venerdì 8 giugno 2012

Vedere il tempo

[di Valentina Colombo]

Uno dei souvenir della Fiera del Libro di Bologna di quest'anno è stato questo libro a fisarmonica della Tate Modern. Si tratta della Tate Artist Timeline ed è stato realizzato da Sara Fanelli nel 2006.

Immagini tratte dal blog Accordion Books

In realtà, questo non era originariamente un libro, ma una installazione che si trova su tre piani alla Tate Modern Gallery di Londra. Sara ha infatti realizzato a mano una "linea del tempo" dell'arte del XX secolo. Una impresa tutt'altro che semplice, visto le commistioni, il dialogo e le continue citazioni tra un'avanguardia e l'altra, tra un movimento e l'altro. Un lavoro che aiuta il visitatore a capire l'evoluzione dell'arte del '900 e che quindi fornisce una cornice cronologica alle opere esposte. Come tutte le timeline però, funziona anche in modo autonomo, decontestualizzata e stampata su un libro che, non per niente, è a fisarmonica: un formato che riflette il dispiegarsi del tempo, e in cui il layout tiene conto dei contenuti anche nella scansione delle pagine. Ogni pagina infatti contiene dieci anni, e ogni decennio è scandito da una linea rossa che coincide con la piega. Uno strumento di studio e di memoria dunque che ognuno può tenere con sé in casa, una visualizzazione della storia che aiuta a ricordare, comprendere e collegare, soprattutto.

The Observer book of art, pag. 6.
La funzione didattica delle timeline, o linee del tempo appunto, è risaputa, ed è uno dei metodi che più si utilizzano nelle scuole. Credo di aver fatto un centinaio di linee del tempo, o forse di più, nel corso della mia vita. E nella storia dell'umanità, se ne possono recuperare migliaia, dall'antichità a oggi.

Il punto infatti è la rappresentazione del tempo che scorre e dei fenomeni o dei cambiamenti che hanno luogo. Si potrebbe scrivere un'enciclopedia sull'argomento, e io sicuramente non ho tutti i tasselli del puzzle. Ma posso per esempio consigliare questo libro, trovato navigando qua e là, che affronta la storia delle timeline.

Le timeline sono presenti un po' ovunque, a cominciare dalle enciclopedie, i libri scolastici, le riviste. Hanno forme, colori, font e andamenti diversi. Orizzontali, verticali, curve e a spirale. Nel cinema, la timeline che immediatamente mi viene alla mente è senza dubbio quella disegnata da Doc in Ritorno al futuro.



In generale ciò che prevale è il senso della continuità, della fluidità e della contemporaneità dei fatti. Questi credo siano i concetti che ci si trova a sfidare nel momento in cui di decide di rappresentare il farsi di qualcosa nel tempo.
Pitture rupestri di Ceto Cimbergo e Paspardo
In scala minore, già nell'arte antica, nei dipinti murali, si cercava di rappresentare la scena di caccia, cioè il susseguirsi di azioni, con diverse scene affiancate una all'altra.


Le timeline applicano lo stesso principio a un lasso di tempo maggiore, e quindi più complesso, e ci restituiscono un quadro di realtà in cui si intersecano diversi sguardi. Una timeline della science-fiction, per esempio, ci parla dell'evoluzione del genere, delle interazioni con altri generi, di come questa è cambiata nel tempo. Se poi la timeline assume l'aspetto di una specie di polipo gigante, allora ecco che la mappa rispecchia anche il suo argomento, e che i colori e le forme dialogano con il contenuto. Potremmo quasi definirla una illustrazione della storia della science-fiction, una sua interpetazione (anche) artistica.

Ward Shelley, Science fiction Timeline

Certo è che la rappresentazione del tempo ha affascinato artisti e grafici da sempre.

Loren Munk, History of Art Timeline, 2004-2006
Loren Munk è un artista che delle timeline ha fatto la sua passione. Sul suo sito potete trovarne molte, divise in ben tre gallery. Alcune storiche, dedicate quindi all'arte, altre invece che dialogano con la topografia, specie quella di New York, a testimonianza di come questo metodo di lettura della realtà sia altamente versatile e utile, e possa restituire quasi una immagine viva di certi contesti, se usato correttamente. I colori e i fonts usati da Lauren sono se vogliamo un po' kitsch, ma nel complesso la coerenza e la cromaticità dei suoi lavori creano un universo molto attraente, che risucchia lo sguardo. Ecco dunque come si passa dal tempo all'immagine del tempo.

Anche per avvenimenti più recenti è possibile fare una timeline, anche se è forse più difficile stabilire i nodi attorno a cui muoversi. Però trovo per esempio questa mappa dedicata alla Street art molto completa. Io che non capisco un'acca di queste cose, mi sono orientata molto meglio.
Oppure ci si può concentrare su un solo posto e vedere come è cambiato nel tempo. Come accade qui con la città di Braddock.



Se vi affascina il tema, vi consiglio di visitare Good.is, una web dove si parla di infografia e spesso  si tocca il tema delle timeline.

La timeline di Lost, dal blog di Mike Flacy

Da ultimo, se siete appassionati di serie tv, telenovelas con trame complesse, o se siete figli di Lost, le timeline spesso sono utili per capire cosa accidenti è successo nel corso delle mille puntate che vi siete visti ma che alla fine sembrano essersi perse nella vostra memoria cronologica.

Anche per l'infinita serie di episodi di Beautiful c'è una timeline, in video, altamente esplicativa. Io mi perdo comunque verso il minuto 1:30.




Recentemente anche Facebook ha adottato, per il profilo dei propri utenti, la timeline verticale (cosa che peraltro non mi piace molto). Come a dire, che scrive la storia di ognuno di noi.

1 commento:

elide gramegna ha detto...

l' argomento é tanto intrigato quanto intrigante!
per chi ha il pallino dell'infografica e delle analisi temporali mi permetto di suggerire ancora un altro autore http://feltron.com/