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venerdì 27 novembre 2015

Superpippo e la natura delle meraviglie

[di Maria Giaramidaro]

La collana PiPPo (Piccola Pinacoteca Portatile) di Topipittori ha trovato un modo nuovo per far giocare i bambini con l’arte, insegnando a osservare quello che c’è nei quadri per poi riflettere sulla natura delle immagini: come e perché i pittori immaginano, disegnano, rappresentano cose, persone, animali, piante, città, paesaggi. Gioco e formazione concorrono a creare una collezione personale di immagini, da appendere nella propria cameretta o regalare, dando vita a una Pinacoteca personale. Dalla PiPPo è nato il progetto Pippo non lo sa, in collaborazione di Topipittori e SpazioBK, che si è tenuto nel 2013 e 2014 a Milano, nato per coinvolgere una scuola, una libreria e una casa editrice nella raccolta fondi per tre biblioteche scolastiche. Trovate qui e qui tutte le informazioni sugli eventi.


Pippo non lo sa, in questa fine 2015, supera lo stretto di Messina e arriva nella punta estrema dello stivale, neanche in una grande città, ma in un piccolo centro del trapanese: Mazara del Vallo.
L'obiettivo, anche in questo caso, è quello di creare una biblioteca di classe. Lo faremo partendo da un super PiPPo, Uccelli da disegnare e colorare, di Carll Cneut. Anche in questo caso, a una inziale fase creativa, la produzione di disegni a tema, seguirà una mostra e quindi un'asta per vendere gli elaborati esposti e raccogliere fondi. Sarà interessante vedere come l'iniziativa sarà accolta.


Come si partecipa
Partendo dagli Uccelli da disegnare e colorare, ogni partecipante, grande o piccolo, potrà mettere a frutto la propria personale indagine sulla natura delle meraviglie che lo circondano, realizzando una piccola opera del formato di 15x21 cm, con la tecnica che preferisce. Il lavoro, non firmato, dovrà essere inviato o consegnato a mano ad Associazione Oliver (via Monsignore Audino 11| 91026 Mazara del Vallo - TP) entro il 12 dicembre 2015. La partecipazione è assolutamente volontaria e non è richiesta nessuna quota di partecipazione, gli autori cederanno ogni diritto sull’opera che diverrà parte integrante del progetto per la costituzione di una “biblioteca di classe”.


Come partecipare all'asta
Tutti i lavori raccolti saranno esposti in una mostra conclusiva che si terrà il 19 dicembre 2015, negli spazi dell’associazione Oliver (via Monsignore Audino, 11, Mazara del Vallo). Una volta esposti, i disegni potranno essere acquistati (contributo minimo di 5 euro), l’incasso si trasformerà in un buono acquisto librario, che le insegnanti della classe individuata dal progetto potranno convertire in libri presso la Libreria Lettera22Books di Mazara del Vallo. Nella libreria verrà proposta una selezione di libri illustrati adatti ai piccoli lettori di riferimento, libri con i quali andremo a costituire il primo impianto di una biblioteca di qualità per lettori del futuro sempre più coinvolti ed esigenti.
La classe prescelta sarà poi coinvolta in un percorso specifico di promozione alla lettura a cura dell’associazione Oliver.



Organizzato da Oliverlab in collaborazione con Libreria Lettera22, La natura delle meraviglie / Uccelli da disegnare e colorare si propone di trasportare il gioco individuale del disegnare in un contesto collettivo, invitando a osservare e conoscere le specie (reali e immaginarie) che abitano o attraversano il nostro territorio, o, semplicemente, che animano la nostra fantasia, per arricchire l’immaginario della nostra realtà quotidiana.


Con questa iniziativa, pensata da Oliver come percorso ludico-formativo rivolto al mondo della scuola, della società civile, degli adulti e dei bambini, ci auguriamo di coinvolgere tutta la città nella realizzazione di lavori che saranno parte di una mostra, perché tutti possano ricominciare a osservare quello che li circonda, riscoprire il proprio patrimonio culturale e naturalistico, per poi concorrere alla realizzazione di uno spazio di lettura all'interno di una classe dove i bambini potranno finalmente conoscere libri belli, libri capaci di aprire orizzonti immaginativi e dare conoscenza.


