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lunedì 30 novembre 2015

1 buona ragione per acquistare 20 buone ragioni

A volte le buone idee vengono per caso. E senza nemmeno faticare troppo.
Era il 12 dicembre 2011; decidemmo che due giorni dopo, il 14, avremmo organizzato il mercatino di Natale dei Topi: l'anno prima l'avevamo fatto ed era andato bene. Perché non ripeterlo? Così lo mettemmo in piedi in quattro e quattr'otto, fra mille altri impegni, dato che quello prenatalizio è uno dei periodi più forsennati dell'anno.

Arrivò sera e rimaneva solo da immaginare il modo di dare la notizia sul nostro blog. Era tardi, eravamo stanchi. Prima di andare a dormire mi venne l'idea di un decalogo (che poi si allungò a venti punti) e la buttai giù. Insomma, magari non era originalissima (dalle dodici tavole in poi), ma sicuramente era una soluzione.

Mentre lo scrivevo, per dare un po' di verve al tutto pensai di movimentare la grafica della pagina con colori, corpi e caratteri diversi. Il risultato fu questo. Ok, non è una cosa esteticamente da strapparsi i capelli o andar fieri, sono d'accordo.




















Ma il giorno dopo, quando lo postammo, le visite immediatamente si impennarono e rimasero alte per tutta la giornata e per i giorni successivi. Tant'è che poi le 20 buone ragioni per regalare un libro a un bambino fu uno dei 10 post più letti della storia del nostro blog.
Fu così che, nel corso del 2012, ci venne l'idea: per il materiale promozionale della casa editrice, anziché fare come sempre le cartoline con illustrazioni tratte dai nostri libri, avremmo realizzato le 20 buone ragioni per regalare un libro a un bambino, in un pacchettino di 20 cartoline + copertina. Un oggetto regalo da offrire ai librai, ai bibliotecari e ai clienti più affezionati.







































Giulia Sagramola, sopraffina grafica e illustratrice, di cui apprezziamo lo stile, l'ironia, la classe e le idee, ci parve la persona giusta a cui affidare la sua progettazione: ogni buona ragione avrebbe dovuto essere realizzata con un lettering a sé che facesse da cassa di risonanza al significato delle frasi, utilizzando la forma della scrittura come vera e propria illustrazione.




















Giulia fece un lavoro molto accurato: le cartoline tutte insieme sono una vera festa per gli occhi, tant'è vero che in seguito sono state utilizzate da molte librerie, biblioteche e festival per addobbare vetrine, zone ragazzi eccetera. Le 20 buone ragioni ebbero un grande successo anche tra i nostri lettori, tant'è che rapidamente andarono esaurite (nella costernazione generale). A ogni fiera, incontro, presentazione non facevamo che incontrare gente che ce le chiedeva e, alla notizia che non erano più disponibili, ci invitava a ristamparle. Abbiamo anche ricevuto tante richieste per mail e attraverso i social network: persone che le volevano acquistare e rimanevano deluse alla nostra risposta negativa.




















È questa la ragione per cui, oggi, ben tre anni dopo, le 20 buone ragioni escono in libreria, questa volta a disposizione di tutti coloro che desiderano acquistarle. Il prezzo è 8,00 euro. La confezione è un po' cambiata: a raccogliere le 20 cartoline oggi, non è più la cellophanatura, ma una garbata custodia in cartoncino, creata ad hoc da Paolo Canton, in collaborazione con la tipografia AZ di Verona, e impaginata da Giulia.




















Per cui ecco: la notizia è che da oggi chi vuole le 20 buone ragioni le può trovare in libreria o sul nostro topishop.
Informazione per i librai: se volete una confezione gratuita di 20 buone ragioni per decorare i vostri scaffali e le vostre vetrine non fate che chiederla al nostro affezionato distributore, che è ALI e ai vostri agenti di riferimento.



















