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Paolo Canton. Autoritratto. 2012.
Collezione Castagnoli-Palier. |
Opera comica in un antefatto quasi tragico, un prologo, tre atti e un epilogo vagamente filosofico, dove si parla di ali tarpate, trucchi studenteschi, nonne sublimi e di un editore che, privo del senso della decenza, mette in mostra i soò quàter spegàsc.
Antefatto quasi tragico
Sono andato all'asilo a due anni. Per anticipare la mia uscita di casa, mia madre ha approfittato del fatto che mia sorella maggiore cominciava ad andarci e della sua amicizia con la direttrice.
Ii secondo giorno di asilo mi misero in mano un pennello e un piatto di ceramica e io, dall'alto dei miei due anni, mi diedi a spennellare come un dannato, mentre mia sorella e i suoi coetanei realizzavano casette con soli ridenti e bucati stesi. La signora Pia, piena di pragmatismo milanese, si avvicinò e, con una certa perentoria dolcezza, mi disse: «Paolo, tu non disegni più. Tu fai i bolli.» Io la presi in parola.
Alle elementari mi soccorreva
Roselline: io copiavo, soffrendo, disegnetti e grechine. Alle medie e al liceo (scientifico) mi hanno salvato Dario Tamburini, l'economia di mercato e una semplice uguaglianza: un disegno = un pacchetto di MS. Poi, se studi teoria economica l'unica cosa che devi saper disegnare sono parabole e iperboli nel piano cartesiano. E quelle si imparano in fretta.
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Paolo Canton. Direzione, 2012.
Collezione Castagnoli-Palier. |
Prologo
Anna Castagnoli - che voi tutti ben conoscete per via di
questo - un giorno dell'agosto scorso, a Barcellona, sulla via di Minorca, mi ha parlato di una sua bislacca teoria: chiunque è in grado di disegnare e di ottenere buoni risultati. E io, sicuro della mia inettitudine, l'ho sfidata, raccontandole la triste storia. Mai sfidare la Castagnoli.
Mi sono ritrovato nel suo studio con un mazzo di matite in mano e il compito di usarle tutte e associare a ciascuna un aggettivo. Cominciavo a temere di essere precipitato in un vortice di stupidità. Ma non era finita lì. Fatto questo primo esercizio ne ho dovuti fare altri. Il principio di insegnamento è quello magistralmente sintetizzato da
Sugata Mitra: prendi un bambino; dagli un compito; fai un passo indietro e lascia che impari da solo; meravigliati per il risultato; e fagli tanti complimenti quanti gliene farebbe sua nonna. E Anna è una nonna sublime.
Atto I - San Pelliccione ha fatto la grazia
In vacanza, Anna mi ha lasciato tranquillo. Anche lei ha disegnato poco. E ha lasciato che la guardassi disegnare. Poi lei e Julien sono tornati a Barcellona qualche giorno prima di noi e, al nostro arrivo abbiamo trovato ad accoglierci la
Pala Castañuela di
San Pelliccione e un ex voto.
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La celeberrima Pala Castañuela. Collezione Castagnoli-Palier |
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Anna Castagnoli. Ex voto Sancti Pelliccioni 1. Collezione Castagnoli-Palier. |
Per ringraziare Anna, e alimentare il culto del santo peloso, mi sono sentito in dovere di disegnare a mia volta due ex voto. Uno l'ho tenuto nascosto, perché ritraeva la Bruha Castañuela nuda, ancorché in forma di nuvola temporalesca, e mi sembrava irrispettoso esporre le sue grazie
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Paolo Canton. Ex voto Sancti Peliccioni 2. Archivio dell'autore. |
e l'altro è diventato la mia prima opera pubblicata (sulla pagina facebook degli
Amici di San Peliccione)
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Paolo Canton. Ex voto Sancti Pelliccioni 3. Collezione Castagnoli-Palier. |
Atto II - Della stupida baldanza
In questa storia c'è un'altra "nonna sublime". È
Marina Marcolin, disegnatrice e acquerellista eccelsa, che aveva partecipato al corso di Cecchina e mi aveva chiesto di assistere all'avviamento di stampa di un libro. Alla prima occasione, cioè ai primi di settembre, l'ho inviata a Verona, alle Grafiche AZ (e lei ne ha scritto
qui). Poi, prendendo il caffè dalla Nella, le ho detto della mia esperienza di disegnatore in erba e lei mi ha regalato una matita e mi ha fatto disegnare un portacenere.
