Come sapete, il sogno di un editore di libri per ragazzi è scoprire illustratori mai visti, talentuosi e sconosciuti, in grado di fare cose nuove e interessanti, in linea con l'evoluzione dei tempi e dei gusti. Sapete anche che non è una cosa facile.
Sapete anche che gli editori tendono a sfruttare gli illustratori.
A questo punto basta tirare le somme.
Infatti abbiamo pensato di chiedere ad alcuni illustratori, organizzati in gruppi o presi singolarmente, di fare questo lavoro per noi e segnalarci i nomi degli esordienti che ritengono più interessanti.
Cominciamo con Studio Pilar. Studio Pilar si definisce così:
Un collettivo composto da sei illustratori con base a Roma. Ci occupiamo di fanzine e autoproduzione, illustrazione, grafica, animazione e stampa artigianale. Alcuni di noi hanno studiato insieme, altri si sono uniti strada facendo.
A Studio Pilar abbiamo chiesto di uscire dai confini italiani e segnalarci gli illustratori stranieri che preferiscono. Ci hanno scritto:
Abbiamo preferenze e riferimenti diversi in fatto di illustrazione, ed è stato basandoci su queste differenze che abbiamo scelto gli autori di cui parlare. Questi sei autori, giovani e ancora non molto conosciuti, hanno come denominatore comune la qualità del lavoro, e sono lo specchio di quello che ci piace vedere in un’illustrazione, dove il nostro sguardo cade e si ferma.
Giulia Tomai presenta ELLEN SURREY
Ellen Surrey è una talentuosa illustratrice californiana, attualmente residente a Los Angeles. È giovanissima, si è laureata quest'anno all'Art Center College of Design di Pasadena, ed è incredibile vedere come, nonostante l'età, i suoi lavori appaiano maturi e raffinati: lo stile è definito, le caratterizzazioni dei personaggi ricercate, il segno estremamente pulito. Mi sono innamorata a prima vista del mondo scanzonato, e al contempo delicato di Ellen Surrey. Le sue illustrazioni mi hanno immediatamente riportato alla mente quelle dell'America degli anni ’50, il lavoro di Mary Blair, Cliff Roberts, Jim Flora, e tanti altri grandissimi americani del passato e del presente (come Calef Brown, ad esempio). Ellen non nasconde i suoi riferimenti ma, anzi, li porta avanti con orgoglio. Nel suo sito scrive di sé: «She grew up in Los Angeles, California, where she developed a love for the history of the city. Today that love can be seen in her work, when she often references old Hollywood, California Modernism and classic Disney». Questo attaccamento alle sue origini artistiche e territoriali, ai connazionali che l'hanno preceduta, mi ha positivamente colpita.
Ellen padroneggia diverse tecniche di colorazione, digitali ed analogiche, riuscendo sempre ad ottenere risultati omogenei. Predilige palette dai toni accesi e vivaci, utilizza spesso, e senza paura, i toni del giallo e dell'arancio. Di tutta la sua produzione, la cosa che, soggettivamente, trovo più interessante è la sezione “Sketchbook” del suo sito. Ellen ha un segno fantastico, preciso e sottile; i ritratti sulla sua moleskine sono bellissimi e divertenti, con poche linee graffianti riesce a definire una fisionomia e caratterizzare un'espressione.
Per vedere il suo lavoro potete andare sul suo sito, oppure seguirla tumblr.
Giulio Castagnaro presenta ROB HODGSON
Rob Hodgson è un giovane illustratore e designer (lui si definisce human man) che vive e lavora a Bristol. Il suo portfolio è un meraviglioso susseguirsi di buffi personaggi colorati dalle forme strampalate. Girare tra i siti che ospitano la produzione di Hodgson, che varia dalle illustrazioni alla scultura, è decisamente un ottimo rimedio antidepressivo.
Le sintesi grafiche e il tipo di colorazione mi fanno pensare al lavoro di Miche Wynants: le forme sembrano ritagli, i colori hanno campiture granulose e, nel complesso, le illustrazioni ci appaiono buffe ma potenti al tempo stesso.
Molti dei suoi lavori sono delle composizioni di facce strane e oggettini, che ricordano quelle di Jack Teagle o Calef Brown.
