venerdì 17 febbraio 2012

Questa non guardatela, che sono venuta male.


 Pilly è nata nel 2005: femmina, da una coppia di femmine, cioè me, testi, e Francesca Bazzurro disegni, (alla faccia dei neoperbenisti che si accorgono dei libri esclusivamente per deprecarne l'esistenza). Ha avuto una vita breve, ma intensissima, come quella del mensile che l'ha tenuta a battesimo e per cui è stata espressamente creata, cioè Baribal, generato da un'altra femmina, a nome Maria Elisa Traldi. Con Francesca avevamo all'attivo già tre libri e alcune collaborazioni, per cui lavorammo felicemente alla creazione di questo personaggio. Così felicemente che adesso non ricordo bene come Pilly sia venuta fuori (giusto per dare ragione a Tolstoj: “Le famiglie felici sono tutte uguali; ogni famiglia infelice è infelice a modo proprio”). Sono abbastanza sicura che Pilly sia una sorellina di Angelica, la bambinetta di Zoo segreto.

E quasi certamente, a giudicare da come in generale sono nate le cose fra noi, credo sia stata Francesca prima a darle un corpo e in seguito io a darle un'anima. O, quanto meno, alcuni pensieri formulati in parole.
Appena fu in grado di parlare, Pilly chiamò: “Plato!”.  Sentito il suo nome, Francesca lo disegnò e fu subito chiaro che si trattava di un gatto sapiente (con quel nome, era ovvio). Plato viene, per analogia, da Cato, abbreviazione di Catone, che è il mio gatto (avevo sognato di trovare un gatto e di battezzarlo Catone e una settimana dopo lo trovai davvero, così non potei esentarmi dal seguire le indicazioni del sogno). Aneddoti a parte, ci fu subito chiaro che ogni storia (che si sviluppava su una doppia pagina del formato tabloid del mensile), nasceva da un serrato confronto fra i due: il gatto e la bambina.



La seconda cosa che Pilly disse, fu, mostrando una fotografia: «Questa non guardatela, che sono venuta male.» Ogni storia cominciava così: con lei che diceva di essere venuta male in foto (molto, molto femminile). E poi mostrava un'altra foto. E un'altra, e un'altra ancora. Così il lettore, in modo immediato, scopriva pezzi del mondo e del carattere di Pilly: lei da piccola, lei a carnevale, al mare, in montagna, in campeggio... Dall'ultima “foto” della serie mostrata da Pilly, ogni volta partiva il racconto particolare di ogni puntata.



Quella che qui vedete è, appunto, la prima puntata di Pilly, apparsa sul primo numero di Baribal, nel novembre 2005. In questa puntata è la foto di Plato a dare il via alla storia, a introduzione dei due protagonisti e del rapporto amoroso che li lega. La puntata si chiude con Plato che vuole uscire di scena di soppiatto e con Pilly che lo branca e, prendendolo in braccio, lo costringe a salutare i lettori: «Plato, vieni qui, Adesso dobbiamo salutare. Dài, vieni qui. È finita la puntata. Mettiti in posa. Così, da bravo. Allora, ciao.» La cornice che li inquadra è la stessa della foto in apertura, quella venuta male. Dopo questa prima puntata, tutte quelle a seguire sono finite nello stesso modo, variazione più variazione meno.



Di Pilly abbiamo fatte sei puntate pubblicate, e mi sembra due o tre mai uscite: sei puntate semplicemente perché Baribal è durato sei numeri. La cosa bella è stata che con questa bambina un po' matta e con il suo gatto filosofo abbiamo vinto il Premio Comicon Micheluzzi 2006 per migliore sceneggiatura per serie umoristica, avendo la meglio su navigatissime star quali Topolino e Lupo Alberto. Non avendo mai fatto fumetti prima di Pilly, è stata una gran soddisfazione.



Pilly avrebbe avuto parecchie altre cose da dire, credo. E certamente avrebbe avuto bisogno di tempo per migliorare e crescere, come tutte le cose di questo mondo. Destino ha voluto che non ci sia stato, questo tempo, dato che poi il fumetto, cessato Baribal, non ha trovato un'altra casa. Peccato. Dopo Pilly, sia io sia Francesca abbiamo fatto molte altre cose. Pilly è stata un lampo, certo. Ma per noi, a tutt'oggi, è ancora piuttosto piacevole ricordarla.

Francesca Bazzurro, Giovanna Zoboli, Pilly ©.

3 commenti:

isabel archer ha detto...

perchè non la riprendete? la storia di Pilly intendo. magari adesso le cose sono cambiate e piacerà a molte più persone.

Topipittori ha detto...

Chissà, Isabel...Anche se in generale le cose hanno un tempo.

la sara ha detto...

ma quelle già uscite si possono trovare ancora da qualche parte ?