mercoledì 14 dicembre 2011

L'Albero

[di Antonella Abbatiello]

L'Albero a L'Aquila.
Nell’estate del 2009, in luglio, sono stata nelle tendopoli de L’Aquila, su invito del festival Minimondi. Ai bambini aquilani ho portato grandi pennelli e molti colori. Insieme abbiamo dipinto grandissimi fogli, riempiendoli di prati, foglie, fiori, animali.
La mattina dopo il mio rientro a Roma, mi sono svegliata con una forte impressione visiva: vedevo quelle grandi fioriture sopra i muri distrutti de L’Aquila, che in quei giorni mi avevano sconvolto. Le due impressioni si sovrapponevano. Quando poi Minimondi, nell'ottobre del 2009, mi ha invitato a realizzare qualcosa per la prima edizione del festival L’Aquila Fenice, ho subito proposto L’Albero, che si era materializzato nella mia immaginazione con precisione.

L'Albero a L'Aquila.
Ho immaginato un albero grandissimo, quanto la facciata di un palazzo. E così è stato. L’Albero de L’Aquila misura dieci metri per dieci, ed è il più piccolo. Quelli di Parma cinque metri per venti, quello di Palermo nove metri per tredici, quello di Ladispoli, dodici per dodici.
Non so più quanti bambini hanno partecipato: moltissimi, più di mille.
Ho lavorato con tutti gli insegnanti, che a loro volta hanno lavorato ciascuno con la propria classe. Una vera ‘struttura ad albero’.
Ho raccontato ai maestri il senso del progetto e ho insegnato loro la tecnica per far realizzare ai bambini le ‘foglie’, ovvero i dipinti con acrilici di colori puri e piatti, e forme semplici, essenziali. I maestri hanno ricevuto i fogli di pvc (materiale plastico resistente, impermeabile ed economico), colori e pennelli da distribuire ai bambini. 
Hanno avuto un mese di tempo per lavorare con i bambini sul tema che loro stessi avevano scelto. Alla fine, tutti i fogli-foglie sono stati raccolti e commentati.

In ogni luogo dove è cresciuto, L'Albero ha acquisito fisionomia diversa.
A L’Aquila, l’albero rappresenta L'Albero della Vita, simbolo di rinascita della città dopo il terremoto.
A Parma,  l’albero è diventato L’Albero dei bambini, un tema giocoso e libero, pieno di allegria.
A Palermo,  l’albero diventa L’Albero di domani, segno di speranza in una terra oppressa dalla criminalità. Si ispira all’“Albero” Falcone, simbolo della lotta alla mafia.
A Ladispoli,  l’albero è L’Albero della legalità, fortemente voluto da una Biblioteca speciale, dedicata a Peppino Impastato, che propone progetti specifici dedicati al tema della legalità.

L'Albero de L'Aquila in via di crescita.

In tutti i luoghi dove ho realizzato L’Albero, ogni bambino ha inventato e dipinto la figura che desiderava mettere sui rami. Dietro ogni figura c’è una piccola storia.
A L’Aquila i bambini hanno dipinto soprattutto case: case nuove dove vorrebbero vivere e anche le loro case rotte, distrutte dal terremoto. Hanno dipinto ambulanze, ospedali e soprattutto Vigili del Fuoco, figure particolarmente amate e significative nella tragedia che hanno vissuto. Hanno dipinto aquile e molti orologi con le lancette sull’ora 3.32: l’ora esatta della scossa di terremoto del 6 aprile 2009. Alla fine del lavoro gli insegnanti mi hanno detto che è stata un’occasione per un importante lavoro terapeutico. L’effetto è stato del tutto involontario e perciò ancora più efficace.

L'Albero di Ladispoli in formazione.

Per la realizzazione degli alberi, ho usato materiali particolari mai sperimentati prima, che ho dovuto immaginare e poi cercare, spesso con grande difficoltà, e con pochissime risorse economiche. Come la grande rete, sulla quale tutti i pezzi dipinti sono stati incollati. Inizialmente avevo trovato diverse reti, di plastica da giardinaggio o metalliche da edilizia, ma poco robuste, o troppo costose, o troppo pesanti, o in rotoli troppo stretti. Infine, dopo giorni di ricerca, ho trovato quella perfetta. La rete da uccelliere, leggera e robustissima, economica e in grandi rotoli larghi cinque metri.

L'Albero di Palermo mette foglie.

Un foglia-chitarra per L'Albero di Palermo

Con due teli accostati, lunghi dieci metri e cuciti insieme con filo da pesca, ho realizzato un foglio di cento metri quadrati, e ho risolto il problema più importante: come far stare in piedi per molto tempo un albero così grande.
Con la splendida collaborazione di molti insegnanti abbiamo composto tutti i pezzi, incollandoli con decine di chili di colla Bostik (oltre cinquanta chili per ogni Albero), in grandi palestre messe a disposizione dalle scuole, lavorando per almeno una settimana per ogni installazione.

