La prima illustrazione di
Joanna Concejo che ho visto è stata sulla home page del premio
Calabria incantata. Raffigurava alcuni personaggi fiabeschi che si riparavano sotto ombrelli-fiore. Mi conquistò. Siccome mancava il nome dell'autore, mi chiesi a chi appartenesse quella mano straordinaria. Certamente, mi dissi, a un autore affermato e noto. Per curiosità, mandai una mail agli organizzatori del Premio per saperne qualcosa di più. Sei mesi dopo, quando ormai mi ero scordata di aver inviato il messaggio, il gentilissimo professor Riccardo del Sordo, inarrestabile bibliotecario e organizzatore del concorso, scusandosi per il ritardo, rispose, spiegandomi chi fosse Joanna Concejo, dove vivesse e mi inviò i suoi recapiti (grazie ancora, professore!).
Eravamo sconcertati, incuriositi da questa illustratrice così brava, e volevamo metterci in contatto con lei. Quando finalmente la conoscemmo, fummo sorpresi di sapere che non aveva ancora pubblicato nulla. Le chiedemmo subito se avesse voglia di collaborare con noi. E lei, per nostra fortuna, accettò. Nacque così il primo libro insieme:
Il signor Nessuno. A questo seguì
L'angelo delle scarpe, e, questa primavera,
I cigni selvatici. Ricordo bene il giorno in cui ci arrivarono da Parigi gli originali del
Signor Nessuno, che fino a quel momento avevamo solo visto sullo schermo del computer.
Rimanemmo, letteralmente, senza parole.
Joanna è una illustratrice, e una persona, disponibile, umile, gentile, educatissima, e insieme seria, rigorosa, esigente, severa. Ogni libro per lei è una prova a cui disporsi con impegno totale. Nel corso della lavorazione di ogni libro ci sono puntualmente arrivati da Parigi quaderni pieni di appunti, disegni, prove, bozzetti, studi. Una quantità di materiale da valutare con minuziosa attenzione, a testimonianza di un lavoro enorme condotto sul testo e sulle sue possibili interpretazioni visive. E ogni libro, infatti, grazie a questo lavoro meticoloso, ha portato cambiamenti nel suo punto di vista, nello stile, nel linguaggio adottato. Un ricerca sempre tormentosa e difficile.
Spesso ci siamo chiesti come una persona dotata di un talento simile potesse nutrire tanti dubbi sulla strada da prendere. Ma aveva sempre ragione lei, con i suoi dubbi e le sue riflessioni, naturalmente. Ne sono prova i libri che ha fatto, che non si ripetono mai e puntano sempre, coraggiosamente, in direzioni inesplorate.
|
Una stella nel buio di Lucia Tumiati e Joanna Concejo. |
L'ultimo che le abbiamo proposto e a cui ha lavorato per parte del 2010 e del 2011,
Una stella nel buio, che uscirà nel 2012, con un testo splendido, e complesso, di
Lucia Tumiati, ci ha di nuovo sorpresi, perché Joanna ha scelto, per l'ennesima volta, nella coerenza della sua visione, una strada nuova e imprevedibile.
|
Una stella nel buio di Lucia Tumiati e Joanna Concejo. |
|
Una stella nel buio di Lucia Tumiati e Joanna Concejo. |
|
Una stella nel buio di Lucia Tumiati e Joanna Concejo. |
|
Una stella nel buio di Lucia Tumiati e Joanna Concejo. |
L'eclettismo di Joanna, la sua voglia di sperimentare, indagare, si rivelano anche nell'attività di ceramista che pratica accanto all'illustrazione. L'anno scorso a Parigi, di questi tempi, siamo andati a vedere la sua prima mostra di ceramiche, che ci sono piaciute moltissimo: purtroppo erano gli ultimi giorni e tutto era già stato precipitosamente acquistato dai molti visitatori.
Ho comprato, però, una collanina a cui sono molto affezionata e che per me ha qualche influenza magica, e infatti sento di poter portare solo in occasioni adeguate. Quest'anno, però, considerato il successo dell'anno scorso, la mostra si ripete: ha appena inaugurato, il 17 novembre, al
Petit Atelier de Paris. Quindi se siete da quelle parti, non perdetevela e, se potete, stanziate un budget, da investire in queste meraviglie.
Quando si va a visitare
il blog di Joanna, si scoprono, oltre alle ceramiche, anche molti altri manufatti. Piccole cose deliziose, come sghembi centrini (o anche vestitini per pere) all'uncinetto, tessuti disegnati, ricami dall'aria ingenua...
Ho l'impressione che in questi oggetti fiabeschi serpeggi il vivo senso dell'umorismo, il piacere di divertirsi, di pasticciare con la bellezza e la ricchezza del visibile nelle sue molte forme, che questa nordica signora pratica con grande discrezione, lasciandoli di tanto in tanto trasparire da qualche lampo nello sguardo, altrimenti sempre così attento, concentrato e serio.
3 commenti:
che bel ritratto.. fiabesco e terreno, onirico e concreto.. molto umano! L'ho letto davvero con enorme piacere.
Che bello il lavoro di Joanna! Andrò a vedere le sue ceramiche con gioia. E un caro saluto a voi toponi.
Grazie, Mad e Beatrice!
Posta un commento