lunedì 28 febbraio 2011

La più vecchia storia del mondo

Forse è colpa mia: non sono bravo a fare ricerche, perché mi annoio subito. Ma su Françoise Seignobosc perfino il poderoso archivio della Children's literature research collection della University of Minnesota è estremamente avaro di notizie. Vi si legge che questa autrice e illustratrice di libri per ragazzi sarebbe nata nel 1897 o nel 1900  a Lodeve, Herault, in Francia e che, a un certo punto, sarebbe emigrata negli Stati Uniti. Di certo si sa che è morta nel 1961. Nell’archivio citato esiste documentazione relativa a 41 titoli pubblicati (molti dei quali ancora solidamente in catalogo).

Uno di questi fa parte della nostra piccola collezione. Si tratta de La plus vieille histoire du monde, pubblicato nel 1931 da Le Jardin des modes (stesso anno e stesso editore di Babar), e stampato da Paul Dumas su tessuto di cotone. Cucito a filza, con il dorso protetto da una fascia in tessuto spigato multicolore, questo libro racconta in 15 pagine la più vecchia storia del mondo: la Genesi.

È un libro non eccessivamente raro, ma che spesso si trova in condizioni non soddisfacenti. Ci sono molti esemplari privi del rinforzo al dorso in tessuto spigato e rozzamente ricuciti, come questo.

La cosa interessante di questo libro è l’estrema sintesi del tratto e la parsimonia nell’uso del colore. Bastano un rosso, un ocra, un verde e un blu, poche pennellate sicure e una composizione impeccabile, per restituire con luminosità e magia il mistero della creazione del mondo.
























Fra i molti che ho visto, e i pochi che ho acquistato, è l’unico libro pensato fin dall'origine per essere stampato in serigrafia su tessuto, sfruttando tutte le potenzialità del materiale di supporto e della tecnica di stampa. Una delle cose che mi ha sempre fatto venire in mente è l'arazzo di Bayeux (del quale potete leggere qui  e che potete ammirare qui in tutta la sua interezza). Più di una volta sono stato tentato di scucire la mia copia per vedere la storia in sequenza lineare.
Cosa ne dite? Ci provo?


4 commenti:

Eleonora Bellini ha detto...

No, non scucirlo! Immagino che sia anche leggero da portare con sé: per mostrarlo ai bambini (ed anche ai grandi).

Flo ha detto...

Davvero Stupendo! Mi piace anche come è giustificato il testo inserendo disegnini, pois, croce o rettangoli. Penso che la sensazione delicata di sfogliare il tessuto faccia parte della storia: Io non lo scucirei, ma vedi tu... (è una grande bella problematica che quella del mostrare un libro)

isabel archer ha detto...

bello!

IllaT ha detto...

magnifico! non scucirlo, per favore T.T