giovedì 22 settembre 2011

Uno sciame all’Arsenale

Qualche giorno fa, abbiamo ricevuto questo messaggio da Luca Caimmi.

Per chi ancora non fosse andato alla Biennale di Venezia o ancora fosse in dubbio se andare o meno, vi informo che all'Arsenale, precisamente alle Tese di San Cristoforo, c'’è una mia opera. La mostra Le Accademie di Belle Arti d’Italia completa il Padiglione Italia ed è una selezione di studenti delle venti Accademie di Belle Arti d’Italia. In allegato trovate una foto del momento del trasporto dell'opera e un particolare della mia installazione che rimarrà esposta fino al 27 novembre.


 La cosa ci ha molto incuriosito: il destino di Luca sembra assolutamente legato a rotte marine e  natanti di vario tipo...
Il libro che ha illustrato per noi si intitola, La nave (testi di Antonio Koch) e da poco per Orecchio Acerbo si è occupato di un Salgari molto marinaresco.
Così, ho chiesto a Luca se aveva voglia di spiegarmi qualcosa della sua opera, di come è stata selezionata, è giunta a Venezia, è salita in barca e, infine, è approdata a uno dei luoghi più belli e suggestivi legati alla navigazione: l'Arsenale. A voi il suo report.


La mostra raccoglie una selezione di studenti diplomati negli ultimi dieci anni, nelle venti Accademie di Belle Arti italiane  d'Italia. A gennaio, ho saputo di essere stato selezionato per questo evento dall’Accademia di Urbino, che ho frequentato, così ho inviato un portfolio con annesse pubblicazioni. In seguito, a Roma, una commissione mi ha scelto fra gli undici artisti da esporre all’Arsenale.
L’Arsenale è uno spazio stupendo.
Archeologia industriale e militare, grosse gru arrugginite, bacini per navi e un sommergibile proprio vicino alle Tese, dove abbiamo esposto noi delle accademie.


Essendo una ex zona militare, in più a Venezia, ci si arriva solo in battello.
Le casse, con tutte le parti in ceramica della mia installazione sono state portate in furgone fino a Venezia e poi imbarcate in direzione Arsenale, passando in tratti di mare aperto e sotto i ponti dei Giardini dove, a fine maggio, tutto era in fermento per l’organizzazione della Biennale.


Arrivato il barcone di Urbino, una delle ultime consegne, erano in diversi ad aspettarci. Una ditta di “allestitori seri” e un po' di gente stressata che da diversi giorni lavorava tutto il giorno, fino a notte, per sistemare le diverse opere e completare l’intero allestimento. Se la zona è bella di giorno, immaginate al buio, con tutti gli spazi illuminati e la frenesia del momento. Quindi c’è stato un po' di lavoro notturno anche per noi e, poi, in giro per Venezia, che in questi periodi di vernissage è ancora più bella e cosmopolita.


La mattina successiva: aria stupenda, sole e freddo, montagne innevate che si vedono in lontananza dalla laguna. È quel che vedo dal traghetto che mi porta da piazzale Roma fino alla fermata “Bacini”. Mi avvio a completare la mia opera: la parte dipinta a muro, che mi impegna circa mezza giornata. Quando ho finito, lascio tutto in mano agli “allestitori seri”, che sistemeranno i dettagli.
Intanto il mio amico Caius con Lucia mi sono venuti a prendere. Ci facciamo un giro in quella zona di Venezia dove è facile perdersi, abitata solo da veneziani e piena di osterie dove le signore vanno a farsi il bicchiere, il pomeriggio. Per quel che mi riguarda, tutto è pronto per l’apertura del 4 giugno. Giorni ricchi di inaugurazioni, eventi, personaggi famosi, addetti ai lavori, curiosi, artisti e illustratori.


Protagonista di A real help (ceramica, pittura acrilica a parete con stencil, 400 x 350 cm) è il lavoro delle api che volano a sciami intorno a delle forme nere. Le forme nere sembrano sterco oppure gomma. Il miele è poco e cosa ci fanno tante api, qui? Sicuramente stanno lavorando per aiutare loro stesse e una presenza umana che fuoriesce dal centro. Le api sembrano mosche e lo sterco è in realtà molto bello, lucido, avvolgente, prezioso e inodore... tutto ha una doppia valenza. Il senso di minaccia è negato da una lettura più speranzosa.


Nessun commento: