lunedì 17 ottobre 2011

Presentarsi bene: Sarah Mazzetti e Thereza Rowe

Abbiamo fatto i conti qualche settimana fa: nell’ultimo anno abbiamo ricevuto poco meno di 2000 proposte da autori e illustratori. Quella della selezione del “materiale non sollecitato” è un’attività molto impegnativa e necessaria: sono in molti, là fuori, ad avere talento, capacità, idee, competenza. Non possiamo certo pretendere di conoscerli già tutti o riconoscerli telepaticamente.

Ma è anche un’attività ingrata. E questo è un problema. Troppo del materiale che riceviamo non è adeguato. E molto di quello che sarebbe anche adeguato è presentato malamente, con sciatteria, e lascia trasparire una mancanza di professionalità che non rassicura certo rispetto alla prospettiva di lavorare insieme.

Per aiutare chi legge questo blog a capire che cosa significhi presentarsi bene a un editore, quando capiterà mostreremo quel materiale che abbiamo trovato meglio presentato, più convincente, più professionale, in modo che possa servire da guida agli altri e da promozione ai diretti interessati.

Caveat: gli illustratori che compariranno in questo e in successivi post non diventeranno necessariamente dei nostri autori. Ma crediamo sia comunque utile e bello segnalarli per il loro garbo, professionalità e talento. E poi, come diceva il mai sufficientemente citato Giovanni Mariotti: «Le vite che trascorrono senza il conforto di una lode sono ben misera cosa.»

Sarah Mazzetti



























Thereza Rowe


2 commenti:

Andrea Calisi ha detto...

cari topi, come al solito mi ritrovo qui da voi e provo sempre un senso di piacere e di bellezza. questo tema è interessante ma mi chiedo dal mio punto di vista non editoriale se questo non può diventare un'arma a doppio taglio: insomma, questa cosa della sciatteria posso anche capirla ma nello stesso tempo quanti giovani autori (o meno giovani) possono permettersi di fare addirittura un libro stampato con le proprie opere?è più importante forma o sostanza? non sempre dietro a presunta sciatteria si cela un irresponsabile (dal punto di vista lavorativo)dal quale è meglio stare alla larga. io credo che l'editore debba comunque tener sempre presente anche le potenzialità di un progetto anche se non presentato con un'eccessiva ricerca estetica che sa tanto di packaging da sala da tè.un abbraccio ai topi

Topipittori ha detto...

Caro Andrea, la tua riflessione è molto interessante e merita un approfondimento.
Se ci dai qualche giorno, prepariamo un post. Comunque, entrambi le presentazioni che abbiamo proposto sono realizzate con molta semplicità (e costi contenuti). Ne arrivano di molto più elaborate e costose che non sono altrettanto efficaci.
E poi, la presentazione è una cosa, la qualità dei contenuti e la valutazione dell'editore sono altre. Restiamo comunque dell'idea che sia necessario, nei rapporti con potenziali committenti (editori o agenzie o altro) che gli illustratori e gli autori si impegnino per offrire di sé un'immagine "non dilettantistica".