Per fornire spunti creativi e supportare la realizzazione degli elaborati che parteciperanno alla mostra, abbiamo organizzato tre eventi a tema. I tre percorsi nascono con l'intento di sensibilizzare al progetto e mirano alla realizzazione di lavori che andranno ad arricchire la mostra alla quale abbiamo invitato a partecipare scuole di ogni ordine e grado della città, dalle quali speriamo un sostegno e una partecipazione calorosi.


I tre eventi sono:
 - domenica 29 novembre, ore 9.00 (per famiglie), passeggiata naturalistica presso la riserva naturale integrale Lago Preola e Gorghi Tondi, condotta dall'esperto Vincenzo Pernice e rivolta alle famiglie. Un'occasione per trascorrere del tempo insieme, adulti e bambini, alla scoperta di un'aria protetta conosciuta per la sua bellezza naturale, tra laghi  a due passi dal mare e canneti, dove potrà essere facile osservare i movimenti del falco di palude, della poiana, del gheppio o il saltellare tra le piante dell'upupa e, se siamo fortunati, forse riusciremo anche a vedere rari esemplari di aironi rossi o dei più comuni aironi cinerini che sono soliti passare da qui. Una passeggiata per scoprire un luogo e conoscere gli uccelli che ci abitano e vederli volare, prendere appunti, guardare e magari disegnare.


- venerdì 4 dicembre, ore 16,30-18,30 (per ragazzi, giovani e adulti), laboratorio di osservazione, rilettura ludica e creativa della collezione del museo Ornitologico di Mazara, condotto da Wanda Cronio. Un percorso per conoscere e osservare vari esemplari di volatili per provare a immaginare forme di nuove specie mai viste. Azioni e scelte espressive per dar vita a fantastiche livree di nuove creature.


-   lunedì 7 dicembre, ore  16,30-18,30 (per bambini e genitori) laboratorio di disegno dal vero condotto da Fabio Accardo Palumbo presso il Museo Ornitologico della città. Un'occasione per fermarsi a guardare, osservare e conoscere perché disegnando è possibile scoprire la natura delle cose, la meraviglia della natura nella forma perfetta di un volatile.



La natura delle meraviglie / Uccelli da disegnare e colorare è rivolto a tutti: è un invito a partecipare a un gioco che diverte, ma insieme rende protagonisti della costruzione di una biblioteca di classe: uno spazio di cui i bambini potranno disporre per coltivare il pensiero, la creatività e l'immaginazione, accompagnati dalla lettura ad alta voce condotta dalle maestre.


La classe che riceverà la prima biblioteca seguirà anche un laboratorio divenendo pioniera di una pratica che speriamo dia frutti e abbia seguito già a partire dal prossimo futuro. Il lavoro che verrà sviluppato in collaborazione con i docenti, sarà incentrato sull’educazione all’immagine in tutti i suoi aspetti, approfondendo grazie ai libri i campi della scienza e della divulgazione, della narrativa e del vasto universo degli albi illustrati.
La natura delle meraviglie / Uccelli da disegnare e colorare è sviluppato da Oliver in collaborazione con Libreria Lettera22, in partenariato WWF – Ente gestione Riserva Naturale Integrale Lago Preola e Gorghi Tondi, Museo Ornitologico di Mazara del Vallo e ha il patrocinio gratuito del Comune di Mazara del Vallo.
Per informazioni e contatti, qui.

[Tutte le immagini del post sono tratte dal volume Uccelli da disegnare e colorare di Carll Cneut]

lunedì 5 ottobre 2015

Su e giù per la penisola, con Anna e Carll

Sono usciti nei giorni scorsi due libri che ci sembrano belli e importanti: La voliera d’oro e Uccelli da disegnare e colorare. A fine ottobre i loro autori gireranno per le librerie di tutta Italia per presentarlo. Si concentreranno su centri minori, piccole città, coraggiose librerie indipendenti. Ci saranno presentazioni anche a Milano, Bologna, Firenze e Genova, ma non si dimenticheranno di Reggio Emilia, Carpi, Udine, Termoli, Lucera e Lucca. Incontreranno amici, bambini, ragazzi, scolaresche, genitori, illustratori e appassionati. (In fondo all’articolo, le date di tutti gli incontri).



Nell’attesa di questa lunghissima settimana, dal 25 ottobre al 3 novembre, usiamo la rete e le pagine di questo blog per far scoprire a come sono nati questi due libri dalla viva voce dei loro autori: Anna Castagnoli e Carll Cneut.


