensare o parlare con un amico.<br />
<br />
<b><i>[JM] Gatti o cani? </i></b><br />
[LM]<b> </b>Ho scoperto di essere allergico.<br />
<br />
<b><i>[JM] Un dettaglio che la maggior parte della gente non conosce di te?</i></b><br />
[LM]<b> </b>Che sono mancino… Che lo zio a cui sono più legato voleva che diventassi architetto… Che sarei felice di mangiare sempre e solo cibo giapponese…<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2AQZEnaOAWFOry6CC9TJi8zsdg2p_BPwXxI40rDEmGjvKAmVuydbMtjiaDL567-YaAOcdnS0w9VHCHGqOL-_Roul31GXnht38WMBtiSQw3do9vLoHsG8jp8Ewm9VfDnO5MxmSOhD8MBg/s1600/1.Page-3-The-Funny-Thing-670.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="281" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2AQZEnaOAWFOry6CC9TJi8zsdg2p_BPwXxI40rDEmGjvKAmVuydbMtjiaDL567-YaAOcdnS0w9VHCHGqOL-_Roul31GXnht38WMBtiSQw3do9vLoHsG8jp8Ewm9VfDnO5MxmSOhD8MBg/s400/1.Page-3-The-Funny-Thing-670.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>The funny thing</i>, Wanda Gag.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b><i> [JM] Il primo lavoro retribuito dopo il liceo?</i></b><br />
[LM] Lavorai per un giorno come assistente imbianchino in un vecchio complesso di uffici a Manhattan. Il mio lavoro consisteva nel coprire tutte le vetrate delle finestre con dell’adesivo per evitare che ci colasse la vernice. Dopo circa quattro ore, buttai per sbaglio il rotolo adesivo fuori dalla finestra così mi dissero di non ripresentarmi dopo il pranzo.<br />
<br />
<b><i>[JM] Vai a farti uno spuntino, un bicchiere o cerchi qualche altra distrazione per nutrire la tua creatività?</i></b><br />
[LM] Quando posso, vado a rifugiarmi al Metropolitan Museum of Art. Anche se il museo è molto grande, mi sento sempre a mio agio. Sono molto fortunato a vivere solo a una corsa in metro di distanza.<br />
<br />
<b><i>Leonard, grazie per aver condiviso i tuoi pensieri con noi. È stato come aver fatto una piacevole chiacchierata con te in quel meraviglioso studio/biblioteca tappezzato di libri e autori che amiamo e ammiriamo. </i></b><br />
<br /></div>
Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-60280272117620280262015-10-21T09:41:00.000+02:002015-10-21T09:41:18.766+02:00Scrivere disegni<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2fR6zPSX-s43RNazfKOh_lyLc9MKyKW4o3hYhY1-uMrj1fPJ1TEvzTW0PfFDVSbqc8g_UOAnTLo1QbSZJZLyXL46c0GeqlTu2JgV77gpGw5dgck4bi5K2GvQ6Z0W35e-ER93ajBj4c0E/s1600/2+cover+ilfoglio+%25281%2529.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2fR6zPSX-s43RNazfKOh_lyLc9MKyKW4o3hYhY1-uMrj1fPJ1TEvzTW0PfFDVSbqc8g_UOAnTLo1QbSZJZLyXL46c0GeqlTu2JgV77gpGw5dgck4bi5K2GvQ6Z0W35e-ER93ajBj4c0E/s320/2+cover+ilfoglio+%25281%2529.JPG" width="320" /></a></div>
<span style="color: #990000;">[di <a href="http://www.francescazoboli.com/" target="_blank">Francesca Zoboli</a>]</span><br />
<br />
Ho potuto prendere parte al piccolo miracolo della <a href="https://www.facebook.com/festadellibrozafferana" target="_blank"><i>Festa del libro</i> di Zafferana Etnea</a>. Un evento nato nove anni fa perché “la passione per la lettura possa essere stimolata anche fra i banchi di scuola” e ormai diventato una festa che coinvolge oltre agli insegnanti e gli allievi delle scuole del comprensorio, anche cittadini, volontari, artisti, illustratori e scrittori.<br />
<br />
Così è nato il laboratorio <i>Scrivere disegni</i> ispirato dal libro <a href="http://topipittori.blogspot.it/2013/05/quando-la-virgola-si-innamora-del-punto.html" target="_blank"><i>Il foglio era bianco</i></a>, edizioni <br />
