[di Alessandra Berardi]
Sarà perché i poeti hanno una consolidata tradizione di sfratti abitativi, che si ostinano a scrivere stanze? È quello che sta succedendo anche a me: entrambe le cose, sì. Fortunatamente, l'ultimo mio progetto di stanze poetiche mi ha appena procurato una grandissima gioia: C'era una voce, il libro che condivido con Alessandro Gottardo (Shout) è finalista al Premio Napoli per la lingua e la cultura italiana, insieme a Bruno. Il bambino che imparò a volare di Nadia Terranova, illustrato da Ofra Amit (Orecchio Acerbo).
Da quest'anno, il Premio inaugura infatti una sezione Bambini e Ragazzi. E non è l'unica novità del Premio e della sua Fondazione: giurati popolari che si sono autonominati attraverso l'iscrizione nelle biblioteche del territorio napoletano, apertura di un Forum dei Bisogni (Mangiare, Bere, Abitare) per saldare la ricerca culturale all'indagine sui gravi problemi dell'Italia di oggi... E ci saranno iniziative nelle scuole e nelle carceri. Sul bel sito del premio, raccomando, in particolare, l'acuto intervento di Nietta Caridei Bambini e ragazzi lettori di poesia.
E i libri delle due selezionate per la Poesia: Jolanda Insana e Giovanna Bemporad, due voci autorevoli e appassionanti. Quanto a me e a Nadia – entrambe isolane-trapiantate-altrove (lei sicula, io sardonica), ci siamo scritte per scambiarci gli auguri, e abbiamo deciso di vederci presto per fare chiacchiere. Vogliamo farci compagnia da qui a dicembre, in attesa di sapere chi vincerà il primo e chi il secondo premio.
Lei mi scrive che Bologna le piace molto, e allora ce ne andremo sotto i portici: stanze abbastanza chiuse per le confidenze, e abbastanza aperte per le risate.
Prima, però, andiamo insieme – voi e io - ad Ancona: la poesia per bambini è di stanza anche al bellissimo festival La punta della lingua, organizzato da Nie Wiem. Martedì 26 giugno, terrò l'incontro Muse col muso, uno “scherzo poetico” alla scoperta dei segreti dell'ispirazione: tra storie in versi, improbabili ricostruzioni mitologiche, e un momento di scrittura ludica collettiva.
L'iniziativa - gratuita e adatta ai bambini a partire dagli 8 anni – prevede un doppio appuntamento. Ci sono ancora posti disponibili per l'incontro del mattino: per prenotazioni, telefonate al numero 335.1099665. Si accettano adulti!
Vi aspetto ad Ancona, allora, con un quaderno e una penna, per una divertente convivenza con le Muse. E a tutti quelli che perdono la casa, a tutti quelli che abitano la poesia, dedico questi versetti:
Vano È vano/ togliere/ le stanze/ al poeta:/ ne scriverà/ di nuove.
Immagine di Alessandro Gottardo per C'era una voce. |
Sarà perché i poeti hanno una consolidata tradizione di sfratti abitativi, che si ostinano a scrivere stanze? È quello che sta succedendo anche a me: entrambe le cose, sì. Fortunatamente, l'ultimo mio progetto di stanze poetiche mi ha appena procurato una grandissima gioia: C'era una voce, il libro che condivido con Alessandro Gottardo (Shout) è finalista al Premio Napoli per la lingua e la cultura italiana, insieme a Bruno. Il bambino che imparò a volare di Nadia Terranova, illustrato da Ofra Amit (Orecchio Acerbo).
Da quest'anno, il Premio inaugura infatti una sezione Bambini e Ragazzi. E non è l'unica novità del Premio e della sua Fondazione: giurati popolari che si sono autonominati attraverso l'iscrizione nelle biblioteche del territorio napoletano, apertura di un Forum dei Bisogni (Mangiare, Bere, Abitare) per saldare la ricerca culturale all'indagine sui gravi problemi dell'Italia di oggi... E ci saranno iniziative nelle scuole e nelle carceri. Sul bel sito del premio, raccomando, in particolare, l'acuto intervento di Nietta Caridei Bambini e ragazzi lettori di poesia.
Immagine di Ofra Amit per Bruno di Nadia Terranova, Orecchio Acerbo. |
E i libri delle due selezionate per la Poesia: Jolanda Insana e Giovanna Bemporad, due voci autorevoli e appassionanti. Quanto a me e a Nadia – entrambe isolane-trapiantate-altrove (lei sicula, io sardonica), ci siamo scritte per scambiarci gli auguri, e abbiamo deciso di vederci presto per fare chiacchiere. Vogliamo farci compagnia da qui a dicembre, in attesa di sapere chi vincerà il primo e chi il secondo premio.
Lei mi scrive che Bologna le piace molto, e allora ce ne andremo sotto i portici: stanze abbastanza chiuse per le confidenze, e abbastanza aperte per le risate.
Prima, però, andiamo insieme – voi e io - ad Ancona: la poesia per bambini è di stanza anche al bellissimo festival La punta della lingua, organizzato da Nie Wiem. Martedì 26 giugno, terrò l'incontro Muse col muso, uno “scherzo poetico” alla scoperta dei segreti dell'ispirazione: tra storie in versi, improbabili ricostruzioni mitologiche, e un momento di scrittura ludica collettiva.
L'iniziativa - gratuita e adatta ai bambini a partire dagli 8 anni – prevede un doppio appuntamento. Ci sono ancora posti disponibili per l'incontro del mattino: per prenotazioni, telefonate al numero 335.1099665. Si accettano adulti!
Vi aspetto ad Ancona, allora, con un quaderno e una penna, per una divertente convivenza con le Muse. E a tutti quelli che perdono la casa, a tutti quelli che abitano la poesia, dedico questi versetti:
Vano È vano/ togliere/ le stanze/ al poeta:/ ne scriverà/ di nuove.
2 commenti:
come si fa per contattare alessandra berardi?
Buongiorno Isabel, mandaci una mail e gliela giriamo.
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