martedì 11 ottobre 2011

Gli scarabocchi di zia Virginia

Una volta, tanto tanto tempo fa, quando ancora non sapevano di essere Topi, i Topi fecero un lungo pellegrinaggio a Londra e nel Sussex, per visitare i luoghi di due personaggi che – per ragioni diverse – affascinavano entrambi: Leonard e Virginia Woolf.

Da quel viaggio, oltre a commoventi ricordi, riportarono una valigia di libri: alcune prime edizioni della Hogarth Press (sulle quali poi sarebbe nato un breve saggio pubblicato sul numero 40 di Esopo, una rivista trimestrale di bibliofilia), l’edizione Penguin dei Virginia Woolf’s Diaries, grandi tomi illustrati sull'ambiente che frequentavano – il Bloomsbury group, un influente circolo artistico e intellettuale – e un libro per bambini, scritto da Virginia Woolf  e illustrato dal suo bis-nipote, Julian Bell: The Widow and the Parrot. London: The Hogarth Press, 1988.

Il testo era stato scritto dalla Woolf nel 1923, quando era già una scrittrice affermata, come contributo al giornalino di famiglia, The Charleston Bullettin, pubblicato dai suoi nipoti (figli della sorella Vanessa), Julian e Quentin, che all’epoca avevano tredici e quindici anni.


Il libro non ha niente di notevole, se non il nome dell'autrice. Anche noi, come Quentin Bell, siamo rimasti abbastanza delusi. Leggiamo nella sua postfazione: [...] era una presa in giro. Avevamo vagamente sperato in qualcosa di divertente, sovversivo e frivolo come la conversazione di Virginia. Essendone consapevole, ci mandò invece una storiella edificante, con una morale fondata sui peggiori esempi vittoriani.


 

È la storia di una vecchia signora che riceve, con la notizia della morte del fratello, anche quella di un’eredità: una casa e 3000 sterline. Così, prende armi e bagagli, scopre che la casa è una vecchia bicocca abitata da un pappagallo, subito adottato, e che delle 3000 sterline non c’è traccia alcuna: neppure il notaio è riuscito a trovarle. Mentre torna dall’ufficio del notaio, vede da lontano la bicocca che brucia. Si precipita, domanda se qualcuno ha salvato il pappagallo. Pensano che sia sotto shock, la mettono a letto, ma durante la notte si sveglia perché qualcuno bussa alla finestra. È il pappagallo. È salvo. E la conduce, fra le rovine fumanti, al tesoro nascosto: 3000 sovrane d’oro. Morale della favola: a essere gentili con gli animali c’è sempre da guadagnare.



The Widow and the Parrot rimase sepolto per più di cinquant’anni negli archivi di famiglia, dai quali riemerse solo in occasione del centenario della nascita della Woolf, nel 1982.
Il testo fu pubblicato su una rivista. Seguì nel 1988 l’edizione illustrata da Julian Bell.


Il testo, come avrete capito, non è affatto notevole. Capita anche ai più grandi di avere una giornata storta. Forse l’unica cosa stupefacente è che la prima a illustrarlo fu la stessa Virginia Woolf, nota per essersi abbandonata più volte al demone dell'arte, senza però riuscire a fare più di qualche scarabocchio (l’artista di casa era sua sorella Vanessa, della quale parleremo, prima o poi). Lo dimostra l’immagine che vedete qui sotto, che riproduce il manoscritto olografo.


Le brutte illustrazioni dell’edizione Hogarth Press, sono state realizzate da Julian Bell, sulla base dei disegni originali del manoscritto, che gli erano stati forniti dal padre, Quentin. Una scelta decisamente discutibile, visto il risultato. Forse avremmo preferito gli scarabocchi di zia Virginia.
Insomma, anche i più grandi scivolano su quell'insidiosa buccia di banana che è la letteratura per l'infanzia... Mai prenderla alla leggera.

2 commenti:

federico novaro ha detto...

de La vedova e il pappagallo fece un'edizione Emme nel 1984. In occasione della ristampa di Tutti i racconti, da Newton Compton, Camilla Valletti ne parlò su FedericoNovaroLibri, io aggiunsi un'appendice con delle foto: Emme fece illustrare il racconto da Matticchio, allora alle prime armi, ma con risultati magnifici.
(visto che sono qui ne approfitto per ringraziarvi, il blog di Topipittori rende il navigare pieno di senso e di ammirazione) fn

federico novaro ha detto...

naturalmente ho fatto tutta la spiega e ho dimenticato il link...
eccolo

http://goo.gl/CDDbS