Con Bruno ci siamo conosciuti all'aeroporto di Linate, due anni fa, noi in partenza per Montreuil, lui per Bari. Ci siamo riconosciuti, essendoci incrociati in qualche occasione senza esserci mai presentati per bene. Ci siamo salutati e abbiamo iniziato a chiacchierare.
Io stavo facendo l'editing di un Anno in tasca, non ricordo esattamente quale. Fra un via vai di gente telefonante, mangiante e chiacchierante, sedevo con la mia brava penna rossa, tutta impegnata a segnare, sottolineare, cerchiare. Bruno, naturalmente, garbatamente, mi ha presa un po' in giro, alludendo al fatto che non sempre fra editor e autori il rapporto è liscio. Vero. Verissimo. Sono stata, sono, entrambe le cose e posso garantire che il rapporto è delicato e può diventare esplosivo se non si hanno i nervi saldi, le idee chiare e, soprattutto, dosi massicce di reciproco rispetto.
Posso dire, però, con un certo orgoglio, che ad oggi non registriamo autori scontenti per il trattamento ricevuto. Ma non è questo il punto. In quel momento, né noi né Bruno sapevamo che il nesso fra noi sarebbe stata proprio la collana Anni in tasca. Non lo sapevamo e non l'abbiamo saputo per un bel pezzo: precisamente fino a quest'inverno, a Roma, quando, per tutt'altri motivi, con Bruno si è cominciato a parlare di una collaborazione. Poi, così, fra una cosa e l'altra, sono saltati fuori gli Anni in tasca. Bruno si è incuriosito alla nostra proposta di tentarne uno. Non ha detto né sì né no, ma, dopo qualche settimana, sono arrivati i primi capitoli.
Che ne dite? ci ha chiesto, a quel punto, un po' perplesso da quel che gli stava uscendo dalla memoria e dalla penna.
Diciamo che sono perfetti, è stata la nostra risposta.
Da quel momento, è andato come un treno.
Ci ha consegnato il libro in poco, pochissimo tempo. Un libretto agile, essenziale, rapido, intenso, nervoso.
Una sassata contro un vetro, mi viene da dire. Un bellissima sassata.
Si intitola Doppio blu. Un blu profondo.
E vi garantisco che vi permetterà di scendere a grandi, grandissime profondità.
Se questo per voi è un periodo propizio alle immersioni, a brevissimo lo trovate in libreria (e in fiera, da lunedì).
Io stavo facendo l'editing di un Anno in tasca, non ricordo esattamente quale. Fra un via vai di gente telefonante, mangiante e chiacchierante, sedevo con la mia brava penna rossa, tutta impegnata a segnare, sottolineare, cerchiare. Bruno, naturalmente, garbatamente, mi ha presa un po' in giro, alludendo al fatto che non sempre fra editor e autori il rapporto è liscio. Vero. Verissimo. Sono stata, sono, entrambe le cose e posso garantire che il rapporto è delicato e può diventare esplosivo se non si hanno i nervi saldi, le idee chiare e, soprattutto, dosi massicce di reciproco rispetto.
Posso dire, però, con un certo orgoglio, che ad oggi non registriamo autori scontenti per il trattamento ricevuto. Ma non è questo il punto. In quel momento, né noi né Bruno sapevamo che il nesso fra noi sarebbe stata proprio la collana Anni in tasca. Non lo sapevamo e non l'abbiamo saputo per un bel pezzo: precisamente fino a quest'inverno, a Roma, quando, per tutt'altri motivi, con Bruno si è cominciato a parlare di una collaborazione. Poi, così, fra una cosa e l'altra, sono saltati fuori gli Anni in tasca. Bruno si è incuriosito alla nostra proposta di tentarne uno. Non ha detto né sì né no, ma, dopo qualche settimana, sono arrivati i primi capitoli.
Che ne dite? ci ha chiesto, a quel punto, un po' perplesso da quel che gli stava uscendo dalla memoria e dalla penna.
Diciamo che sono perfetti, è stata la nostra risposta.
Da quel momento, è andato come un treno.
Ci ha consegnato il libro in poco, pochissimo tempo. Un libretto agile, essenziale, rapido, intenso, nervoso.
Una sassata contro un vetro, mi viene da dire. Un bellissima sassata.
Si intitola Doppio blu. Un blu profondo.
E vi garantisco che vi permetterà di scendere a grandi, grandissime profondità.
Se questo per voi è un periodo propizio alle immersioni, a brevissimo lo trovate in libreria (e in fiera, da lunedì).
1 commento:
peccato che la collana Gli anni in tasca sia rivolta a bambini dai 12 anni, sennò l'avrei comprata tutta per la mia biblioteca. io lavoro in una scuola primaria... e comunque avevo acquistato l'estate del lianto ma vedo che non viene mai scelto. ad ogni modo leggerò la biografia di ugo cornia che scopro essere di modena come me e non l'avevo mai sentito nominare... che figura!
Posta un commento