martedì 12 marzo 2013

Dare i numeri

Il record di visualizzazioni di pagina:
2271 contatti il 27 febbraio 2013
Qualche sera fa, ci siamo incontrati con un gruppo di amici, moltissimi dei quali del mestiere e, come accade spesso, ci siamo mesi a parlare di lavoro. Quella sera, l'argomento era: come mai non ci sono media di rilievo che si occupino seriamente di letteratura per ragazzi e che cosa possiamo fare per risolvere il problema. Perché per chi fa questo mestiere è davvero un problema.

La nostra ricetta è alimentare la rete. Se i grandi media non si occupano di noi, facciamo in modo che sia un media universale, Internet e il World Wide Web, a occuparsi di diffondere la conoscenza dei libri per ragazzi fra un pubblico sicuramente vasto, potenzialmente immenso, e certamente interessato (se qualcuno cerca informazioni in rete sui libri per ragazzi è per definizione interessato all'argomento, per le ragioni più diverse).
Il primo post con interventi di Ettorino:
il massimo esperto canino di illustrazione.

Noi abbiamo espresso la nostra profonda convinzione che blog come Le Figure dei Libri, ZazieNews, Lettura candita, Gavroche, Principi e principi e i mille altri, alimentati da bibliotecari, librai, promotori della lettura, case editrici, appassionati, mamme on line, abbiano oggi una funzione insostituibile per la diffusione della conoscenza e la promozione delle vendite.

Le figure dei libri: qui è cominciato il movimento!
E Anna non potremo mai ringraziarla abbastanza.

Ma una delle persone che partecipava alla discussione, editor di una grande casa editrice, a quel punto ci ha interrotto, affermando con un certo piglio: «Ma lo sappiamo tutti che tanto i blog ce li leggiamo solo fra noi. A cosa serviranno mai?»
Le abbiamo allora raccontato un po' di numeri del nostro blog e quelli che, in via confidenziale ci ha rivelato qualche amico affetto dalla stessa patologia, lasciandola abbastanza incredula. Ma, in questo modo ci siamo resi conto di non aver mai dato, proprio sulle pagine del blog, alcuna informazione sul pubblico dei suoi lettori.

18 settembre 2010:
la nostra avventura comincia con questo brevissimo post.

Quanto è vasta questa comunità? Da chi è composta? Quali sono le sue abitudini di lettura? Magari non importa a nessuno. Ma per noi è ragione di soddisfazione poter affermare che dal 18 settembre 2010, data del primo post pubblicato, alla mezzanotte di ieri - cioè in 905 giorni - il blog dei Topipittori ha:
- pubblicato 563 post
- coinvolto 103 autori diversi (grazie a tutti, dalla A di Antonella Abbatiello alla Z Francesca Zoboli), fra i quali anche un cane: Ettorino
- ricevuto 1884 commenti (in media, più di tre commenti per ogni post)
- avuto 421.247 pagine visitate (in media, 465 al giorno, o 748 a post), 258.1347 visite (della durata media di 2:02 minuti) e 86.491 visitatori unici.

Il post che ha ricevuto più commenti: ben 49.

Ma questo è un dato medio su un periodo relativamente lungo di tempo. Quindi non è così significativo. Proviamo a fare qualche confronto. Prendiamo il mese di febbraio di quest'anno e confrontiamolo con lo stesso mese dell'anno scorso. Abbiamo avuto:
- 26.846 visualizzazioni di pagina (19.510 nel 2012)
- 17.589 visite (14.812 nel 2012) della durata media di 2:10 minuti (1:53 nel 2012) e con una media di 1,53 pagine per visita.
- 8.206 visitatori unici (7.253 nel 2012), che sono tornati 2,14 volte nel blog, in media, nel mese.
- 2.271 visualizzazioni di pagina (il record) il 27 febbraio.

Lettura Candita, di Carla Ghisalberti: uno dei nostri preferiti.

