venerdì 17 giugno 2011

Tapirulan come tapiro

Premio della Critica 2011. João Vaz de Carvalho
Nel 2009, un giorno, sono stata contattata da Fabio Toninelli dell'Associazione Culturale Tapirulan, di Cremona. Motivo: ero disponibile a far parte della giura del concorso di illustrazione per il calendario 2010? Accettai: il presidente della giuria era Sergio Toppi, figuriamoci se io potevo dire di no. È stata la prima volta che sono stata nella giuria di un concorso, e sono stata contenta di esserlo, perché l'esperienza indubbiamente è interessante. Pensavo di essere rigorosa, nei miei criteri di valutazione, ma dopo aver ascoltato Toppi parlare di disegno e illustrazione ho avuto l'impressione di essere una dilettante. Una vera lezione, illuminante. Una delle caratteristiche del concorso di illustrazione organizzato da Tapirulan, è che i presidenti della giuria sono davvero personalità di spicco in questo ambito professionale: oltre a Toppi, Tony Wolf, Milo Manara, Silver, Guido Scarabottolo e, quest'anno, Roberto Innocenti.
Altra caratteristica del concorso, il gran numero di illustratori selezionati: 40, i quali successivamente vengono esposti in una mostra.
Quando feci parte della giuria, criticai un po' questa scelta. Mi pareva che fossero davvero troppi, rispetto alla qualità dei materiali pervenuti. Fabio però mi diede spiegazioni interessanti in proposito. Spiegazioni che trovate, insieme ad altre riflessioni, in questa intervista a cui Fabio gentilmente ha accettato di rispondere.

Il concorso di illustrazione per il calendario che da sette anni organizzate, nasce all'interno dell'attività culturale della vostra associazione, Tapirulan, che spazia dalla fotografia, alla poesia, all'arte, il utto accompagnato da un vivace lavoro editoriale. Mi spieghi in breve quando questa è nata, che tipo di persone ne fanno parte?

Premio Popolare 2011. Elena Di Palma.
Tapirulan nasce soprattutto per amicizia. Durante gli ultimi anni del liceo, dal 1994, io e miei compagni  avevamo iniziato a pubblicare un giornalino umoristico (“Tapirulan”, per l'appunto) perché avevamo tutti delle velleità artistiche e poi ci piaceva divertirci andando in giro per le classi con la scusa di vendere il nostro giornale. Un'occasione unica per perdere tempo, insomma, sognando di diventare scrittori. Finito il liceo, le strade di tutti si stavano pian piano separando. Università diverse in diverse città, poi il lavoro, ecc. Le solite cose. Questioni fisiologiche, si suol dire. Non riuscendo ad accettare che quel gruppo di amici si perdesse, qualche anno dopo, nel 2003, pensai di fondare un'associazione richiamando tutto il vecchio gruppo. E mantenendo il nome, che deriva dal tapiro, un animale che ci piaceva molto e forse ci assomiglia. Poi l'associazione si è evoluta, alcuni si sono persi comunque e altri si sono uniti. Il collante però rimane sempre l'amicizia e la passione per qualche forma artistica: alcuni per la poesia, altri per l'illustrazione, altri ancora per la fotografia e così via.

Che obiettivi persegue Tapirulan e che tipo di valore e di influenza ha nella vita della città?

Secondo premio. 2011. Sara Donati.
Da un lato ci sono obiettivi generali di promozione dei talenti emergenti, a livello nazionale e anche – almeno questa è l’ambizione - internazionale. Dall'altro ci sono obiettivi di ambito locale. La nostra sede è a Cremona, una città molto bella che può vantare un passato di ricchissimo interesse culturale. Ma al giorno d'oggi viene generalmente considerata una città poco vivace, una città di provincia, una sorta di satellite di Milano. Nel nostro piccolo cerchiamo di sfatare questa considerazione e di dare il nostro contributo per vivacizzarla. Per esempio adesso stiamo facendo una guida illustrata della città che uscirà il 30 giugno. Ci sarà anche la mostra delle illustrazioni pubblicate e una biciclettata per scoprire la città da un punto di vista diverso… Da circa un anno e mezzo abbiamo anche aperto una sede aperta al pubblico dove mettiamo in consultazione i libri di illustrazione, di poesia e di racconti. C'è inoltre un piccolo spazio per le mostre e regolarmente organizziamo presentazioni di libri. Per adesso non abbiamo certo rivoluzionato gli assetti della città, ma a Cremona una realtà come la nostra è sicuramente atipica.