Due Alberi a Parma.

L'Albero a Ladispoli.

Quando il 31 ottobre 2009, ho visto L’Albero sul muro de L’Aquila, ho visto letteralmente un sogno realizzato. E così a Parma, nel marzo 2010, dove il Festival Minimondi mi ha chiesto di ‘piantare’ due alberi sul grande muro a pochi passi dallo splendida Cattedrale. Qui sono stati coinvolti i bambini di Parma insieme agli stessi de L’Aquila.

L'Albero a Palermo.

L'Albero a Palermo.

A Palermo, il festival Minimondi ha partecipato alle iniziative della giornata dedicata alla lotta alla mafia, il 23 maggio 2010. Ogni anno, in quella data, Palermo ricorda il giorno dell’uccisione del giudice Giovanni Falcone, e per tutta la giornata la città si mobilita con moltissime iniziative, soprattutto nella piazza Magione, la piazza del quartiere dove abitavano da ragazzi i giudici Falcone e Borsellino. Anche in quella occasione mi è stato chiesto di ‘piantare’ un albero, composto dai dipinti dei bambini di Palermo, de L’Aquila e di Parma.
Per una singolare coincidenza l’albero di Palermo sembrava germogliato dal più importante simbolo della lotta alla mafia, l'“Albero” Falcone. Forse per questo motivo è ancora intatto, nonostante tutti a Palermo ci avessero avvertito che sarebbe durato una settimana, bruciato o strappato dalla microcriminalità che normalmente frequenta la piazza.

Albero della Vita. Cattedrale di Otranto.
La figura dell’albero è semplice e complessa. È una delle prime figure che i bambini istintivamente disegnano ed è anche uno dei simboli più potenti nell’immaginario di tutti i popoli e i tempi. È un simbolo universale di vita e di rinascita, per questo non smette mai di affascinarci.

Personalmente, mi ha sempre emozionato il magnifico Albero della Vita della Cattedrale di Otranto. Anche i coloratissimi Alberi della Vita messicani, rigogliosi e brulicanti di figure, mi affascinano da sempre. Danno una sensazione di prorompente vitalità ed energia positiva, la loro vista fa star bene e mette allegria.

Albero della Vita. Chiesa di Santo Domingo. Oaxaca. Messico.

Ho una formazione accademica, ma l’arte popolare mi ha sempre attratto: dai tappeti caucasici ai tessuti messicani, dai legni intagliati valdostani ai presepi napoletani della mia terra d’origine. È “un’arte che non bara”, diceva Mirò.
Per me ‘piantare’ questi Alberi, così come fare illustrazione e fare libri per bambini è fare ‘arte popolare’, nel senso più profondo del termine. Gli elementi comuni dell’arte popolare sono sempre presenti nel mio lavoro: animali, figure fiabesche e soprattutto alberi.
Albero della Vita. Messico.
 
Albero della Vita. Messico.
Albero della Vita. Messico.

Albero della Vita. Messico.

9 commenti:

Unknown ha detto...

Sono splendidi!

alessandro riccioni ha detto...

bellissimi e importanti, come dovrebbero essere tutte le cose vere, ale

Laura Ottina ha detto...

Mi sono innamorata di questo progetto, ogni suo aspetto dal concetto all'esecuzione al risultato finale è veramente straordinario!

Federica MammaMoglieDonna ha detto...

MERAVIGLIOSI e complimenti per l'iniziativa...

la lumaca querida ha detto...

BRAVISSIMA E BRAVISSIMI!!!!!!!!

simoff ha detto...

bellissimo post...io ho avuto una grande emozione quando sono stata all'aquila e l'ho visto..( e fotografato) non sapevo di tutti gli altri...un lavoro splendido anche per la grande partecipazione necessaria e coinvolgente...

azzurro pesce ha detto...

Post molto interessante. Condivido in pieno le emozioni suscitate da questi alberi giganti e anche l'amore infinito per il mosaico pavimentale della catterdale di Otranto.
Francesca

erica ha detto...

un messaggio così bello e importante attraverso bambini e alberi...che c'è di più semplice e efficace? Sarebbe bello farne tanti di questi messaggi in giro per le città dove la gente spesso cammina a testa bassa e si dimentica di guardare il cielo...

Federica MammaMoglieDonna ha detto...

Che bella questa iniziativa. Splendida se penso a quello che ha rappresentato per i bimbi di L'Aquila. Deve essere stato meraviglioso lavorare con loro così poco dopo il terremoto... BRAVA!!!!