La Grand Illusion, di cui ho fatto le illustrazioni che mescolano disegni, caratteri tipografici , parole.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIXDy6DRoLdNOftCsbip41tX7vVJp3wZh_X1Kf_It6kn0jlWlzEoWldprD4wQW4lhm5gEh494qFyX6u8GUw9N9wULhWCVGnfRbQGeMpYNjTp4dr7nDK99wuOkAxzwhK2K40rCp4hW6Nw0/s1600/5+letto+ilfoglio+%25281%2529.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="298" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIXDy6DRoLdNOftCsbip41tX7vVJp3wZh_X1Kf_It6kn0jlWlzEoWldprD4wQW4lhm5gEh494qFyX6u8GUw9N9wULhWCVGnfRbQGeMpYNjTp4dr7nDK99wuOkAxzwhK2K40rCp4hW6Nw0/s400/5+letto+ilfoglio+%25281%2529.JPG" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjxo5R6jHVpIVCt6dO777mpm4fxkQKLvnEBtIsx25y9eB9WKKfGJzdQfIF2sI6BPA-W4VdFVqgwj8ZZI_JnjA6XvmXDWMMiBbZempi8aPAm8g7rvfhdYJuchWjw4q2g0H8yJ9UcO2YMX4/s1600/6+vento+ilfoglio+%25281%2529.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="298" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjxo5R6jHVpIVCt6dO777mpm4fxkQKLvnEBtIsx25y9eB9WKKfGJzdQfIF2sI6BPA-W4VdFVqgwj8ZZI_JnjA6XvmXDWMMiBbZempi8aPAm8g7rvfhdYJuchWjw4q2g0H8yJ9UcO2YMX4/s400/6+vento+ilfoglio+%25281%2529.JPG" width="400" /></a></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU83dy3Vk3jWiW-tbawnjNOmHJ8sawavpSbKRw0kQyQ4hBzh6GULVO6Vy7JZGW2ivELd0FMbsaf269DMG3zfNovMWC6jZeKI44XsGJxE4qpB6Yt2JeITmPjOSaNUEBB4ucx6Tjce9YZWY/s1600/foto-4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU83dy3Vk3jWiW-tbawnjNOmHJ8sawavpSbKRw0kQyQ4hBzh6GULVO6Vy7JZGW2ivELd0FMbsaf269DMG3zfNovMWC6jZeKI44XsGJxE4qpB6Yt2JeITmPjOSaNUEBB4ucx6Tjce9YZWY/s400/foto-4.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Nico Zardo, Francesca Zoboli, <i>Il foglio era bianco</i>, La Grand Illusion 2013.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Fondamentale è stata la proiezione di alcune immagini: l’idea era di mostrare come sia possibile scalfire i confini tra disegno e scrittura, parola e immagine, significante e significato, per approdare a mescolanze che da sempre esistono nel mondo della comunicazione, a partire dal concetto di sinsemia, cioè utilizzo ibridi di segni visivi e scrittura dove anche la lettura del testo alfabetico sequenziale di lettura viene scardinato per seguire altre regole spaziali.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglNsYsr5ECOS43DjaNvloPHxbV0P1PzVkhLSY8K4JeCrxEj12IknStp0v7bLR4OkeG6dDPyjNO2pzEW28ROUI5_aDvHuC3AKqbO_Z1MjawhZleZ0trlXE6wHnEiX6k64k6vmk6AQgPzlg/s1600/_immagini-esempi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglNsYsr5ECOS43DjaNvloPHxbV0P1PzVkhLSY8K4JeCrxEj12IknStp0v7bLR4OkeG6dDPyjNO2pzEW28ROUI5_aDvHuC3AKqbO_Z1MjawhZleZ0trlXE6wHnEiX6k64k6vmk6AQgPzlg/s400/_immagini-esempi.jpg" width="276" /></a></div>
<br />
Quindi calligrammi, logotipi, manifesti tipografici, rebus, scritture orientali o antiche, e tutto ciò che potesse dare spunto poi agli interventi dei bambini, un percorso per risvegliare e potenziare l’uso della scrittura creando cortocircuiti inaspettati.<br />
Il materiale utilizzato oltre a una bella pila di fogli A3 è consistito in pennelloni e tempera nera e carte colorate per collage, e così il laboratorio è partito:<br />
