Al punto che, valutandone il riscontro imprevisto, decidemmo che, a partire da quel testo, in occasione della Fiera di Bologna avremmo realizzato una serie di cartoline. Affidammo la grafica del progetto a Giulia Sagramola, che rese quelle parole una vera e propria festa per gli occhi.
Oggi, a quasi un anno di distanza, vi proponiamo tutte e 20 (più una copertina) le Buone ragioni nella versione di Giulia. Lo facciamo per due ragioni. La prima è che stasera, dalle 16 alle 19, a Parma, presso l’ex IAT di via Melloni 1/A, nell'ambito dell'iniziativa I racconti di Natale, insieme a Monica Monachesi terrò un laboratorio su questo tema, durante il quale rifletteremo insieme ai bambini sui libri e sulle buone ragioni per leggere, invitandoli a trovare, scrivere e disegnare almeno 20 buone ragioni per regalare un libro a un adulto. Ne approfitto per ricordare che I Racconti di Natale, è un progetto di Istituzione Biblioteche Parma per festeggiare le feste tra le pagine dei libri. Gli incontri con autori, illustratori, narratori, si terranno dal 10 dicembre al 6 gennaio. Qui scaricate il programma.
La seconda ragione è questa: in un articolo uscito qualche giorno su dDonna di Repubblica si legge che indagini recenti indicano che, sotto i due anni, un bambino nato in una famiglia povera sente ogni giorno in media 670 parole a lui dirette. Un bambino nato in una famiglia benestante, invece, ne sente fino a 12 mila. Questo risultato evidenzia una forte correlazione fra la recettività del vocabolario dei più piccoli e le capacità di lettura dei ragazzini, perché chi sente più parole è in grado di capire più velocemente, accumula un vocabolario più ampio e farà meno fatica a imparare a leggere e a scrivere.
C'è bisogno di dire altro? Regalate parole ai bambini, e non solo ai vostri o a quelli che avete vicini, ma a tutti. Regalatele dove le parole amano abitare, come nelle scuole e nelle biblioteche, ma anche dove sono poco di casa, e non abbiate timore a farlo, magari pensando che prima viene il necessario e poi il superfluo, ascrivendo le parole a quest'ultimo ambito. Non è così: pensate a Jella Lepman e alla sua colossale, lungimirante impresa. Regalate le parole sotto forma di libri, sì, ma anche di letture, riflessioni, pensieri, conversazioni, storie. Regalare parole significa regalare futuro, non solo ai bambini, ma a tutti, anche a noi stessi.
9 commenti:
E' un bellissimo post e vorrei condividerlo sul mio blog.
E' possibile?
Ciao
@roseto: grazie per l'apprezzamento, e sì, puoi condividere il post: ci fa piacere. Ti chiediamo solo di segnalare con precisione la fonte e di inserire il link. A presto!
Che bellissississimo!!!! (parola inventata). Un abbraccio ai Topi.
sono una vera meraviglia..!Giulia Sagramola è bravissima, avete fatto delle cartoline...sono solo on line o si possono acquistare..?
Mirka
Stamperò le vostre cartoline e le incollerò all'interno di ogni libro che regalerò, sia a Natale che in ogni altra occasione.
Grazie
Fatto!
Grazie.
Ciao
"un bambino nato in una famiglia povera sente ogni giorno in media 670 parole a lui dirette. Un bambino nato in una famiglia benestante, invece, ne sente fino a 12 mila"
ah.. perché povertà significa necessariamente ignoranza? E essere benestanti porta con sé un vocabolario ricco e una grande cultura? Ma come è stato fatto questo sondaggio?!
Rabbrividisco..
Le venti buone ragioni, in venti bellissime cartoline acquistate nel sempre più prezioso Spazio BK, decorano da qualche mese la camera di mio figlio, Pietro, quattro anni e mezzo, appassionato ascoltatore e futuro lettore.
Grazie ancora una volta per ricordare, in modo molto semplice ma funzionale, l'importanza della lettura e del racconto per i più piccoli.
A domani!
Grazia
Grazie a te, Grazia!
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