[di Antonella Capetti]
È il 20 giugno 2012 e il blog dei Topipittori pubblica un articolo ricco e colorato dal titolo I vestiti magici di Kaarina. Vi si racconta la nascita di un’installazione al Maxxi di Roma per la Tribù dei Lettori dell’artista finlandese Kaarina Kaikkonen: un gigantesco bucato di capi “a braccia aperte e stese, a darsi mani invisibili”.
La scuola è finita da pochissimi giorni ed è troppo presto per avere nostalgia dei bambini, ma la mente, quella non va mai in vacanza, e subito frulla il pensiero: da noi, a Carimate, scuola primaria e secondaria di primo grado si affacciano su un unico, grande giardino, e quelle braccia aperte e stese potrebbero davvero unire le due scuole.
I pensieri vanno veloci e le suggestioni non si fermano; così cominciamo a parlarci, maestri e professori, e i sorrisi di tutti ci dicono che l’idea piace e, anche se mancano più di due mesi, già incominciamo a sognarla.
Settembre arriva in un soffio, e i più entusiasti si ritrovano subito: “Allora si fa!” Non è una domanda, tutto è già stato deciso nell’attimo in cui abbiamo pensato che, come è piaciuta a noi, l'idea piacerà anche ai ragazzi.
L’installazione di Kaarina richiama alla mente della nostra prof di arte le opere di Maria Lai, e in particolare Legarsi alla montagna: un altro monito a cercare e realizzare insieme ciò che unisce, nella convinzione che, come afferma l'artista, “tanto più bellezza, tanto meno violenza”.
In pochi giorni, arriva il 13 settembre. I ragazzi di quinta primaria e quelli di prima secondaria si ritrovano, con preside e insegnanti, per realizzare una grande opera collettiva.
Molti hanno portato una vecchia maglietta, qualcuno un paio di calze o un minuscolo body da neonato, e tante mollette da bucato. Quattro fili sono già pronti per essere riempiti e issati: ed è davvero uno spettacolo vedere le mani dei ragazzi infilare le maniche delle loro magliette sul filo sorretto da preside e insegnanti, che ci sono, sono lì per davvero, e lo saranno a lungo, per molti e molti giorni, settimane, mesi.
C’è un vento terribile, che fortunatamente ha spazzato via il maltempo della giornata precedente, ma che mette a dura prova la tenuta dei fili; qualcuno si scioglie, un altro si spezza, ma la tenacia ha la meglio anche sulla forza delle folate, e i fili vengono nuovamente legati, riannodati e rialzati da mani volonterose.
Senza l’articolo del blog dei Topi non avremmo avuto questa idea; e quindi è proprio come Giovanna Zoboli scrive: “…lo scambio di idee funziona; un blog mira a una cultura comune e serve a costruire nessi importanti, concreti, con la scuola e i bambini”.
“Fili invisibili legheranno per sempre le relazioni che oggi abbiamo iniziato a costruire...”: parola di prof!
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