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Se a“volare” si aggiungono un paio di ali, la parola spicca il volo davvero e anche il vento, per sua natura invisibile qui si materializza in lettere coi suoi refoli grafici:<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi961ktrYtt6MNRdupAaOsay4W7KUHWjEArbjpy-xE7H-yvwGup310LZA-qWZ9qctzFTgSlGvkoIHlk22tJD43FfkMtD8J6idvQVq9CDhGacF4qgbKFJviVb-gbE3zfU64vEYI53bxfvS0/s1600/a.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="298" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi961ktrYtt6MNRdupAaOsay4W7KUHWjEArbjpy-xE7H-yvwGup310LZA-qWZ9qctzFTgSlGvkoIHlk22tJD43FfkMtD8J6idvQVq9CDhGacF4qgbKFJviVb-gbE3zfU64vEYI53bxfvS0/s400/a.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
Le parole poi trascinano con sé anche tutta l’area semantica che gli appartiene, ed ecco che la “notte” oltre alle stelle ospita anche i pipistrelli, e nero è IL colore:<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjj2cJfiXyP7bjs5C4U3jGspjxhtKPcEp7EEL0pcuZ_89hytUKj5HIWzzqnWml-dFw_YwhYN6NRYqxq9Lt0lqObcUjzdKYahn_Ge_4KhyphenhyphenDYX4JoRPeXvXrnffKt7MY2iRETcrDozz42RiI/s1600/b.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="277" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjj2cJfiXyP7bjs5C4U3jGspjxhtKPcEp7EEL0pcuZ_89hytUKj5HIWzzqnWml-dFw_YwhYN6NRYqxq9Lt0lqObcUjzdKYahn_Ge_4KhyphenhyphenDYX4JoRPeXvXrnffKt7MY2iRETcrDozz42RiI/s400/b.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Così come verde è l’“erba”, dai cui caratteri già spuntano germogli:<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVi6G7AURMtvxbQuHKaFF5wrk7etOfGE1FhOhNnQPTsuoM6idXveVT29lmOvFEhkj-zm0ductgk7urgjZyTF1UtJR1xBOpBsY_qnhW_X3nY-bXFuxbJzbI734fSLY_Gp7iUfSjO4k_G5Q/s1600/c.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVi6G7AURMtvxbQuHKaFF5wrk7etOfGE1FhOhNnQPTsuoM6idXveVT29lmOvFEhkj-zm0ductgk7urgjZyTF1UtJR1xBOpBsY_qnhW_X3nY-bXFuxbJzbI734fSLY_Gp7iUfSjO4k_G5Q/s400/c.jpg" width="400" /></a></div>
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Mentre dalle corna di un cervo scaturisce la parola “natura”:<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisfOvEThsHdzeSys_uyMZmsNHUAmfpEicd8mjXoUkVyyPvsMqrLW5tmeGqCJaQIrCW-7ajtP9ru5NpiMBaYuPcSP-KtL1JTDOkZJm0sjvx2S5sGSv1NxNgWTuPhuI-hFQnAo27j4LAKUY/s1600/d.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="261" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisfOvEThsHdzeSys_uyMZmsNHUAmfpEicd8mjXoUkVyyPvsMqrLW5tmeGqCJaQIrCW-7ajtP9ru5NpiMBaYuPcSP-KtL1JTDOkZJm0sjvx2S5sGSv1NxNgWTuPhuI-hFQnAo27j4LAKUY/s400/d.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Il celebre logo di Glaser <i>I love NY</i>, qui riferito a Roma si arricchisce di un circolo rosso nella O ,<br />
segnalazione di “io sono qui”, al centro di una deliziosa mappa di piazza S. Pietro:<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCfLnf4RG0SGCoFqLDYBI7J7-KcrRU2rIVgkgE1TKUKAoKR0AMlsplM4PwITSFrDpI_yJJ_jZw0ggYnKxupmZwRPLIjEUWsL19uaLt1idSFs1Wud_krvOhyphenhyphen3tIV2iBtPg-IxVsCD18GZs/s1600/e.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCfLnf4RG0SGCoFqLDYBI7J7-KcrRU2rIVgkgE1TKUKAoKR0AMlsplM4PwITSFrDpI_yJJ_jZw0ggYnKxupmZwRPLIjEUWsL19uaLt1idSFs1Wud_krvOhyphenhyphen3tIV2iBtPg-IxVsCD18GZs/s400/e.jpg" width="400" /></a></div>
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Invece i rebus, così prossimi agli indovinelli, sono fonte di gran divertimento per tutti i bambini:<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjciQYENsv7ceJSuiv-ipDtyzzzrcHVcVyZUNr9rU5upgpk5OUaWKArwdBfa8QnFuEyvtj8cB3R3XCy2cnK8-agmICKuUvmVZVm6X2mWw1ELf1xC_AsUMOxwxXnFHOWDCd5htfBTyCXBuo/s1600/f.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="271" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjciQYENsv7ceJSuiv-ipDtyzzzrcHVcVyZUNr9rU5upgpk5OUaWKArwdBfa8QnFuEyvtj8cB3R3XCy2cnK8-agmICKuUvmVZVm6X2mWw1ELf1xC_AsUMOxwxXnFHOWDCd5htfBTyCXBuo/s400/f.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