Insomma, che disegni o inventi giocattoli di legno, Rob Hodgson sembra divertirsi un mondo lavorando e sicuramente riesce a far divertire gli altri.
Per conoscere meglio i suoi lavori, un sito e un tumblr.
Andrea Chronopoulos presenta AMANDA BAEZA
Amanda Baeza è una fumettista e illustratrice cileno-portoghese nata a Lisbona. Dopo aver studiato grafica all'accademia di Belle Arti, ora studia musica a Lisbona e collabora con case editrici e numerosi progetti indipendenti.
I suoi disegni li ho incontrati per la prima volta sulla fanzine Mr. Spoqui creata da Amanda e i suoi tre fratelli: Tiago, Blanca e Milena. Una serie di autoproduzioni molto interessanti, prodotte interamente in casa con pochi mezzi ma tante idee e che riesce a trasmettere una sensazione di spontaneità senza mai risultare banale.
La particolarità della produzione di Amanda è la commistione di stili e tecniche spesso discordanti ma alternati in modo tale da rendere armoniosa ogni dissonanza, passando da stilizzazioni geometriche a ritratti realistici, da tinte piatte digitali a intrusioni analogiche, mantenendo sempre un segno pulito e preciso e riuscendo sempre a essere riconoscibile e divertente.
Il maggiore punto di forza di Amanda sono sicuramente le composizioni geometriche delle sue tavole, soprattutto delle sue storie a fumetti, essenziali nella struttura ma con un flusso di lettura dinamico e tecniche narrative originali. Potete seguire Amanda sul suo tumblr, per vedere e ordinare qualche numero di Mr.Spoqui invece andate sul suo sito.
Alessandra De Cristofaro presenta MARIA MAKEEVA
Ho scoperto Maria Makeeva su Behance e mi è subito piaciuta la pulizia, la finezza e l’essenzialità delle sue illustrazioni. Nata nel 1987 a Taganrog, in Russia, vive a Praga da quando ha 14 anni. Si è diplomata a giugno all’Accademia di arte, architettura e design di Praga in illustrazione e grafica, dopo aver trascorso un semestre presso la Hochschule für Grafik und Buchkunst di Lipsia. Quello che colpisce nel suo lavoro è il segno deciso, l’attenzione al dettaglio, l’armonia della composizione e il controllo della tavola. I disegni a matita mi affascinano e trovo che i suoi siano particolarmente belli.
Concentrata sulla materia ma anche sullo spazio attorno a essa, Maria crea immagini dove tutto è equilibrato e composto. Appassionata di architettura e design, indica tra le sue influenze i lavori di Carlo Scarpa, Dieter Rams, Naoto Fukasawa, Louise Kahn, Jan Kaplický e il Future System, Constantin Brancusi, Jasper Morrison e i film di Tarkovsky.
Fa un uso moderato del colore e il più delle volte le sue illustrazioni sono in bianco e nero: «Spesso lavorare con la scala di grigi della matita è sufficiente per esprimere quello che mi serve». Per alcuni lavori si affida poi a una postproduzione digitale. È interessante vedere come nella sua ricerca siano ricorrenti i riferimenti alla cultura slava, dalla serie di serigrafie dedicate alla mitologia locale al progetto su cui sta lavorando attualmente, dedicato alla tradizione della lavorazione del vetro nella Repubblica Ceca. Se volete conoscere meglio la sua produzione potete visitare il suo behance o la sua pagina facebook.
Patrizio Anastasi presenta LAUREN HUMPHREY
Lauren Humphrey, classe 1992, nasce a Colchester, una cittadina poco sopra Londra, vicino la costa est dell'Inghilterra. Dopo aver studiato alla Falmouth University, si trasferisce a Fleet, dove attualmente vive e lavora. Le illustrazioni di Lauren, ispirate ai lavori di Jiri Salamoun e alle scatole dei cerini sovietici, sono caratterizzate da un'atmosfera psichedelica, composta da piante, elementi naturali e figure umane grottesche, che ci portano in un universo variopinto, campito con colori vivaci, dai toni non eccessivamente saturi.
