È da quasi un anno che non proponiamo questa rubrica. Questo non significa che non ci siano arrivate proposte interessanti. Ma abbiamo dovuto aspettare tutto questo tempo per trovare due esempi, simili nel concetto, ma diversissime nella realizzazione, che ci permettessero di parlare della semplicità.
Semplicità è un concetto estremamente delicato e paradossalmente complesso. Ma in questo caso si tratta di una declinazione molto specifica del concetto, applicata con maestria all'ambito specifico della nostra attività. Raccontare una storia con il minimo dei mezzi e la massima efficacia.
La cosa che più di qualsiasi altra cerchiamo, negli illustratori, è la capacità di raccontare storie. I modi per farlo sono infiniti e, alcuni, sono estremamente semplici e diretti. Per esempio, Irene Rinaldi ha preso una busta gialla, ci ha infilato un bell'oggetto stampato artigianalmente a due colori nel quale, in sole otto pagine, copertina inclusa, confezionate in maniera impeccabile e fantasiosa, ci ha raccontato se stessa, quelli che le piace fare e come le piace farlo.
Un lavoro seducente che trova un puntuale riscontro nel blog (tumblr), che forse meriterebbe qualche parola in più, oltre alle immagini, non fosse che per aiutarci a capire il come e il perché delle molte cose belle che si vedono.
Con Katrina Kopeloff varchiamo l'oceano, geograficamente e metaforicamente. Infatti, entriamo in un ambito iconografico completamente diverso e le sue amabili buste e cartoline arrivano da Astoria, NY.
Anche qui la realizzazione è impeccabile, anche se per nulla artigianale, e le sue illustrazioni dal tratto molto classico riescono a evocare vicende affascinanti e complesse. Sono punto di partenza (o di arrivo) di storie lasciate in sospeso, che ti viene immediatamente voglia di cominciare a raccontare o a raccontarti
La caratteristica più interessante di Katrina sta nella capacità di sviluppare le storie in sequenze di immagini costruite su dettagli apparentemente piccoli, ma in verità significativi (per esempio, nella cartolina, le due oche coi colli "annodati" in posizione simmetrica, ma ironica, rispetto alle due bisce intrecciate, comportamento questo che invece si riscontra in natura). Nel sito e nel blog di Katrina si fa anche conoscenza con una scultrice che, nonostante porti lo stesso nome, è probabilmente un'altra persona, da tanto diverse sono le suggestioni e i riferimenti che trasmette.
Sotto la rubrica Presentarsi bene potete leggere anche di:
Sarah Mazetti e Tereza Rowe
Evelyne Laube e Nina Wehrle, alias It's raining elephants
Il calendario 2012 di un gruppo di illustratori legati alla Fabbrica delle favole di Macerata
Il corso "Progettare libri"
Filli Fillosa, alias Ottoeffe
Semplicità è un concetto estremamente delicato e paradossalmente complesso. Ma in questo caso si tratta di una declinazione molto specifica del concetto, applicata con maestria all'ambito specifico della nostra attività. Raccontare una storia con il minimo dei mezzi e la massima efficacia.
La cosa che più di qualsiasi altra cerchiamo, negli illustratori, è la capacità di raccontare storie. I modi per farlo sono infiniti e, alcuni, sono estremamente semplici e diretti. Per esempio, Irene Rinaldi ha preso una busta gialla, ci ha infilato un bell'oggetto stampato artigianalmente a due colori nel quale, in sole otto pagine, copertina inclusa, confezionate in maniera impeccabile e fantasiosa, ci ha raccontato se stessa, quelli che le piace fare e come le piace farlo.
Un lavoro seducente che trova un puntuale riscontro nel blog (tumblr), che forse meriterebbe qualche parola in più, oltre alle immagini, non fosse che per aiutarci a capire il come e il perché delle molte cose belle che si vedono.
Con Katrina Kopeloff varchiamo l'oceano, geograficamente e metaforicamente. Infatti, entriamo in un ambito iconografico completamente diverso e le sue amabili buste e cartoline arrivano da Astoria, NY.
Anche qui la realizzazione è impeccabile, anche se per nulla artigianale, e le sue illustrazioni dal tratto molto classico riescono a evocare vicende affascinanti e complesse. Sono punto di partenza (o di arrivo) di storie lasciate in sospeso, che ti viene immediatamente voglia di cominciare a raccontare o a raccontarti
La caratteristica più interessante di Katrina sta nella capacità di sviluppare le storie in sequenze di immagini costruite su dettagli apparentemente piccoli, ma in verità significativi (per esempio, nella cartolina, le due oche coi colli "annodati" in posizione simmetrica, ma ironica, rispetto alle due bisce intrecciate, comportamento questo che invece si riscontra in natura). Nel sito e nel blog di Katrina si fa anche conoscenza con una scultrice che, nonostante porti lo stesso nome, è probabilmente un'altra persona, da tanto diverse sono le suggestioni e i riferimenti che trasmette.
Sotto la rubrica Presentarsi bene potete leggere anche di:
Sarah Mazetti e Tereza Rowe
Evelyne Laube e Nina Wehrle, alias It's raining elephants
Il calendario 2012 di un gruppo di illustratori legati alla Fabbrica delle favole di Macerata
Il corso "Progettare libri"
Filli Fillosa, alias Ottoeffe
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