La storia di un apprendistato
[di Anna Castagnoli]
È stato parecchio tempo fa, forse più di 8 anni. Stavo iniziando la mia carriera di autrice e illustratrice e quando veniva l’estate seguivo l’ispirazione di tutto quello che avrebbe potuto nutrirmi e insegnarmi nuovi passi. Feci un corso di illustrazione a Macerata con Carll Cneut e un altro corso ad Urbino, di incisione.

Il giardino d’inverno del Palazzo Ducale di Urbino mi lasciò un’impressione abbacinante.
Per mesi, frammenti di quel giardino continuarono a girovagare dentro di me.



Quando scrivo è per cercare di liberarmi da una sensazione di incantagione causata da un’immagine. Per capirla, per disinnescarne il potere ipnotico.
Un mattino vennero da non so dove queste parole: La figlia dell’imperatore si chiamava Valentina ed era insopportabile. Nient’altro. Non sapevo nulla di quelle parole se non quello che dicevano, né sapevo chi fosse Valentina, ma sentivo che erano l’incipit di un racconto.


I frammenti del giardino e le parole stettero a lungo in una zona di limbo dei miei pensieri, presenti ma quiete. È il mio processo di creazione. Non forzo mai nulla.
Poi è stato tutto un precipizio: una sera ho sentito che dovevo sedermi a scrivere. Ho scritto d’un fiato tutta la storia di Valentina e le ho dato un titolo: La voliera d’oro, o la vera storia della principessa di sangue. La primissima versione era quasi identica all’attuale.
Pensai subito che non sarei mai stata in grado di illustrare il racconto.
Scrivo per liberarmi dalle immagini, per capirle attraverso le parole. Non riesco a tornare indietro lungo questo processo.


Mi vennero in mente alcune tavole viste a Bologna nelle quali Carll Cneut aveva illustrato delle Opere liriche (non ricordo il titolo): immagini abbastanza truculente. Pensai che lui sarebbe stato perfetto per illustrare la storia di una principessa così sanguinaria.
Carll mi era piaciuto anche come insegnante e come persona e avevo voglia di lavorare con lui.
Gli spedii per mail il racconto. Dopo poche ore mi rispose che lo avrebbe illustrato.


Oggi, a proposito di Valentina, so dire molto di più di quanto sapessi su di lei al momento di scrivere la sua storia. È paradossale, ma è vero.
Ci sono frammenti di inconscio che vengono a galla così, senza troppo mediazioni, e forse sono quelli più interessanti.
La storia di Valentina è la storia di una bambina onnipotente e sola i cui desideri non sono realistici. Le sue parole non corrispondono esattamente a qualcosa di reale e lei è sempre molto arrabbiata perché nessuno sembra capirla. I suoi sogni, gli uccelli meravigliosi che lei desidera, non esistono da nessuna parte nel mondo. Credo sia la storia di tutte le infanzie. La storia del lento apprendistato di ogni essere umano per uscire dall’onnipotenza infantile e imparare ad amare nei limiti della realtà.
Il racconto nasconde una riflessione sul linguaggio: le parole, per essere capite, devono essere inscritte nella cura e nella relazione con l’altro. Non c’è vera comunicazione fuori da questa relazione affettuosa. Valentina lo intuisce quando sogna un uccello che parla proprio a lei e con dolcezza. Esce dall’onnipotenza in quel momento: inizia a desiderare un dialogo con qualcuno, una relazione.


Quando Carll mi inviò il primo schizzo di Valentina mi uscirono improvvise due grosse lacrime di meraviglia. Ero senza fiato. Era la bambina che io avevo immaginato nel mio racconto, era lei in un modo così evidente, così sorprendente, come se fosse esistita da sempre così, con quelle gambe magre, quel vestito di cotone leggero. Potevo sentire persino il fastidio che le dava il cotone sulla pelle, tanto Carll era riuscito a rendere perfettamente la nevrosi, la solitudine, ma anche la forza volitiva di quella bambina attraverso quel primo schizzo.

Quando mi è arrivato in una cassa il libro finito è stata un’altra incantagione. Così forte che per liberarmene ho deciso di scrivere la seconda parte della storia di Valentina. Per ora ho solo la prima frase. La lascio lì.




L’attesa di un sorriso
[di Carll Cneut]

Da bambino sono cresciuto in una casa che aveva un nome: si chiamava La Casa dei Limoni. Era lontana da tutto, circondata dagli alberi, in mezzo ai campi e agli orti. Passavo molto tempo da solo, in quegli orti, in mezzo agli alberi.

