lunedì 11 giugno 2012

Fior di mascalzoni


Come ha saggiamente ricordato Giovanna Zoboli ne La vera storia dei Topipittori, «gli editori di libri per ragazzi non sono un consesso di anime belle, sensibili alla poesia della vita. [...] ci sono fior di mascalzoni nel settore, come dappertutto.»

Quello che Giovanna ignorava, quando ha scritto queste righe, è che uno dei pionieri dell'editoria per ragazzi moderna era un fior di mascalzone. Il suo nome era James "Jemmy" Catnach. Di mestiere faceva il tipografo, figlio di tipografi. La tipografia di famiglia fu attiva ad Alnwich e, dal 1792 a Newcastle. Poi, con la morte del capostipite, Jemmy si trasferì a Londra e aprì bottega a Seven Dials.

Non si può dire che fosse un grande stampatore. Anzi, non si può neppure dire che fosse un buono stampatore. A essere onesti, si deve ammettere che la sua produzione, da un punto di vista artistico, era uniformemente e inequivocabilmente pessima.

Ma i suoi broadside (fogli volanti), stampati in milioni di copie, con le loro xilografie crude, la stampa fuori squadra, i caratteri consunti fino a diventare illeggibili, si sono conquistati un posto nella storia della stampa e dell'editoria.









La sua specialità era soddisfare la domanda di notizie scandalistiche a basso prezzo: succulente spazzatura giornalistica come omicidi, stupri e relative esecuzioni. Secondo lo storico della Catnach Press, Charles Hindley, la sua disinvoltura negli affari era tale da fargli corrompere il boia per poter nascondere un torchio sotto il patibolo e cominciare a stampare il foglio con le confessioni e ultime volontà espresse dal condannato nella fatidica ora (evidentemente artefatte e composte in anticipo nell'officina di 2, Monmouth Court), quando ancora scalciava in fondo alla botola.



Così, riusciva a sguinzagliare prima dei concorrenti i suoi strilloni, che fendevano la folla offrendo per un penny al popolo, che accorreva in massa in quelle occasioni, il resoconto in real time dell'epocale evento. Gli affari andavano bene: il foglio pubblicato per l'esecuzione dell'omicida di Maria Marten a Red Barn (1827) vendette un milione di copie (sopra la riproduzione) e si stima che The Sorrowful Lamentation and Last Farewell of J. B. Rush (1848) abbia raggiunto i due milioni e mezzo (il testo in rima, scritto in cella dall'omicida, nonostante fosse affetto da analfabetismo, lo potete leggere qui).


L'Inghilterra di inizio Ottocento era un terreno fertile per questo genere di attività: le condizioni sociali e la struttura urbanistica della città erano l'ideale terreno di coltura del delitto efferato e sanguinario. E se qualcuno pensa che stiamo esagerando, vada a rileggersi Dickens. Ma dato che non c'era un'esecuzione al giorno né un numero sufficiente di stupri e atti di cannibalismo, Jemmy aveva spesso il problema di cosa far fare ai suoi compositori, torcolieri e strilloni.







Dapprincipio, l'impunito provò a inventarsi i reati di sana pianta. Nel 1818, pubblicò una ballata che accusava i macellai di Drury Lane di vendere salsicce confezionate con carne umana. Un macellaio, tale Pizzey, fu picchiato a sangue dai clienti inferociti, ma si salvò, riuscì a risalire al responsabile del misfatto, querelò Catnach e lo fece condannare a sei mesi nella prigione di Clerkenwell.



Mentre lui se la spassava in gattabuia, la madre prese la gestione della florida aziendina e cercò di sfruttarne le comprovate potenzialità inventandosi dal nulla, o forse da qualche voce di piazza, l'omicidio di un certo Thomas Lane e della sua famiglia. Provvidenzialmente, il teatro dell'omicidio non era Londra, dove sarebbe stato facile verificare la fondatezza dei fati raccontati, ma Dartford. Scoperta, fu portata in tribunale, dove se la cavò con una severa reprimenda.





Considerati i rischi, i Catnach si diedero a un'attività più salubre: quando i torchi erano fermi, stampavano fogli volanti e libretti (broadside e chapbook) con storie edificanti, racconti umoristici, canzoni, carole natalizie, abecedari e, naturalmente storie per bambini. Un sacco di storie per bambini illustrate. E non erano neanche male, a giudicare da quelle che abbiamo trovato e che condividiamo con voi.


Chi voglia approfondire l'eccitante storia di Jemmy Catnach potrà senz'altro trovare diletto nella lettura di:
- Charles Hindley, The Life and Times of James Catnach, 230 woodcuts of which 42 are by Bewick. London: Reeves and Turner, 1878. Non spaventatevi: lo trovate qui per una cifra ragionevole. La nostra copia è in una solida mezza pelle porta i segni della Belfast Library, con timbro di dismissione.
- Charles Hindley, Jr., The History of the Catnach Press. London: Hindley, 1887. Lo trovate qui. La nostra copia, rilegata in tela, proviene dalla Biblioteca di Exeter.
- Percy H. Muir, Catnachery. San Francisco: The Book Club of California, 1955. (Edizione limitata di 325 copie). Questo capolavoro di arte tipografica, che contiene anche la riproduzione di cinque broadside, purtroppo, è praticamente introvabile, ma già lo sapete che con i libri vecchi bisogna avere pazienza.


Toglietevi dalla testa di trovare un broadside o un chapbook originali di Catnach. Ma se ci riuscite senza spendere una follia, fatemelo sapere e mi congratulerò con voi.

1 commento:

Laura Ottina ha detto...

Tra tanti bei post vi ringrazio in particolare per questo, per me interessantissimo!