venerdì 21 giugno 2013

Il Rosso e il Nero

Disegno di Antonella Abbatiello per il cortometraggio
animato Icaro, 1987.
.
La seconda lettera di questo inizio d'estate (la prima qui) ci arriva da Antonella Abbatiello, che, mossa dal post su Le Horla, riflette sui colori e la capacità di utilizzarli (in particolare il rosso. E sulla base di queste riflessioni, decide, dopo 25 anni, per la prima volta di tirar fuori dai cassetti il suo Icaro. Ringraziamo Antonella per il suo messaggio, i suoi pensieri e la possibilità di far conoscere sul nostro blog, dopo tanto tempo, questa animazione (selezionata da numerosi festival internazionali dedicati al cinema d’animazione, fra cui Shangai International Animation Film Festival 1988, e Los Angeles International Animation Celebration 1989). Le immagini che accompagnano l'articolo ci sono state mandate da Antonella, e sono quelle che hanno ispirato il segno, le forme e i personaggi di Icaro, mentre l'autrice lo stava progettando e realizzando.



Cara Giovanna,

ho letto il tuo articolo su Le Horlà, è molto bello.
E sono molto belli i disegni di Caimmi, come ti dicevo quando abbiamo fatto insieme la passeggiata per Roma.
Ti dicevo che molti anni fa (almeno venticinque) avevo cominciato a illustrarlo, volevo farne un film d’animazione. Ero assolutamente affascinata da Maupassant e soprattutto da questo racconto. Così bello e così pericoloso.

Odilon Redon, Le diable, illustrazione per
 La tentation de saint Antoine,
di Gustave Flaubert, 1896.
Lo immaginavo esattamente come lo ha illustrato Caimmi, per questo mi ha così impressionato il suo lavoro. Sono emozionanti e misteriosi questi collegamenti fra menti diverse in momenti diversi.
Comunque non ci riuscii, era davvero troppo per me, ero troppo giovane e non avevo gli strumenti tecnici sufficienti. Però realizzai il mio primo cortometraggio Icaro, esprimendo come potevo la sensazione inquietante di quel racconto.
Icaro è l’unico mio lavoro dominato dal bianco e nero.
La cosa che mi stupisce è che tutto questo (fascinazione per Maupassant e realizzazione di Icaro) avveniva mentre lavoravo nello studio di Luzzati, immersa nei suoi colori sfavillanti e ‘spaventosi’ per me, che avevo paura del rosso.
Dopo la ‘cromoterapia’ luzzatiana, durata otto anni, ho superato la fascinazione per l’oscuro Maupassant. Ogni tanto ci sono ricaduta, in queste fascinazioni (Pasolini, fra i vari), ma ce l’ho sempre fatta, a uscirne. Con i colori di Luzzati, di Matisse e di Mirò. Ricordo che oltre al Rosso, attraverso Luzzati, volevo conquistare la spontaneità, la libertà del gesto. Rosso=Libertà? Può essere.
Mi ha fatto piacere ripensare a queste esperienze, che fanno parte della mia storia e che mi hanno aiutato e mi aiutano a capire il mio lavoro e le sue vene nascoste.

Un abbraccio
Antonella

ps
Ti mando Il Rosso, una breve testimonianza sull’argomento, scritta nel 2009 per il catalogo della mostra Emanuele Luzzati, Fantasie, al Museo Luzzati di Genova.

Odilon Redon, Parsifal, 1891.
Odilon Redon, L’aile, 1885.



















 

Odilon Redon, Pégase captif, 1889.
Odilon Redon, illustrazione per  La Tentation de
de saint Antoine
, di Gustave Flaubert, 1896.

Il Rosso

Come sanno tutti quelli che lo hanno conosciuto, davvero Lele era un uomo speciale. Straordinariamente geniale e mite, consapevole del suo talento e insieme modestissimo. Una grande lezione per una giovane allieva.
Ho avuto la fortuna di lavorare nel suo studio romano per otto anni e  ho imparato – assorbito, rubato, respirato – moltissime cose.
Parlava poco e disegnava molto, esprimendo la sua visione semplicemente con il suo modo di essere e di fare.
Se dovessi però far stare in  una sola parola quello che Lele mi ha dato direi "
il Rosso". Lele mi ha insegnato “il Rosso”. Ero una seria, rigorosa ragazza, fresca di diploma di Accademia, che praticava il bianco e nero e molto grigio, incapace di usare i colori vivaci, soprattutto il Rosso. Osservare Lele dipingere con assoluta spontaneità e felicità creativa, e poi dover io riprodurre mille volte i colori della sua sfolgorante e vivacissima tavolozza, mi ha  guarito dalla paura del Rosso.
Se oggi nei miei disegni c’è "il Rosso", ma anche il Blu, il Verde, il Giallo… lo devo a Lele, straordinario maestro del colore, e molto di più.


Antonella Abbatiello, illustrazione per Farfalla, Fatatrac.

Antonella Abbatiello, illustrazione per Maremè, Fatatrac.

3 commenti:

lievito ha detto...

grazie.
una meraviglia che mai avrei scoperto da sola.

Alessia H.V. ha detto...

Una bellissima testimonianza di crescita artistico-individuale ed anche di umiltà.

Marcella Brancaforte ha detto...

meraviglioso