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sabato 14 maggio 2011

Una talpa fra le stelle



[di Anna Masini]

Kretk in cecoslovacco significa talpa. Ed è semplicemente così che, nel 1956,  Zdenek Miler chiamò per la prima volta il suo personaggio, protagonista di una nuova serie di disegni animati dedicata ai bambini.

Miler era stato illustratore di libri per l’infanzia ed iniziò a dedicarsi all’animazione con un chiaro intento politico, che presto abbandonò per lavorare esclusivamente a prodotti animati destinati ai bambini. Un esempio dei suoi primi lavori ideologicamente impegnati è O milionáři, který ukradl slunce (Il milionario che rubò il sole), del 1948, realizzato in semplice bianco e nero - cosa molto originale in un periodo di sperimentazione assoluta - e con un’impressione di movimento ottenuta dall’accostamento di disegni statici.

La Cecoslovacchia degli anni Cinquanta stava trovando nel cinema di animazione la sua espressione più originale e il riconoscimento del pubblico e della critica internazionale.
Le tecniche di animazione all’epoca erano soprattutto sperimentali e attingevano storie e personaggi dal folklore locale e oltre ai disegni, venivano studiati e utilizzati anche oggetti e pupazzi. Non solo la Cecoslovacchia, ma tutto l’Est Europa dei paesi socialisti stava attraversando un importante periodo di mutamenti politici e sociali, e il cinema di animazione rappresentava per molto artisti una maniera innovativa e indipendente di espressione e di denuncia (presto un post dedicato). Ma torniamo a Kretk (che si pronuncia kur-tek).

La piccola talpa è un personaggio tenero e buffo, ancora vicino ad un modello disneyano a cui Miler dichiara di essersi liberamente ispirato nel cercare una soluzione al lavoro che stava realizzando. Il lavoro era quello di trasporre in animazione una storia per bambini, ma Miler trovava la sceneggiatura debole e priva di un personaggio capace di parlare direttamente ai suoi piccoli spettatori. L’idea di Kretk gli venne il giorno in cui, durante una passeggiata in campagna, mise il piede in un buco nel terreno ed inciampò. Era la tana di una talpa.



Il primo film, Jak krtek ke kalhotkám prisel (La piccola talpa con i calzoni blu), gli vale subito un leone d’argento a Venezia, nel 1957. I primi episodi sono parlati, ma presto Miler decide di sostituire le parole con le onomatopee e i versi, affinché il cartone animato potesse parlare anche ai bambini stranieri. Decide così che la piccola talpa e i suoi amici avrebbero comunicato a gesti e piccoli versi, e affida il doppiaggio alle sue bambine.

L’idea è un successone: la serie inizialmente viene molto trasmessa in Cecoslovacchia, nell’Europa dell’Est e in Germania.Oggi i suoi 62 episodi sono conosciuti in più di 80 paesi. In Italia i libri con le avventure della piccola talpa sono stati recentemente pubblicati da Il Gioco di Leggere, nella collana “I classici moderni per bambini”, ma non so se i cartoni animati siano mai stati trasmessi nel nostro Paese.

Qualcuno li ha mai visti?  Oggi Zdenek Miler, ormai novantenne, ha smesso di creare nuove puntate nel 2002, ma proprio qualche giorno fa, a fine aprile, un piccolo Krtek è volato nello spazio con l’astronauta ceco Andrew Feustel, che ha deciso di portare con un sé un pupazzo della mitica talpa come parte del suo ristrettissimo bagaglio (20 oggetti personali per non più di 1.5 libbre di peso, cioè circa 700 grammi).
Buon viaggio, Krtek!