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Paolo Canton. Il portacenere della Nella. Archivio dell'autore |
E via con i complimenti della nonna. A quel punto, imbaldanzito, ho cominciato a fare disegni e a farli vedere ad Anna e Marina. Marina, con santa pazienza, mi ha fatto disegnare una finestra, poi un cavalletto nel suo studio, poi qualcos'altro. E a fine ottobre, quando abbiamo fatto la riunione dei corsisti di Cecchina per valutare i compiti delle vacanze (che nessuno aveva fatto, salvo Marina), mi sono esibito in qualche disegno dal vero, sia a matita sia a penna bic.
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Paolo Canton. Passo del Giogo (natura morta).
Archivio dell'autore. |
Atto III - La beffa
Disegna oggi, scarabocchia domani, Nonna Anna ha deciso che avrei dovuto gettare il cuore oltre l'ostacolo. E visto che a dicembre, a Roma, dal suo incontro con Stefania Camilli,
Vànvere edizioni e
Libretto postale di Franco Matticchio era scaturito il gioco postale "Animali in viaggio", ha pensato bene di mettermi nell'elenco degli invitati. Io non ho opposto resistenza (avete provato a opporre resistenza ad Anna? A me viene in mente
questa canzone, dove un tizio dall'aria tenerella dichiara
I am a steamroller, baby. I'm bound to roll all over you), contando sul buon senso degli altri invitati, molti dei quali sono anche amici: loro leggono, sbigottiscono, pensano allo scherzo e io rimango ultimo, senza più il tempo per fare l'inevitabile brutta figura. Immaginate la sorpresa quando ho ricevuto, a gioco appena iniziato, la cartolina di Antonio Marinoni. [
Caro Antonio, questa la pagherai, prima o poi.] Avete presente come disegna Antonio?
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I pinguini di Antonio Marinoni |
Per fortuna, siccome c'è un Dio anche per i pazzi e per gli ubriachi, nella cartolina di Antonio c'è una provvidenziale porta che si affaccia su una stanza buia e, dopo qualche prova,
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Paolo Canton. Down the penguin hole. Disegni preparatori 1.
Archivio dell'autore. |
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Paolo Canton. Down the penguin hole. Disegni preparatori 2.
Archivio dell'autore. |
ho deciso che i miei pinguini sarebbero entrati proprio lì. E che le due figure umane (che non avrei proprio saputo disegnare) sarebbero scomparse in una botola del pavimento.
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Paolo Canton. Down the penguin hole. First version. Recto.
Collezione Castagnoli-Palier on loan collezione Tanco. |
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Paolo Canton. Down the penguin hole. First version. Verso.
Collezione Castagnoli-Palier on loan collezione Tanco. |
Poi ho fatto la scansione, ho spedito la cartolina a
Miguel Tanco e la scansione a Marina, che mi ha suggerito di fare un tratteggio a penna bic per dare più densità al buio. E così mi è toccato rifarla da capo. Ed è venuta fuori questa (che ho dimenticato di scansire, ma ho spedito direttamente a Stefania).
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Paolo Canton. Down the penguin hole. Definitive version. Recto.
On loan "Animali in viaggio" exhibition. |
Ho pure rifatto il francobollo, inventandomi la serie Poste Italiane "Cattivi illustratori". Il francobollo da 0,70 euro invoca il taglio della mano dei suddetti.
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Paolo Canton. Down the penguin hole. Definitive version. Verso (detail).
On loan "Animali in viaggio" exhibition. |
Epilogo vagamente filosofico
Poi, il 27 marzo c'è stata l'inaugurazione della mostra, allo
Spazio Zoo di Bologna. Sono sicuro che della mostra parlerà diffusamente Anna nel suo blog e non voglio levarle il piacere di farlo. Quindi restate in ascolto.
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All'inaugurazione c'era davvero un sacco di gente. Courtesy Nadia Andreini. |
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Qui sono con Beatrice Alemagna (che ringrazio per non aver
commentato la mia performance). Courtesy Nadia Andreini. |
Ecco, questo è più o meno tutto. Mi sono domandato quale fosse il senso di questo post e di tutta l'attività che lo ha preceduto. Il post prendetelo come un atto di generosità di un editore nei confronti degli illustratori: per una volta avete la possibilità di dire peste e corna, di ridere sguaiatamente, di guardare con aria di sufficienza o di compatimento il lavoro appassionato di qualcuno che, di solito, guarda il vostro lavoro, fatto con altrettanta passione, sebbene con migliori risultati, e si arroga il diritto di giudicarne la pubblicabilità. Quanto al senso del mio disegnare, non so. Non so se ha un senso, ma è un gioco bellissimo. E deve essere proprio una soddisfazione immensa per quelli di voi che riescono a farne il proprio mestiere.