Ci commuove l'accoglienza e l'interesse che sta ricevendo Il fazzoletto bianco. Il numero di novembre del mensile "Andersen" (sempre attento e prezioso nel segnalare le novità e approfondire i temi più pressenti della contemporaneità: abbonatevi!), gli ha dedicato due belle pagine, firmate da Lorenzo Luatti. E il sito Mangialibri, qualche giorno fa, ha mandato online una recensione di Maria Ferragatta, di cui riportiamo qualche riga:
C’era una volta un ragazzo povero che un giorno decise di andare a cercare fortuna. Di regola nelle favole il protagonista giramondo la fortuna la trova davvero e rientra al suo paesello ricco sfondato. Quella di Viorel Boldis invece non è una favola e in Occidente il suo ragazzo avventuroso incontra solo la grama realtà degli immigrati. ... La sua, infatti, è una variante attualizzata della parabola del figliol prodigo, rivisitata in un racconto asciutto e poetico con un finale pieno di pathos. Un centinaio di righe in tutto, più che sufficienti però a far capire ai lettori più giovani la condizione dei migranti, le loro speranze e le loro delusioni. A commento del testo, le tavole nero su bianco di Antonella Toffolo - illustratrice di una bella edizione del Pifferaio di Hamelin - che evocano con tratti spigolosi e guizzanti le corse, i giochi, la fuga, il viaggio. Quadri essenziali ed espressivi in cui la spensieratezza dell’infanzia, la voglia di crescere, la nostalgia del passato compongono le tappe di un cammino che porta alla riscoperta delle proprie radici. Per tutti i dreamers dell’altrove che sognano di scappare lontano. E poi decidono di tornare.
Segnaliamo che mercoledì, 8 dicembre, a Bologna, alla Libreria Irnerio, in via Irnerio 27, alle ore 11, Viorel Boldis presenterà e leggerà il libro, insieme a Rita Monticelli, docente di Lingue e Letterature Straniere Moderne dell'Università di Bologna, e a Fulvio Pezzarossa, docente di sociologia della letteratura all’Università di Bologna e fondatore della rivista "Scritture Migranti".
C’era una volta un ragazzo povero che un giorno decise di andare a cercare fortuna. Di regola nelle favole il protagonista giramondo la fortuna la trova davvero e rientra al suo paesello ricco sfondato. Quella di Viorel Boldis invece non è una favola e in Occidente il suo ragazzo avventuroso incontra solo la grama realtà degli immigrati. ... La sua, infatti, è una variante attualizzata della parabola del figliol prodigo, rivisitata in un racconto asciutto e poetico con un finale pieno di pathos. Un centinaio di righe in tutto, più che sufficienti però a far capire ai lettori più giovani la condizione dei migranti, le loro speranze e le loro delusioni. A commento del testo, le tavole nero su bianco di Antonella Toffolo - illustratrice di una bella edizione del Pifferaio di Hamelin - che evocano con tratti spigolosi e guizzanti le corse, i giochi, la fuga, il viaggio. Quadri essenziali ed espressivi in cui la spensieratezza dell’infanzia, la voglia di crescere, la nostalgia del passato compongono le tappe di un cammino che porta alla riscoperta delle proprie radici. Per tutti i dreamers dell’altrove che sognano di scappare lontano. E poi decidono di tornare.
Segnaliamo che mercoledì, 8 dicembre, a Bologna, alla Libreria Irnerio, in via Irnerio 27, alle ore 11, Viorel Boldis presenterà e leggerà il libro, insieme a Rita Monticelli, docente di Lingue e Letterature Straniere Moderne dell'Università di Bologna, e a Fulvio Pezzarossa, docente di sociologia della letteratura all’Università di Bologna e fondatore della rivista "Scritture Migranti".
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