[di Sophie van der Linden]
[Premessa: Confesso di avere rubato. Ho visto il nuovo libro di Sophie van der Linden in tipografia, pronto per essere spedito e la mia mano è stata più forte della mia coscienza. Così, l'ho sfogliato prima di chiunque altro. Perfino dell'autrice. Per farmi perdonare, le ho chiesto di scrivere come era nata quest'opera che credo diventerà un punto di riferimento per chiunque si occupi di albi illustrati. Lei, graziosamente, ha accettato.]
A sette anni di distanza da Lire l'album (2006, L'Atelier du Poisson Soluble) è uscito il 6 novembre nelle librerie francesi il mio nuovo libro dedicato agli albi illustrati.
Sono stati sette anni di riflessioni nel corso dei quali, dopo aver raccolto gli esiti delle mie ricerche in quella prima opera, mi sono dedicata a precisare, semplificare e consolidare una teoria dell'albo illustrato. Ma sono stati anche sette anni di attività pratiche, di conferenze, formazione e laboratori che mi hanno richiesto un lavoro pedagogico e di chiarificazione, finalizzato alla proposizione di punti di riferimento comprensibili nell'ambito di una produzione variegata e abbondante.
È stato senza dubbio necessario tempo affinché questo tutto questo lavoro potesse strutturarsi; ma è stato altrettanto necessario che si aprisse una nuova era per l'albo illustrato, per creare le condizioni per un secondo libro sul medesimo argomento. Di ritorno dalla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, nel 2012, ho avuto la netta percezione che il periodo di cambiamento iniziato nel pieno degli anni Novanta avesse portato i suoi frutti, che tutti gli orientamenti fossero ormai definiti e che questa forma di espressione avesse ormai raggiunto una sua compiutezza.
Se avevo inteso Lire l'album come una rassegna quanto possibile esaustiva, volevo che questa nuova opera - Album[s] - offrisse, invece, una sintesi, un chiarimento ragionato che conducesse il lettore, passo dopo passo, all'esplorazione di questo campo della creatività editoriale. A questo scopo, non sarebbe stata sufficiente una semplice impaginazione: sarebbe stato necessario un concetto visivo innovativo, a partire dal contenuto.
Fin dal concepimento dell'opera, Olivier Douzou è stato per me l'unico interlocutore possibile per la direzione artistica di questo lavoro. Perché le sue creazioni esplorano tutte le possibilità offerte dallo strumento albo e possono da rappresentare un caso esemplare della sua diversità. E perché ha un'idea di libro come oggetto totale e poteva, dunque, adottare un approccio olistico alla realizzazione di questa mia nuova opera. Essendo coinvolto fin dall'inizio, Olivier non si è limitato a dare sostanza a una prima idea, ma - cosa più importante - ha contribuito a dare un senso al progetto.
Ho anche deciso che sarei stata io, con le mie edizioni De Facto, l'editore del libro per poter controllare completamente l'articolazione contenuto/forma fino al completamento. Thierry Magnier ha accettato di associare a questa pubblicazione il Pole Jeunesse del gruppo Actes Sud, attraverso una coedizione nell'ambito della nuova collana Encore une fois. Grazie al suo intervento, questo libro ha potuto beneficiare di tutta la sapienza editoriale e della qualità che caratterizzano da sempre il lavoro di Thierry e delle case editrici che dirige. Chi sa quale ruolo abbiano avuto i cataloghi di queste case editrici nelle recenti evoluzioni dell'albo si rende conto di come questa partnership sia stata motivata anche dall'oggetto del progetto stesso.
In un gioco continuo con il bianco che costituisce l'albo illustrato e ne rappresenta lo spazio principale, insieme a Olivier Douzou abbiamo costruito, pagina per pagina, un dispositivo che combina diversi livelli di testi, giustapposti, e un'integrazione di testo e immagine che ha un senso in sé e per sé, permettendo una comprensione visiva del tema, prima ancora della lettura puntuale del contenuto.
La prima parte ha funzione di prefazione e prende le mosse, senza soluzione di continuità, da una copertina che non reca alcuna indicazione di autore o editore. Questa sezione è stampata su una carta speciale, che la distingue e separa dal resto del libro, essendo stata progettata per costruire, elemento dopo elemento, una definizione di albo illustrato. La diversità e la libertà che caratterizzano questo strumento espressivo ne hanno sempre ostacolato una definizione in termini esaurienti e costruirla così, passo dopo passo, con l'aiuto di schemi grafici, ci ha permesso di coglierne l'essenza.