Il post più popolare nella storia del blog dei Topi è stato letto 3472 volte e ha avuti 21 commenti. Il secondo è stato letto 3028 volte e ha avuto 24 commenti. Il terzo 2962 volte, con 20 commenti. Per entrare nella classifica dei primi dieci, un post oggi deve essere letto più di 1000 volte. Il post più letto nel mese di febbraio è stato letto 1312 volte. Il post più commentato ha avuto 49 commenti.

Gavroche: il blog di letteratura per ragazzi
che ha sconfitto perfino un terremoto.

Ma voi che ci leggete, chi siete? Per l'80 per cento donne. Una su tre fra i 25 e i 34 anni; una su quattro fra i 35 e i 44; vi dividete equamente fra Macintosh e Windows, ma ormai un po' più di uno su otto si collega attraverso tablet o smartphone. Siete quasi tutti italiani: solo uno su otto risiede altrove. I paesi dai quali riceviamo il maggior numero di visite sono, nell'ordine, Spagna, Francia, Germania, Gran Bretagna, Svizzera, Stati Uniti, Polonia, Portogallo, Belgio, Giappone, Argentina, Corea del Sud, Brasile. Ma sappiamo che ci seguono anche sporadici, ma fedeli lettori da Colombia, Indonesia, Iraq, Iran, Malaysia, Messico, Peru, Thailandia.

Uno dei migliori fra i blog di case editrici: speriamo che il trasloco
si compia e riprendano gli aggiornamenti.

Certo, non siamo Brainpickings, che ha centomila visite al giorno. E anche altri blog italiani dedicati ai libri per ragazzi hanno un pubblico più vasto del nostro (Le figure dei libri, tanto per non fare nomi). Ma a noi questi risultati danno una certa soddisfazione, al di là dei numeri, perché ci rendiamo conto che questo lavoro, nostro e altrui, ha il merito di creare e consolidare una rete di scambio di informazioni e di conoscenze che è importante e supplisce egregiamente a vistose carenze. E chissà che qualche giornalista o direttore di giornale, leggendo questi numeri, ottenuti senza una struttura dedicata - anche se con molto impegno personale - non si renda conto che di letteratura per ragazzi (anche solo per questioni di audience, se non è interessato ad altro) varrebbe davvero la pena di occuparsi.

Le infaticabili Giannine sono attive da anni sul fronte digitale.

13 commenti:

Unknown ha detto...

Ebbene sì, i numeri sono importanti. Non è vero che sono solo gli editori che si leggono fra di loro... Ed il bello del web è proprio che è misurabile, e in questo senso certi stereotipi/convinzioni errate (e in questo caso negative) possono essere facilmente abbattute :)

Ila ha detto...

Bel post.
Da quando ho scoperto (grazie a voi Topi) che potevo vedere in quanti (e da dove) seguono i miei blog, ormai è un rito settimanale controllare i numeri.
Ovviamente non posso vantare la quantità del vostro blog, ma dato quanto poco pubblicizzo i miei spazi... direi che son più che stupita dai lettori invisibili!
Pochi commenti, ma tante tante pagine sfogliate e lette, anche di post passatissimi.
E spesso i commenti vengono da parte di... mamme, future mamme, lettrici non del mestiere ma appassionate ugualmente.
E fa un gran piacere, perchè è segno che c'è interesse... anche da parte delle persone "comuni".
Che magari non leggono riviste del settore o saggi in merito, ma seguono volentieri i post di blog scritti con linguaggio semplice ma dalla buona sostanza.

Ila

Anna ha detto...

All'appello, eccomi.
Da quando ho iniziato, circa 5 anni fa, il pubblico di LeFiguredeLibri è cresciuto da una media di 50 visitatori al giorno (il primo anno) a una media di 1500 visitatori unici al giorno (2013).
Non è solo per vezzo che una sera su due vado a spulciare le cifre di Google Analytics, è anche per capire cosa interessa, quanto, e magari perché (il vezzo c'è anche)

Personalmente, 1500 visite al giorno, mi sembrano poche, perché ho un marito che lavora come giornalista nel campo di internet e mi insegna che sono cifre ridicole nel mondo digitale.

