Qualche post fa, ho scritto che, nel 2004, avevamo in catalogo due libri, perciò non era scontato per un illustratore o un autore darci credito quando gli chiedevamo di lavorare per noi. Di che libri si trattava?
Filastrocca ventosa (ora esaurito e in attesa di essere, prima o poi, ristampato) e Zoo segreto.
Zoo segreto è il primo libro dei Topipittori.
Poveretti, i primi libri: come i fratelli maggiori gli tocca il compito di battere la strada per quelli che verranno dopo, che, come tutti i secondogeniti, si ritroveranno genitori più competenti, disinvolti e meno ansiosi. Per questo, noi i nostri primi libri li guardiamo e consideriamo con un occhio di riguardo. Sappiamo che sono le fondamenta del nostro catalogo: oggi la nostra “cifra” come editori può essere facile da riconoscere, guardando sugli scaffali delle librerie, ma allora non era così. Era tutto da costruire. Il modo di essere dei nostri libri era in formazione e furono proprio questi primi volumi ad assumersene il compito. Insomma, questi primi libri dovevano, come si suol dire, avere spalle robuste.
Zoo segreto nacque dalla collaborazione con Francesca Bazzurro, una bravissima illustratrice che si occupa di design, grafica, architettura, moda (nel 2007, si è aggiudicata insieme a Orith Kolodny una menzione per la categoria Non Fiction del Bologna Ragazzi Award, con i primi due titoli della collana “De ville en ville”, di La joie de lire, dedicati a Tel Aviv e Berlino).
Conobbi Francesca per ragioni di lavoro attraverso Italo Lupi, quando era direttore della rivista “Abitare”. Fra noi ci fu un'immediata simpatia e la decisione di fare qualcosa insieme venne in modo naturale. Anche perché Francesca mi mostrò alcune tavole che aveva fatto e che mi colpirono subito. Raccontavano di una bambina tutta rossa che si muoveva all'interno di uno spazio bianchissimo, abitato dalle presenze misteriose e silenziose di meravigliosi animali neri, che, realizzati in digitale, sembravano il risultato di impeccabili xilografie. Siccome gli animali sono, da sempre, uno dei soggetti che mi interessa di più e che più catturano il mio immaginario, decidemmo di provare a lavorare esattamente su quel progetto, che appariva pieno di promesse.
Così nacque Zoo segreto: il nostro primo picture book e il primo di Francesca, che non ebbe esitazioni a lavorare per un editore sconosciuto.
Copertina bianca, immagini giocate su tre colori, taglio dei testi non narrativo, riferimenti iconografici ai bestiari medievali e, insieme, al fumetto: insomma Zoo segreto era decisamente un non allineato, quando lo vedevi spuntare fra gli altri libri, in libreria. Il nostro distributore, infatti, sollevò un ciglio, perplesso, quando gli facemmo vedere la maquette.
È vero, sì, che poi non è diventato un best seller. Che non ha venduto milioni di copie. Ma, insomma, chi se ne importa? In compenso ha inaugurato un catalogo che oggi è arrivato 69 titoli e pensiamo che quella bambina e quel cavalluccio marino in copertina ci abbiano portato fortuna. A sette anni di distanza, poi, ci piace esattamente come quando l'abbiamo sfogliato per la prima volta, alle Grafiche AZ, la tipografia che da allora si è occupata di tutti i nostri libri e che ha contribuito e contribuisce in maniera fondamentale al loro successo.
Filastrocca ventosa (ora esaurito e in attesa di essere, prima o poi, ristampato) e Zoo segreto.
Zoo segreto è il primo libro dei Topipittori.
Poveretti, i primi libri: come i fratelli maggiori gli tocca il compito di battere la strada per quelli che verranno dopo, che, come tutti i secondogeniti, si ritroveranno genitori più competenti, disinvolti e meno ansiosi. Per questo, noi i nostri primi libri li guardiamo e consideriamo con un occhio di riguardo. Sappiamo che sono le fondamenta del nostro catalogo: oggi la nostra “cifra” come editori può essere facile da riconoscere, guardando sugli scaffali delle librerie, ma allora non era così. Era tutto da costruire. Il modo di essere dei nostri libri era in formazione e furono proprio questi primi volumi ad assumersene il compito. Insomma, questi primi libri dovevano, come si suol dire, avere spalle robuste.
Zoo segreto nacque dalla collaborazione con Francesca Bazzurro, una bravissima illustratrice che si occupa di design, grafica, architettura, moda (nel 2007, si è aggiudicata insieme a Orith Kolodny una menzione per la categoria Non Fiction del Bologna Ragazzi Award, con i primi due titoli della collana “De ville en ville”, di La joie de lire, dedicati a Tel Aviv e Berlino).
Conobbi Francesca per ragioni di lavoro attraverso Italo Lupi, quando era direttore della rivista “Abitare”. Fra noi ci fu un'immediata simpatia e la decisione di fare qualcosa insieme venne in modo naturale. Anche perché Francesca mi mostrò alcune tavole che aveva fatto e che mi colpirono subito. Raccontavano di una bambina tutta rossa che si muoveva all'interno di uno spazio bianchissimo, abitato dalle presenze misteriose e silenziose di meravigliosi animali neri, che, realizzati in digitale, sembravano il risultato di impeccabili xilografie. Siccome gli animali sono, da sempre, uno dei soggetti che mi interessa di più e che più catturano il mio immaginario, decidemmo di provare a lavorare esattamente su quel progetto, che appariva pieno di promesse.
Così nacque Zoo segreto: il nostro primo picture book e il primo di Francesca, che non ebbe esitazioni a lavorare per un editore sconosciuto.
Copertina bianca, immagini giocate su tre colori, taglio dei testi non narrativo, riferimenti iconografici ai bestiari medievali e, insieme, al fumetto: insomma Zoo segreto era decisamente un non allineato, quando lo vedevi spuntare fra gli altri libri, in libreria. Il nostro distributore, infatti, sollevò un ciglio, perplesso, quando gli facemmo vedere la maquette.
È vero, sì, che poi non è diventato un best seller. Che non ha venduto milioni di copie. Ma, insomma, chi se ne importa? In compenso ha inaugurato un catalogo che oggi è arrivato 69 titoli e pensiamo che quella bambina e quel cavalluccio marino in copertina ci abbiano portato fortuna. A sette anni di distanza, poi, ci piace esattamente come quando l'abbiamo sfogliato per la prima volta, alle Grafiche AZ, la tipografia che da allora si è occupata di tutti i nostri libri e che ha contribuito e contribuisce in maniera fondamentale al loro successo.
2 commenti:
mi viene da chiedere se le parole del testo, in rosso, sono state scelte con una logica relativa al contenuto oppure se sono il risultato di una ricerca grafica. grazie
Cara Isabel,
la nostra idea era evidenziare nel testo parole significative, sulle quali focalizzare l'attenzione. Parole strane (placidi), più difficili (rigati di pioggia) o divertenti (pancia piena).
Se poi funzioni, non tocca a noi giudicare.
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