lunedì 18 febbraio 2013

Leggere le figure per leggere il mondo

[di Leyla Vahedi (per Cartastraccia)]

Illustratori, librai, lettori, bibliotecari, editori e chi ancora cerca la propria strada: individui eterogenei, ma accomunati dalla passione per l'albo illustrato, si sono ritrovati intorno a un grande tavolo, letteralmente pieno di libri, letteralmente portati a spalla dal Trentino da Giulia Mirandola, per il corso “Leggere le figure maxi”.

Il luogo che ci ospita è Spazio B**K, quartiere Isola a Milano: una neolibreria che non è solo una libreria, ma uno spazio per le idee. Proviamo a capire che cosa rende B**K così interessante e appetitoso: gli albi sono messi di piatto alle pareti, così l'impressione entrando è di essere letteralmente circondati e immersi nei libri; la selezione è accurata; si possono scovare edizioni fuori catalogo (di gran valore ma a prezzi molto ragionevoli) ed edizioni straniere. Tutto, insomma, sprigiona impegno e passione.
Chiara (alla cassa) e Diletta (al sorriso) della neolibreria Spazio B**K.

La libraia Chiara alza le spalle e con semplicità mi dice: «Guarda, noi abbiamo provato a pensare a come sarebbe piaciuta a noi una libreria, e ecco, abbiamo provato a farla così.» Nulla di più facile insomma, pensiamo, aggirandoci tra gli scaffali e lasciandoci guidare dalle proposte di Chiara e Diletta. Certo che a Roma manca un posto così; e se ci fosse, Cartastraccia vorrebbe sempre stare lì.

Giulia comincia. I libri sono ancora in ordine.

Torniamo al nostro tavolo, quello pieno di libri, preparato da Giulia per i corsisti di “Leggere le figure maxi”. Un centinaio, forse più, di libri illustrati: cento libri per cominciare, per addentrarsi tra questi libri che “solo” libri non sono, nel senso che non si esauriscono con la lettura.
Giulia infatti ci dice e ci dimostra che gli albi illustrati costruiscono un vero e proprio patrimonio verbovisuale che continua a lavorare nel lettore anche una volta riposto il libro, patrimonio che di continuo si riattiva collegandosi ad altre storie, altre immagini, altri libri.
Libri, libri e ancora libri.

Giulia ci presenta una selezione di libri capaci di aprire orizzonti, offrendoci delle lenti privilegiate di osservazione: i libri senza parole, i libri dal formato eccentrico, i libri con i buchi, i libri “brulicanti”. Il tentativo è quello di fornire un orientamento e individuare degli elementi indicatori di qualità per scegliere buoni libri. Giulia ci offre Toc toc toc (Casterman), Moby Dick illustrato e progettato da J. Jolivet (Gallimard Jeunesse), Un foglio più un foglio (Topipittori), Animatti di Pittau-Gervais (Electa Kids), il manuale di disegno di Keisai, Un cappello tutto giallo di Asch e Stamaty (Emme Edizioni) e tanti altri. Molti dei libri di cui parla Giulia, li ritroveremo poi, a sera, tra gli scaffali ella libreria, grazie al lavoro meticoloso di ricerca di Chiara e Diletta.
Sembra quasi un puzzle.

Come selezionare e usare questi materiali così particolari? Giulia sottolinea che troppo spesso riduciamo la lettura a alta voce alla sola lettura animata, senza tenere conto di tante altre modalità di lettura (tutte valide!) del bambino: quella iconografica, quella dialogica, quella giocata, quella chiacchierata, letture che si possono fare con un senzaparole, o con un grande albo come Oxiseau di Pittau-Gervais (Grandes personnes), o ancora con un wimmelbuch come Una giornata di primavera in città, di R. S. Berners (illustratrice tedesca di cui ci siamo innamorate, ne parliamo qui).
Fra gli altri spicca Floatsam di David Wiesner.

Discutiamo e ragioniamo quindi sulle modalità di proporre un albo e una questione si fa particolarmente calda: la fascia d'età. Esiste un lettore ideale? Si può stabilire con esattezza la destinazione di un libro?
Siamo tutti adulti, di età diverse, ma eccoci intorno a un tavolo pieno di libri a contenere a malapena sia i gridolini di entusiasmo sia il gesto rapace di accaparrarsi il libro ogni volta che Giulia finisce di mostrarcelo e lo appoggia sul tavolo. Dunque, libri per bambini che piacciono agli adulti, libri per bambini piccoli che funzionano a più livelli anche con i più grandi.
Tanti "Tantibambini", tutti insieme, non li avevamo mai visti.
La questione dell'età alla fine della discussione ci sembra meno rilevante di quella, ben più spinosa e urgente, della qualità. Immaginiamo infatti che un libro, che quasi mai viene progettato e pensato per una determinata fascia d'età, trovi da solo i propri lettori e le proprie strade. Di un libro con le figure se ne appropriano piccolissimi, ragazzini, giovani adulti e i grandi.
Giulia ci mostra Costumes, uno dei molti "libri brulicanti".

Dopo una prima giornata scorrazzando tra i libri, Giulia ci accoglie il giorno seguente aprendo con gli albi illustrati una porta sul tempo e sullo spazio.
Un viaggio nel tempo ci viene proposto ragionando sul lavoro di ricostruzione di cataloghi storici - lavoro spesso fatto di casi fortuiti e rocamboleschi - e in particolare entrando nella collana Tantibambini (Einaudi). E un viaggio nello spazio: Giulia racconta della Internationale Jugendbibliothek di Monaco e ci mostra albi provenienti un po' da tutto il mondo che sembrano capaci di contenerlo nella sua complessità: Madlenka di Peter Sìs (Ed. Grasset & Fasquelle) e Costumes di Joelle Jolivet (Editions du Panama) ne sono due felici esempi. Giulia ci invita, quando siamo in paesi stranieri, a entrare in libreria per creare una nostra biblioteca di albi che sia capace di rispecchiare il mondo, pezzetto dopo pezzetto, viaggio dopo viaggio.

...e fu così che Giulia si trasformò in un orso
(illustrazione di Angela Marchetti). 
Non è questo l'unico suggerimento che Giulia ci abbia lasciato. Anzi, siamo tornati a casa pieni di appunti, idee e entusiasmo per quelli che, fino a ieri consideravamo libri come gli altri (magari un po' più belli, magari un po' più brutti) ma che abbiamo scoperto essere maxi-libri, super-libri. Nella settimana successiva ci siamo scritti, fra noi allievi, e abbiamo continuato a scambiarci suggerimenti e aggiornamenti. Qualcuno ha persino disegnato un'illustrazione ispirata ai due giorni del corso. Insomma, gli stimoli che ci ha lanciato Giulia continuano a lavorare. Anche grazie ai saggi, scritti da Giulia e da altri studiosi, raccolti in Ad occhi aperti. Leggere l'albo illustrato, volume a cura di Hamelin, edito da Donzelli nel 2012. Ma soprattutto grazie al desiderio sempre più forte e incontrollabile di leggere le figure per leggere il mondo.

3 commenti:

birbaluna ha detto...

Magnifico corso! l'ho fatto anche io lo scorso anno a Mozzo (Bg): ricchissimo di spunti! consiglio anche la lettura del libro "ad occhi aperti" che è di notevolissimo spessore, ricco di approfondimenti e spunto per numerose riflessioni. Grazie!

alessandro riccioni ha detto...

beh, Giulia è Giulia! L'invidioso omino tondo...

TOMMASO ha detto...

Io sono ancora a bocca aperta.