Quello che invece mi interessa è mi sorprende sempre, è incontrare dal vero questi misteriosi visitatori. Succede ai corsi di illustrazione, o negli incontri che organizzo nei saloni dei libri per i lettori del blog. Incontrando il proprio pubblico ci si rende conto che l’affermazione: “Ma lo sappiamo tutti che tanto i blog ce li leggiamo solo fra noi. A cosa serviranno mai?” è profondamente sbagliata.
Non ero presente alla discussione, ed è sempre difficile interpretare una frase decontestualizzata, ma se per quel “noi” l’editor misterioso intendeva persone del mestiere, che lo praticano da qualche lustro, che conoscono la rete, i nomi, i libri in auge, etc… non è vero!
Quando incontro i miei lettori scopro che non sono affatto del mestiere: nella maggior parte dei casi non hanno mai visto un libro di Sendak e non sanno chi è Kitty Crowther o Wolf Erlbruch.
Ma lo stesso sono persone appassionate, curiose di approfondire un discorso sui libri illustrati: per passione, per imparare, per capire, per mille ragioni diverse.
Vi giuro che è stupefacente rendersi conto di quanto sia poco diffusa la cultura del libro illustrato in Italia così come la conosciamo noi del settore.
Sul fatto che questa condivisione attraverso i blog possa servire o non servire… Preferisco credere che non serva. Abbiamo già tante cose che servono e non servono, tanti prodotti.

Oggi sembra necessario avere un brand che giustifichi il senso della cultura. “Leggere libri da piccoli fa diventare intelligenti”. “Leggere blog (o farli) serve a far crescere la cultura di un paese”.
Se possiamo pensare che la cultura che diffonde un blog “non serve” significa che siamo arrivati a pensare che la cultura è anch’essa un prodotto.
Abbiamo bisogno di dare cifre e numeri per provarne il valore?

Io sono certa, stracerta, che se anche ci fosse un solo visitatore al giorno, sia i Topipittori, che tutti i blog citati su questo post, continuerebbero a pubblicare imperterriti i loro post: perché quello che ci muove (mi sento di parlare per tutti, ma contradditemi se non è vero) è il piacere di condividere una riflessione sui libri illustrati, è una gioia di capire e conoscere che straborda, un entusiasmo che non riusciamo a contenere.
Un solo visitatore con la pazienza di ascoltarci varrebbe per noi più di tutta questa Ninive di brand e cifre.

Per me è così. E pago questo entusiasmo con il prezzo che qualsiasi entusiasmo paga in questo paese: con un bel bollino di ingenuità, o di spocchia o di improvvisi lapsus di memoria al momento di citare le fonti.

In effetti, cosa volete che sia un blog. E’ un trastullo da ricchi intellettuali vanagloriosi. Non sono decine di ore di lavoro alla settimana, la cura di impaginare bene un post, il rileggere 15 volte un nome per assicurarsi di non sbagliarlo, la fatica di tradurre in un linguaggio accessibile a tutti, anche ai non addetti ai lavori, un pensiero.

E vi disegno anche uno smile :)



Anonimo ha detto...

Questa storia che i bloggers "se la cantano e se la suonano" l'ho già sentita e i numeri citati nel post demoliscono quello che giudico essere un luogo comune che sottovaluta la rete e il mondo del web.

mammozza ha detto...