Il frontespizio e il sommario seguono questa prefazione, e aprono il nucleo fondante dell'opera. Partire dalla produzione editoriale, evitare di applicare griglie d'analisi precostituite, rendere omaggio alla creatività e alla diversità di questo strumento di espressione sono stati gli obiettivi di questo lavoro, che si propone di identificare e analizzare la tassonomia dell'albo illustrato.
La terza parte si propone di sviluppare un concetto di albo illustrato come interazione dinamica di tre elementi: testo, immagine e supporto. Ho individuato grandi categorie di albi a partire dala combinazione di questi tre pilastri, in base alla priorità accordata all'uno o all'altro dai rispettivi creatori. Queste categorie, e le loro ibridazioni, sono analizzate ricorrendo agli esempi che ho ritenuto più calzanti ed esplicativi.
La comprensione della produzione contemporanea di albi non può prescindere da una conoscenza delle grandi evoluzioni formali che hanno definito l'albo e lo hanno aperto ai molteplici orientamenti che ha poi seguito. A titolo propedeutico, quindi, ho scelto dieci titoli, trattati in una doppia pagina ciascuno, che considero importanti per aver determinato queste evoluzioni, precisandone la cronologia, i legami reciproci, le influenze e le interazioni internazionali.
Infine, l'ultima parte offre utili complementi, riferimenti, risorse ed elementi teorici a corredo del testo. Una mappa dell'editoria francese dell'albo illustrato, realizzata da Joelle Jolivet offre una visione d'insieme sul settore, mentre un testo di Olivier Douzou precipita il lettore nel bianco dell'albo, elemento fondativo della creazione.
Il risultato di tutto questo lavoro è arrivato sugli scaffali delle librerie francesi da qualche giorno, in forma di libro. Mi auguro che per i lettori sia un'esplorazione visiva guidata e che possa porre le basi per una nuova teoria dell'albo illustrato che interessi tanto i professionisti della lettura, gli studiosi, gli studenti, gli illustratori quanto i semplici appassionati di libri con le figure.
Tutte le immagini sono © de Facto-Actes Sud e riprodotte per gentile concessione di Sophie van der Linden. Questo testo è stato originariamente pubblicato in lingua francese qui.
[Premessa: Confesso di avere rubato. Ho visto il nuovo libro di Sophie van der Linden in tipografia, pronto per essere spedito e la mia mano è stata più forte della mia coscienza. Così, l'ho sfogliato prima di chiunque altro. Perfino dell'autrice. Per farmi perdonare, le ho chiesto di scrivere come era nata quest'opera che credo diventerà un punto di riferimento per chiunque si occupi di albi illustrati. Lei, graziosamente, ha accettato.]
A sette anni di distanza da Lire l'album (2006, L'Atelier du Poisson Soluble) è uscito il 6 novembre nelle librerie francesi il mio nuovo libro dedicato agli albi illustrati.
Sono stati sette anni di riflessioni nel corso dei quali, dopo aver raccolto gli esiti delle mie ricerche in quella prima opera, mi sono dedicata a precisare, semplificare e consolidare una teoria dell'albo illustrato. Ma sono stati anche sette anni di attività pratiche, di conferenze, formazione e laboratori che mi hanno richiesto un lavoro pedagogico e di chiarificazione, finalizzato alla proposizione di punti di riferimento comprensibili nell'ambito di una produzione variegata e abbondante.
È stato senza dubbio necessario tempo affinché questo tutto questo lavoro potesse strutturarsi; ma è stato altrettanto necessario che si aprisse una nuova era per l'albo illustrato, per creare le condizioni per un secondo libro sul medesimo argomento. Di ritorno dalla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, nel 2012, ho avuto la netta percezione che il periodo di cambiamento iniziato nel pieno degli anni Novanta avesse portato i suoi frutti, che tutti gli orientamenti fossero ormai definiti e che questa forma di espressione avesse ormai raggiunto una sua compiutezza.
Se avevo inteso Lire l'album come una rassegna quanto possibile esaustiva, volevo che questa nuova opera - Album[s] - offrisse, invece, una sintesi, un chiarimento ragionato che conducesse il lettore, passo dopo passo, all'esplorazione di questo campo della creatività editoriale. A questo scopo, non sarebbe stata sufficiente una semplice impaginazione: sarebbe stato necessario un concetto visivo innovativo, a partire dal contenuto.
Fin dal concepimento dell'opera, Olivier Douzou è stato per me l'unico interlocutore possibile per la direzione artistica di questo lavoro. Perché le sue creazioni esplorano tutte le possibilità offerte dallo strumento albo e possono da rappresentare un caso esemplare della sua diversità. E perché ha un'idea di libro come oggetto totale e poteva, dunque, adottare un approccio olistico alla realizzazione di questa mia nuova opera. Essendo coinvolto fin dall'inizio, Olivier non si è limitato a dare sostanza a una prima idea, ma - cosa più importante - ha contribuito a dare un senso al progetto.
