lunedì 13 gennaio 2014

Il tempo della scrittura libera

Nei giorni di Più libri più liberi, a dicembre, si è tenuto la fase  conclusiva del concorso Che typo sei?, durante cui cinque ragazzi di scuole medie romane sono stati premiati per essere stati selezionati, fra alcune centinaia di partecipanti, con i loro racconti per una piccola pubblicazione a cura di Più libri junior.
Più libri junior nasce nel 2009 come gioco letterario di Più libri più liberi dedicato ai più giovani. Obiettivo è quello di proporre alle scuole un’iniziativa di promozione della scrittura per coinvolgere i ragazzi.
Ogni anno viene stabilito un tema: Storie per attraversare i muri, nella prima edizione; nel 2010, Storie che fanno eco cioè racconti dedicati al tema dell’ambiente; nel 2011, Cinque storie da mangiare con gli occhi; e nel 2102, Qui comincia l’avventura per far immaginare ai ragazzi mondi possibili e avventurosi.
Quest’anno il tema, in omaggio Giambattista Bodoni a duecento anni dalla morte, è stato: Moderno, barbarico, selvaggio, curioso, raffinato, semplice, tecnologico, fantasioso. E tu che typo sei?. Perché se è vero che le lettere, come le persone, hanno una personalità, per l'appunto il carattere tipografico, nulla come la scrittura può rivelarsi, nei libri e fuori di essi, strumento migliore per raccontare se stessi e il proprio carattere.
Verso i primi di novembre Minimondi, nella persona di Paola Cantarelli, ha invitato Anna Castagnoli e me, Giovanna Zoboli, a fare parte della giuria selezionatrice dei racconti. Invito che entrambe abbiamo accettato con particolare curiosità e soddisfazione, trattandosi di ragazzi. Della giuria facevano parte la stessa Paola e Giulia Caminito.

Mi sono chiesta se questi racconti sarebbero potuti piacere al celebre tipografo di Saluzzo, Bodoni, divenuto famoso in tutto il mondo, e fino ai giorni nostri, per avere creato uno dei caratteri più belli del mondo.
Non possiamo ovviamente saperlo. Immagino, però, che avrebbe potuto apprezzare il piccolo libro edito in questa occasione, che potete sfogliare qui, per la bella grafica e le illustrazioni tipografiche dovuti allo studio Bunker.
E non escludo che, come noi giurato, sarebbe rimasto colpito dalle composizioni dei ragazzi premiati: Due tipi semplici di Lorenzo Bianchi, prima media; Sono un tipo tecnologico di Luca Sorace, terza media; Questa sono io di Chiara Fiammetta De Santis, prima media; Elzidin, il selvaggio di Zemir Reka, seconda media; Selvaggia di Monia Terlizzo, prima media.
Cinque composizioni sorprendenti per diverse ragioni che vanno dalla capacità di introspezione psicologica alla urgenza di raccontare se stessi in modo spiazzante, forte e diretto; dalla poeticità di sguardo alla bravura nell'invenzione di personaggi e atmosfere; dall'acume nelle osservazioni all'umorismo affettuoso e, a volte, all'ironia tagliente. Tutti strumenti espressivi che, se di competenza di ragazzini delle medie, diciamo che fanno impressione, in senso positivo, ovviamente.

Anna e io ci siamo sentite onorate di leggere ad alta voce davanti a un pubblico numeroso gli scritti di questi ragazzi. È stato commovente, bello, divertente. E non è una affermazione retorica. Abbiamo chiamato i vincitori sul palco per una stretta di mano e un breve scambio di parole, entrambe consapevoli dell'importanza che quel momento e quel piccolo libro avranno nelle vite di questi ragazzi.




In questo senso, è ammirevole l'iniziativa e l'idea di Più libri più liberi e di Minimondi di legare la fiera romana della piccola e media editoria alla scrittura, facendo uscire l'importanza delle storie e dei racconti dall'ambito della fiera e dei suoi pochi giorni per raggiungere scuole e ragazzi. Sono iniziative importanti e dovrebbero essere più frequenti perché sono un modo concreto di portare la parola, nel suo senso più alto e autentico, nei percorsi formativi istituzionali.
Nel chiudere questa cronaca, vi proponiamo un racconto dei cinque selezionati, gli altri li potete leggere qui, dove trovate pdf della pubblicazione che merita di essere sfogliata.



Selvaggia 
di Monia Terlizzo

Io sono selvaggia, proprio cosí, sono fatta cosí, mi piace arrampicarmi ovunque, guardare film d’avventura e… menare mio fratello. Indosso sempre, sempre ma sempre una tuta per muovermi, i miei colori preferiti sono il rosso, il colore piú ribelle, quello che, se ti ci sporchi, la macchia non si leva piú, il celeste, come il cielo che ogni giorno penso di poter toccare, e per ultimo il verde come la natura che mi diverte piú di tutto e mi piace osservare. Ogni selvaggio però ha le sue debolezze e io ho le mie: ho le vertigini e ne soffro tremendamente, non so nuotare e l’acqua mi terrorizza, sono claustrofobica, e ogni qualvolta mi trovo chiusa in un piccolo posto, mi manca il respiro e comincio a urlare. Ora vi lascio perché è finito il tempo della scrittura libera e la mia mano comincia a reclamare e penso che si vendicherà presto.

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