martedì 6 marzo 2012

Quando comprate un uccello...




 L'acquario civico di Milano è un bel posto: un edificio liberty in un bel parco. Ai bambini piace moltissimo perché è tutto decorato con mostri marini, ippopotami, coccodrilli, pescioni vari, tritoni, delfini, rane. Già da fuori si annunciano le meraviglie che si vedranno dentro, nelle vasche illuminate nella penombra: il fluttuare misterioso e seducente della vita acquatica. In questi giorni, poi, oltre ai pesci e al giardino, il luogo offre ai pupi, di Milano o di passaggio in città, altri degni svaghi.

Qualche giorno fa abbiamo, infatti, scoperto che un'amica scultrice, Giovanna Canegallo, oggi inaugura qui, alle ore 18 e 30, una mostra dedicata ai pesciuccello che sono degli animali che non esistono se non nella sua testa che ne ha partoriti interi branchi.
Ci sono piaciuti molto. Giovanna è una bravissima scultrice, ha lavorato a cose importanti e con persone importanti: qui potete trovare tutto su di lei.
Oltre a essere una scultrice è un persona con un deciso senso dell'umorismo. I pesciuccello sono stati in incubazione in questa parte della sua personalità, prima di venire alla luce, credo. Ne sono sicura, primo, perché basta guardarli:

Pesceuccello, Giovanna Canegallo.

Pesceuccello, Giovanna Canegallo.
Pesciuccello, Giovanna Canegallo.
Pesciuccello, Giovanna Canegallo.
Secondo, perché è sufficiente riflettere sul fatto che appena sono nati lei gli ha fatto un'intervista impossibile, e loro, benché muti, hanno subito voluto rispondere. Sicuramente per telepatia:

"Nasciamo nell'acqua. Ci piace aver la testa per aria. Vorremmo rendere più allegra la Terra. E, in fondo, sappiamo di essere solo dei legni (provvisoriamente) strappati al fuoco. Elementi in comune con gli umani? Mah, essere sordi... e pensare che tutti gli altri siano muti."

Schizzo per allestimento di pesciuccello, Giovanna Canegallo.

Terzo, perché a Giovanna piace Daniil Charms che è uno scrittore che fa molto, molto ridere. Questo suo amore letterario lo dichiara in alcune righe che lei stessa ha scritto sui pesciuccello:

“Quando comprate un uccello, controllate sempre se ha i denti. Perché se ha i denti, non è un uccello”. 
Questo fulminante consiglio raccattato in fondo a un breve racconto di Daniil Charms, è stato il primo, irresistibile suggerimento per arrivare alla creazione dei pesciuccello. Ondate di altri stimoli, più sensoriali, mi sono poi arrivate, giorno per giorno, dalla lettura in chiave materico-strutturale dei mille legni, residui, frammenti consumati dal mare e scarti di lavorazione perennemente fluttuanti nel mio laboratorio. 
Così hanno catarticamente preso corpo Dante, Pesceuccello col ciuffo, Pesceuccello macchiato, Pesceuccello sottile, Pesceuccello Brutto.... Sciami di bizzarre creature dal profilo ruvido, decisamente legnoso; ma sempre attraversato

Disegni di pesciuccello, Giovanna Canegallo.
da lampi di tenerezza, guizzi di ironia, che hanno reso ogni volta, ogni esemplare, unico, irrinunciabile, assolutamente irripetibile.
Ora l’emozione continua. 
Nel guardarli viaggiare, ondeggianti in stormi (in branchi, forse); disperdersi e riaggregarsi, per sintonia, similitudine o chissà quali misteriose affinità. 
Sperimentare nuovi spazi e intercettare correnti, seguendo ignoti magnetismi. Attraversati da un brivido: di vanità. Fremono, per mettersi in mostra.

Anche noi fremiamo all'idea di vederli.

Pesciuccello, Giovanna Canegallo.

4 commenti:

Laura ha detto...

Bellissimi! Ho un insopprimibile desiderio di pesceuccello con il mento, se lo invito a casa mia un voletto fino a qui dite che se lo fa? Cosa gli posso offrire col tè?

Topipittori ha detto...

Ossobuco, direi a occhio.

lule ha detto...

Belli! E poi la Canegallo che crea Pesciuccello per me è irresistibile!

alessandro riccioni ha detto...

Che creature straordinarie. Non conoscevo il lavoro di Giovanna. E' una delle poche volte che vorrei essere un osso di seppia (e Montale non c'entra per niente!). Poi, oltre che a Charms, mi sono venuti in mente alcuni personaggi di un altro scrittore che a me fa spanciare dalla risate, Urmuz, il dada rumeno. Grazie del post, ale riccio