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Disegni di Saul Steinberg |
La decisione di diventare editori di libri illustrati, ormai alcuni anni fa, ci ha imposto un gran lavoro di documentazione, ricerca, analisi. Infatti, per capire cos'è un libro illustrato e come è fatto, non c'è altra strada che guardare, leggere, studiare, riflettere su una gran quantità di materiale, di tutte le provenienze, di tutti i generi, di ogni tempo.

È stato un lavoro appassionante, fin dall'inizio. Nel 2005, parlando di questo con Silvana Sola e Grazia Gotti, è nata l'idea di fare di questa documentazione e di queste riflessioni, un corso sulla parola e l'immagine nei libri illustrati ospitato dall'
Accademia Drosselmeier. Il corso si è tenuto per quattro anni. È stata un'esperienza importante, anche per le persone che ho incontrato e con cui si sono stretti rapporti che ricordo sempre con grande gioia.
È stata, insomma, un'esperienza quanto mai utile.

Quando ti si pone il problema di passare ad altri quel che hai imparato, scopri che non è affatto semplice né scontato andare oltre il livello intuitivo e personale di utilizzo delle conoscenze. Il corso mi ha costretto ad approfondire e migliorare lo sguardo e la comprensione di questa materia, di rendermi conto dei miei limiti e delle enorme quantità di cose che sono implicate in questo ambito di studi.

La ricerca a oggi non è finita, anche se purtroppo, a causa del tempo limitato e della quantità di lavoro della casa editrice, non mi è stato più possibile tenere il corso. Mi piacerebbe dare una forma scritta a queste lezioni, che non sono mai andate oltre una magmatica serie di appunti. A tutt'oggi non ci sono ancora riuscita.

Ma debbo ad altri bolognesi (i bolognesi coi Topi si sono sempre dimostrati generosi, fin dal primo giorno, anzi addirittura fin da quando ancora non sapevamo che saremmo diventati editori...), l'idea di forzarmi a mettere nero su bianco alcune delle riflessioni nate durante questo percorso di ricerca. Precisamente sono stati Giordana Piccinini ed Emilio Varrà dell'
Associazione Hamelin, nel 2008, a chiedermi di contribuire a un numero tematico della rivista “Hamelin. Storie figure pedagogia”, il 20, intitolato, appunto,
Immagine e parola.

Tutto questo mi è tornato in mente, perché un giovane studioso dell'Università Bicocca di Milano, Martino Negri, l'altro giorno ci è venuto a trovare, portandoci una bellissima edizione di
Viperetta di cui è curatore (e di cui, a breve, scriveremo...). Nel primo dei saggi che accompagnano l'edizione, ho trovato citato l'articolo di cui sopra:
La voce del libro. Sull'”ovvia” questione della forma e del contenuto. Una sorpresa. Così, me lo sono riletto e mi è venuta l'idea di metterlo su questo blog, a disposizione di chi fosse interessato ai temi della specificità dei libri illustrati, dell'immagine, della parola, della relazione che queste intrattengono e dell'educazione allo sguardo, oggi più che mai necessaria e vitale, per grandi e piccoli.
Potete scaricare l'articolo
qui.