giovedì 10 febbraio 2011

Il teatro ha Cuore

[di Federica Iacobelli]
Prima edizione del romanzo, 1886
 È nato un Progetto Cuore: il libro Cuore di Edmondo De Amicis riscoperto a teatro, al teatro Testoni di Casalecchio, per essere precisi, appena fuori Bologna, sulle sponde del fiume Reno.

Si tratta di uno spettacolo per ragazzi, certo, di un classico inattuale della nostra letteratura portato sulla scena, ma anche e soprattutto di un’agorà, di uno spazio di pensiero e di riflessione collettiva intorno a quel Cuore che per decenni ha formato gli italiani della nazione da poco unita e per altrettanti decenni, dagli anni Sessanta in poi, è stato invece rimosso, ripudiato, dimenticato, giudicato e letto attraverso lo specchio dell’ideologia, anziché in quello della storia o della letteratura.
Progettare Cuore a teatro per e con i ragazzi vuol dire mostrare ai maestri e agli allievi di oggi non solo quanto siano cambiati da allora e il contesto scolastico e la condizione dell’infanzia in generale, ma anche quanta strada abbia fatto il progetto dei fondatori della nazione Italia e quanta ancora nella realtà ne debba fare.

Il Teatro Testoni di Casalecchio
Già nel 2004, mi ricordo, Grazia Gotti ritornava a Cuore in un editoriale del ‘mercurio dei piccoli’ e in una mostra parallela alla rivista, per discutere di scuola, di maestri, professori, ma anche della forza che risiede nell’inattuale. Ora, nel 2011, complici le celebrazioni per il centocinquantesimo dell’Unità d’Italia, è il teatro comunale di Casalecchio a ritornare a Cuore con l’articolato progetto che ERT Emilia Romagna Teatro promuove intorno allo spettacolo tratto dal libro di De Amicis e prodotto insieme con il Teatro Due Mondi di Faenza.

Un'immagine del Progetto Balcani, regia Alberto Grilli
Questo Cuore a teatro, che sarà ospitato al Testoni il 22 e il 23 marzo prossimi per il pubblico delle scuole primarie e medie e quindi in altri teatri anche al di là dei confini emiliani, non rivisita il libro ma lo rilegge, per riscoprirlo nella rappresentazione. I tre attori, diretti dal regista Alberto Grilli, interpretano tre attori dell’Ottocento che si fanno narratori di un testo e di un contesto da loro vissuti come contemporanei. È un teatro che apre finestre, questo Cuore, ora nella dimensione di un diario della storia del Paese quasi un secolo e mezzo fa, ora nella dimensione dell’azione con i racconti mensili di De Amicis messi in scena dai tre attori, ora infine in quella del commento a un libro che appena uscito fu già bestseller. In tal modo, ben lontano dal tradirne la natura letteraria, questo ritorno del teatro al libro Cuore diviene anche un ritorno, cuore e corpo, a una sorta di esperimento educational ante litteram, a una traccia pedagogica e morale per “piccoli italiani” su cui costruire cittadinanza, identità e partecipazione.

Cuore, regia di Luigi Comencini, 1984.
Intanto, nell’attesa che lo spettacolo debutti, alunni delle scuole primarie e medie della provincia bolognese leggeranno brani scelti dal libro insieme con i bibliotecari della Cesare Pavese di Casalecchio. Al margine di queste letture, ai bambini saranno proposte domande e parole chiave intorno alle quali scrivere, disegnare, creare video a partire dall’esperienza della lettura. Anche dentro le scuole, poi, sempre coordinati dal teatro, attori e operatori daranno vita a un lavoro di drammatizzazione da episodi o da brani del libro di De Amicis.
 Quindi, dopo la visione dello spettacolo di Alberto Grilli, i bambini e i ragazzi saranno intervistati e i loro pensieri, le loro nuove domande, le loro riflessioni animeranno il blog del teatro. Il Progetto Cuore camminerà nello stesso tempo in parallelo per i grandi, insegnanti e non soltanto, ai quali gli attori della Scuola di Alta Formazione ERT leggeranno brani di De Amicis ma anche di Cattaneo, Mantegazza, Abba. Infine, ci sarà spazio per un incontro pubblico dal titolo Cuore e web 2.0. La formazione del cittadino attraverso la scuola e la cultura in 150 anni di Unità d’Italia, animato da pedagogisti, insegnanti, docenti universitari, critici letterari e teatrali.

Figurine Decri, Anni Dieci.
Cira Santoro, responsabile del Teatro Testoni per l'Emilia Romagna Teatro, racconta come il libro Cuore, scelto dopo un attento studio di fonti relative al Risorgimento italiano, si sia dimostrato il più adatto a porre con forza una serie di questioni drammaticamente aperte: la funzione della scuola pubblica e della cultura, la formazione dei nuovi cittadini ai valori di solidarietà, al rigore morale, al ruolo sociale del lavoro e alla partecipazione democratica, l’identità di un paese che oggi, come centocinquant’anni fa, è chiamato ad accogliere nuovi italiani piccoli e grandi e a perfezionare ogni giorno la sua idea di identità nazionale.

Non è un caso allora che il progetto Cuore si inserisca nel contesto di teatro come palestra di cittadinanza attiva, per i piccoli come per i grandi: un’idea antichissima eppure nuova  su cui il Testoni di Casalecchio lavora da anni trasformando il sito del teatro, quello reale come quello virtuale, in un luogo di confronto e incontro tra spettatori e artisti, una palestra in cui continuare a esercitare il pensiero critico e la partecipazione.
Illustrazione di Enrico Nardi, edizione 1886

Sarebbe bello se, allora, in questo centocinquantesimo dell’Unità d’Italia, ogni scuola ritornasse al libro Cuore, e in ogni scuola ogni bambino, ogni ragazzo, ogni insegnante del 2011, e intorno al libro ognuno creasse il suo teatro, la sua comunità di cittadini finalmente attivi, nel pensiero, nell’azione e nella rappresentazione.

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