Questo è il Paradiso! |
Che cosa faremo in questo luogo pacifico e ameno? la domanda è legittima, perché di solito Maria organizza corsi di illustrazione nei quali un artista spiega a un gruppo di altri artisti o aspiranti tali a fare qualcosa: raccontare storie, usare una tecnica, interpretare un testo eccetera.
Un momento del "corso Paradiso" di Marina Marcolin, nel settembre 2013. |
Io non sarei in grado di fare una cosa del genere, se non come allievo (e, in effetti, sono stato pessimo allievo di Marina Marcolin nel suo workshop di acquerello lo scorso settembre). Il mio mestiere è un altro e altro di solito insegno.
In Paradiso spesso si fanno anche corsi e laboratori per bambini. |
Nel pensare a che cosa proporre agli eventuali allievi, ho tenuto ben presente la ragione per la quale Maria ha avviato la sua attività di organizzazione: valorizzare un territorio, stimolando la produzione artistica legata alla rappresentazione dello spazio geografico e urbano del mazarese. Su questo tema ha sviluppato attività interessantissime con i bambini delle scuole e con gli adulti che partecipano ai suoi corsi e ad altre iniziative meno istituzionali.
In Paradiso si apprendono i misteri delle foglie e delle erbe. |
Di solito, la rappresentazione del territorio passa attraverso uno strumento che si chiama travel sketchbook: un taccuino di appunti visivi e verbali che il viaggiatore compila nei suoi vagabondaggi, con o senza sistematicità e con o senza l'obiettivo di creare un oggetto organico. Questa volta useremo lo sketchbok come punto di partenza per realizzare piccole forme libro che si adattino alla forma narrativa scelta per raccontare il territorio (per esempio: mappa, percorso, diario, istantanee, gioco, reportage eccetera).
E si cerca faticosamente di carpire a Marina il segreto dell'acqua. |
L'attività che proporrò si dividerà quindi in tre fasi. Nella prima, il venerdì pomeriggio, studieremo e realizzeremo alcune semplici strutture-libro, fabbricabili rapidamente, con materiali facilmente reperibili e una strumentazione minima (carta, forbici, cutter, ago e filo) che utilizzeremo nelle due fasi successive.
La seconda parte è quella esplorativa: dedicheremo la mattina del sabato e della domenica a esplorare il territorio mazarese, in tutti i suoi aspetti, in gruppo, da soli o a coppie, alla ricerca di immagini, atmosfere, suggestioni, spunti. Per questa parte serviranno scarpe e abbigliamento comodi, costume da bagno, berretto, crema solare e un po' di voglia di camminare. Oltre a taccuini, matite, penne, acquerelli, macchina fotografica e quant'altro il singolo allievo normalmente utilizza per prendere appunti visivi e verbali.
Nella terza parte, il pomeriggio del sabato e della domenica, cercheremo di trasformare queste ispirazioni, queste atmosfere, questi appunti in oggetti libro, ricercando, fra le strutture sperimentate nella prima fase, quella più adatta alla narrazione che ciascuno intende sviluppare.
Essendo convinto che sia il processo la parte importante del corso, non il risultato che si ottiene, inviterò tutti i partecipanti a lasciare i loro elaborati in Paradiso, in modo che entrino a far parte della Collezione Oliver e possano essere usati come esempi per altre attività, con bambini e adulti, che spero scaturiscano da questo piccolo esperimento.
Che ne dite? Vi piace? Se volete maggiori informazioni sul workshop "Libri in campagna", potete contattare Maria Giaramidaro all'indirizzo email info@oliverlab.it.
Naturalmente, il mio non è l'unico corso primaverile organizzato da Oliver a Mazara. Gli altri corsi al Paradiso saranno tenuti da Anna Castagnoli, Alicia Baladan e Massimo Caccia.
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