Nel tempo, il vostro concorso di illustrazione è cresciuto, si è articolato, è maturato. Oggi sicuramente fra gli illustratori, in Italia è uno fra i più conosciuti. Che tipo di sforzo vi è costato, in termini di tempo ed energie questo salto di qualità? E che cosa, a tuo avviso, è determinante nel costruire un'immagine affidabile e seria, in un evento di questo genere, per chi vi partecipa, illustratori ma anche visitatori della mostra?

Terzo premio 2011. Francesco Zito
Il tempo e le energie da dedicare all'associazione sono tantissimi. Anche perché il concorso di illustrazione, sebbene sia la nostra iniziativa più importante, non è l'unica. Siamo tutti volontari per ora, abbiamo tutti un altro lavoro che ci occupa gran parte della giornata. Soprattutto con l'avvicinarsi della mostra, le giornate diventano lunghissime perché ci sono decine di cose a cui pensare, il calendario e i cataloghi da preparare, l'allestimento della mostra... Inizia l'ansia e la paura di deludere le persone che verranno all'inaugurazione. Onestamente non so dire cosa sia determinante per costruirsi un'immagine credibile, e tra l'altro non so nemmeno se ce la siamo già costruita questa immagine credibile. Se ti facessi vedere qualche foto di backstage potremmo azzerare immediatamente la nostra reputazione... E poi c'è sempre qualcuno che ci accusa di far vincere gli amici e i parenti, segno che per alcuni non siamo credibili e abbiamo una parentela assai ampia e articolata. Però, penso che in qualche modo traspaia che facciamo le cose con passione. O no?

Organizzare un concorso di questo genere significa avere un'idea abbastanza precisa di cosa sia l'illustrazione. Cosa vi interessa offrire al pubblico, in una mostra come questa: la varietà, le tendenze, le potenzialità, la scoperta di talenti?

Premio della Critica 2010. Daniela Volpari.
Il mondo dell'illustrazione è amplissimo, ci sono innumerevoli approcci diversi, stili, tecniche, finalità. Eppure spesso l'illustrazione viene relegata al solo ambito dell'infanzia. Quindi uno degli aspetti che ci interessa di più è sicuramente quello della varietà. Anche per questa ragione ogni anno cambiamo il presidente di giuria, perché ci aspettiamo che ogni anno vi sia una visione diversa. Attraverso la varietà si scoprono anche le potenzialità dell’illustrazione. Le tendenze non credo ci influenzino. La scoperta di talenti non è uno dei nostri fini, ma se uno degli illustratori del calendario dovesse mai avere un successo planetario, credo che cercherei in tutti i modi di attribuire il merito al nostro concorso e me ne vanterei moltissimo…

Cosa vi piacerebbe che le persone cogliessero del lavoro che fate? A chi vi rivolgete, in particolare, e che tipo di esperienza vi proponete di promuovere nei vostri interlocutori?

Ci rivolgiamo a tutti quelli che amano l'arte, la letteratura, la musica, il cinema, ma che non vogliono prendersi troppo sul serio. Le persone a cui piace confrontarsi, stare in compagnia, parlare di sé, ma anche ascoltare cos'hanno da dire gli altri. Del nostro lavoro vorrei che venisse percepita, come dicevo prima, la passione con cui viene fatto e spero anche la professionalità.

Cosa pensi che possa offrire il vostro concorso, invece, a un illustratore?

