martedì 7 giugno 2011

Un'onda di ritmo nella mente

[di Eleonora Bellini]

Foto di Gloria Marchini
Il ritmo
è una canzone del corpo
Una camminata diversa
la voce
del mio respiro.

Così definisce il ritmo, Veronica, nella sua poesia, uno dei testi pubblicati in Furto, rivista in grande formato, bianconera di ritmi, grafica, immagini, che resterà a testimoniare l’esperienza interdisciplinare Ritmi - leggere e scrivere, condotta in modo esemplare da tre scuole, con la collaborazione di due editori, e messa in scena sabato, 14 maggio, alla Fondazione Marazza di Borgomanero. Si è trattato del momento pubblico e conclusivo di un progetto di collaborazione tra il Liceo Artistico “F. Casorati” di Novara e Romagnano Sesia, il Liceo Musicale-Coreutico di Novara e il Liceo delle Scienze Umane e Linguistico di Gozzano; progetto che ha avuto come obiettivo l’approfondimento ad ampio raggio di un tema che ben si presta a una visione interdisciplinare.

Il via è stato dato al mattino con la staffetta di lettura ad alta voce delle alunne del Liceo Artistico per i bambini del progetto Nati Per Leggere. Vorrei avere di Giovanna Zoboli e Simona Mulazzani insieme a  Mai contare sui topi di Silvana D’Angelo e Luigi Raffaelli, sono stati i libri scelti e, guardando la fotografia, potete intuire almeno un poco l’ottima accoglienza loro tributata dai bambini. Sempre per i più piccoli è stato proiettato un cartone animato realizzato dalle allieve del Liceo delle Scienze Umane. Titolo? L’agnello rimbalzello. Ritmo con salti, rimbalzi e saltelli, duetti di disegni e di chitarre: che altro domandare?

Il pomeriggio, momento adulto e ufficiale, si è aperto con la recitazione a memoria del primo canto della Divina Commedia: diciassette voci di studenti per un canto. Ripetizione del testo ogni dieci minuti, man mano che il pubblico entrava e prendeva posto. Scoperta del ritmo antico e “naturale” dell’endecasillabo. Omaggio al Poeta.
E poi note e voci canore: le Poesie per aria di Chiara Carminati nell’interpretazione vocale e strumentale degli allievi del Liceo Musicale Coreutico, mentre il pubblico seguiva i testi sullo schermo, i più coraggiosi tentando anche di unirsi al coro.
Quindi limeriks in schietto inglese e i libri Pulcinoelefante, candide e perfette creature degli allievi e delle allieve del Liceo Artistico di Romagnano Sesia, tacitamente e discretamente guidati dal professor Antonio Marinoni.

Infine, una breve perfomance teatrale che ha sapientemente coinvolto anche alunni disabili.
La relazione della bibliotecaria spettatrice termina qui. Ma il desiderio di approfondire e di capire meglio non si esaurisce così in fretta e per questo la bibliotecaria chiede alla professoressa Claudia Bianchi di chiarirle quale sia la premessa profonda di questo lavoro.
“Il progetto” risponde la professoressa “prende spunto dalla dichiarazione di Virginia Woolf, contenuta in una lettera indirizzata a Vita Sackville West, lettera nella quale la scrittrice testualmente scrive:

 
Lo stile è una questione molto semplice: è interamente ritmo. Quando c’è il ritmo, le parole non possono essere sbagliate. Ma d’altra parte sono seduta qui, a metà mattina, ricolma di idee e visioni, e non riesco a smuoverle, perché mi manca il ritmo giusto. Il ritmo è costituito da qualcosa di profondo, che va ben al di là delle parole. Una veduta, un’emozione, creano un’onda di ritmo nella mente, ben prima di creare parole che le si adattino: e nella scrittura (così credo al momento) bisogna riuscire a catturare questo ritmo, e farlo funzionare (il che mi pare non abbia nulla a che fare con le parole), e allora, mentre si spezza e fa acrobazie nella mente, il ritmo fa sì che le parole gli si adattino. 

Foto di Gloria Marchini
Foto di Gloria Marchini
“Il ritmo”  aggiunge la collega Roberta Travaglini sempre citando la Woolf  “va ben al di là delle parole e tuttavia è assolutamente indispensabile all’arte della scrittura, è un’onda scatenata da una emozione visiva. Virginia Woolf pone il problema dello stile nell’arte della scrittura sollevando una serie formidabile di questioni, che riguardano anche le arti visive e il meccanismo stesso del pensiero per immagini, individuando nell’onda di ritmo scatenata dall’emozione visiva un punto di partenza, uno start per l’espressione artistica. A questo ritmo della parola detta e scritta si aggiunge il ritmo nel movimento della mano che disegna o quello della mano che accompagna nel solfeggio il susseguirsi degli accenti che animano il suono”. Ed ecco spiegati il disegno e la creazione dei libri, la recitazione, il canto, la scena teatrale.
L’ambizione del progetto è quella di non fermarsi/affermarsi solo nelle aule scolastiche e nelle sale delle biblioteche, ma è più ampia.

Foto di Gloria Marchini
Foto di Gloria Marchini
Così la sintetizza il professor Aurelio Andrighetto: “ I nostri  obiettivi sono essenzialmente quattro. Il primo consiste nel mettere in rete alcuni istituti d’istruzione secondaria superiore per favorire uno scambio di esperienze tra i docenti, superando l’ostacolo della competizione tra istituzioni scolastiche diverse e favorendo la nascita di un gruppo di docenti disposti a interrogarsi in modo critico sulla produzione e la trasmissione della cultura in una società in mutazione.
Il secondo obiettivo è quello di collegare “la cultura liceale al mondo contemporaneo”, come indica il progetto di riforma, anche attraverso una rete di scambio tra istituzioni non scolastiche che operano nel territorio.


In terzo luogo, vogliamo consentire agli studenti un approccio critico a queste realtà offrendo loro la possibilità di potersi esprimere collaborando direttamente con artisti, critici, intellettuali, editori. Infine ci proponiamo di favorire l’introduzione nella didattica di nuove tecnologie di produzione e disseminazione delle conoscenze, nonché di produzione audiovisiva, decisive per la costruzione della cultura del contemporaneo”.
Alla bibliotecaria pare di avere capito. E a voi?

Nessun commento: