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mercoledì 2 dicembre 2015

Secondo voi, che cos'è un bambino?


Da venerdì 4 a martedì 8 dicembre si terrà a Roma Più libri più liberi, fiera della piccola e media editoria. Come sempre parteciperemo anche noi Topi. Saremo, come da tradizione, allo stesso posto: chi lo conosce, ci troverà senza fatica; per tutti gli altri cercate lo stand H08, che è di fronte a Corraini e di fianco a Edizioni Corsare.
Veniteci a trovare perché oltre all'intero catalogo a vostra disposizione, abbiamo tutte e undici le novità appena uscite: da Di qui non si passa a Il meraviglioso Cicciapelliccia, da Una lettera per Leo a La voliera d'oro e a Uccelli da colorare e disegnare, da Storia piccola a Il topo che non c'era, da Capriole a Occhio al mosaico, fino alle 20 buone ragioni per regalare un libro a un bambino e a E sulle case il cielo nella nuova edizione Minitopi. Potrete sfogliarle in tranquillità e decidere di quale proprio non potete fare a meno. Oppure potete anche solo passare a salutarci.

http://www.topipittori.it/it/home

Quest'anno la mostra scelta da Più libri più liberi e organizzata da Biblioteche di Roma per lo Spazio ragazzi è dedicata a Che cos'è un bambino di Beatrice Alemagna. In esposizione, su pannelli di grande formato, ci sarà l'intero libro completo di illustrazioni e testi. 
Che cos'è un bambino è il nostro libro di maggiore successo sia di pubblico sia di vendite. È diventato una sorta di icona: il libro con cui siamo identificati come editori, probabilmente anche all'estero dato che è stato tradotto in 9 lingue: inglese, coreano, olandese, portoghese, spagnolo, francese, greco, cinese, svedese. Il successo del libro è legato ai contenuti, decisamente innovativi sia per i temi, l'identità infantile in relazione a quella adulta, sia per il modo in cui l'infanzia è rappresentata attraverso parole e immagini. Un modo unico, nato dal lavoro sull'identità che Beatrice Alemagna svolge da sempre con i bambini e che è al centro di tutti i suoi libri.

Da quando è uscito, nel 2008, Che cos'è un bambino è stato ristampato decine di volte; in Italia ha venduto circa 25.000 copie, e nel mondo più di centomila. L'edizione messicana è stata acquistata dal governo per la distribuzione nelle scuole e ha venduto 32 mila copie. In Spagna è stato adottato come libro ufficiale Unicef per il Natale del 2008.
Nel 2014, Che cos'è un bambino è stato tra i più votati dai bibliotecari italiani per ragazzi, interpellati su quali albi illustrati per la fascia 0-11 anni ritenessero i più belli, per essere inseriti nell'edizione 2015 di The world through picture books, pubblicazione sia digitale sia cartacea curata da Ifla (International Federation of Libraries Association), nata per presentare ai bibliotecari del mondo i 10 albi più belli di ciascun paese del mondo.
Sebbene Che cos'è un bambino abbia avuto un successo immediato, la sua fortuna si è costruita nel tempo. Il libro oggi registra il doppio delle vendite di quelle realizzate all'esordio. E le vendite sono in crescita. La causa di questa crescita costante e ininterrotta è il passaparola fra librai, bibliotecari e genitori.
Percepito da alcuni come un illustrato “più per adulti”, in realtà Che cos'è un bambino ha molto apprezzato anche dai piccoli, come sa chi lo ha proposto loro. Moltissime sono state le attività formative e didattiche che, in questi anni, sono state organizzate in biblioteche e scuole, mettendo il libri al centro dell'attenzione dei bambini (ricordiamo fra le altre, quelle svolte da Antonella Capetti e da Tiziana Cherubini).
Poco seguito dai media tradizionali, anche specializzati, Che cos'è un bambino ha ricevuto e riceve, a sette anni di distanza dall'uscita, molta attenzione da blog, siti, e social network, con recensioni, analisi, commenti.


Per l'importanza che il libro ha avuto nell'ambito della produzione di albi illustrati, e per invitare il pubblico di grandi e piccoli a riflettere sulla questione dell'identità infantile e adulta, Biblioteche di Roma ha scelto di dedicare a Che cos'è un bambino questa bella mostra (che dopo la fiera approderà in diverse biblioteche del circuito romano e laziale). I visitatori, dopo averla visitata, sono invitati a fornire una risposta personale alla domanda del titolo di Beatrice Alemagna, lasciando un pensiero scritto o disegnato su cartoline predisposte che troveranno a loro disposizione negli spazi espositivi e che potranno lasciare in un contenitore apposito.
Vi aspettiamo!

La mostra sarà inaugurata e presentata venerdì 4 dicembre, alle 16.30 presso lo Spazio ragazzi, dove parleranno di tutto questo e di molto altro ancora Cristina Selloni, Annamaria Di Giovanni, Giulia Mirandola, Carla Ghisalberti e Giovanna Zoboli. 

venerdì 27 novembre 2015

Superpippo e la natura delle meraviglie

[di Maria Giaramidaro]

La collana PiPPo (Piccola Pinacoteca Portatile) di Topipittori ha trovato un modo nuovo per far giocare i bambini con l’arte, insegnando a osservare quello che c’è nei quadri per poi riflettere sulla natura delle immagini: come e perché i pittori immaginano, disegnano, rappresentano cose, persone, animali, piante, città, paesaggi. Gioco e formazione concorrono a creare una collezione personale di immagini, da appendere nella propria cameretta o regalare, dando vita a una Pinacoteca personale. Dalla PiPPo è nato il progetto Pippo non lo sa, in collaborazione di Topipittori e SpazioBK, che si è tenuto nel 2013 e 2014 a Milano, nato per coinvolgere una scuola, una libreria e una casa editrice nella raccolta fondi per tre biblioteche scolastiche. Trovate qui e qui tutte le informazioni sugli eventi.


Pippo non lo sa, in questa fine 2015, supera lo stretto di Messina e arriva nella punta estrema dello stivale, neanche in una grande città, ma in un piccolo centro del trapanese: Mazara del Vallo.
L'obiettivo, anche in questo caso, è quello di creare una biblioteca di classe. Lo faremo partendo da un super PiPPo, Uccelli da disegnare e colorare, di Carll Cneut. Anche in questo caso, a una inziale fase creativa, la produzione di disegni a tema, seguirà una mostra e quindi un'asta per vendere gli elaborati esposti e raccogliere fondi. Sarà interessante vedere come l'iniziativa sarà accolta.


Come si partecipa
Partendo dagli Uccelli da disegnare e colorare, ogni partecipante, grande o piccolo, potrà mettere a frutto la propria personale indagine sulla natura delle meraviglie che lo circondano, realizzando una piccola opera del formato di 15x21 cm, con la tecnica che preferisce. Il lavoro, non firmato, dovrà essere inviato o consegnato a mano ad Associazione Oliver (via Monsignore Audino 11| 91026 Mazara del Vallo - TP) entro il 12 dicembre 2015. La partecipazione è assolutamente volontaria e non è richiesta nessuna quota di partecipazione, gli autori cederanno ogni diritto sull’opera che diverrà parte integrante del progetto per la costituzione di una “biblioteca di classe”.


Come partecipare all'asta
Tutti i lavori raccolti saranno esposti in una mostra conclusiva che si terrà il 19 dicembre 2015, negli spazi dell’associazione Oliver (via Monsignore Audino, 11, Mazara del Vallo). Una volta esposti, i disegni potranno essere acquistati (contributo minimo di 5 euro), l’incasso si trasformerà in un buono acquisto librario, che le insegnanti della classe individuata dal progetto potranno convertire in libri presso la Libreria Lettera22Books di Mazara del Vallo. Nella libreria verrà proposta una selezione di libri illustrati adatti ai piccoli lettori di riferimento, libri con i quali andremo a costituire il primo impianto di una biblioteca di qualità per lettori del futuro sempre più coinvolti ed esigenti.
La classe prescelta sarà poi coinvolta in un percorso specifico di promozione alla lettura a cura dell’associazione Oliver.



Organizzato da Oliverlab in collaborazione con Libreria Lettera22, La natura delle meraviglie / Uccelli da disegnare e colorare si propone di trasportare il gioco individuale del disegnare in un contesto collettivo, invitando a osservare e conoscere le specie (reali e immaginarie) che abitano o attraversano il nostro territorio, o, semplicemente, che animano la nostra fantasia, per arricchire l’immaginario della nostra realtà quotidiana.