mercoledì 11 dicembre 2013

Regalare parole, regalare futuro

Il 13 dicembre 2012, pensando a un invito natalizio a regalare libri ai bambini (e non solo i nostri), ci venne  l'idea delle 20 buone ragioni per regalare un libro a un bambino. Il post ebbe enorme successo, migliaia di visite e grande aprezzamento.
Al punto che, valutandone il riscontro imprevisto, decidemmo che, a partire da quel testo, in occasione della Fiera di Bologna avremmo realizzato una serie di cartoline. Affidammo la grafica del progetto a Giulia Sagramola, che rese quelle parole una vera e propria festa per gli occhi.
Oggi, a quasi un anno di distanza, vi proponiamo tutte e 20 (più una copertina) le Buone ragioni nella versione di Giulia. Lo facciamo per due ragioni. La prima è che stasera, dalle 16 alle 19, a Parma, presso l’ex IAT di via Melloni 1/A, nell'ambito dell'iniziativa I racconti di Natale, insieme a Monica Monachesi terrò un laboratorio su questo tema, durante il quale rifletteremo insieme ai bambini sui libri e sulle buone ragioni per leggere, invitandoli a trovare, scrivere e disegnare almeno 20 buone ragioni per regalare un libro a un adulto. Ne approfitto per ricordare che I Racconti di Natale, è un progetto di Istituzione Biblioteche Parma per festeggiare le feste tra le pagine dei libri. Gli incontri con autori, illustratori, narratori, si terranno dal 10 dicembre al 6 gennaio. Qui scaricate il programma.


La seconda ragione è questa: in un articolo uscito qualche giorno su dDonna di Repubblica si legge che indagini recenti indicano che, sotto i due anni, un bambino nato in una famiglia povera sente ogni giorno in media 670 parole a lui dirette. Un bambino nato in una famiglia benestante, invece, ne sente fino a 12 mila. Questo risultato evidenzia una forte correlazione fra la recettività del vocabolario dei più piccoli e le capacità di lettura dei ragazzini, perché chi sente più parole è in grado di capire più velocemente, accumula un vocabolario più ampio e farà meno fatica a imparare a leggere e a scrivere.


C'è bisogno di dire altro? Regalate parole ai bambini, e non solo ai vostri o a quelli che avete vicini, ma a tutti. Regalatele dove le parole amano abitare, come nelle scuole e nelle biblioteche, ma anche dove sono poco
di casa, e non abbiate timore a farlo, magari pensando che prima viene il necessario e poi il superfluo, ascrivendo le parole a quest'ultimo ambito. Non è così: pensate a Jella Lepman e alla sua colossale, lungimirante impresa. Regalate le parole sotto forma di libri, sì, ma anche di letture, riflessioni, pensieri, conversazioni, storie. Regalare parole significa regalare futuro, non solo ai bambini, ma a tutti, anche a noi stessi.



lunedì 7 luglio 2014

Perché scegli quel libro?

ovvero Venti buone ragioni per regalare un libro a un bambino


Perché amo leggere? Ve lo siete mai chiesti?
Io non lo saprei argomentare compiutamente, direi subito, di botto: ma perché uno non dovrebbe amare la lettura? Come si può vivere senza aver conosciuto Peter Pan, Matilde, Mattia, Spotty, il Brucomaisazio, Ferdi, Giulio Coniglio, Stella, la pulcetta grassa, Cybelle, Tiffany, Puzzy, Harry Potter, Rudiger, Cipì, Danny, Africa, il GGG, Jim Bottone, Opal...? Cappuccetto Rosso dove mai lo incontrerai se non in un libro? La storia del gatto con gli stivali come potrai immaginarla, se non hai mai sfogliato un libro…
E potrei andare avanti a enumerare esempi.

In questi mesi ho avuto modo di osservare da vicino i bambini della scuola dell’infanzia di mio figlio Saverio nel loro rapporto con i libri. In particolare ho avuto modo di vederli leggere, sfogliare e, infine, scegliere tra tanti libri e ho potuto chiedere loro: «Perché hai scelto quel libro?».
Così ci siamo seduti, in cerchio, su comodi cuscini e ognuno, con il libro scelto fra le braccia, ha provato a raccontarmi che cosa lo aveva colpito e che cosa lo aveva spinto a sceglierlo.


La mia prima reazione è stata di scoraggiamento: le risposte sembravano stereotipate, banali, scontate. Forse avrei dovuto fare altre domande. Poi, ripensandoci, ho capito: dovevo smettere di essere nella parte del “grande” che giudica e registra, e invece mettermi nei loro panni per arrivare al cuore delle loro ragioni, cercando quella profondità che sempre mi stupisce, quando le si dà occasione di svelarsi. E sapete il risultato? Le ragioni non sono poi tanto differenti dalle 20 ragioni per regalare un libro un bambino dei Topipittori.