I disegni, nonostante siano realizzati perlopiù con tecnica digitale, preservano un sapore che ricorda vagamente un'estetica tipica degli anni settanta.
Lauren utilizza il colore in modo uniforme e compatto, prediligendo la tinta piatta, che si presta perfettamente per dare corpo alle forme organiche e irregolari che caratterizzano il suo lavoro. La sovrapposizione dei colori dà un effetto materico, tipico alla stampa serigrafica artigianale, come a simulare un fuori registro, che conferisce al prodotto ancora più calore e unicità, creando un piacevole contrasto tra forma e contenuto. Credo che la giusta location per sfogliare un libro illustrato da Lauren sia in una discoteca deserta, sotto una strobo, mentre mandano Penny Lane.
Per conoscere meglio il lavoro di Lauren potete visitare il suo sito web.
Andrea Mongia presenta MIRO DENCK
Miro Denck è nato a Düsseldorf, in Germania, ma è cresciuto a Würzburg, dove ha studiato e si appena laureato in illustrazione e graphic design. Avvicinare e far convivere queste due discipline è quello che cerca di fare nel suo lavoro, seguendo l’esempio di Bureau Mirko Borsche, famoso studio di design di Monaco. Le immagini di Miro hanno attirato subito la mia attenzione per l’uso di colori forti e contrastanti, influenzati dagli ultimi lavori di Matisse e soprattutto dalla cultura pop: I Simpson sono una sorta di religione per lui.
Una volta superato il forte impatto visivo, quello che emerge dai lavori di Miro è la qualità della narrazione e il senso di quiete. Tra i suoi riferimenti ci sono i film di Wes Anderson e i fumetti di Hergè, di cui ammira appunto l’atmosfera silenziosa e la precisa costruzione delle immagini. Nel raccontare le sue storie, Miro si ispira anche alle produzioni di Nobrow, ai film di Jim Jarmusch, al cinema d’essai e a serie tv come Girls, di cui apprezza l’umorismo sottile e il ritmo pacato. Attualmente oltre a disegnare, suonare e fare colazioni giganti, collabora con il blog di musica The Wild Honey Pie. Potete seguire il lavoro di Miro sul suo sito, su behance e sulla sua pagina facebook.
Sapete anche che gli editori tendono a sfruttare gli illustratori.
A questo punto basta tirare le somme.
Infatti abbiamo pensato di chiedere ad alcuni illustratori, organizzati in gruppi o presi singolarmente, di fare questo lavoro per noi e segnalarci i nomi degli esordienti che ritengono più interessanti.
Cominciamo con Studio Pilar. Studio Pilar si definisce così:
Un collettivo composto da sei illustratori con base a Roma. Ci occupiamo di fanzine e autoproduzione, illustrazione, grafica, animazione e stampa artigianale. Alcuni di noi hanno studiato insieme, altri si sono uniti strada facendo.
A Studio Pilar abbiamo chiesto di uscire dai confini italiani e segnalarci gli illustratori stranieri che preferiscono. Ci hanno scritto:
Abbiamo preferenze e riferimenti diversi in fatto di illustrazione, ed è stato basandoci su queste differenze che abbiamo scelto gli autori di cui parlare. Questi sei autori, giovani e ancora non molto conosciuti, hanno come denominatore comune la qualità del lavoro, e sono lo specchio di quello che ci piace vedere in un’illustrazione, dove il nostro sguardo cade e si ferma.
Giulia Tomai presenta ELLEN SURREY
Ellen Surrey è una talentuosa illustratrice californiana, attualmente residente a Los Angeles. È giovanissima, si è laureata quest'anno all'Art Center College of Design di Pasadena, ed è incredibile vedere come, nonostante l'età, i suoi lavori appaiano maturi e raffinati: lo stile è definito, le caratterizzazioni dei personaggi ricercate, il segno estremamente pulito. Mi sono innamorata a prima vista del mondo scanzonato, e al contempo delicato di Ellen Surrey. Le sue illustrazioni mi hanno immediatamente riportato alla mente quelle dell'America degli anni ’50, il lavoro di Mary Blair, Cliff Roberts, Jim Flora, e tanti altri grandissimi americani del passato e del presente (come Calef Brown, ad esempio). Ellen non nasconde i suoi riferimenti ma, anzi, li porta avanti con orgoglio. Nel suo sito scrive di sé: «She grew up in Los Angeles, California, where she developed a love for the history of the city. Today that love can be seen in her work, when she often references old Hollywood, California Modernism and classic Disney». Questo attaccamento alle sue origini artistiche e territoriali, ai connazionali che l'hanno preceduta, mi ha positivamente colpita.