E che dire di questo disegno dove il concetto di musica si sviluppa contemporaneamente su tre livelli diversi: quello pittorico/ gestuale, che con segni neri ben distribuiti nello spazio suggerisce un andamento ritmico, quello specifico della notazione musicale, e infine quello alfabetico usato però in modo cromatico tanto da ricordare le ricerche sinestetiche fra colori e suoni al centro di tante riflessioni di artisti, musicisti e scienziati.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgg49Xx3Cj5LZ5QOdoswWh3TgS8D75PCEvrvIRhlclbhI91b9bOOTO5aM_OMryGhDn4COs31ESHiJl5xoZnxswtsnzLva4IQcMc_7rTZm6zYJXWGYTjWm-vHATJrid0YATh5V4qksHJo_Y/s1600/g.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="261" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgg49Xx3Cj5LZ5QOdoswWh3TgS8D75PCEvrvIRhlclbhI91b9bOOTO5aM_OMryGhDn4COs31ESHiJl5xoZnxswtsnzLva4IQcMc_7rTZm6zYJXWGYTjWm-vHATJrid0YATh5V4qksHJo_Y/s400/g.jpg" width="400" /></a></div>
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Le lettere e i numeri però sono anche solo dei segni , materiale da costruzione con cui si possono disegnare bellissime facce.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgteJIPQJVo4RyVDWFNlTwW4OW5Re_duIdR3LkNmzPSHE0TeqZ4UQEBkvI_6bIGylNnU5dk7P6qnfjr-idJ8Rhr9uSh6E9YtFf9UmsOw1LUAq8Zm7DFvBXpq5eTt7CaYzhxF3jLh2XzRG4/s1600/h.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgteJIPQJVo4RyVDWFNlTwW4OW5Re_duIdR3LkNmzPSHE0TeqZ4UQEBkvI_6bIGylNnU5dk7P6qnfjr-idJ8Rhr9uSh6E9YtFf9UmsOw1LUAq8Zm7DFvBXpq5eTt7CaYzhxF3jLh2XzRG4/s400/h.jpg" width="311" /></a></div>
<br />
E una faccia può essere mappata in zone deputate a una coloritura solo evocata dalle parole <br />
I colori rimangono così entità mentali di ogni singolo osservatore.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiKXquaDpcQEY845dKan3rm8DuY5Akyor1Ja2WA5lTV3wgycluVT3WPwIYyJJg5Olu92sfFcsy-bi4-tcieZ9D0w83WjP2oEcBz159jreuF6somFnmFlOo77AEIAX5ntlu0f3_pYzRjR8/s1600/i.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiKXquaDpcQEY845dKan3rm8DuY5Akyor1Ja2WA5lTV3wgycluVT3WPwIYyJJg5Olu92sfFcsy-bi4-tcieZ9D0w83WjP2oEcBz159jreuF6somFnmFlOo77AEIAX5ntlu0f3_pYzRjR8/s400/i.jpg" width="283" /></a></div>
<br />
Concludo con questo disegno meraviglioso completamente diverso dagli altri anche per la tecnica (c’è sempre qualche bambino che segue percorsi suoi), voglio credere che le immagini dei manoscritti medioevali abbiano voluto così reclamare un posto tra gli altri esempi.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRCuQUiu8SX0RyfrpLXrYGxvU8RJDPWCHLiicyAeAoxB7LW143sY-iM4QIpLDEvJFwRAiovjtD8gZKDHo2pgg2OLsvDcC-UIytgqOMOQXZNQp_MOFK9bk6mdAWxsjxoZjOioeAJ1sUFBI/s1600/l.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRCuQUiu8SX0RyfrpLXrYGxvU8RJDPWCHLiicyAeAoxB7LW143sY-iM4QIpLDEvJFwRAiovjtD8gZKDHo2pgg2OLsvDcC-UIytgqOMOQXZNQp_MOFK9bk6mdAWxsjxoZjOioeAJ1sUFBI/s400/l.jpg" width="400" /></a></div>
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Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2980667096813042506.post-5656548615098430822015-10-20T09:44:00.000+02:002015-10-20T09:44:25.853+02:00 Come pesci sugli alberi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIgGFsW9MhQzRyqGLvqhy-_2np49bv4kb1YE2LCj4yJU-n-xFmRWjrNWqPVP901Y_EObMMHAAsqXnEVAClZfXv0oNaOyPMsDY7XWs_iSaWxNZ0SouwQ96zJ3Mjv6hhWIfLRjJ-OeyF0A0/s1600/locandina_web.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIgGFsW9MhQzRyqGLvqhy-_2np49bv4kb1YE2LCj4yJU-n-xFmRWjrNWqPVP901Y_EObMMHAAsqXnEVAClZfXv0oNaOyPMsDY7XWs_iSaWxNZ0SouwQ96zJ3Mjv6hhWIfLRjJ-OeyF0A0/s640/locandina_web.jpg" width="318" /></a></div>