Ero un collezionista. Raccoglievo due cose: cactus e uccelli. Avevo sette grandi voliere in giardino, con canarini, parrocchetti e perfino un gufo che avevo salvato.
Quando, molti anni fa, Anna mi ha mandato la storia di Valentina, una bambina sola che colleziona uccelli, mi sono immediatamente identificato, anche se lei non è proprio la più buona fra tutte le bambine (mentre io, da bambino, ero buonissimo…).

La storia mi faceva ricordare la mia infanzia per molte ragioni.
Per riuscire a illustrare una storia, mi devo innamorare del protagonista. E poi il testo di Anna mi lasciava spazio per interpretare come volevo la vicenda di Valentina.


Per quanto nel testo si dica che Valentina è una principessa, io ho deciso di ritrarla come una bambina normale: in nessuna delle illustrazioni si trova una corona o un lungo abito rosa confetto, perché volevo che chiunque sentisse di potersi mettere in relazione con il personaggio.


Come dicevo, Anna mi ha mandato il suo testo molti anni fa: ho capito subito che mi ci sarebbe voluto molto tempo per illustrare questa storia, per cui ho dovuto aspettare di non avere altri lavori in corso prima di cominciare. E di tempo ne è passato parecchio.
Poi, una volta cominciato, ho impiegato un anno e quattro mesi a finire (e devo ringraziare Anna per la pazienza che ha avuto). In effetti, in tutto quel tempo, di libri ne ho fatti due: La voliera d’oro e Uccelli da disegnare e colorare.



Quando comincio un libro, mi assale sempre il panico di non essere in grado di illustrarlo, di aver dimenticato come si fa. Posso governare questa paura solo facendo ricerche iconografiche e schizzi, immergendomi nella storia e nel progetto, sapendo che dopo molte prove sulla mia bocca, mentre lavoro, comincerà a comparire un leggero sorriso. È quello, sempre, il momento decisivo: quando capisco la strada che seguirò.
Ogni libro deve darmi la sensazione che non ci sia un altro modo per illustrarlo: devo sentire che nel lavoro è entrata la mia anima.




L’ambito in cui si muove Valentina mi faceva tornare alla mente la mia infanzia, così ho lasciato che mi si avvicinasse. Nella prima illustrazione lei è in piedi accanto a un muro coperto di disegni di uccelli. Centinaia di disegni: Valentina è un’artista. Potrebbe perfino essere un’illustratrice. Proprio come Anna e come me. Non sapevo ancora che questa immagine era una premonizione di come sarebbe stato il mio studio qualche mese dopo.



Da quell’immagine di Valentina con i suoi disegni è nata l’idea di realizzare, insieme alle illustrazioni della Voliera d’oro, anche un libro da disegnare e colorare che lo accompagnasse. Era da tempo che mi baloccavo senza troppa determinazione con l’idea di fare una specie di libro fai-da-te. Con La voliera d’oro e Uccelli da disegnare e colorare ho celebrato il matrimonio fra le due cose.
I due libri sono indipendenti, ma se li usate insieme potete perfino fare finta di essere Valentina, disegnando e inventando uccelli proprio come faceva lei. Però, cercate di essere un po’ meno cattivi.



Castagnoli-Cneut Italian Jamboree 
and Ornithological Extravaganza
25 ottobre – MILANO – Spazio bk (Carll Cneut solo)
26 ottobre – FIRENZE – Libreria Cuccumeo
27 ottobre – REGGIO EMILIA – Libreria Il Semaforo Blu
28 ottobre – CARPI (MO) – Libreria Radice Labirinto
29 ottobre – BOLOGNA – Libreria Giannino Stoppani
30 ottobre – UDINE – Libreria La Pecora Nera (Anna Castagnoli solo)
30 ottobre – TERMOLI (CB) – Libreria La Luna al Guinzaglio (Carll Cneut solo)
31 ottobre – LUCERA (FG) – Libreria Il Sasso nello Stagno (Carll Cneut solo)
1 novembre – LUCCA – Lucca Junior (a cura di Cuccumeo)
3 novembre – GENOVA – Libreria Sottosopra (Anna Castagnoli solo)


I dettagli sulle singole date saranno comunicati attraverso i siti e le pagine fb delle singole librerie e attraverso la pagina fb dei Topipittori.


