lunedì 18 novembre 2013

[art. 29] > identità/educazione

ovvero Katrin Stangl per Bologna città delle bambine e dei bambini 2013

[di Hamelin Associazione Culturale]

Si dice spesso che siamo circondati da storie, ed è vero. Basta guardarsi intorno per vederle e sentirle e viverle. È facile coglierle nei libri, nelle esperienze, nei ricordi. Meno scontato è trovarle in un articolo della Convenzione ONU sui Diritti per l’Infanzia e l’Adolescenza. Eppure anche l’articolo 29 della Convenzione racconta, in un linguaggio forse troppo solenne e dal sapore ottocentesco, una storia: quella dell’educazione dei bambini e delle bambine, dell’educazione come sviluppo del rispetto della propria identità e delle identità altrui. La storia dell’articolo 29, con le sue mille derivazioni e interpretazioni possibili, è stata scelta per animare le attività di Bologna città delle bambine e dei bambini 2013 organizzata in occasione della Settimana dei Diritti per l’Infanzia e l’Adolescenza (16-24 novembre 2013), cui Hamelin Associazione Culturale ha voluto partecipare raccontando una storia, anzi due.


La prima storia nasce, com’è facile presumere, da un libro, Quanti siamo in casa di Madalena Matoso e Isabel Minhós Martins, edito da Topipittori. È un racconto a scatole cinesi, una narrazione nella narrazione nella narrazione. Il libro è narrato in un progetto che è diventato un corso di formazione, che racconta questo albo e tanti altri. Quanti siamo in casa si è quindi trasformato in un percorso narrativo in cui le storie, quelle degli albi illustrati in particolare, sono lo strumento principale di riflessione, confronto e dialogo su temi complessi come l’identità, le differenze e, soprattutto, la famiglia nelle sue diverse e molteplici forme.

A renderlo speciale è, da una parte, un tenace gruppo di lavoro che si è creato per realizzarlo e che comprende l’Ufficio Pari Opportunità e Tutela delle Differenze del Comune di Bologna, Biblioteca Salaborsa Ragazzi, Cassero – Gruppo Scuola, Centro di Documentazione Cassero e Famiglie Arcobaleno, e dall’altra i destinatari cui è rivolto, e cioè gli/le insegnanti dei nidi e delle scuole d’infanzia. Perché non è mai troppo presto per educare, a proposito dell’articolo 29, al rispetto e alla valorizzazione di tutte le possibili forme di identità e famiglia.

Si sa però che le storie sono come le ciliegie, una tira l’altra, e da Quanti siamo in casa si è arrivati a Forte come un orso. Parlare di diritti corrisponde spesso – purtroppo – a scivolare in un terreno di parole svuotate di senso, perché tanto ripetute e scarsamente vissute. Diventa urgente allora ragionare sul come si dicono le cose e per Bologna città delle bambine e dei bambini 2013 si è scelto di farlo attraverso le figure, che spesso, appunto, valgono più di mille parole. Le illustrazioni icastiche di Katrin Stangl non possono che balzare agli occhi e far gridare: “Perfette!”; i protagonisti del libro dell’autrice tedesca sono tutti affermazioni, scritte a lettere maiuscole, di come si possa dire l’infanzia e di come questa stessa si racconti. Stangl interpella gli animali, gli esseri più simili ai cuccioli d’uomo, per descriverne le emozioni, i perturbamenti, i punti di forza e le debolezze; un confronto faccia a faccia, che prende corpo nelle immagini di Forte come un orso (Topipittori, 2013), e mette su carta il primo diritto assoluto dell’infanzia. Quello a essere tale.


Saranno l’autrice e questi bambini venuti dalla Germania, ma che somigliano in tutto e per tutto a quelli che sono qui o anche molto lontano nel mondo, a raccontare la città delle bambine e dei bambini. Innanzitutto, accogliendo “in grande stile”, attraverso delle gigantografie di Forte come un orso, i lettori che entreranno in Salaborsa Ragazzi dal 19 novembre all’8 dicembre 2013. Poi attraverso la voce e le mani di Katrin Stangl, che sarà a Bologna venerdì 22 novembre per un momento d’incontro e di dedica del libro alle ore 17.30 presso ZOO, e sabato 23 novembre alle 17.15 in Salaborsa Ragazzi. Qui darà vita a un laboratorio sul libro e sulla sua tecnica dell’incisione, a cui sono invitati tutti i bambini dai 5 ai 9 anni, purché selvaggi come tigri, timidi come cerbiatti, operosi come api….


P.S: Conclusa la mostra, tre coppie resteranno a fare capolino fra le parole e le figure dei libri della biblioteca. Venite a cercarle!

P.P.S: se siete a Bologna in quei giorni vi consigliamo anche questo.

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