Con questa iniziativa, pensata da Oliver come percorso ludico-formativo rivolto al mondo della scuola, della società civile, degli adulti e dei bambini, ci auguriamo di coinvolgere tutta la città nella realizzazione di lavori che saranno parte di una mostra, perché tutti possano ricominciare a osservare quello che li circonda, riscoprire il proprio patrimonio culturale e naturalistico, per poi concorrere alla realizzazione di uno spazio di lettura all'interno di una classe dove i bambini potranno finalmente conoscere libri belli, libri capaci di aprire orizzonti immaginativi e dare conoscenza.


Per fornire spunti creativi e supportare la realizzazione degli elaborati che parteciperanno alla mostra, abbiamo organizzato tre eventi a tema. I tre percorsi nascono con l'intento di sensibilizzare al progetto e mirano alla realizzazione di lavori che andranno ad arricchire la mostra alla quale abbiamo invitato a partecipare scuole di ogni ordine e grado della città, dalle quali speriamo un sostegno e una partecipazione calorosi.


I tre eventi sono:
 - domenica 29 novembre, ore 9.00 (per famiglie), passeggiata naturalistica presso la riserva naturale integrale Lago Preola e Gorghi Tondi, condotta dall'esperto Vincenzo Pernice e rivolta alle famiglie. Un'occasione per trascorrere del tempo insieme, adulti e bambini, alla scoperta di un'aria protetta conosciuta per la sua bellezza naturale, tra laghi  a due passi dal mare e canneti, dove potrà essere facile osservare i movimenti del falco di palude, della poiana, del gheppio o il saltellare tra le piante dell'upupa e, se siamo fortunati, forse riusciremo anche a vedere rari esemplari di aironi rossi o dei più comuni aironi cinerini che sono soliti passare da qui. Una passeggiata per scoprire un luogo e conoscere gli uccelli che ci abitano e vederli volare, prendere appunti, guardare e magari disegnare.


- venerdì 4 dicembre, ore 16,30-18,30 (per ragazzi, giovani e adulti), laboratorio di osservazione, rilettura ludica e creativa della collezione del museo Ornitologico di Mazara, condotto da Wanda Cronio. Un percorso per conoscere e osservare vari esemplari di volatili per provare a immaginare forme di nuove specie mai viste. Azioni e scelte espressive per dar vita a fantastiche livree di nuove creature.


-   lunedì 7 dicembre, ore  16,30-18,30 (per bambini e genitori) laboratorio di disegno dal vero condotto da Fabio Accardo Palumbo presso il Museo Ornitologico della città. Un'occasione per fermarsi a guardare, osservare e conoscere perché disegnando è possibile scoprire la natura delle cose, la meraviglia della natura nella forma perfetta di un volatile.



La natura delle meraviglie / Uccelli da disegnare e colorare è rivolto a tutti: è un invito a partecipare a un gioco che diverte, ma insieme rende protagonisti della costruzione di una biblioteca di classe: uno spazio di cui i bambini potranno disporre per coltivare il pensiero, la creatività e l'immaginazione, accompagnati dalla lettura ad alta voce condotta dalle maestre.


La classe che riceverà la prima biblioteca seguirà anche un laboratorio divenendo pioniera di una pratica che speriamo dia frutti e abbia seguito già a partire dal prossimo futuro. Il lavoro che verrà sviluppato in collaborazione con i docenti, sarà incentrato sull’educazione all’immagine in tutti i suoi aspetti, approfondendo grazie ai libri i campi della scienza e della divulgazione, della narrativa e del vasto universo degli albi illustrati.
La natura delle meraviglie / Uccelli da disegnare e colorare è sviluppato da Oliver in collaborazione con Libreria Lettera22, in partenariato WWF – Ente gestione Riserva Naturale Integrale Lago Preola e Gorghi Tondi, Museo Ornitologico di Mazara del Vallo e ha il patrocinio gratuito del Comune di Mazara del Vallo.
Per informazioni e contatti, qui.

[Tutte le immagini del post sono tratte dal volume Uccelli da disegnare e colorare di Carll Cneut]

mercoledì 11 novembre 2015

Quadernini: la bellezza e la forza poetica

[di Thomas Pololi]

Sono passati più di dieci anni da quando quasi per caso, nella casa dei miei genitori a Bergamo, aprii il cassetto che conteneva alcuni miei quaderni delle scuole elementari e, anche se allora non lo sapevo, buona parte del mio futuro.
Il progetto Quadernini è nato molto spontaneamente in quel periodo, dal desiderio di raccogliere e diffondere quello che consideravo un vero e proprio patrimonio letterario attraverso un blog.