Qualche giorno fa, abbiamo avuto notizia che la <i>Fondazione Elena e Gabriella Miroglio</i>, in collaborazione con la quale abbiamo realizzato <a href="http://topipittori.blogspot.it/2011/03/nove-storie-sullamore.html" target="_blank"><i>Nove storie sull'amore</i></a> e <i><a href="http://topipittori.blogspot.it/2011/02/un-bambino-jonh-sul-pianeta-hospital.html" target="_blank">Io l'ospedale lo vedo così</a></i>, sta progettando <a href="http://www.comepescisuglialberi.it/" target="_blank"><i>Come pesci sugli alberi</i></a>: un’importante giornata di studio e formazione per gli insegnanti delle scuole del primo ciclo dedicata al rinnovamento della didattica in un’ottica più inclusiva, con un focus sui disturbi dell'apprendimento.<br />
L'evento si svolgerà il 21 novembre, dalle 8.30 alle 18.30, ad Alba, presso Miroglio Fashion, via Santa Barbara 11 e sarà aperto a tutti previa iscrizione fino a esaurimento posti.<br />
<br />
La giornata prevede tre fasi:<br />
- il convegno <i>Come pesci sugli alberi</i>, rivolto in particolare a insegnanti, genitori e operatori sanitari;<br />
- una serie di laboratori di formazione dedicati agli insegnanti delle scuole dell’infanzia, primarie e medie della città;<br />
- lo screening precoce presso <i>La Casa dei Bambini Elena e Gabriella Miroglio</i>, ovvero l'asilo aziendale di Miroglio spa.<br />
<br />
Per lo spirito con cui questa giornata è stata organizzata, cercando di mettere insieme tutti i punti di vista e far collaborare le competenze coinvolte – clinico scientifiche, didattiche e pedagogiche – ci è parsa un'iniziativa da seguire con particolare interesse. Per questo abbiamo rivolto all'ideatrice e organizzatrice di <i>Come pesci sugli alberi</i>, Elisa Miroglio, alcune domande.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEispmIOIHoGrH_enwvM5mm-rkW5XQVNLtD8AVk3JUezkpS-KvMR37AHthwWRqFz89MDRvtQSA3ZdeEGfgi30ZGX0O7w8pGan0t0w3tcwhqFZXGGjDgqPNvfZikR4b5dOsUvK_EQFyRgPxI/s1600/Presentazione-asilo-17-166.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="336" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEispmIOIHoGrH_enwvM5mm-rkW5XQVNLtD8AVk3JUezkpS-KvMR37AHthwWRqFz89MDRvtQSA3ZdeEGfgi30ZGX0O7w8pGan0t0w3tcwhqFZXGGjDgqPNvfZikR4b5dOsUvK_EQFyRgPxI/s400/Presentazione-asilo-17-166.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<i>Anzitutto parliamo del bel titolo che avete trovato. Da dove viene e perché avete deciso di adottarlo?</i><br />
<br />
Il modo con cui l’ho trovato non è proprio poetico. Ho fatto una ricerca su internet per vedere di trovare una frase di persone celebri che hanno sofferto di dislessia o qualche aneddoto interessante sulla dislessia, spunti da cui partire per pensare a un titolo non banale. Perché fin dall'inizio ho pensato di aver bisogno di parole diverse per comunicare una giornata che volevo diversa.<br />
Dopo aver scartato pagine e pagine, mi sono imbattuta in questa bellissima frase di Albert Einstein, che dice: «Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido.»<br />
Secondo me rendeva molto bene l’idea di come si sente un dislessico in classe e mi sembrava quasi di vedere mio figlio appeso a uno di quei rami. <br />
