[di Anna Castellari e Dome Bulfaro, per il gruppo di Mille Gru (associazione culturale, Monza)]
Mille Gru pratica la poetry therapy dal 2009, da quando cioè i poeti Dome Bulfaro e Ivan Sirtori hanno avviato insieme il progetto Leggere, con cura presso l’ospedale Alessandro Manzoni di Lecco.
La prima edizione di questa operazione di poetry therapy prevedeva la somministrazione quotidiana di una poesia al giorno per sette giorni in alcuni reparti individuati con i medici dell’ospedale. Era prevista anche la somministrazione di un foglio “in bianco” in cui il paziente poteva scrivere (non necessariamente in versi) pensieri sulla propria degenza.
L’operazione si concluse con un reading di Bulfaro e Sirtori dedicato e di supporto a tutte le categorie ospedaliere ed extraospedaliere che si prendono cura dei degenti, a cominciare naturalmente dai familiari.
Naturalmente quella prima esperienza, pionieristica (almeno per noi dell’associazione Mille Gru), evidenziò pregi e difetti dell’operazione attuata, ma costituì la base per uno sviluppo di Leggere, con cura, non solo su Lecco, per il secondo anno realizzato sempre da Dome Bulfaro e Ivan Sirtori, ma anche nell’Ospedale Maggiore di Milano (progetto coordinato da Patrizia Gioia, supportato e ospitato, come altri successivi, da Fondazione Arbor e SpazioStudio13) e in tutti gli enti ospedalieri di Lugano (progetto coordinato da Fabiano Alborghetti).
L’azione di poetry therapy di Mille Gru dopo Leggere, con cura si è estesa in più direzioni, sempre coordinata da Dome Bulfaro e Simona Cesana, presidente dell’associazione. Tra queste ricordiamo almeno La poesia salva l’anima, progetto di Silvia Monti edito da Mille Gru, e il percorso di formazione come volontario nell’Hospice di Monza da parte di Dome Bulfaro che ha poi portato alla produzione dello spettacolo Pagina Quaranta (regia di Enrico Roveris), finalizzato a diffondere la consapevolezza del ruolo che un hospice svolge all’interno di una comunità, oppure Dire, con cura realizzato da Dome Bulfaro a Melbourne, con gli italiani immigrati degenti nel Centro Coesit.
Tutti questi progetti sono raccolti nella nostra pagina dedicata alla Poetry Therapy, pagina che abbiamo appena aperto per raccogliere i materiali di tutti progetti realizzati in quest’ambito di ricerca dal gruppo di Mille Gru.
Dopo sette anni di lavoro sul campo è maturata l’ultima nostra azione di poetry therapy: l’operazione Scacciapensieri, che prende il via con il libro Scacciapensieri. Poesia che colora i giorni neri, la prima antologia di poesia-terapia in Italia per bambini dagli 8 anni in su.
Scacciapensieri è il secondo volume della collana TITA. Il bambino è padre dell'uomo, edita da Mille Gru con il sostegno di Fondazione Arbor. Si tratta di un’antologia curata da un anno a questa parte da Anna Castellari, Patrizia Gioia, Dome Bulfaro e Simona Cesana. Abbiamo pensato a un libro di poesie che potesse funzionare anche come strumento di lavoro per tutti i genitori, gli insegnanti e gli operatori sociosanitari che intendono aiutare i bambini a trasformare positivamente le loro piccole e grandi paure, i loro piccoli e grandi dolori, le loro piccole e grandi malattie.
L’antologia Scacciapensieri è stata pensata dai quattro curatori a misura di bambino: ovvero come un libro che possa essere maneggiato anche da bambini, che parli il loro linguaggio, che di volta in volta sappia affrontare temi difficili in maniera tanto leggera quanto seria, tanto allegra quanto attenta.
Affinché il libro sia maggiormente funzionale all’uso terapeutico e risulti al tempo stesso più gradevole, il materiale non è stato suddiviso in ordine alfabetico o per autori, ma è stato organizzato classificando le poesie terapeutiche in sette 'medicine' principali + una medicina speciale: amore, dialogo, risata, stupore, natura, tempo, armonia + aforismi.
Come si può notare da queste otto parole chiave, non si tratta di medicine vere e proprie perché, non è superfluo dirlo, questo libro non mira in alcun modo a sostituirsi alla medicina ufficile, bensì ad affiancarla. L'intenzione è quella di somministrare poesie capaci di aiutare a riequilibrare il corpo, la mente, l’emotività, lo spirito, l’anima del bambino (e dell’adulto) per orientarlo e riscaldarlo nelle sue esperienze.
Le otto medicine principali individuate sono state desunte dalle poesie che ci sono arrivate da ciascuno dei quattordici poeti antologizzati (molti dei quali sono tra i più noti autori di poesia per l’infanzia). A volte, alcune poesie contengono, inevitabilmente, più di una medicina, qualità che rende difficile la collocazione del libro Scacciapensieri in una sezione anziché un’altra. Confidiamo che i lettori, e i bambini in particolare, sappiano reperire tra le parole poetiche, al di là della suddivisione che abbiamo adottato, la medicina di cui avranno più bisogno.
