Come del resto mezzo mondo, Camilla Engman l’abbiamo incontrata qui cioè sul suo famosissimo e amatissimo blog.
Guardavamo ammirati i suoi quadri, le sue foto, la sua casa, i suoi disegni, il suo cane Morran, le cose che si vedono dalla sua finestra, gli oggetti che fabbrica o trasforma o anima (dipingendo, decorando, disegnando, cucendo, modellando, assemblando), i piatti che cucina, le piante che osserva come una scienziata, i sentieri e le strade che percorre, i libri che legge, le immagini che guarda, i legni, i semi, le foglie e le carte che colleziona, i paesaggi, i luoghi e la natura che fotografa.
Il mondo di Camilla ci ha conquistati. O meglio, ci ha conquistati la sua capacità di guardare, come attenzione e capacità di pensiero sul mondo, di visione e di racconto visivo. Mai scontata, mai fine a se stessa, tesa a esplorare da vicino ogni cosa, a entrare in relazione con la sua forma, la sua bellezza e la sua vita.
Per qualche anno ci siamo chiesti: e se le chiedessimo di fare un libro per noi? Poi, un giorno ci è sembrato di avere una storia adatta a lei e al suo segno, ci siamo armati di coraggio e le abbiamo mandato un messaggio.
E Camilla, semplicemente, ha detto di sì.
È così che è nato Troppo tardi.
Fra le tante recensioni al libro, segnaliamo le ultime: quella di Julia Rothman, sul suo conosciutissimo (e imperdibile) sito books by it's cover. E quella di Francesca Mossa per la rivista “Il salvagente” che coglie alla perfezione lo spirito del libro, scrivendo della “felicità di affrontare il troppo buio, la strada troppo lunga, il troppo freddo, il troppo tempo che ci vuole, il troppo pericolo..."
Qualche tempo fa, su Camilla e sul suo lavoro l’editore Uppercase ha pubblicato un libro molto interessante da guardare e da leggere. Chi ama questa artista non lo può perdere.
E per chi ama i calendari, troverà in vendita sul suo sito il bellissimo calendario 2011.
2 commenti:
certi giorni sono diversi, grazie per questo libro,ha reso diversa una grigia giornata di pioggia
beh, questo fa ben pensare, o meglio, ben sperare. Dunque non è detto (non sempre, forse) che una debba correre agli stand delle case editrici di questa o quella fiera;potrà capitare un giorno che una casa editrice, per esempio una bellissima come Topi Pittori, guardi il tuo blog e poi che ti arrivi una mail che gli piacciono le tue illustrazioni e che vogliono pubblicare un libro. Camilla Engman oltre che unica ne è un esempio! su cui riflettere? un caro saluto da chi vi segue sempre.
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