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lunedì 11 febbraio 2013

Rettifiche e scuse


Abbiamo ricevuto, fra i commenti a questo post, il seguente messaggio da Pietro Biancardi della casa editrice Iperborea:

Mi hanno segnalato questa frase: «e qualcuno facendo pagare 12 euro per l'ingresso a una festa in una struttura museale di proprietà dei Comune di Milano ottenuta gratuitamente», riferita chiaramente alla festa organizzata da Iperborea insieme ad altri editori (Instar, La nuova frontiera, minimum fax, nottetempo e Voland) al Museo della scienza e della tecnologia durante i giorni di Bookcity Milano. 
Il museo è gestito da una fondazione privata e non dal Comune, e non è affatto stato messo a disposizione gratis. I sei editori hanno pagato di tasca propria a prezzi di mercato l'affitto dello spazio. Essere calunniati non è mai bello, quando a farlo sono colleghi che si stimano è ancora peggio. Un caro saluto, Pietro Biancardi, Iperborea

Caro Pietro, la ringraziamo per la rettifica e facciamo qui pubblica ammenda: avremmo dovuto verificare direttamente un'informazione che evidentemente non era corretta, invece di segnalarla come riportata.
D'altra parte, quello che abbiamo scritto nel post non aveva l'obiettivo di attaccare colleghi che stimiamo. La assicuriamo che se questo fosse stato lo scopo, avremmo messo nomi e cognomi. Intendevamo, piuttosto sottolineare come l'intera manifestazione fosse stata organizzata frettolosamente e fornendo alle case editrici coinvolte informazioni parziali e non uniformi.
Per esempio, a noi era stato detto che l'evento era riservato alle case editrici milanesi, motivo per cui noi, che pure lo avremmo voluto, non abbiamo coinvolto editori di altre città.
Bookcity, per come ci è stata spiegata e presentata, avrebbe dovuto essere un evento basato sulla gratuità delle iniziative (a conferma, c'è una dichiarazione di Boeri riportata sia dal Sole 24 Ore sia dal Corriere della sera del 7 novembre scorso), tant'è che anche noi, che abbiamo usufruito di uno spazio privato, di proprietà del FAI, non abbiamo chiesto ai partecipanti il pagamento dei laboratori, e come voi ci siamo accollati interamente le spese dell'organizzazione degli eventi.
Date queste premesse, avevamo sollevato la questione per reclamare maggiore trasparenza da parte dell'amministrazione, chiarezza di regole, e di comunicazione delle condizioni di partecipazione.

Ciò detto, non verificare le informazioni riportate è colpa grave anche per chi gestisce il blog di una casa editrice e ce ne scusiamo, oltre che con lei e con gli altri colleghi, anche con la comunità dei lettori che ci seguono.

1 commento:

  1. Cari Topipittori,
    grazie per la pubblica rettifica e per le scuse che sono ovviamente gradite e accettate. Con rinnovata stima, un caro saluto dai colleghi di Iperborea, Instar, La Nuova frontiera, minimum fax, nottetempo, Voland.
    Pietro

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