Ringraziamo ALIR (Associazione librerie indipendenti per ragazzi) per la collaborazione nell'organizzazione delle presentazioni. Un ringraziamento particolare a Teresa e Sara.



venerdì 18 ottobre 2013

La fatica e la gioia di esser pesci

Che cos'è la poesia? Per rispondere può essere utile osservare un poeta. Può essere alto, basso, minuto, possente, magro, ben messo, riccio, bruno, biondo, barbuto, irascibile, amabile, dispotico, lieto... Non importa, non è questo che conta. La sua apparenza è indifferente. Il suo carattere anche. A noi preme osservarlo dentro, in una zona nascosta, che non si manifesta. Perché è dentro di lui che accade quel che non accade dentro di noi. E per quanto detesti essere spiato, per quanto si risenta della nostra curiosità che reputa un'invadenza, non può opporsi a questa evidenza.
Da noi escono parole. Da lui, i nomi delle cose. Noi siamo sempre lì, nell'approssimazione del dire. Lui si muove nell'esattezza del pronunciare. Non sappiamo dove si trovi, in lui, questo organo prodigioso in cui le parole sembrano finire per riemergere a battezzare le cose. Però lo percepiamo. Lo immaginiamo, come in certe tavole antiche in cui l'umano si dispiega in un'anatomia fantastica di spiriti, sensi, disposizioni, virtù. E che si tratti dell'endecasillabo di un sonetto o di una filastrocca, la faccenda, a ben vedere, non cambia. Quell'organo - imparzialmente, onestamente, severamente, soavemente, disciplinatamente - lavora nel medesimo modo, con la medesima cura, per la medesima ragione.


Come fa un poeta a sapere che la gloria scarlatta di quell'elefante ha nome Bumpanza? Come avrà inteso che la scioccheria di quell'essere che spunta dalla macchina rossa, sciarpa al vento, fa Popoverme? Da cosa avrà intuito che la mestizia di quel cane in pigiama va sotto il nome di Cagnasito?
Man mano che Roberto Piumini scriveva le poesie di La casa di Topo Pitù, distillando nomi dalle illustrazioni di Carll Cneut (come farebbe un genetista che da un segmento di Dna ricostruisce l'identità del suo proprietario e la sua storia), la nostra casa ha iniziato a riempirsi di ospiti.


Bumpanza, Popoverme, Cagnasito, li abbiamo già nominati, proseguiamo con Ippopotamo Bombò, Lapin Lazzero, Topulo e Lupoto, Cinerella, Piccia Pace... La cosa strana è che a noi sembrava di conoscerli tutti benissimo. No, detto così non va bene. C'era la sopresa di quei nomi nuovi fiammanti a dire cose che avevamo sempre saputo, ma senza saperlo: la fatica e la gioia di esser pesci, gatti, pecore, merli, fenicotteri, conigli, topi, cavalli, grilli, oche, balene... C'era, insomma, la poesia.


I personaggi di questo libro, che abbiamo visto per la prima volta tre anni fa, nell'edizione originale di Querido-De Eehnoorn, alla fiera di Bologna, ci sono parsi subito irresistibili: una popolazione animale eccentrica, indaffarata e industriosa, impegnata in faccende e vicende misteriose, solo apparentemente minime, come quelle che potrebbero far parte della vita e della giornata di un bambino.


E alla fine, abbiamo deciso di acquisire i diritti delle illustrazioni di Carll Cneut, realizzate per illustrare un'antologia in lingua fiamminga sul tema degli animali, incantati dalla loro bellezza, dalla precisione e dall'intenistà del loro dettato.
In cosa sta la straordinarietà di queste figure?
Nel vedere forme ben note, che pensavamo già di conoscere benissimo - un elefante, un gatto, un cane, un agnello...-, come fossero nuove fiammanti, mai viste prima.


Immagini che suggerivano che per quello specifico gatto, per quel particolare cane, per quell'unico elefante, per quel solo agnello, le correnti definizioni fossero inservibili e che, per far posto a questa schiera di inimitabili creature, andasse rifondata la nostra idea delle cose. Per fare questo, era chiaro, all'osservatore erano necessari silenzio, meraviglia, attenzione, riflessione.
Se oggi guardo le immagini di Cneut e leggo le parole di Piumini, oltre a provare il grande piacere della bellezza a cui sanno dare corpo due talenti evidentemente eccezionali, mi sembra di essere sul punto di capire qualcosa di importante, che però alla fine rimane nascosto, inafferrabile.
Se ci si riflette bene, la parola e l'immagine fanno due cose esattamente opposte, l'una portandoci alle soglie dell'altra.