Ellen padroneggia diverse tecniche di colorazione, digitali ed analogiche, riuscendo sempre ad ottenere risultati omogenei. Predilige palette dai toni accesi e vivaci, utilizza spesso, e senza paura, i toni del giallo e dell'arancio. Di tutta la sua produzione, la cosa che, soggettivamente, trovo più interessante è la sezione “Sketchbook” del suo sito. Ellen ha un segno fantastico, preciso e sottile; i ritratti sulla sua moleskine sono bellissimi e divertenti, con poche linee graffianti riesce a definire una fisionomia e caratterizzare un'espressione.
Per vedere il suo lavoro potete andare sul suo sito, oppure seguirla tumblr.
Giulio Castagnaro presenta ROB HODGSON
Rob Hodgson è un giovane illustratore e designer (lui si definisce human man) che vive e lavora a Bristol. Il suo portfolio è un meraviglioso susseguirsi di buffi personaggi colorati dalle forme strampalate. Girare tra i siti che ospitano la produzione di Hodgson, che varia dalle illustrazioni alla scultura, è decisamente un ottimo rimedio antidepressivo.
Le sintesi grafiche e il tipo di colorazione mi fanno pensare al lavoro di Miche Wynants: le forme sembrano ritagli, i colori hanno campiture granulose e, nel complesso, le illustrazioni ci appaiono buffe ma potenti al tempo stesso.
Molti dei suoi lavori sono delle composizioni di facce strane e oggettini, che ricordano quelle di Jack Teagle o Calef Brown.
Insomma, che disegni o inventi giocattoli di legno, Rob Hodgson sembra divertirsi un mondo lavorando e sicuramente riesce a far divertire gli altri.
Per conoscere meglio i suoi lavori, un sito e un tumblr.
Andrea Chronopoulos presenta AMANDA BAEZA
Amanda Baeza è una fumettista e illustratrice cileno-portoghese nata a Lisbona. Dopo aver studiato grafica all'accademia di Belle Arti, ora studia musica a Lisbona e collabora con case editrici e numerosi progetti indipendenti.
I suoi disegni li ho incontrati per la prima volta sulla fanzine Mr. Spoqui creata da Amanda e i suoi tre fratelli: Tiago, Blanca e Milena. Una serie di autoproduzioni molto interessanti, prodotte interamente in casa con pochi mezzi ma tante idee e che riesce a trasmettere una sensazione di spontaneità senza mai risultare banale.
La particolarità della produzione di Amanda è la commistione di stili e tecniche spesso discordanti ma alternati in modo tale da rendere armoniosa ogni dissonanza, passando da stilizzazioni geometriche a ritratti realistici, da tinte piatte digitali a intrusioni analogiche, mantenendo sempre un segno pulito e preciso e riuscendo sempre a essere riconoscibile e divertente.
Il maggiore punto di forza di Amanda sono sicuramente le composizioni geometriche delle sue tavole, soprattutto delle sue storie a fumetti, essenziali nella struttura ma con un flusso di lettura dinamico e tecniche narrative originali. Potete seguire Amanda sul suo tumblr, per vedere e ordinare qualche numero di Mr.Spoqui invece andate sul suo sito.
Alessandra De Cristofaro presenta MARIA MAKEEVA
Ho scoperto Maria Makeeva su Behance e mi è subito piaciuta la pulizia, la finezza e l’essenzialità delle sue illustrazioni. Nata nel 1987 a Taganrog, in Russia, vive a Praga da quando ha 14 anni. Si è diplomata a giugno all’Accademia di arte, architettura e design di Praga in illustrazione e grafica, dopo aver trascorso un semestre presso la Hochschule für Grafik und Buchkunst di Lipsia. Quello che colpisce nel suo lavoro è il segno deciso, l’attenzione al dettaglio, l’armonia della composizione e il controllo della tavola. I disegni a matita mi affascinano e trovo che i suoi siano particolarmente belli.