Negli anni capii che i quaderni avevano ancora più valore di quello che pensavo: come hanno messo in evidenza ricercatori come Juri Meda dell'Università di Macerata, che insieme a Roberto Sani e Davide Montino ha curato un incredibile libro dal titolo School Exercise Books. A Complex Source for a History of the Approach to Schooling and Education in the 19th and 20th Centuries, (1567 -!- pagine di contributi di storici dell'educazione di tutto il mondo), i quaderni sono una fonte complessa, ma fondamentale per lo studio della storia dell'educazione, della società, della psicologia infantile.


La cosa stupefacente è che al di fuori del mondo accademico il quaderno sia, invece, considerato come un oggetto che sì, è bello conservare, ma che al primo trasloco può essere buttato in un cassonetto insieme a vecchie riviste e giornali (non che quelli abbiano meno valore, ma sono prodotti in serie e conservati in archivi, mentre ogni quaderno è un oggetto per sua natura unico, e a pensarci bene non esiste un altro tipo di documento redatto dai bambini in grado di presentarci il loro pensiero e il loro sguardo sul passato recente).


 L'associazione Quaderni Aperti è stata fondata nel 2014 proprio allo scopo di valorizzare la bellezza e la forza poetica, storica, educativa di questo materiale: non si tratta solo di digitalizzare e catalogare quaderni di scuola, un lavoro che viene già svolto da alcuni istituti di ricerca in Italia e nel mondo, ma di cercare di trasmettere qualcosa attraverso una “cura artistica” dell'oggetto quaderno e dei suoi contenuti.
 Attraverso i contenuti prodotti dai bambini vorremmo far riflettere, divertire e a volte fare anche piangere, come accade quando Bing Bong svanisce nel Baratro della Memoria in Inside Out.
L'idea di fondo è quella di “estrarre” dai quaderni il loro potere comunicativo ed evocativo, e utilizzarlo per realizzare attività che vanno dalla divulgazione sul web alla realizzazione di laboratori per le scuole, dagli spettacoli ai seminari.


Per fortuna sul nostro percorso abbiamo incontrato tantissimi sostenitori: insegnanti, artisti, scrittori e curiosi che seguono le nostre attività in rete (il blog e la pagina Facebook Quadernini), ma anche ricercatori (in particolare il già citato Juri Meda, che ci ha persino invitato a presentare i progetti dell'associazione a un simposio internazionale, e il gruppo di ricerca della professoressa Simonetta Polenghi, direttrice del Dipartimento di Pedagogia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore), laboratori innovativi come La Grande Fabbrica delle Parole, reti di associazioni come Milanosifastoria, collezionisti pieni di passione come Carlo Covini del negozio Il Mondo è Piccolo di Milano, e addirittura aziende illuminate come Arbos, una cartiera che si trova vicino a Vicenza con la quale stiamo realizzando un progetto editoriale per portare i temi scritti dai bambini di una volta sui quaderni venduti nelle librerie e cartolerie attuali.


La mostra che inaugurerà il 25 novembre allo spazio Ex Fornace, gentilmente concesso dal Consiglio di Zona 6 del Comune di Milano (che ha anche patrocinato l'iniziativa) sarà la prima occasione in cui presenteremo una panoramica completa su quello che è stato fatto in questi anni.
Il percorso sarà composto da circa 50 pannelli: si partirà dalle vacanze di una bambina di Milano del 1900 durante le quali viene assassinato il re Umberto I e si arriverà alla spesa con la migliore amica alla CittàMercato, passando per i problemi di matematica del fascismo (“Calcola quanti sono i balilla di Montelupo”), per il punto di vista di una ragazza sfollata sulla Milano bombardata degli anni Quaranta e per il viaggio immaginario di un bambino di Macerata verso la Luna, nel 1971.


Si potrà scoprire perché la calligrafia obliqua all'inizio del Novecento è diventata dritta, chi per primo ha sfruttato il potere comunicativo delle copertine, come è cambiato l'approccio al disegno in classe (gli interventi più specifici sono stati sviluppati insieme al Dipartimento di Pedagogia dell'Università Cattolica e da loro supervisionati).
Si potranno sfogliare nove quaderni di ex bambini milanesi, riprodotti integralmente da Arbos, sedendosi a dei banchi originali degli anni Venti, Cinquanta e Settanta, e navigare tra circa 1000 pagine del nostro archivio digitale.


