mercoledì 18 febbraio 2015

La macchina mangia-illustratori

Si comincia dalla cromia: si controllano le prove di stampa con gli originali.
(Alicia Baladan: illustrazione per Storia Piccola).
Nelle scorse settimane abbiamo prodotto i libri per la primavera, quelli che sono arrivati in libreria in questi giorni o ci arriveranno entro la fine di marzo. In questa occasione, come in altre, abbiamo pubblicato in un album su facebook le fotografie maldestramente scattate delle varie fasi della fabbricazione dei libri. Il successo è stato inatteso: decine e decine di persone hanno manifestato gradimento e commentato le immagini. Da più parti si è reclamata una visita guidata alla tipografia per seguire le fasi della produzione. Tutto questo interesse ci fa piacere perché sappiamo che l'attenzione che poniamo da sempre nella fabbricazione dei libri è un valore per la casa editrice e per i bambini che avranno i libri in mano: libri solidi, curati, rispettosi del lavoro di autori e illustratori.

In questo caso, per ottenere l'effetto desiderato, avremo bisogno
di un rosso Pantone. (Alicia Baladan: illustrazione per Storia Piccola).

Crediamo che i nostri libri, pur non essendo esenti da difetti, siano sempre realizzati al meglio delle nostre possibilità. Possibilità che sono limitate e vincolate sia da questioni economiche (fare i libri bene costa e farli meglio di così costerebbe troppo) sia da questioni di competenza (per quanto siamo esperti di tecniche di stampa e di riproduzione, non siamo specialisti). Per fortuna, abbiamo alcuni partner di eccezione: lo staff di Grafiche AZ al completo e Simone Galvanini, che ha recentemente sostituito Renzo Zuanazzi (che si è giustamente ritirato in campagna) come nostro riferimento per le riproduzioni.

A volte le cose sono complicate e servono diverse prove.
(Joanna Concejo: illustrazione per C'era una volta una bambina)
Per questa tavola ne sono servite cinque, con le rispettive correzioni.
(Joanna Concejo: illustrazione per C'era una volta una bambina)

Undici anni di lavoro insieme a questi tecnici straordinari e appassionati ci permettono di sperimentare con fiducia, di cercare soluzioni ardite, di pensare alla qualità, certi che si possa trovare una soluzione che la renda economicamente sostenibile.  E di poter cambiare idea all'ultimo momento se il risultato non sembra essere soddisfacente.

Ma si risolvono anche i casi più difficili.
(Joanna Concejo: illustrazione per C'era una volta una bambina)
In questo caso serviva una nuova scansione.
(Joanna Concejo: illustrazione per C'era una volta una bambina)

Ci stupisce sempre che gli illustratori, il cui lavoro non è realizzare opere destinate a un mercato, ma tavole destinate alla riproduzione in forma di libro, siano spesso quasi completamente a digiuno della tecnologia che verrà usata per la riproduzione tecnica delle loro opere. E che l'entusiasmo che manifestano per la tecnologia di riproduzione a stampa del loro lavoro trovi così scarsa eco nell'offerta sterminata di corsi, formazioni, master e workshop. Non  tanto perché siamo sostenitori di un inutile enciclopedismo, quanto perché i processi produttivi, con i vincoli che pongono e le opportunità che offrono, possono essere tanto uno stimolo alla ricerca quanto una fonte di ispirazione.

Quando tutto è a posto, si approvano le ciano (e anche qui spesso si corregge).
(Silvia Vecchini e Arianna Vairo: In mezzo alla fiaba)
E si scrivono le lastre con questi mastodonti sibilanti.

Ci viene poi anche da dire che sarebbe importante per gli illustratori conoscere le tecniche produttive sia per orientare il proprio lavoro all'efficienza, evitando di fare cose che richiedono un grande dispendio di energia ma non possono essere efficacemente riprodotte, sia per indirizzare (e, perché no, valutare) il lavoro dell'editore, del fotolitista, dello stampatore. Conoscere le tecniche significa anche poter difendere il proprio lavoro e contribuire alla qualità del prodotto finale.

