Tutti al lavoro nella frescura del Giardino Pirulino |
La settimana scorsa, nel giardino dello studio Pirulino, è arrivato Paolo Canton con due sacchetti pieni di buste numerate, un paio di scatoloni di materiale e un sacchetto di bussolotti della tombola.
Erano questi gli elementi necessari per la fase numero due del suo corso Progettare il Libro, riservato agli illustratori che avevano già partecipato al corso base a Roma, Milano o Sàrmede.
Ogni busta conteneva un tema da svolgere, corredato di richieste ben precise che potevano essere a seconda della sorte: formati, limiti linguistici, visivi, tecnici e/o argomenti letterari specifici.
L'estrazione a sorte dei compiti, il primo giorno |
Francesca Ferri, Anna Castagnoli e Julia Racsko concentrate a discutere uno dei compiti assegnati. |
Ognuno cercava una chiave di lettura, un accesso a una strada verso la soluzione, evitando i sottili trabocchetti e le buche nascoste negli esercizi inventati da Paolo.
Marina Marcolin, la magia del suo acquerello, e una mano piena di strade. |
Gloria Pizzilli impegnata a cucire una storia di stelle e lucciole creata con Ilaria Mozzi. |
I problemi logici solleticano il mio ego, li colgo come sfide verso le possibilità del mio cervello, si scatena una competizione interiore che mi assorbe e mi diverte, mentre ero immersa alla ricerca delle mie soluzioni potevo percepire nell'aria intorno un brulichio di idee che prendevano forma sopra le nostre teste.
Alla fine del primo giorno, ognuno aveva impostato il proprio lavoro: magari non lo ha finito, ma lo ha reso comunicabile e comprensibile ad altri.
Illustrazione a due mani per Ilaria Falorsi e Francesca Ferri |
Per Gioia Marchegiani, una storia che sale molto in alto e poi scompare. |
Per Elham Asadi, tutto è cominciato da un signore che sbircia qualcosa da un buco in un tendone. |
È a quel punto che il vero scopo del corso si è manifestato, innescando un meccanismo meraviglioso: il confronto. L'effetto tangibile e vincente del confronto di idee ha preso il sopravvento sulle regole del gioco, e ognuno si è trasformato in un moltiplicatore delle idee altrui che come un 'onda inarrestabile è stato il motore dell'energia anche i giorni successivi, quando un nuovo sorteggio ha stabilito nuovi compiti per nuove coppie.
Julia Racsko e una signora che riesce a fare qualcosa di molto speciale, ma solo il martedì e il venerdì. |
Ho osservato gli illustratori che mi lavoravano intorno, ognuno cercava negli altri uno stimolo ed è stato più il tempo trascorso a scambiarsi idee e a pensare insieme che quello con i pennelli e le matite in mano. Alla fine dell'ultimo giorno c'era un nuovo libro finito creato dalle coppie.
Oscar Baroncini, vero sultano di tanto gineceo (e l'altra metà di Pirulino) con il suo libro giallo senza giallo. |
I prodotti di questo lavoro frenetico e coinvolgente sono stati presentati a un pubblico composto dai vicini di casa e dai bambini figli di noi illustratori, che hanno ascoltato, silenziosi e concentrati, le storie nate in pochi giorni sotto quegli stessi alberi.
Anna Martinucci e Anna Castagnoli alle prese con una luna che si specchia in uno stagno |
Dopo gli applausi entusiasti e le medaglie di focaccia fatta in casa, due bambini (Romeo e Brenno) hanno chiesto di presentare i loro libri, scatenando anche loro applausi e un po' di commozione. Ci siamo salutati, abbracciati e quasi tutti son partiti.
Romeo e Brenno presentano il loro lavoro. |
Per quattro giorni le idee sono nate, si sono accoppiate, sovrapposte, moltiplicate e propagate senza regole, fino ad arrivare a loro, che stavano ai margini ad osservarle e a respirarle. Di sicuro un po' se le sono portate a casa tutti, ma sono convinta che alcune siano rimaste impigliate oltre che nei capelli di Romeo, Brenno e Nadja, anche tra le foglie degli alberi del giardino Pirulino e il prossimo autunno le vedremo volare in giro insieme alle foglie secche.
[Tutte le immagini sono di Ilaria Mozzi, che ringraziamo, con l'eccezione della documentazione del progetto "Due sassi, una cosa sola", orgogliosamente eseguita da Gloria Pizzilli.]
7 commenti:
Paolo è un mago... non mi sorprenderei se dal quel sacchetto fosse uscito anche un coniglio! L'aria fresca del giardino arriva fin qui, e anche il rumore del cervelli in azione... è quasi contagioso a distanza! Complimenti..a tutti, che bello il lavoro dei piccoli!! (Non vedo l'ora di passare anch'io alla fase 2.)
:-) Maravilha!
Oltre ad aver visto le foto ho avuto la fortuna di sentire dalla viva voce di Ilaria Mozzi un racconto dettagliato del corso con la solita precisione ed entusiasmo che la contraddistinguono.
Mi è sembrato di aver partecipato al corso e di aver benificiato un poco degli effetti dell'onda magica.
Mai avrei pensato di creare un libro con un senso profondo in meno di 48 ore, ma questa è la forza del lavoro di gruppo e di stimoli intelligenti.
Credo anche che la bellezza del paesaggio, del lavoro all'aria aperta sotto alberi carichi di cicale (per non parlare della pericolosità delle "rotoballe assassine" placidamente appoggiate sulla schiena dei colli) abbiano fatto la loro parte.
E' il più bel corso che abbia mai fatto, aveva solo un difetto: non è durato 1000 anni. Ma come dice Paolo, i difetti corrispondono esattamente ai punti di forza delle cose.
ma questi corsi sono solo per illustratori professionisti ?
@la sara: no. Infatti diversi partecipanti non sono illustratori professionisti, ma aspiranti illustratori che non hanno ancora all'attivo pubblicazioni. Quello descritto qui, però, è un corso avanzato, riservato a chi ha già frequentato il corso base.
ancora @ la sara: il prossimo ottobre partirà un corso base a Milano, serale, il martedì, alla Scuola Superiore di Arti applicate del Castello Sforzesco. Maggiori in formazioni in settembre, s questo blog.
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