<br />
<i></i>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuyv9TqCGjIeFRRO3-6bzzdgJDvz0BiKBJwmWF6XnSJEVuENqRD0lc8cbB599YUjMNepT1n770v0-tyIwNfZ_1tvKlz0BhYAG9x-kWLXvOJVis7dCeeRpLr0zwOA7OeVyPRCC1wRKW3kc/s1600/Presentazione-asilo-17-149.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuyv9TqCGjIeFRRO3-6bzzdgJDvz0BiKBJwmWF6XnSJEVuENqRD0lc8cbB599YUjMNepT1n770v0-tyIwNfZ_1tvKlz0BhYAG9x-kWLXvOJVis7dCeeRpLr0zwOA7OeVyPRCC1wRKW3kc/s400/Presentazione-asilo-17-149.jpg" width="277" /></a></div>
<i>Da dove nasce l'idea di questa iniziativa?</i><br />
<br />
La dislessia era per me un argomento abbastanza sconosciuto, fino a quando ho scoperto di avere un figlio dislessico. Ho vissuto con lui le difficoltà quotidiane legate alla vita scolastica e ho provato a capire di più sul tema, leggendo molto e frequentando convegni specifici. <br />
Ho scoperto che in generale c’è pochissima informazione e formazione, sia presso gli insegnanti che i genitori. Io stessa mi sono trovata disorientata e non sapevo come aiutarlo nei compiti. <br />
Da qui è nata l’idea di tentare di fare qualcosa di utile per questi ragazzi che vengono massacrati quotidianamente e, poco a poco, perdono autostima e fiducia in se stessi, nonostante le doti intellettive superiori alla media. <br />
Ho toccato con mano come, in Italia, già a partire dalla scuola dell’infanzia, inclinazioni come la creatività vengano non solo poco valorizzate, ma addirittura soffocate dal continuo e monotono atto di colorare pagine e pagine di fotocopie mal riuscite. Io dò molta importante alla bellezza e al gusto estetico e credo che la bellezza vada respirata fin da piccoli perché aiuta la creatività. Nel nostro asilo aziendale <i>La Casa dei Bambini Elena e Gabriella Miroglio </i>cerchiamo di far cogliere ai bambini il senso del bello, non solo attraverso le arti grafiche, la pittura e la scultura, ma anche con visite a mostre e musei e la lettura di poesie e opere italiane. <br />
<br />
<i>Una giornata di studio, testimonianze e scambi di esperienze. Con quali obiettivi l'avete progettata?</i><br />
<br />
Abbiamo istituito un comitato organizzativo per il progetto, composto dalla sottoscritta, da un ex dirigente scolastico e da alcune insegnanti particolarmente illuminate e appassionate. <br />
Abbiamo deciso di organizzare il convegno in modo diverso, rispetto ai soliti convegni, scegliendo un approccio eclettico e coinvolgendo anche persone che non operano nel campo.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjadnEs86xc1mkvFnKNUgAWiFmzm-n9aj0HqzeN6s0MoJZU7KJLO0N9hBWF2tz4zl2vWtLElxg-fmBKMzKVck6ter5TRVwcaiwoyIFq2HHuQ9pOyqvO28XswXYPBn-yFmnWXqh3N5vU3Y0/s1600/Presentazione-asilo-17-45.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjadnEs86xc1mkvFnKNUgAWiFmzm-n9aj0HqzeN6s0MoJZU7KJLO0N9hBWF2tz4zl2vWtLElxg-fmBKMzKVck6ter5TRVwcaiwoyIFq2HHuQ9pOyqvO28XswXYPBn-yFmnWXqh3N5vU3Y0/s400/Presentazione-asilo-17-45.jpg" width="391" /></a></div>
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<i>Chi sono i relatori e come li avete scelti?</i><br />
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I relatori saranno: il professor Giacomo Stella, luminare italiano nel campo della dislessia, ordinario di psicologia clinica all’università di Modena e Reggio Emilia; la professoressa Maria Luisa Gorno Tempini del <i>Dyslexia Center</i> dell’Università di San Francisco che mostrerà come i cervelli dei dislessici abbiamo connessioni interessanti e mostrerà le tac fatte al cervello del velista Giovanni Soldini, che è dislessico. <br />