Una breve (circa) premessa, per aiutarvi a mettervi a livello bambino!
I bambini innanzitutto sono rimasti spiazzati dall’esperienza che si può fare del libro. Il fatto di poterlo ascoltare, toccare, accarezzare, maneggiare… per molti è stata una novità assoluta. Nell’immaginario il libro apparteneva al pianeta delle attività barbose da fare seduti, lontani da tutto ciò che piace: la scoperta di potersi sdraiare, di poter toccare e manipolare, la scoperta che il libro ti segue in quel che fai, che parla la tua lingua e che non si rompe se lo sfogli, non ti sgrida se lo gratti… è stata una scoperta vera.
Inconsciamente tutti i bambini ricercano nella lettura un'esperienza empatica. Ricercano il noto, ciò che conoscono e amano: per chi legge poco questo coincide con l’identificazione e la preferenza per temi familiari (innanzitutto gli animali o i personaggi dei cartoni animati), per chi invece è un po’ allenato questo significa scegliere libri conosciuti o storie già ascoltate. Questa dinamica, a mio avviso, nasce non tanto dalla limitatezza dell'orizzonte visuale e culturale praticato, quanto dal fatto che la lettura è associata a un rapporto personale e soddisfacente sempre ricercato dai bambini: una comfort zone, dove si è circondati da elementi amati.


Durante la lettura di alcuni libri, i bambini sono rimasti incantati: tutti, senza eccezione. Commoventi e memorabili i volti partecipi alla lettura: le manine sulla bocca nei passaggi di maggior pathos, gli occhi sgranati alle inaspettate svolte di pagina e trama, la partecipazione per nulla impacciata alla creazione di suoni e atmosfere. Il godimento emozionale è stato tale che, anche dopo alcune settimane, mentre andavo a prendere mio figlio, mi è capitato di essere fermata da bimbi che mi chiedevano di leggere per loro.


La scoperta è stata anche visiva: nei libri ci sono cose che i bambini non pensavano/sapevano ci fossero. Hanno scoperto personaggi più intriganti di Peppa Pig, di Jake il pirata o delle Tartarughe Ninja, hanno conosciuto principesse spigliate ed eleganti molto più moderne della più moderna Cenerentola. Senza sorvolare sul fatto che il loro mondo immaginifico è talmente fervido che i pallini colorati di Lionni o di Tullet hanno lo stesso potere catartico di figure assai più delineate e consuete come ad esempio i vari animali.

Ecco dunque le loro ragioni, accanto alle ben più note Venti buone per regalare un libro ad un bambino.

1) Per fargli frequentare un sacco di esseri e cose che non avrà mai la possibilità di incontrare di persona.
«Perché ci sono gli elefanti rosa».
«Perché ci sono tutte le ruspe del mondo!».
«Beh, mi piacciono i mostri!».

2) Perché se legge un libro, poi può leggere una nuvola un gatto un albero una persona.
«Fa i versi degli animali e io li riconosco».

3) Per divertirlo come ti sei divertito tu.
«Perché mi piacciono le barzellette», a proposito di un inaspettato libro sull’arca di Noè.

4) Perché se non sai fare i pacchetti è la cosa più facile da incartare (o da impilare).
Alcuni bambini della classe primavera (1-2 anni) hanno sistematicamente creato pile e costruzioni di libri: a un certo punto ci muovevamo in una cattedrale.

5) Perché se hai azzeccato la scelta, ti ricorderà per tutta la vita, te e il libro.
«Perché hai detto che è magico».

6) Perché poi te ne regalerà uno lui, bellissimo.
Beh, questo lo spero io!


 7) Perché in una pagina non c’è tutto quello che c’è tra terra e cielo, ma abbastanza da non perdere la speranza.
«Perché ci sono le pecore».
«C’è il mare».
«Ci sono tanti camion diversi».
«Perché ci sono i pinguini».
«Ci sono due genitori».

8) Per spiazzarlo (o spiazzarti).
«Perché ci sono i numeri. Non avevo mai visto un libro sui numeri».
«Ci sono i dinosauri: e sai che fa anche un rutto?».
«Perché fa quello che vuole.». *o*

9) Perché un libro è leggero (e peloso, e di stoffa, e ruvido…) anche se pesa.
«Perché è peloso e ci sono i cani».
«Si può grattare e accarezzare».


10) Perché un libro è la prova dell’invisibile.
«Perché c’è Gesù!».
«È la storia di Gesù quando è nato: sai che è nei nostri cuori?».

11) Per dirgli che con le parole può fare un sacco di cose interessanti (che magari può evitare di fare effettivamente!).
«Perché hanno rubato un pollo».

12) Perché i libri si regalano solo a quelli in cui si ha fiducia.
«Perché lo ha scelto il mio amico».

13) Per regalargli un bel momento di silenzio dentro e fuori di lui.
«Si può fare il puzzle» e la concentrazione è una virtù rara, e noi grandi (maestre comprese!) ci siamo goduti mezz'ora di silenzio beato, senza averli dovuto richiamare neanche una volta.