Ci sono anch'io nei vostri numeri. Piccola blogger, mamma, inaspettatamente innamoratasi degli albi illustrati. Non sono per niente nel campo dell'editoria i miei studi e la mia formazione così scientifici che certe discorsi sulla lettura di un'immagine mi affascinano ma non li colgo totalmente.
Eppure leggo voi, i blog di alcuni illustratori, partecipo quando posso a iniziative di biblioteche e librerie, promuovo come posso la lettura di albi per bambini e per adulti.
Ecco forse quello che manca è un pò più di attenzione ai profani, a chi non sa nulla di tecniche pittoriche o narrative.
Ci vorrebbe un corso dell'arte negli albi.
Intanto ho da un pò "Ad occhi aperti" sul comodino, in attesa di essere letto con la dovuta concentrazione...

Antonella Capetti ha detto...

seguo da tempo il blog dei topi, e tutti quelli citati ad inizio articolo.
insegno italiano in una scuola primaria, e la mia competenza nel campo della letteratura per l'infanzia è quotidianamente alimentata dalla lettura di questi blog. spesso mi capita di segnalare alla mia libreria di fiducia (una libreria per ragazzi) albi che gli addetti ancora non conoscono. questo non perchè io sia così avanti, ma perchè dedico ogni giorno almeno mezz'oretta alla lettura dei blog, e il primo è sempre questo dei topi. e quindi grazie davvero a chi veicola le proprie conoscenze e competenze perchè diventino patrimonio comune e condiviso, al servizio dei più piccoli, della bellezza e dell'arte.
anto/ciorven

Topipittori ha detto...

Grazie a tutte (le nostre impagabili lettrici femmine!) per i commenti, che confermano quanto su questo tema si senta il bisogno di parlare.
Sul fatto dei numeri, Anna, personalmente non trovo nulla di disdicevole. Se il nostro obiettivo fosse, come blogger, fare numeri, capirei la perplessità. Ma la qualità di ciò che facciamo cerchiamo di tenerla sottocontrollo ogni giorno, e il nostro obiettivo col blog è precisamente quello che indica Ciorven/Anto nel suo limpido messaggio: fare sì che"le proprie conoscenze e competenze diventino patrimonio comune e condiviso, al servizio dei più piccoli, della bellezza e dell'arte". Perciò, semplicemente i numeri non sminuiscono i nostri lettori o il nostro lavoro: semplicemente lo quantificano, cosa quanto mai utile per avere una descrizione di quel che accade nel tempo. O almeno una parte di questa descrizione. Alla qualità dei contenuti ci pensiamo noi. O meglio, ci pensiamo insieme ai nostri lettori che a voce, di persona o nei commenti, ci dicono cosa pensano di quel che facciamo, intervengono a proposito di quel che scriviamo. Come giustamente dici, il contatto personale è sorprendente e ti dà la misura di quanto sia utile. Sì, Anna, utile. Io credo che questo lavoro "serva" nel senso che è realizzato proprio come "servizio", e nel senso che suggerisce Ciorven. E in questo ci trovo dignità e spessore, non utilitarismo o pragmatismo bieco.
I numeri sono importanti anche perché, come abbiamo detto esplicitamente, noi vorremmo che intorno a questo "movimento" del quale sei stata una delle iniziatrici, si sviluppasse una "comunità di interesse". E una comunità si fa anche con i numeri. In due si fa una coppia; in cinque una famiglia; in dieci una cooperativa; in cento, mille, diecimila, una comunità. Che è tanto più forte quanto più è colta, consapevole, solida, connessa e (anche) grande.
La cultura è ANCHE una questione di numeri: sapere che a Napoli la Città della Scienza, appena devastata da un incendio faceva 350 000 visite all'anno, lascia sbigottiti, perché dà la misura, seccamente, di quel che si è perso. E aggrava la posizione dei responsabili che non hanno nuociuto a un solo individuo o a qualche decina, ma a migliaia di persone, danneggiando l'intera città e il suo futuro.
Infine, ti devo contaddire: io per un solo lettore non scriverei. Mi porrei invece il problema di che cosa sbaglio, se i numeri mi suggerissero una tale débacle. Aggiornare 5 giorni su 7 il nostro blog è un lavoro gravoso e consistente, benché di soddisfazione e coinvolgente. I numeri in crescita ci sostengono e ci confermano che ha un riscontro, benché, certo, di nicchia. Astrattamente non ha senso, a mio avviso, considerare grandi o piccoli i numeri delle statistiche. I quotidiani diffusi in metropolitana hanno più lettori della rivista "Hamelin", ma che senso ha paragonarli? Jeremy Rifkin ci spiega nei suoi studi che oggi il mercato, il pubblico sono fatti da tante nicchie, non da una massa indiscriminata. La nostra esistenza, come blogger ed editori, credo lo confermi.