Concentrata sulla materia ma anche sullo spazio attorno a essa, Maria crea immagini dove tutto è equilibrato e composto. Appassionata di architettura e design, indica tra le sue influenze i lavori di Carlo Scarpa, Dieter Rams, Naoto Fukasawa, Louise Kahn, Jan Kaplický e il Future System, Constantin Brancusi, Jasper Morrison e i film di Tarkovsky.
Fa un uso moderato del colore e il più delle volte le sue illustrazioni sono in bianco e nero: «Spesso lavorare con la scala di grigi della matita è sufficiente per esprimere quello che mi serve». Per alcuni lavori si affida poi a una postproduzione digitale. È interessante vedere come nella sua ricerca siano ricorrenti i riferimenti alla cultura slava, dalla serie di serigrafie dedicate alla mitologia locale al progetto su cui sta lavorando attualmente, dedicato alla tradizione della lavorazione del vetro nella Repubblica Ceca. Se volete conoscere meglio la sua produzione potete visitare il suo behance o la sua pagina facebook.
Patrizio Anastasi presenta LAUREN HUMPHREY
Lauren Humphrey, classe 1992, nasce a Colchester, una cittadina poco sopra Londra, vicino la costa est dell'Inghilterra. Dopo aver studiato alla Falmouth University, si trasferisce a Fleet, dove attualmente vive e lavora. Le illustrazioni di Lauren, ispirate ai lavori di Jiri Salamoun e alle scatole dei cerini sovietici, sono caratterizzate da un'atmosfera psichedelica, composta da piante, elementi naturali e figure umane grottesche, che ci portano in un universo variopinto, campito con colori vivaci, dai toni non eccessivamente saturi.
I disegni, nonostante siano realizzati perlopiù con tecnica digitale, preservano un sapore che ricorda vagamente un'estetica tipica degli anni settanta.
Lauren utilizza il colore in modo uniforme e compatto, prediligendo la tinta piatta, che si presta perfettamente per dare corpo alle forme organiche e irregolari che caratterizzano il suo lavoro. La sovrapposizione dei colori dà un effetto materico, tipico alla stampa serigrafica artigianale, come a simulare un fuori registro, che conferisce al prodotto ancora più calore e unicità, creando un piacevole contrasto tra forma e contenuto. Credo che la giusta location per sfogliare un libro illustrato da Lauren sia in una discoteca deserta, sotto una strobo, mentre mandano Penny Lane.
Per conoscere meglio il lavoro di Lauren potete visitare il suo sito web.
Andrea Mongia presenta MIRO DENCK
Miro Denck è nato a Düsseldorf, in Germania, ma è cresciuto a Würzburg, dove ha studiato e si appena laureato in illustrazione e graphic design. Avvicinare e far convivere queste due discipline è quello che cerca di fare nel suo lavoro, seguendo l’esempio di Bureau Mirko Borsche, famoso studio di design di Monaco. Le immagini di Miro hanno attirato subito la mia attenzione per l’uso di colori forti e contrastanti, influenzati dagli ultimi lavori di Matisse e soprattutto dalla cultura pop: I Simpson sono una sorta di religione per lui.
Una volta superato il forte impatto visivo, quello che emerge dai lavori di Miro è la qualità della narrazione e il senso di quiete. Tra i suoi riferimenti ci sono i film di Wes Anderson e i fumetti di Hergè, di cui ammira appunto l’atmosfera silenziosa e la precisa costruzione delle immagini. Nel raccontare le sue storie, Miro si ispira anche alle produzioni di Nobrow, ai film di Jim Jarmusch, al cinema d’essai e a serie tv come Girls, di cui apprezza l’umorismo sottile e il ritmo pacato. Attualmente oltre a disegnare, suonare e fare colazioni giganti, collabora con il blog di musica The Wild Honey Pie. Potete seguire il lavoro di Miro sul suo sito, su behance e sulla sua pagina facebook.
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