mercoledì 12 novembre 2014

Da Quadernini a Quaderni Aperti

[di Thomas Pololi]

Poco più di un anno fa, su questo stesso blog, parlai di Quadernini, un progetto di raccolta partecipata di quaderni di scuola che ha ottenuto una certa visibilità anche grazie a una pagina facebook, a un blog su Tumblr, a una serie di serate di lettura di temi di scuola realizzate a Milano, Bergamo e Torino e a collaborazioni come quella con Smemoranda e con il free press CTRL.

In pochi mesi s'è creato, intorno al progetto, un vasto network di simpatizzanti, tra cui molti illustratori e artisti, ma anche insegnanti, educatori, archivisti, ricercatori. Dato questo interesse e le belle discussioni che ne sono scaturite, abbiamo pensato di utilizzare i contenuti dei quaderni per sviluppare, oltre alle attività di ricerca e divulgazione del materiale, attività didattiche e sociali che ne utilizzino i contenuti. È nato così il progetto Quaderni Aperti.

Tutte le iniziative che stiamo (parlo al plurale perché per fortuna non sono più solo, c'è una persona che segue la parte di fundraising e bandi per il progetto, anche se siamo sempre più bisognosi di qualcuno che metta a disposizione un po' del suo tempo per aiutarci a digitalizzare e catalogare tutto il materiale che continuiamo a ricevere, ne approfitto per fare un appello anche qui) iniziando a sviluppare hanno, come obiettivo comune, quello di promuovere l'autorappresentazione del bambino attraverso l'uso della scrittura, del disegno, di qualsiasi forma d'espressione che gli consenta di rapportarsi con sé e con gli altri in modo naturale e non condizionato.


Questo perché è davvero impressionante, proprio da un punto di vista “fisiologico”, scoprire quanto i bambini assorbano dall'ambiente e dagli stimoli che gli vengono proposti: l'educazione, non parlo solo di quella scolastica ma più in generale di qualsiasi direttiva, anche commerciale, venga data ai più piccoli, ha un potere enorme, e in passato questo potere è stato usato per condizionare intere generazioni. A nostro parere l'educazione dovrebbe avere lo scopo di insegnare ai bambini, ai ragazzi, non ad essere preparati per una professione, ma ad essere degli individui che si realizzano all'interno di una società.


Proprio per questo motivo uno degli scopi del progetto è proprio quello di valorizzare le esperienze educative più innovative del passato: ad esempio, insieme all'associazione Amici del Parco Trotter e alla Casa del Sole, un istituto comprensivo di Milano che ha la sperimentazione e l'apertura all'esterno nel suo dna fin dalla sua fondazione come scuola speciale all'aperto, stiamo raccogliendo il materiale scolastico degli ex alunni allo scopo di creare un contatto tra i bambini di oggi e i “bambini di ieri” attraverso il metodo della videointervista e del racconto teatrale. Ci piacerebbe poter far dialogare in modo spontaneo persone di diverse generazioni accomunate da un luogo pieno di significato come la Casa del Sole.


Un altro progetto in fase di costruzione, insieme a La Grande Fabbrica delle Parole, un laboratorio di scrittura per bambini delle elementari e medie con il quale collaboro come volontario da diversi anni, prevede, sempre attraverso il metodo dell'intervista, l'incontro di alunni delle scuole elementari e medie con ex bambini che hanno vissuto l'infanzia durante il periodo della guerra e della Liberazione di Milano. Per realizzarlo stiamo cercando quaderni di scuola milanesi degli anni Quaranta, e colgo di nuovo l'occasione per un appello (poi la smetto): se qualche lettore conoscesse persone tra i 75 e gli 82 anni che hanno conservato dei quaderni dell'epoca per noi averli in prestito per un breve periodo sarebbe un preziosissimo contributo alla realizzazione del progetto (per contatti, cliccate qui).


Oltre a questi due progetti imminenti, negli ultimi mesi le nostre relazioni si sono moltiplicate: stiamo lanciando una prima raccolta partecipata di quaderni provenienti da altri paesi europei grazie alla collaborazione con la sezione di Bergamo dell'associazione studentesca Aegee e iniziando a collaborare con alcune associazioni di Roma al fine di costruire un progetto simile a quello milanese con la Casa del Sole. Inoltre siamo entrati a far parte della rete di Milanosifastoria, interessantissima iniziativa che ha preso il via proprio questa settimana, attraverso la quale speriamo di poter porre le basi per la creazione di un archivio di quaderni scolastici milanesi, sia digitale che, in un successivo momento, fisico.


Riuscire a dar vita a un luogo dove la storia della città viene raccontata attraverso uno strumento comunicativo come i quaderni di scuola, tradotti anche in inglese per essere fruibili da persone provenienti dall'estero, sarebbe davvero un sogno che si realizza e, io credo, anche un'attrattiva in più per chi desidera visitare Milano.
Insomma, ci sono tante idee; ora i nostri sforzi sono tesi alla ricerca dei giusti interlocutori e, cosa non trascurabile, di fondi con i quali realizzarle, perché al momento tutto il lavoro dedicato al progetto è volontario e riuscire a gestire queste molteplici attività e contemporaneamente a sopravvivere sta diventando piuttosto complicato.
Ad ogni modo, come scrissi in un tema di quinta elementare: “Anche se le possibilità son poche, ce la metterò tutta”.


E infine: invitiamo tutti al prossimo reading Quadernini, che si terrà venerdì 14 novembre alle 19.00, presso il negozio di giocattoli Il mondo è piccolo (via Cesare da Sesto 19, Milano). I temi, raccolti nell’ambito del progetto Quaderni Aperti attraverso un blog e una pagina Facebook seguita da più di 2500 persone, ripercorrono un secolo di storia italiana, dal 1916 ai giorni nostri. La lettura sarà accompagnata da una piccola esposizione di quaderni, libri, giocattoli e oggetti scolastici curata dallo stesso proprietario del negozio.

[Le immagini di questo post provengono dall'archivio di Quaderni aperti]


2 commenti:

La Silvi ha detto...

Salve ho letto con molto interesse questo post perché sono un'educatrice e lavoro in una residenza per anziani. Da tempo sto pensando alla possibilità di sviluppare un "dialogo" tra i nonni della casa di riposo e i bambini delle elementari anche attraverso un rapporto epistolare. Se volete comincio ad indagare tra gli ospiti se qualcuno ha conservato i suoi quaderni di scuola!
Vi terrò aggiornati.
A presto
Silvia

quadernini ha detto...

Buongiorno Silvia,

come Quaderni Aperti ci piacerebbe molto collaborare a un'iniziativa simile.
Potresti contattarci all'email info@quaderniaperti.it per spiegarci nel dettaglio il progetto?

Grazie,
Thomas Pololi