14) Per fare un dispetto a chi sogna un Paese di analfabeti.
«C’è un incendio da spegnere, gli incendi come quelli che spegne il cane dei Paw Patrol». E se ci diverte con gli incendi, nei libri, forse si guarderà meno televisione e si impareranno più parole (sull’equipaggiamento dei pompieri, sicuramente).

15) Perché degli ignoranti non se ne può più (ma dei bambini che imparano analogicamente la lingua non se ne ha mai abbastanza).
«Mamma, ma se i libri li vende il libraio, il Duplo lo vende il duplaio, nelle cave lavora il cavaio e il letto lo fa il lettaio!». Non fa una piega.

16) Perché se è piccolo diventi grande e se è grande, torni piccolo.
«Mi piacciono le moto, io vorrei guidarle».
«Io da piccola collezionavo i dinosauri!». Questo l’ho ammesso io.

17) Perché ha la capacità di trasformare il piombo in oro (e i bambini in zombie!)
«Perché fa paura e io sono una zombie, a carnevale».

18) Perché cosa altro regalare a chi capisce e vede tutto?
« Eh, ci sono i puntini gialli blu rossi e gialli…».

19) Perché hai pochi soldi ma vuoi fargli un regalo bellissimo.
«Mi piacciono i camion»: non sottovalutate il risparmio, nel comprargli un libro piuttosto che un camion ;)

20) Perché gli vuoi troppo bene per regalargli qualsiasi altra cosa.
«Perché c’è tutto quello che voglio!».

Siete ancora in tempo per regalarne uno alla biblioteca di classe: qui c'è la nostra wish list, con i libri che non sono stati acquistati in queste settimane!

(ringraziamo Maria Polita e l'asilo di Saverio per la concessione dell'uso delle immagini a corredo del post)


giovedì 21 marzo 2013

Buon compleanno, Fiera!

Bene, eccoci. Lunedì 25, comincia la Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna che, come tutti sappiamo, è il più importante evento al mondo di settore, e che quest'anno compie cinquant'anni. Quindi, come prima cosa: auguri, Fiera! Se non ci fossi, ti dovrebbero inventare, con tutti i tuoi pregi e tutti i tuoi difetti.

E un ringraziamento particolare, a questo proposito, vogliamo rivolgere a Roberta Chinni, la donna d'acciaio che c'è dietro questa macchina infernale. E che dieci anni fa, quando eravamo due poveri topastri seduti a un tavolino da bar con sopra i nostri due primi libri, in uno stand collettivo condiviso, ci ha presi sul serio e ci ha trattati da subito con simpatia, attenzione e rispetto.
Seconda cosa: lo sappiamo che in questi giorni siamo tutti presissimi, noi che scriviamo e voi che leggete.

Per cercare di fare un po' di ordine, abbiamo raccolto in questo post tutto quello che riguarda noi, i nostri libri e i nostri autori. Così potete stabilire cosa vi va a genio e cosa no, qualora foste interessati al nostro programma. Questi appuntamenti riguardano propriamente quel che accade in Fiera, domani, invece, segnaleremo quel che accade fuori dalla Fiera, che ci riguarda, ma che anche semplicemente ci sembra interessante. Ovviamente le nostre indicazioni non esauriscono in nessun modo il programma ricchissimo che offre il calendario di queste giornate.

Intanto, lo stand: siamo sempre in mezzo ai fiamminghi, padiglione 29 stand D36. E, come lo scorso anno, siamo insieme a Paola e Luca Notari di Edition Notari  e a A buen paso di Arianna Squilloni . Un posticino nello stand avrà anche Vànvere edizioni di Stefania Camilli.
All'opera nel nostro spazio troverete: Paolo Canton e Valentina Colombo in preda al delirio degli incontri internazionali per la vendita dei diritti; Diletta Colombo, al banco dei libri; Giovanna Zoboli che si occupa di tutto il resto: a partire da tutti quelli che passeranno a salutarci, agli illustratori e agli autori.

Sul banco dei libri troverete le nostre cinque novità di primavera: Il grande libro dei pisolini,   C'era una volta una storia, La leggerezza perduta, Forte come un orso, e Tre fratelli Piumini. In più troverete la nuova edizione del Catalogone, e il meraviglioso poster componibile 20 ragioni per regalare un libri a un bambino, disegnato da Giulia Sagramola e scritto da Giovanna Zoboli.