E poi realizzeremo laboratori per le scuole con La Grande Fabbrica delle Parole (andremo in tre quarte elementari a leggere i temi di tre “ex coetanei” degli anni Quaranta, Cinquanta e Ottanta che i bambini successivamente incontreranno di persona all'Ex Fornace) e ospiteremo due seminari, I quaderni raccontano – La parola ai bambini della scuola di ieri (27 novembre, ore 14:30), con l'Università Cattolica del Sacro Cuore, e Bambini e lavoro (30 novembre, ore 14:30) con Milanosifastoria, per andare ancora più in profondità ed esplorare sia i contenuti dei quaderni di scuola che la tematica del lavoro e della formazione dei minori.


 Infine, presenteremo per la prima volta il nostro prossimo, ambizioso progetto, The School Exercise Books Project,  che ha come obiettivo la creazione di un archivio di contenuti di quaderni di scuola internazionali e lo sviluppo delle attività che già realizziamo in Italia anche in altri paesi.

La mostra e tutte le iniziative saranno gratuite e aperte al pubblico (tutte le informazioni si trovano sul sito); sarà possibile lasciare un contributo volontario a sostegno delle attività ordinarie e dei progetti dell'associazione.
La speranza è che per noi questa mostra, oltre a essere un punto d'arrivo, sia anche un punto di partenza e uno slancio verso il futuro.
E che per tutti sia un'occasione di arricchimento, riflessione, divertimento, e anche un po' di Bing Bong.

mercoledì 4 novembre 2015

Quadernini: la bellezza e la forza poetica

[di Thomas Pololi]

Sono passati più di dieci anni da quando quasi per caso, nella casa dei miei genitori a Bergamo, aprii il cassetto che conteneva alcuni miei quaderni delle scuole elementari e, anche se allora non lo sapevo, buona parte del mio futuro.
Il progetto Quadernini è nato molto spontaneamente in quel periodo, dal desiderio di raccogliere e diffondere quello che consideravo un vero e proprio patrimonio letterario attraverso un blog.

Negli anni capii che i quaderni avevano ancora più valore di quello che pensavo: come hanno messo in evidenza ricercatori come Juri Meda dell'Università di Macerata, che insieme a Roberto Sani e Davide Montino ha curato un incredibile libro dal titolo School Exercise Books. A Complex Source for a History of the Approach to Schooling and Education in the 19th and 20th Centuries, (1567 -!- pagine di contributi di storici dell'educazione di tutto il mondo), i quaderni sono una fonte complessa, ma fondamentale per lo studio della storia dell'educazione, della società, della psicologia infantile.


La cosa stupefacente è che al di fuori del mondo accademico il quaderno sia, invece, considerato come un oggetto che sì, è bello conservare, ma che al primo trasloco può essere buttato in un cassonetto insieme a vecchie riviste e giornali (non che quelli abbiano meno valore, ma sono prodotti in serie e conservati in archivi, mentre ogni quaderno è un oggetto per sua natura unico, e a pensarci bene non esiste un altro tipo di documento redatto dai bambini in grado di presentarci il loro pensiero e il loro sguardo sul passato recente).


 L'associazione Quaderni Aperti è stata fondata nel 2014 proprio allo scopo di valorizzare la bellezza e la forza poetica, storica, educativa di questo materiale: non si tratta solo di digitalizzare e catalogare quaderni di scuola, un lavoro che viene già svolto da alcuni istituti di ricerca in Italia e nel mondo, ma di cercare di trasmettere qualcosa attraverso una “cura artistica” dell'oggetto quaderno e dei suoi contenuti.
 Attraverso i contenuti prodotti dai bambini vorremmo far riflettere, divertire e a volte fare anche piangere, come accade quando Bing Bong svanisce nel Baratro della Memoria in Inside Out.
L'idea di fondo è quella di “estrarre” dai quaderni il loro potere comunicativo ed evocativo, e utilizzarlo per realizzare attività che vanno dalla divulgazione sul web alla realizzazione di laboratori per le scuole, dagli spettacoli ai seminari.