Il pomeriggio si aprirà con l’intervento di Alessandro Baricco, che ci parlerà del privilegio di insegnare alle intelligenze mancine e introdurrà così la parte più pedagogica dei due relatori: Camillo Bortolato, l’inventore del metodo analogico intuitivo, e Lilia Teruggi, titolare del dipartimento di scienze umane dell’università Bicocca. Questa seconda parte della giornata sarà dedicata a trasmettere strumenti pratici di lavoro alle insegnanti.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeE9JgCLMs66VEyWFqTOTyRDOXePscobVLx7TFgx6B5aVXt_QNPKqGmK0IvO5y_RODj_ZRmTlJFXuSuj2fMssfcpDaHtnzP8cU39zQinbH0IM0lgy8jGkLq4t9nEap94wF_0oEdL0QGOs/s1600/Presentazione-asilo-17-144.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeE9JgCLMs66VEyWFqTOTyRDOXePscobVLx7TFgx6B5aVXt_QNPKqGmK0IvO5y_RODj_ZRmTlJFXuSuj2fMssfcpDaHtnzP8cU39zQinbH0IM0lgy8jGkLq4t9nEap94wF_0oEdL0QGOs/s400/Presentazione-asilo-17-144.jpg" width="377" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaECGAtGPcW9yDIM1UpShcUNM0ZiQ8j2izt8Z5YCoFTAW5L4O9UZvXFFnkPpNV6Ez_1FbEOBLYR7ROSsdvDJCPk_aNLyCia6fohUdwoWNAeNtdsTR4LCsE6DQkQ2Z4kCO2MeZNU5P1Cdo/s1600/Presentazione-asilo-17-141.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="288" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaECGAtGPcW9yDIM1UpShcUNM0ZiQ8j2izt8Z5YCoFTAW5L4O9UZvXFFnkPpNV6Ez_1FbEOBLYR7ROSsdvDJCPk_aNLyCia6fohUdwoWNAeNtdsTR4LCsE6DQkQ2Z4kCO2MeZNU5P1Cdo/s400/Presentazione-asilo-17-141.jpg" width="400" /></a></div>
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<i>Oltre a scienziati ed esperti di didattica quindi avrete anche la testimonianza del velista Giovanni Soldini. Perché questa scelta?</i><br />
<br />
È un modo per comunicare che la dislessia non è una patologia "invalidante" e che la vita di una persona non è compromessa dalla sua presenza, anzi, il contrario. Oltre a essere un dislessico famoso, Giovanni è un amico. È una persona piacevole e coinvolgente che con la sua dislessia ha stabilito un possibile rapporto di convivenza e pensiamo anche che con la sua ironia e autoironia, possa smorzare i toni clinici e scientifici dei relatori che parleranno delle neuroscienze. Giovanni potrebbe raccontare alcuni episodi legati al suo passato scolastico e alla sua vita attuale di velista, in cui le difficoltà non lo hanno mai abbandonato. Come quella volta in cui, navigò tutta la notte contro il tempo e le onde del Pacifico altre 12 metri, per salvare la velista francese Isabelle Autissier. Quando Giovanni finalmente la raggiunse, inviò un messaggio alla base per dire che l’aveva trovata, che conteneva più errori ortografici che parole. Per quel motivo fini sulla prima pagina di <i>Le Monde</i>.<br />
<br />
<i>Per quale ragione avete ritenuto importante in un convegno del genere la presenza di uno scrittore come Alessandro Baricco?</i><br />
<br />
Abbiamo chiesto ad Alessandro di trasmettere, col suo intervento, fiducia nel cambiamento e caricare di entusiasmo le insegnanti. Ci sembrava un bel messaggio da lasciare come ricordo da portarsi a casa. <br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiFQQlmAbpzdrjFGSeKiR3bca1SisjQ6RlqzU5QDprQSVJxrt2x-yv7wwDuxvjfixsImjZvIRkc9uQ8e8yumnQamW2jmkj6v1BYZIeuU-Kct7gNPUMjMj1koeAIVobTbMYOTnDMWTo2j4/s1600/Presentazione-asilo-17-125.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiFQQlmAbpzdrjFGSeKiR3bca1SisjQ6RlqzU5QDprQSVJxrt2x-yv7wwDuxvjfixsImjZvIRkc9uQ8e8yumnQamW2jmkj6v1BYZIeuU-Kct7gNPUMjMj1koeAIVobTbMYOTnDMWTo2j4/s400/Presentazione-asilo-17-125.jpg" width="377" /></a></div>