Ho anche deciso che sarei stata io, con le mie edizioni De Facto, l'editore del libro per poter controllare completamente l'articolazione contenuto/forma fino al completamento. Thierry Magnier ha accettato di associare a questa pubblicazione il Pole Jeunesse del gruppo Actes Sud, attraverso una coedizione nell'ambito della nuova collana Encore une fois. Grazie al suo intervento, questo libro ha potuto beneficiare di tutta la sapienza editoriale e della qualità che caratterizzano da sempre il lavoro di Thierry e delle case editrici che dirige. Chi sa quale ruolo abbiano avuto i cataloghi di queste case editrici nelle recenti evoluzioni dell'albo si rende conto di come questa partnership sia stata motivata anche dall'oggetto del progetto stesso.
In un gioco continuo con il bianco che costituisce l'albo illustrato e ne rappresenta lo spazio principale, insieme a Olivier Douzou abbiamo costruito, pagina per pagina, un dispositivo che combina diversi livelli di testi, giustapposti, e un'integrazione di testo e immagine che ha un senso in sé e per sé, permettendo una comprensione visiva del tema, prima ancora della lettura puntuale del contenuto.
La prima parte ha funzione di prefazione e prende le mosse, senza soluzione di continuità, da una copertina che non reca alcuna indicazione di autore o editore. Questa sezione è stampata su una carta speciale, che la distingue e separa dal resto del libro, essendo stata progettata per costruire, elemento dopo elemento, una definizione di albo illustrato. La diversità e la libertà che caratterizzano questo strumento espressivo ne hanno sempre ostacolato una definizione in termini esaurienti e costruirla così, passo dopo passo, con l'aiuto di schemi grafici, ci ha permesso di coglierne l'essenza.
Il frontespizio e il sommario seguono questa prefazione, e aprono il nucleo fondante dell'opera. Partire dalla produzione editoriale, evitare di applicare griglie d'analisi precostituite, rendere omaggio alla creatività e alla diversità di questo strumento di espressione sono stati gli obiettivi di questo lavoro, che si propone di identificare e analizzare la tassonomia dell'albo illustrato.
La terza parte si propone di sviluppare un concetto di albo illustrato come interazione dinamica di tre elementi: testo, immagine e supporto. Ho individuato grandi categorie di albi a partire dala combinazione di questi tre pilastri, in base alla priorità accordata all'uno o all'altro dai rispettivi creatori. Queste categorie, e le loro ibridazioni, sono analizzate ricorrendo agli esempi che ho ritenuto più calzanti ed esplicativi.
La comprensione della produzione contemporanea di albi non può prescindere da una conoscenza delle grandi evoluzioni formali che hanno definito l'albo e lo hanno aperto ai molteplici orientamenti che ha poi seguito. A titolo propedeutico, quindi, ho scelto dieci titoli, trattati in una doppia pagina ciascuno, che considero importanti per aver determinato queste evoluzioni, precisandone la cronologia, i legami reciproci, le influenze e le interazioni internazionali.
Infine, l'ultima parte offre utili complementi, riferimenti, risorse ed elementi teorici a corredo del testo. Una mappa dell'editoria francese dell'albo illustrato, realizzata da Joelle Jolivet offre una visione d'insieme sul settore, mentre un testo di Olivier Douzou precipita il lettore nel bianco dell'albo, elemento fondativo della creazione.
Il risultato di tutto questo lavoro è arrivato sugli scaffali delle librerie francesi da qualche giorno, in forma di libro. Mi auguro che per i lettori sia un'esplorazione visiva guidata e che possa porre le basi per una nuova teoria dell'albo illustrato che interessi tanto i professionisti della lettura, gli studiosi, gli studenti, gli illustratori quanto i semplici appassionati di libri con le figure.
Tutte le immagini sono © de Facto-Actes Sud e riprodotte per gentile concessione di Sophie van der Linden. Questo testo è stato originariamente pubblicato in lingua francese qui.
5 commenti:
Ecco come andrà a finire: mio marito bloccherà l'accesso per me al vostro blog (come si fa per i bambini)... Proponete e raccontate libri splendidi e io li compro! Sempre! (devo dire che poi li studio, eh... però...).
Anche questa mattina la tentazione è forte. Comunque, grazie :)
Ehi Topi, avete già concordato di pubblicarlo a brevissimo anche in italiano, vero?
grazie per queste perle!!
anche io leggo, adoro e compro......
e imparo!!
Ora so cosa chiedere a Babbo Natale... Grazie :)
Ila
A me Babbo Natale ha detto che la mia lista sta diventando troppo lunga, ma questo ce lo metto lo stesso!
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