Per fortuna sul nostro percorso abbiamo incontrato tantissimi sostenitori: insegnanti, artisti, scrittori e curiosi che seguono le nostre attività in rete (il blog e la pagina Facebook Quadernini), ma anche ricercatori (in particolare il già citato Juri Meda, che ci ha persino invitato a presentare i progetti dell'associazione a un simposio internazionale, e il gruppo di ricerca della professoressa Simonetta Polenghi, direttrice del Dipartimento di Pedagogia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore), laboratori innovativi come La Grande Fabbrica delle Parole, reti di associazioni come Milanosifastoria, collezionisti pieni di passione come Carlo Covini del negozio Il Mondo è Piccolo di Milano, e addirittura aziende illuminate come Arbos, una cartiera che si trova vicino a Vicenza con la quale stiamo realizzando un progetto editoriale per portare i temi scritti dai bambini di una volta sui quaderni venduti nelle librerie e cartolerie attuali.


La mostra che inaugurerà il 25 novembre allo spazio Ex Fornace, gentilmente concesso dal Consiglio di Zona 6 del Comune di Milano (che ha anche patrocinato l'iniziativa) sarà la prima occasione in cui presenteremo una panoramica completa su quello che è stato fatto in questi anni.
Il percorso sarà composto da circa 50 pannelli: si partirà dalle vacanze di una bambina di Milano del 1900 durante le quali viene assassinato il re Umberto I e si arriverà alla spesa con la migliore amica alla CittàMercato, passando per i problemi di matematica del fascismo (“Calcola quanti sono i balilla di Montelupo”), per il punto di vista di una ragazza sfollata sulla Milano bombardata degli anni Quaranta e per il viaggio immaginario di un bambino di Macerata verso la Luna, nel 1971.


Si potrà scoprire perché la calligrafia obliqua all'inizio del Novecento è diventata dritta, chi per primo ha sfruttato il potere comunicativo delle copertine, come è cambiato l'approccio al disegno in classe (gli interventi più specifici sono stati sviluppati insieme al Dipartimento di Pedagogia dell'Università Cattolica e da loro supervisionati).
Si potranno sfogliare nove quaderni di ex bambini milanesi, riprodotti integralmente da Arbos, sedendosi a dei banchi originali degli anni Venti, Cinquanta e Settanta, e navigare tra circa 1000 pagine del nostro archivio digitale.


E poi realizzeremo laboratori per le scuole con La Grande Fabbrica delle Parole (andremo in tre quarte elementari a leggere i temi di tre “ex coetanei” degli anni Quaranta, Cinquanta e Ottanta che i bambini successivamente incontreranno di persona all'Ex Fornace) e ospiteremo due seminari, I quaderni raccontano – La parola ai bambini della scuola di ieri (27 novembre, ore 14:30), con l'Università Cattolica del Sacro Cuore, e Bambini e lavoro (30 novembre, ore 14:30) con Milanosifastoria, per andare ancora più in profondità ed esplorare sia i contenuti dei quaderni di scuola che la tematica del lavoro e della formazione dei minori.


 Infine, presenteremo per la prima volta il nostro prossimo, ambizioso progetto, The School Exercise Books Project,  che ha come obiettivo la creazione di un archivio di contenuti di quaderni di scuola internazionali e lo sviluppo delle attività che già realizziamo in Italia anche in altri paesi.

La mostra e tutte le iniziative saranno gratuite e aperte al pubblico (tutte le informazioni si trovano sul sito); sarà possibile lasciare un contributo volontario a sostegno delle attività ordinarie e dei progetti dell'associazione.
La speranza è che per noi questa mostra, oltre a essere un punto d'arrivo, sia anche un punto di partenza e uno slancio verso il futuro.
E che per tutti sia un'occasione di arricchimento, riflessione, divertimento, e anche un po' di Bing Bong.

venerdì 19 giugno 2015

Nella luce di un luogo

Anna Nina Masina per Archivio dei Paesaggi immaginari.
[di Marcella Brancaforte]

Cartografie dell’immaginario, mostra collettiva di illustrazione e arte contemporanea, chiude la quinta edizione di Librimmaginari, a Viterbo.
Per noi è l'appuntamento finale che premia il lavoro realizzato tra dicembre e maggio: un percorso fatto di workshop, spettacoli, incontri, letture e laboratori nelle scuole. In questi giorni di giugno riemerge tutto ciò che per tanto tempo è rimasto sommerso.
La sfida di Librimmaginari, fucina creativa che si occupa in modo strutturato di didattica, promozione alla lettura e formazione, non è infatti solo fare un festival, che inizi e si esaurisca in tre giorni, come un fuoco d’artificio, quanto curare e creare un tempo condiviso per maturare esperienze che diano senso al nostro lavoro di promotori culturali.
Librimmaginari significa, cioè, fare formazione, produrre progetti inediti e unici nel panorama nazionale e, nello stesso momento, crescere e interagire insieme alle realtà locali radicate nel territorio.