Cristina Berardi ha detto...

Dopo gli studi a Firenze e Milano sono tornata a vivere nel mio luogo di origine, una provincia un po' sperduta dal punto di vista della vita culturale. Il mio lavoro artistico e creativo sarebbe morto ormai se non avessi conosciuto blog come il vostro e quello di Anna Castagnoli e tanti altri che non sto a nominare, non meno belli ed interessanti!
Quando parlate di "comunità colta, consapevole, solida, connessa e grande...mi sento coinvolta e contenta di farne parte !

zazienews ha detto...

Ciao a tutti,
stiamo tutti crescendo in rete e anche il nuovo blog dell'Associazione delle Librerie Indipendenti, in crescita di lettori, ne è una conferma.
Buon lavoro a tutti, Grazia Gotti

Anna ha detto...

Caro Paolo, grazie per la precisazione sul senso dei numeri, in questo senso sono d'accordo.
L'immagine di un solo visitatore era un'immagine, ma io davvero non ho cambiato di una virgola il piacere e la serietà con cui faccio il blog da quando avevo 50 lettori ad adesso. Sarà che di illustrazione parlerei anche ai muri… :)

Sul fare comunità: la rete ha un potere aggregativo enorme e penso che responsabilità di un blogger sia saperlo gestire con onestà.

Non voglio aprire un discorso politico, ma il successo (per me inquietante) di un movimento come quello 5 stelle, dimostra l'enorme potere della rete e dei blog. Un successo (con tutto il rispetto per milioni di elettori) tutto guadagnato a colpi di sillogismi mal costruiti, comunicazioni fatte per suscitare emozioni forti, provocazioni poco costruttive.
Un tipo di linguaggio e pensiero che su internet funziona come paglia sul fuoco, vista la velocità di diffusione delle informazioni, (velocità che spesso difetta di un tempo di riflessione tra il gesto di leggere e quello di cliccare “mi piace”).

Per me, oggi, fare cultura, significa cercare di abbassare la voce, invitare al confronto, provare a costruire qualcosa partendo da quello che ci circonda, avere rispetto dell’intelligenza dei propri lettori, rispetto di chi la pensa diversamente, di chi ha gusti diversi. Come fate voi da anni, come fanno i blog che avete citato e tanti altri (non tutti). Credo che i lettori sentano quale è la profonda motivazione di un blog, e credo che una comunità cresca naturalmente intorno a questa motivazione, come conferma anche Grazia Gotti.

Topipittori ha detto...

@Cristina. Grazie! Se vieni a Bologna, passaci a trovare!

@Anna. In realtà chi ha scritto in prima persona sono io, non Paolo. Anche se la risposta era condivisa... ;)

@Grazia. Buon lavoro anche a voi.

andrea ha detto...

Trovo interessantissimo questo vostro post. Sia per capire il reale riscontro che per dare anche nuove motivazioni a chi già parla di letteratura per l'infanzia online.
Io credo possa nascere qualcosa di interessante e che permetta di far sentire anche voci diverse dal soltio.

Unknown ha detto...

Per fortuna ci sono blog e la rete in Italia che diffondono e promuovono l'albo illustrato e l'illustrazione.
Però quanto c'è ancora da fare per avere titolarità in questo campo dell'editoria per ragazzi?

Grazie a tutti coloro che promuovono illustrazione e lettura