Tornando alle singole sezioni, una volta stabilite le medicine che accompagneranno il lettore bambino o adulto nella malattia, abbiamo deciso di scrivere veri e propri bugiardini d’introduzione, con tanto di Composizione, Modo d’uso e Avvertenze. L’esperienza di Dome Bulfaro con i bambini – da anni tiene laboratori alle scuole primarie in cui insegna a realizzare prelibri e libri di poesia con la tecnica pop up – lo ha aiutato nel reperire il linguaggio più adatto per questi bugiardini.
Un esempio può essere quello relativo alla prima medicina: l’amore.
Prima medicina. Amore
Composizione: innamorarsi, prendersi cura, conciliarsi e sognare, sempre far sognare all’amore altro e vero amore.
Modo d’uso: queste poesie sono da usare in caso di nullo, scarso o troppo amore, per trovare in sé la forza di superare le più difficili prove.
Avvertenze: in caso di sovradosaggio non è necessario rivolgersi al medico di base: le parole delle belle poesie non perdono mai colore, diventano trasparenti e familiari, diventano parte di noi.
In questa sezione è contenuta la poesia di Silvia Vecchini, forse tra le più immediate ed efficaci medicine di parole.
Voce di mamma, prima cura
Guancia a guancia,
il nostro primo ballo seduti
m’innamori già e pensa,
ci siamo appena conosciuti
Anche le illustrazioni hanno trovato una collocazione precisa, conseguenza di scelte ben ponderate.
Deka, artista scomparso dieci anni fa per una malattia incurabile, sapeva trasformare macchie di colore in soggetti, facendole diventare di volta in volta personaggi di fantasia, alberi, bambine.
Sono colori brillanti, forme astratte che si trasformano e lasciano che la mente di bambini e adulti vaghi liberamente.
Così, i disegni contenuti nell’antologia, sebbene talvolta rispecchino la sezione nella quale si trovano (pensiamo ad esempio alle immagini degli alberi nella sezione Natura), in realtà raccontano una storia a sé stante, leggibile indipendentemente, quasi fosse un silent book nel libro, dal potere calmante e terapeutico.
I poeti presenti nell’antologia sono Alberto Casiraghy, Azzurra D’Agostino, Bruno Tognolini, Chiara Carminati, Dome Bulfaro, Donatella Bisutti, Francesca Matteoni, Giusi Quarenghi, Marilena Renda, Patrizia Gioia, Roberto Piumini, Silvia Salvagnini, Silvia Vecchini, Vivian Lamarque.
Mille Gru pratica la poetry therapy dal 2009, da quando cioè i poeti Dome Bulfaro e Ivan Sirtori hanno avviato insieme il progetto Leggere, con cura presso l’ospedale Alessandro Manzoni di Lecco.
La prima edizione di questa operazione di poetry therapy prevedeva la somministrazione quotidiana di una poesia al giorno per sette giorni in alcuni reparti individuati con i medici dell’ospedale. Era prevista anche la somministrazione di un foglio “in bianco” in cui il paziente poteva scrivere (non necessariamente in versi) pensieri sulla propria degenza.
L’operazione si concluse con un reading di Bulfaro e Sirtori dedicato e di supporto a tutte le categorie ospedaliere ed extraospedaliere che si prendono cura dei degenti, a cominciare naturalmente dai familiari.
Naturalmente quella prima esperienza, pionieristica (almeno per noi dell’associazione Mille Gru), evidenziò pregi e difetti dell’operazione attuata, ma costituì la base per uno sviluppo di Leggere, con cura, non solo su Lecco, per il secondo anno realizzato sempre da Dome Bulfaro e Ivan Sirtori, ma anche nell’Ospedale Maggiore di Milano (progetto coordinato da Patrizia Gioia, supportato e ospitato, come altri successivi, da Fondazione Arbor e SpazioStudio13) e in tutti gli enti ospedalieri di Lugano (progetto coordinato da Fabiano Alborghetti).
L’azione di poetry therapy di Mille Gru dopo Leggere, con cura si è estesa in più direzioni, sempre coordinata da Dome Bulfaro e Simona Cesana, presidente dell’associazione. Tra queste ricordiamo almeno La poesia salva l’anima, progetto di Silvia Monti edito da Mille Gru, e il percorso di formazione come volontario nell’Hospice di Monza da parte di Dome Bulfaro che ha poi portato alla produzione dello spettacolo Pagina Quaranta (regia di Enrico Roveris), finalizzato a diffondere la consapevolezza del ruolo che un hospice svolge all’interno di una comunità, oppure Dire, con cura realizzato da Dome Bulfaro a Melbourne, con gli italiani immigrati degenti nel Centro Coesit.
Tutti questi progetti sono raccolti nella nostra pagina dedicata alla Poetry Therapy, pagina che abbiamo appena aperto per raccogliere i materiali di tutti progetti realizzati in quest’ambito di ricerca dal gruppo di Mille Gru.