Alex Raso per Cartografie dell’immaginario.
Massimo de Giovanni, Forestetica. Paesaggio ricomposto, 2015.
 
Francesca Zoboli, Verso Est, 2015.


Cartografie dell’immaginario è una mostra che, adottando uno sguardo trasversale, abbraccia e coniuga illustrazione e arte contemporanea, definendo un territorio comune di confronto dove i due linguaggi si contaminano e si illuminano per uscirne reciprocamente rafforzati.

"Vado per vedere un paese, ma alla fine è il paese che mi vede, 
mi dice qualcosa di me, che nessuno sa dirmi”, Franco Arminio.

Quest'anno Librimmaginari ha proposto agli artisti chiamati a partecipare dai curatori Marcella Brancaforte e Marco Trulli, una riflessione di Franco Arminio sulla paesologia: “La paesologia non è altro che il passare del mio corpo nel paesaggio e il passare del paesaggio nel mio corpo. È una disciplina fondata sulla terra e sulla carne. È semplicemente la scrittura che viene dopo aver bagnato il corpo nella luce di un luogo”.  In quanto ispiratore del tema del festival di quest’anno, Franco Arminio, il 7 giugno, è stato ospite di Librimmaginari  per condurre una camminata paesologica tra le mura di Viterbo, e per il reading I paesi invisibili, organizzato presso il circolo Il Cosmonauta.

Irene Rinaldi durante l'allestimento di Cartografie dell'immaginario.

Patrizio Amastasi per Cartografie dell'immaginario.
Valeria Colonnella per Cartografie dell'immaginario.

Dalla suggestione di Arminio, gli artisti chiamati sono partiti per il loro viaggio immaginario o reale, per reinterpretarlo e portarlo in mostra, lavorando su mappe e cartografie, astrazioni e smarrimenti mediante video, installazioni site specific, dipinti e libri. Gli artisti invitati a partecipare sono stati: Pasquale Altieri, Patrizio Anastasi, Lucilla Candeloro, Canedicoda, Daniele Catalli, Luca Coclite,   Alessandra De Cristofaro, Massimo De Giovanni, Tothi Folisi, James P. Graham, Federico Lupo,  Maddalena Mauri, Alex Raso, Irene Rinaldi, Francesca Zoboli.
In mostra, nel bookshop di Cartografie anche il libro a tiratura limitata stampato con la Risograph sui paesaggi immaginari, realizzato durante il workshop condotto dall' illustratrice Rita Petruccioli in collaborazione con Studio Inuit, conclusosi il 31 maggio.


Durante il workshop di Rita Petruccioli.

In mostra, a collegare i due ambienti del Padiglione Chiarini Carletti, si srotola un lungo filo di cartoline: un Archivio dei Paesaggi immaginari, progetto collettivo di cartoline d'artista, riflessione e sguardo sul paesaggio. L'intenzione di noi curatori è stata quella di creare una sorta di mostra nella mostra, coerentemente con la nostra vocazione Call for entry, grazie alla quale ogni anno un folto gruppo di illustratori, artisti, designers sono chiamati a interpretare un tema comune: artisti che, generosamente,  rispondono, con risultati splendidi.
Nasce in questo modo Il catalogo dei paesi interni che si presenta come archivio di immagini prodotte da decine di illustratori e artisti e inviateci tramite posta: cartoline decostruite, reimmaginate, ridisegnate, diventano lo strumento per costruire un archivio di paesaggi immaginari, dove ogni artista riflette sui paesaggi da souvenir, decostruendone gli stereotipi attraverso un'opera continua di tessitura tra luoghi reali e paesaggi della visione.

Maria Chiara Di Giorgio per Archivio dei Paesaggi immaginari.
Balboa, Martinucci e Orecchia per Archivio dei Paesaggi immaginari.

Fabio Visintin per Archivio dei Paesaggi immaginari.

