Mai contare sui topi è uscito nel 2008.
Le illustrazioni di Luigi Raffaelli accompagnano il testo, ironico, lieve, delizioso, di Silvana D'Angelo. Si tratta di una conta alla rovescia: genere letterario abbastanza frequentato nel libro illustrato, citiamo fra tutti il bellissimo Zehn grüne Heringhe... di Wolf Erlbruch edito da Hanser (e da Joie de lire in francese).
E via contando a ritroso finché...
Beh, la fine i curiosi la scopriranno in libreria.
Oggi, però, vogliamo parlare della copertina di questo libro. Terminate le illustrazioni, fatta la grafica, ci chiedemmo, con Luigi, come risolvere la copertina. E per qualche strana ragione ci venne in mente la famosissima fotografia, scattata nel 1932, agli operai che facevano la pausa pranzo seduti su una trave, sospesi nel cielo di New York, durante la costruzione del Rockefeller Center. Vedemmo distintamente una fila di topi, seduti a mangiarsi pane e formaggio.
Luigi materializzò la visione e la impaginò. Ci piacque moltissimo.
Ma ci rendemmo anche subito conto che in qualche modo non aveva una relazione abbastanza forte con quello che si trovava dentro il libro e ci mettemmo a lavorare a un'altra idea: quella che poi è l'attuale copertina.
Ma l'immagine dei topi lavoratori in pausa pranzo ci rimase nel cuore.
A un certo punto, nel 2009 pensammo di metterla su una maglietta per celebrare i cinque anni di vita di Topipittori, ma poi decidemmo di investire tutte le energie e i mezzi sul lancio della collana Anni in tasca, con cui avevamo deciso di festeggiare.
Poi, ecco che oggi ci è venuto in mente che questo blog è il posto giusto per fare conoscere questi sette fantastici topi carpentieri.
Le illustrazioni di Luigi Raffaelli accompagnano il testo, ironico, lieve, delizioso, di Silvana D'Angelo. Si tratta di una conta alla rovescia: genere letterario abbastanza frequentato nel libro illustrato, citiamo fra tutti il bellissimo Zehn grüne Heringhe... di Wolf Erlbruch edito da Hanser (e da Joie de lire in francese).
C'erano una volta dieci topini.
Dieci topini?
Ma forse dieci sono troppi per una sola storia.
In pochi minuti ti mangiano un libro.
E niente libro, niente storia.
D'altronde il decimo topo non viene più.
Lo immaginavo: è sempre stato distratto.
Mi ha appena telefonato che ha perso il treno.
Un tipo inaffidabile per quanto corretto.
Ne rimagono nove.
Dieci topini?
Ma forse dieci sono troppi per una sola storia.
In pochi minuti ti mangiano un libro.
E niente libro, niente storia.
D'altronde il decimo topo non viene più.
Lo immaginavo: è sempre stato distratto.
Mi ha appena telefonato che ha perso il treno.
Un tipo inaffidabile per quanto corretto.
Ne rimagono nove.
E via contando a ritroso finché...
Beh, la fine i curiosi la scopriranno in libreria.
Oggi, però, vogliamo parlare della copertina di questo libro. Terminate le illustrazioni, fatta la grafica, ci chiedemmo, con Luigi, come risolvere la copertina. E per qualche strana ragione ci venne in mente la famosissima fotografia, scattata nel 1932, agli operai che facevano la pausa pranzo seduti su una trave, sospesi nel cielo di New York, durante la costruzione del Rockefeller Center. Vedemmo distintamente una fila di topi, seduti a mangiarsi pane e formaggio.
Luigi materializzò la visione e la impaginò. Ci piacque moltissimo.
Ma ci rendemmo anche subito conto che in qualche modo non aveva una relazione abbastanza forte con quello che si trovava dentro il libro e ci mettemmo a lavorare a un'altra idea: quella che poi è l'attuale copertina.
Ma l'immagine dei topi lavoratori in pausa pranzo ci rimase nel cuore.
A un certo punto, nel 2009 pensammo di metterla su una maglietta per celebrare i cinque anni di vita di Topipittori, ma poi decidemmo di investire tutte le energie e i mezzi sul lancio della collana Anni in tasca, con cui avevamo deciso di festeggiare.
Poi, ecco che oggi ci è venuto in mente che questo blog è il posto giusto per fare conoscere questi sette fantastici topi carpentieri.
6 commenti:
E' molto seria la copertina con i topi lavoratori in pausa pranzo, più seria, forse, di quanto consente una conta che racconta. Però è bella. Piace. Posso farmene un poster? Eleonora
Comunque, se tornate all'idea della maglietta, io la voglio!
Bellissima, la copertina primigenia. Apre baratri di considerazioni sulle possibilità scartate, sui castelli dei destini incrociati...
Silvana
J'adore lillustration de couverture, avec la bicyclette fantastique!
Grazie a tutti dei commenti.
per Eleonora: se il poster è per tuo uso personale, certamente.
per Silvana: sarai la prima ad avere la maglietta.
pour M.: merci a toi.
Erano indiani Mohawk, quegli operai. Decine e decine di ponti e grattacieli nacquero dall'abilità di questi indiani funamboli. Simpatica la variante dei topi, anche se alla fine non è stata realizzata. Bello il libro sulla conta.
Voglio essere la seconda dopo Silvana ad avere la maglietta!
Posta un commento