Illustrazione di Valentina Malgarise. |
Illustrazione di Valentina Malgarise. |
Illustrazione di Valentina Malgarise. |
Di libri sul nuoto abbiamo già scritto qui ma, da allora, altri libri si sono aggiunti al nostro scaffaletto. Uno, in particolare, è molto amato. Si chiama Swimming Studies, di Leanne Shapton, pubblicato da Particular Books, scovato in quella inesauribile miniera che è lo Spazio BK di Diletta Colombo e Chiara Bottani.
Leanne Shapton la conoscevamo già (e già ne avevamo scritto, qui), ma non sapevamo che fosse stata nella squadra olimpica canadese di nuoto, che collezionasse costumi da bagno e condividesse con David Hockney un talento particolare per rappresentare le piscine.
Ma forse siamo solo noi maniaco ossessivi a riconoscere in quei rettangoli tagliati in prospettiva profondità, temperatura, tessuto e velocità dell'acqua, e onde di rifrazione in virata.
Ecco, questo saper gestire la frustrazione di non essere la migliore è qualcosa che accomuna i grandi. Essere grandi non significa essere necessariamente i migliori. Ma indubbiamente significa dover fare come se lo si fosse, sapendo di non esserlo. È uno stato di necessità.
Shapton descrive la fatica dell'allenamento, il dolore che ti prende dappertutto. E ricorda quante volte, prima di abbandonare lo sport agonistico, si sia domandata: «Perché?» Oggi, scrivendo e illustrando questo meraviglioso libro, torna a porsi continuamente un'altra domanda: «E se…?»
Leggetelo. Leggetelo tutti. Avrete così una misura precisa della fatica, dell'impegno, della tenacia, della determinazione, del dolore che si nascondono, non più visti, dietro un gesto: quello atletico di un nuotatore olimpico (o di un pattinatore, del quale avevamo scritto qui) o quello che muove un pennello, una penna, una matita sulla superficie di un foglio (o uno stilo su una tavoletta grafica).
Per voi, come per Leanne, il talento, la poesia, potranno fare solo l'uno per cento di differenza.
E se poi questo libro non vi bastasse e come noi siete fanatici del nuoto e non ne avete mai abbastanza di bracciate e azzurro, abbiamo in serbo altri due libri.
Il primo è Nuotare. Perché amiamo l'acqua, di Lynn Sherr, pubblicato nel 2012, breve e appassionata storia culturale del nuoto, dalle origini ai giorni nostri, ricca di tutte le notizie possibili e immagini su questo sport. L'autrice è la giornalista americana Lynn Sherr, una non giovanissima signora amantissima del nuoto che un giorno di alcuni anni fa si è messa in mente di attraversare l'Ellesponto a nuoto, come Byron, e ce l'ha fatta. Qui ci racconta anche, con garbo e sapienza, come.
Il secondo si intitola Lezione di nuoto di Valentina Fortichiari, giornalista e saggista, a sua volta fanatica di acque balneabili e con un passato da nuotatrice agonistica. Un romanzo che racconta come fu che la grande scrittrice Colette, durante una vacanza marina nei pressi di a Saint-Malo, insegnò a nuotare al suo figliastro Bertrand, figlio del suo secondo marito, Henry de Jouvenel, che diventò, alcuni anni più tardi, suo amante.
Nessun commento:
Posta un commento