Paolo Bazzabi per Archivio dei Paesaggi immaginari.

A questa sezione della mostra hanno partecipato Aka B, Nicoz Balboa, Marco Bassi, Paolo Bazzani , Andrea Bennati, Martina Bonina, Giorgio Bramante Donini, Marcella Brancaforte, Emanuela Bussolati, Francesco Calcagnini, Valeria Colonnella, Lucia Conversi, Giovanni Colaneri, Alberto Corradi, Mariachiara Di Giorgio, Magda Guidi, Ettore Festa, Giovanni Kranti, Raffaella Ligi, Isabella Mara, Anna Martinucci, Anna Nina Masini, Beppe Mora, Virginia Mori, Riccardo Muzzi, Andrea Noceti, Giulia Orecchia, Rita Petruccioli, Alfonso Prota, Simone Rea, Daniele Ricco, Paolo Rui, Alessandra Scandella, Emanuele Serra, Václav Šlajch, Simona Tonna, Studiovagante, Fabio  Visintin.

Paolo Rui per Archivio dei Paesaggi immaginari.

Simona Tonna per Archivio dei Paesaggi immaginari.
Marta Bonina per Archivio dei Paesaggi immaginari.
Durante l'inaugurazione di Archivio dei Paesaggi immaginari.

Ultima mostra della quinta edizione del festival, Ali e radici: dallo sradicamento al volo, che inaugura oggi, 18 giugno, alle 18, presso il Circolo Arci il Cosmonauta di Viterbo, a cura di Marcella Brancaforte, e con Sabine Meyer.  In mostra i lavori realizzati durante il workshop con richiedenti asilo e rifugiati, in collaborazione con Arci Solidarietà nell'ambito del progetto SPRAR, per l'anteprima di Estasiarci.




Immagini dal workshop Ali e radici. Dallo sradicamento al volo.

Nei primi giorni di giugno, particolarmente intensi, il programma di Librimmaginari ha toccato di nuovo il Parco di Villa Lante con la  festa finale per Un casino di burattini, rassegna teatrale in corso da aprile, e curata da Augusto Terenzi di Maninalto Teatro .
Durante questa primavera un pubblico sempre più numeroso e coinvolto di bambini e adulti ha potuto partecipare tra i viali e gli alberi a letture, spettacoli di burattini, incontri con disegnatori e maghi. «Un’ occasione per occuparsi di cultura in maniera trasversale questo primo esperimento con Librimmaginari» spiega Augusto Terenzi. «Tutto è andato molto bene e la risposta del pubblico è stata calorosa, aspettiamo la prossima edizione!»



Letture e laboratori nel Parco di Villa Lante, a Bagnaia.


Un casino di burattini a Villa Lante.
Alla Festa di giugno alla Villa, erano presenti con i loro spettacoli: La Capra Ballerina, Gianni Silano e Fausta Manno, la Compagnia Endaxi e il mago Valery. Nei mesi precedenti, sui palchi e nel Casino di Caccia si sono esibiti Laura Saccani e Valentina Bazzucchi, Stefano Stefani, lo stesso Terenzi con il suo nuovo spettacolo. Durante gli eventi, il Libraio Allen Straffi ha allestito al parco una scelta di libri disponibili per l'acquisto e la visione.

Nel corso della rassegna, è stato allestito anche un Angolo del Lettore, curato dalle Associazioni del territorio, spazio in cui bambini o adulti sono stati invitati a portare il loro libro preferito per leggerlo ad alta voce. Infine, il laboratorio nomade di Librimmaginari ha organizzato numerose attività laboratoriali all'aperto, legate ai temi dei libri e degli spettacoli.

Un casino di burattini a Villa Lante.

Spettacolo a Villa Lante.
Laura Bartolo Mei a Villa Lante.

Mago Valery a Villa Lante.
Letture a Villa Lante.

Cartografie dell’immaginario rimarrà aperta fina al 21 giugno a Viterbo, Padiglione d' Arte Chiarini Carletti, via Strada Cupa 5, La Quercia, da giovedì a domenica dalle 17 alle 20.

Librimmaginari, a cura di Marcella Brancaforte e Marco Trulli, è un progetto di Arci Viterbo. L’edizione di questi mesi è stata finanziato dal programma Io leggo per la Regione Lazio.
Foto © Sabine Meyer
Per info: culturavt@arci.it/328 1822384.