Lastre grandi per gli interni.
Lastre piccole per le copertine.
Sulla scorta di tutte queste considerazioni, ci siamo immaginati la possibilità di organizzare un workshop che introduca gli illustratori alla riproduzione e alla stampa. Niente di teorico (salvo, magari, qualche nota a margine). Tutto molto pratico, hands-on direbbe qualcuno. Immaginate di realizzare un'illustrazione con la tecnica che preferite, analogica o digitale, per seguirne passo passo la riproduzione, dall'analisi preliminare alla scansione, dalla attribuzione dei profili ai file, alla correzione cromatica, fino all'approvazione finale. Ecco, questa sarà la prima giornata.

Si montano le lastre in macchina.
"per vedere di nascosto l'effetto che fa".
(Giovanna Zoboli e Philip Giordano: Quando il sole si sveglia)

Per la seconda giornata, immaginate di assistere all'organizzazione della caduta di macchina, alla rasterizzazione dei file, alla scrittura delle lastre e, infine, all'avviamento della stampa della vostra illustrazione, e alla stampa su diversi tipi di carta, sulla macchina a 5 colori che usiamo normalmente per i nostri libri, partecipando alla fase di messa a punto, con gli inevitabili compromessi che imporrà.

Non è una foto sfocata. È un fuori registro.
Anche se si stampano colori Pantone, bisogna controllare la resa .
cromatica (Silvia Vecchini e Arianna Vairo: In mezzo alla fiaba)
Dato che coinvolge imprese, lavoratori e materiali, un corso così sarebbe piuttosto costoso. Tanto per darvi un'idea, credo che le due giornate potrebbero costare intorno ai 3000 euro. Questo significa che se partecipassero 10 persone, il costo pro capite sarebbe di 300 euro. A questi andrebbero aggiunti: il costo della trasferta a Verona (perché a Verona accadrebbe il tutto) e il costo opportunità della levataccia per essere a Verona per due sabati alle otto e mezza della mattina.

In stampa, a volte va tutto bene.
Altre volte bisogna stare più attenti.
È tutto ancora abbastanza incerto, ma pensiamo sia realizzabile fra l'ultimo sabato di maggio e il primo di giugno. I partecipanti saranno selezionati in modo da avere una ragionevole varietà di tecniche di illustrazione e di problemi di riproduzione, al fine di arricchire al massimo l'esperienza di tutti i partecipanti con una casistica adeguata.

Sembra che ci siamo. Poco più giallo e poi "Bon à tirer".
Chi è interessato, può scrivere una mail a info[chiocciola]topipittori[punto]it, indicando come oggetto "Corso Verona" e allegando anche l'immagine della illustrazione che intenderebbe utilizzare per il corso e il link a un sito, o blog, o tumblr o quale altra diavoleria personale. Appena saranno definite con esattezza le date e il costo, riceverete una comunicazione più ufficiale.

Sempre in tema di corsi:
1) dal 15 al 20 giugno, a Sàrmede, si terrà l'annuale sessione estiva di Progettare Libri. Trovate tutte le informazioni qui e testimonianze di ex allievi qui.
2) il secondo e terzo weekend di maggio si terrà la seconda edizione di Progettare Libri 2 a Tromello, cioè non lontano da Milano, Vigevano e Pavia. Ci sono ancora tre posti, disponibili solo per chi ha già frequentati il primo corso. Qui e qui trovate il resoconto della precedente edizione: il famoso Corso Pirulino.

2 commenti:

Ila ha detto...

Come sempre... bellissime iniziative nascono dalla Tana dei Topi, giustamente meticolosi e attenti al dettaglio (direi che mai animale Totem fu più azzeccato ;) )

Un idea di corso molto allettante e utile.
Credo che corsi così, più vicini al vecchio "andar a bottega", in cui ci si sporca le mani e di impara davvero, siano molto più consoni a chi vuol fare questi tipi di mestieri.

Un abbraccio!
Ila

Juli ha detto...

SÍÍÍÍÍÍÍ! :)