Dopo sette anni di lavoro sul campo è maturata l’ultima nostra azione di poetry therapy: l’operazione Scacciapensieri, che prende il via con il libro Scacciapensieri. Poesia che colora i giorni neri, la prima antologia di poesia-terapia in Italia per bambini dagli 8 anni in su.
Scacciapensieri è il secondo volume della collana TITA. Il bambino è padre dell'uomo, edita da Mille Gru con il sostegno di Fondazione Arbor. Si tratta di un’antologia curata da un anno a questa parte da Anna Castellari, Patrizia Gioia, Dome Bulfaro e Simona Cesana. Abbiamo pensato a un libro di poesie che potesse funzionare anche come strumento di lavoro per tutti i genitori, gli insegnanti e gli operatori sociosanitari che intendono aiutare i bambini a trasformare positivamente le loro piccole e grandi paure, i loro piccoli e grandi dolori, le loro piccole e grandi malattie.
L’antologia Scacciapensieri è stata pensata dai quattro curatori a misura di bambino: ovvero come un libro che possa essere maneggiato anche da bambini, che parli il loro linguaggio, che di volta in volta sappia affrontare temi difficili in maniera tanto leggera quanto seria, tanto allegra quanto attenta.
Affinché il libro sia maggiormente funzionale all’uso terapeutico e risulti al tempo stesso più gradevole, il materiale non è stato suddiviso in ordine alfabetico o per autori, ma è stato organizzato classificando le poesie terapeutiche in sette 'medicine' principali + una medicina speciale: amore, dialogo, risata, stupore, natura, tempo, armonia + aforismi.
Come si può notare da queste otto parole chiave, non si tratta di medicine vere e proprie perché, non è superfluo dirlo, questo libro non mira in alcun modo a sostituirsi alla medicina ufficile, bensì ad affiancarla. L'intenzione è quella di somministrare poesie capaci di aiutare a riequilibrare il corpo, la mente, l’emotività, lo spirito, l’anima del bambino (e dell’adulto) per orientarlo e riscaldarlo nelle sue esperienze.
Le otto medicine principali individuate sono state desunte dalle poesie che ci sono arrivate da ciascuno dei quattordici poeti antologizzati (molti dei quali sono tra i più noti autori di poesia per l’infanzia). A volte, alcune poesie contengono, inevitabilmente, più di una medicina, qualità che rende difficile la collocazione del libro Scacciapensieri in una sezione anziché un’altra. Confidiamo che i lettori, e i bambini in particolare, sappiano reperire tra le parole poetiche, al di là della suddivisione che abbiamo adottato, la medicina di cui avranno più bisogno.
Tornando alle singole sezioni, una volta stabilite le medicine che accompagneranno il lettore bambino o adulto nella malattia, abbiamo deciso di scrivere veri e propri bugiardini d’introduzione, con tanto di Composizione, Modo d’uso e Avvertenze. L’esperienza di Dome Bulfaro con i bambini – da anni tiene laboratori alle scuole primarie in cui insegna a realizzare prelibri e libri di poesia con la tecnica pop up – lo ha aiutato nel reperire il linguaggio più adatto per questi bugiardini.
Un esempio può essere quello relativo alla prima medicina: l’amore.
Prima medicina. Amore
Composizione: innamorarsi, prendersi cura, conciliarsi e sognare, sempre far sognare all’amore altro e vero amore.
Modo d’uso: queste poesie sono da usare in caso di nullo, scarso o troppo amore, per trovare in sé la forza di superare le più difficili prove.
Avvertenze: in caso di sovradosaggio non è necessario rivolgersi al medico di base: le parole delle belle poesie non perdono mai colore, diventano trasparenti e familiari, diventano parte di noi.
In questa sezione è contenuta la poesia di Silvia Vecchini, forse tra le più immediate ed efficaci medicine di parole.
Voce di mamma, prima cura
Guancia a guancia,
il nostro primo ballo seduti
m’innamori già e pensa,
ci siamo appena conosciuti
Anche le illustrazioni hanno trovato una collocazione precisa, conseguenza di scelte ben ponderate.
Deka, artista scomparso dieci anni fa per una malattia incurabile, sapeva trasformare macchie di colore in soggetti, facendole diventare di volta in volta personaggi di fantasia, alberi, bambine.
Sono colori brillanti, forme astratte che si trasformano e lasciano che la mente di bambini e adulti vaghi liberamente.
Così, i disegni contenuti nell’antologia, sebbene talvolta rispecchino la sezione nella quale si trovano (pensiamo ad esempio alle immagini degli alberi nella sezione Natura), in realtà raccontano una storia a sé stante, leggibile indipendentemente, quasi fosse un silent book nel libro, dal potere calmante e terapeutico.
I poeti presenti nell’antologia sono Alberto Casiraghy, Azzurra D’Agostino, Bruno Tognolini, Chiara Carminati, Dome Bulfaro, Donatella Bisutti, Francesca Matteoni, Giusi Quarenghi, Marilena Renda, Patrizia Gioia, Roberto Piumini, Silvia Salvagnini, Silvia Vecchini, Vivian Lamarque.
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