mercoledì 2 febbraio 2011

Specchi, amori e Grandi lettori

Vi ricordate, qualche giorno fa, il post intitolato Cesare e i Grandi Lettori? Parlava della gara di lettura “Libri in vetta. La scalata dei grandi lettori” organizzata alla Biblioteca Marazza per quegli strani esseri umani che non sono più bambini, ma nemmeno adulti; e tuttavia, come lettori, sono già, a tutti gli effetti, Grandi.
E vi ricordate il post intitolato Quando a vincere sono le storie..., in cui, fra le tante altre cose, si parlava  di Il libro selvaggio di Juan Villoro?
Beh, questo post nasce da una contaminazione fra i due.
Perché, leggendo il romanzo di Villoro ci siamo imbattuti in un brano seducente, in cui si parla di libri, lettura, scoperte, specchi, incontri, pensieri, finestre, idee, mezzi di trasporto, begli occhi, amori e, sì, Grandi lettori.
Che alla Biblioteca Marazza lo conoscessero già, per intitolare così la loro gara di libri?
Chi lo sa? Battete un colpo, se è cosi, voi di Borgomanero!
Intanto, noi ora ve lo proponiamo, mentre ce ne stiamo a riflettere sugli scambi segreti che avvengono fra le cose, la maggior parte delle volte senza che nemmeno ce ne si accorga.

Mi guardò con grande attenzione, come se fossi un pesce difficile da individuare sul fondo di un acquario, e a voce bassa, ma intensa, mi disse: «Sai cosa credo?»
«No.»
«I libri ormai ti hanno letto.»
«Cosa significa?»
«C'è gente convinta di capire un libro per il semplice fatto di saperlo leggere. Ti ho già detto che i libri sono come gli specchi: ciascuno ci vede quello che ha in testa. Il problema è che scopri quello che hai dentro solamente quando leggi il libro giusto. I libri sono specchi indiscreti e temerari: ti fanno uscire le idee più originali, stimolano idee che non sapevi di avere. Quando non leggi, quelle idee rimangono chiuse nella tua testa. Non servono a niente.»
«Nei libri imparo anche cose che non mi vengono in mente», dissi.
«Certo, uno specchio magico è anche una finestra: ci vedi le tue idee, ma anche altre cose, conosci idee altrui e viaggi in mondi diversi. Un libro è il miglior mezzo di trasporto: ti porta lontano, non inquina, arriva puntuale, costa poco e non fa mai venire il mal di mare.»
«Ma cos'ho io di speciale, per i libri? Non sono neanche un bravo studente.»
«Caro Juan, non è necessario essere molto studiosi per diventare grandi lettori. I miei libri sentono che li puoi amare come nessuno li ha mai amati e che puoi condividerli con qualcuno cui vuoi molto bene, come la ragazza della farmacia che ha occhi così belli.» 

2 commenti:

Eleonora Bellini ha detto...

Cari Topi, no, non conoscevamo il libro (nemmeno la nostra bibliotecaria enciclopedica Daniela)e non lo abbiamo in biblioteca. Adesso ce lo procureremo, anche perché la copertina raffigura dorsi di antichi libri molto simili a quelli dei nostri antichi libri. Abbiamo inaugurato la scalata dei grandi lettori l'11 settembre 2009 (ho controllato il file con poliziesca acribia) con queste parole-invito:"Libri in vetta. La scalata dei grandi lettori.
Quest’anno la gara di lettura scombina le carte: non si tratta più di usare i libri per vincere un premio, ma di porre i libri stessi come premio. Si parte da un libro da brivido, come si addice all’autunno, Storie di fantasmi; chi supererà la prima prova (prevista per metà dicembre) avrà diritto ad un secondo libro e chi supererà la seconda prova (in febbraio) si guadagnerà il terzo libro. Dopo l’ultima prova (in aprile) i vincitori conquisteranno la vetta dei libri e un buono da spendere in libreria.Partecipare? Non è obbligatorio. E non è obbligatorio farlo con l’intera classe."
Si tratta quindi solo di una coincidenza felice, di una bella sorpresa. Forse perché le strade "giuste" prima o poi si incontrano. Buon lavoro!

Topipittori ha detto...

Beh, cara Eleonora, è una vera coincidenza. E vedrete che leggendo il libro ne troverete altre...