Per Paolo Canton la Fiera comincerà domenica 24 marzo, perché sarà ospite del TOC ovvero Tools of change, alle 11 e 20, a Sala Italia dove, insieme a Christian Dorffer, Robert Kasher, parlerà all'incontro dal titolo Collaboration: How Tech and Publishers are collaborating to bring new forms of storytelling to today’s digitally.

Lunedì 25, al Digital Café, Hall 26, Booth B/90, ore 11.30, durante l'incontro Dal Libro alla App: un approccio cooperativo, racconteremo come è nata e si è sviluppata la prima app di prossima pubblicazione presso i Topi: storia di come il progetto di un libro si evolve nella creazione di una app. E narrazione di un’esperienza ancora sotto traccia che coinvolge un editore, un editor, un illustratore, un graphic designer, un interface designer e suo figlio di 2 anni e moltissimi altri. Intervengono Paolo Canton (editore), Antonella Abbatiello (illustratore e creatore di animazioni), Stefano Baldassarre (graphic designer) e Lorenzo De Tomasi (interface designer).

Alle 17, presso il nostro stand, Ana Ventura e Camilla Engman dedicheranno le copie dei loro libri: da Nove storie sull'amore, a Troppo tardi al nuovo di zecca C'era una volta una storia, una delle quattro novità di questa primavera.

Alle 15, allo stand dell'Associazione Illustratori, padiglione 25, A181: Let’s go illustrators: Bau Scarabottolo + Shout. Incontro a cura di Associazione Illustratori in collaborazione con Associazione Tapirulan.

Martedì 26, alle 17, allo stand dei Topi ci sarà una vera e propria iperconcentrazione di autori e illustratori: Alicia Baladan e Cristina Bellemo dedicheranno copie della loro imperdibile novità, a Bologna in prima assoluta La leggerezza perduta; per i suoi numerosissimi ammiratori, Joanna Concejo dedicherà copie di Una stella nel buio, ma anche di tutti gli altri libri che ha pubblicato con noi e con Editions Notari; infine, Guido Scarabottolo e Francesca Zoboli firmano e dedicano Quadri quadretti e animali e Dame e cavalieri della collana d'arte Pippo, ovvero la Piccola Pinacoteca portatile che ha vinto la menzione d'onore, categoria non fiction, al Bologna Ragazzi Award.

Alle 17, presso lo stand di Sarmede, padiglione 26 stand B4, Paolo Canton, Anna Castagnoli e Chiara Carrer presentano i rispettivi corsi che si terranno quest'estate.

Infine, alle 20 e 30, al Teatro Comunale di Bologna, alla premiazione del Bologna Ragazzi Award per chiudere in bellezza la giornata riceveremo la menzione d'onore per la nostra collana dedicata all'arte, PIccola Pinacoteca POrtatile.

Mercoledì 27, alle ore 11 e 30, ci sarà un altro autore nel nostro stand, a dedicare copie e a incontrare i suoi lettori: niente meno che Roberto Piumini che firma un'altra delle nostre novità, Tre fratelli Piumini, della collana Anni in tasca, scritto in collaborazione con le sorelle Carla e Marirosa.


Alle ore 15, al Digital Café incontro con Anna Castagnoli (autore, illustratore e blogger per lefiguredeilibri.com), Paolo Canton (editore, Topipittori) e Miguel Tanco (illustratore e blogger): Cosa è un portfolio nell’era digitale? Ovvero, come usare i social network per la promozione del lavoro dell’illustratore. Nuovi modi e possibilità di promuovere il lavoro. Nuove tecnologie e nuovi strumenti per presentare e promuovere progetti editoriali: Facebook, Pinterest, blogs, self-productions, crowdfunding.

Alle 15 e 30, al Caffè degli autori Giovanna Zoboli insieme a Giovanni Nucci, Fausta Orecchio, Martin Salisbury e Jeffrey Garret, parlerà di come sono cambiati gli albi illustrati negli ultimi diecenni.


Ovviamente nel programma di quest'anno della Fiera, e in quello del fuori fiera, come abbiamo già scritto, ci sono tantissimi eventi interessanti, molti dei quali davvero imperdibili (per chi avrà il tempo di poterli seguire): impossibile segnalarli tutti potete sceglierveli, con calma, prima di partire per Bologna, qui.

Detto questo, fate i bravi, divertitevi, aguzzate la vista e le orecchie, dedicate questi giorni a incamerare impressioni e informazioni, a incontrare persone e a chiacchierare con loro. La fiera è un momento unico dell'anno che offre molto; merita energia ed è meglio affrontarlo con allegria, per quanto sia una faticaccia pazzesca. Auguri a tutti!