Premio Popolare 2010. Sara Gavioli.
Un'opportunità per mettersi in mostra, ma anche per divertirsi. Tutte le opere partecipanti vengono messe online, sono visibili a tutti e possono essere commentate. Anche se molti fraintendono il significato di questo sistema e lo utilizzano in gran parte per ricevere i complimenti degli amici e dei parenti, noi continuiamo a pensare che può essere una grande opportunità di confronto. Ci piacerebbe che gli illustratori esprimessero le loro opinioni sui lavori degli altri, che fossero i primi “critici” di se stessi e degli altri. Insomma che andassero oltre alla mera competizione. Poi pensiamo di garantire una giuria competente. Quest’anno, per esempio, ci saranno Roberto Innocenti come presidente di giuria, Walter Fochesato (rivista “Andersen”), Elena Prette (Associazione Illustratori), Monica Monachesi (direttrice artistica della mostra di Sarmede), Lola Barcelo (edizioni Kalandraka), Valentina Mauri (Centro Fumetto “Andrea Pazienza”) e Daniela Volpari (vincitrice dell’edizione 2010). Per quanto riguarda chi viene selezionato, inoltre, c'è il calendario e il catalogo, la mostra di due mesi, il primo premio di 1000 euro. E poi c'è l'occasione di venire a Cremona e incontrare persone che hanno i tuoi stessi interessi, con cui passare il tempo. Noi definiamo l'inaugurazione della mostra una “festa”, perché cerchiamo di sbarazzarci degli aspetti cerimoniosi e di creare un clima di amicizia con gli illustratori che vengono.

Osservando i calendari fino a oggi pubblicati, l'impressione è che per voi l'illustrazione abbia molte anime. E che quel che vi sta a cuore è metterne in luce la molteplicità. Insomma, la sensazione è che abbiate un'idea molto democratica del lavoro creativo. A questo si può collegare la scelta di allargare a 40 gli illustratori esposti nella vostra mostra?

Secondo premio 2010. Marika Marini.
Sì, esatto. Il nostro è un approccio diverso da quello di una casa editrice che, di norma, persegue giustamente un progetto culturale, attraverso una precisa direzione artistica, che ne garantisce la riconoscibilità ed eventualmente la qualità. Nel caso del nostro concorso cerchiamo, invece, di essere aperti a tutti i generi: il giudizio del presidente di giuria ha sempre un peso preponderante, ma anche i gusti degli altri giurati, ovviamente, trovano spazio. Questo contribuisce certamente a rendere il risultato eterogeneo. Poi lo scorso anno ci sono stati 540 iscritti (200 in più rispetto all'edizione precedente), allora abbiamo pensato di allargare il numero dei selezionati e di pubblicare anche un catalogo, oltre al consueto calendario. Per noi è stato un passo importante.

In che modo vi piacerebbe sviluppare, in futuro, il vostro lavoro sull'illustrazione? Avete progetti, idee, in questo senso?

Terzo premio 2010. Felicita Sala.
Progetti ne abbiamo, certo! Poi vorrei dire che il concorso non è l'unica iniziativa che facciamo rivolta agli illustratori. Un'altra a cui tengo molto è quella dei racconti illustrati. Ovvero: facciamo un concorso di racconti e ogni autore selezionato ha la possibilità di scegliere nella nostra gallery online l'illustratore da cui vorrebbe che il proprio racconto fosse interpretato. Noi li mettiamo in contatto e – se l'illustratore accetta – nasce la collaborazione. I racconti illustrati vengono poi pubblicati in un libro. Ci sono anche i progetti più ambiziosi, quello di ampliare le iniziative legate al concorso, dunque non solo la mostra ma anche incontri e laboratori. E poi ci sono altri progetti ancora più ambiziosi, ma è meglio che non voli troppo con la fantasia…

 Alcuni giorni fa, Le figure dei libri ha dedicato un post da non perdere al catalogo edito nel 2010 da Tapirulan in occasione della mostra di Guido Scarabottolo.

4 commenti:

Francesco Zito ha detto...

Tapirulan è un'associazione serissima, è un vero piacere poter partecipare ai loro concorsi!

Ps: Potreste aggiungere una O al mio cognome? Sono Francesco Zito, non Zit ;)

Topipittori ha detto...

Scusa la svista, Francesco!
E grazie della segnalazione.

Sara Donati ha detto...

anche per me è stato un piacere partecipare a questo concorso, ...tutto è curato con grande attenzione!

Francesca ha detto...

Grande French! siete bravissimi, davvero! Sono proprio contenta di leggerti su questo blog! :)

ps il catalogo di Scarabottolo dell'anno scorso è proprio una chicca, consiglio a tutti di procurarselo.. e di partecipare al concorso!!