<i><br />Tutto ciò che la Fondazione Miroglio fa è connotato da una specifica attenzione alla qualità degli spazi e degli ambienti, dai quali si rileva sempre la ricerca di una estetica che veicoli il senso profondo delle iniziative.</i><br />
<br />
Sì, a grandi linee sarà così, ma non abbiamo ancora deciso i dettagli. L’idea è quella di allestire la sala del convegno con grandi alberi di tessuto su cui stamperemo (visto che Miroglio fa proprio questo di mestiere) le frasi più significative sulle difficoltà scolastiche, tratti da libri come<i> Diario di scuola</i> di Daniel Pennac e di altri autori, in molti casi dislessici che sono diventati famosi. <br />
Vorremmo creare una sorta di bosco, fatto di alberi appesi al soffitto e alle pareti in cui si possa camminare e orientarsi leggendo le scritte. All’interno del bosco vorremmo mettere una casetta di organza, molto leggera per dare ancora più leggerezza e poesia a un argomento che vogliamo trattare in modo creativo, delicato, non pesante.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM_8pt5aS0AAv5sDqU82yiSG-tuc7-Oy2-jklcgTmE_us345XwjtMBbb0lAPUxyRrNNd7_7vrfqc6Ik5L6P_Dgwb3AiY1lwnacShZvTTuHR5HY-O_nL-arWfvInlH6V74WUlRr4u9tj3g/s1600/Presentazione-asilo-17-104.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM_8pt5aS0AAv5sDqU82yiSG-tuc7-Oy2-jklcgTmE_us345XwjtMBbb0lAPUxyRrNNd7_7vrfqc6Ik5L6P_Dgwb3AiY1lwnacShZvTTuHR5HY-O_nL-arWfvInlH6V74WUlRr4u9tj3g/s400/Presentazione-asilo-17-104.jpg" width="395" /></a></div>
<i><br />Avete anche previsto uno spazio per l'editoria che si occupa di pubblicazioni su questi temi e di libri accessibili.</i><br />
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All’interno del bosco di alberi, ci sarà uno spazio dedicato agli editori specifici sul tema. Ci saranno i libri di Erickson, Giunti scuola, AID e la mostra di libri accessibili <i>Vietato Non sfogliare</i> di Area Onlus. È importante che un'occasione del genere offra agli insegnanti e ai genitori la possibilità di accedere e di conoscere studi e libri che possono rivelarsi supporti di comprensione e strumenti di pratica e di lavoro.<br />
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Grazie Elisa. <br />
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Segnaliamo che ci è interessato a partecipare può iscriversi al convegno sul sito: <a href="http://www.comepescisuglialberi.it/">www.comepescisuglialberi.it</a>.<br />
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Le immagini che corredano questo post sono tratte, per gentile concessione di Elisa Miroglio, dall'album di presentazione di <i>La Casa dei Bambini Elena e Gabriella Miroglio</i>.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVcZPR5b338_trrfdgZMOLygxsUjlvTWupe97r5XKM4pRBf01yPEzb2A_ERVp4VjMSsui7zvwsdMK1ttSuVDwZB5eBdbq9s19q4Cc6JnY0tNEo6K32fpoMCpCz3Ei_M5AG7uoYr72GvDY/s1600/Presentazione-asilo-17-117.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVcZPR5b338_trrfdgZMOLygxsUjlvTWupe97r5XKM4pRBf01yPEzb2A_ERVp4VjMSsui7zvwsdMK1ttSuVDwZB5eBdbq9s19q4Cc6JnY0tNEo6K32fpoMCpCz3Ei_M5AG7uoYr72GvDY/s400/Presentazione-asilo-17-117.jpg" width="386" /></a></div>
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Topipittorihttp://www.blogger.com/profile/02655552346419705796noreply@blogger.com1