È bello andare a Sàrmede. E non solo per il prosecco e per i vicini, buzzatiani boschi del Cansiglio.
Da tre anni ci invitano a incontrare in una serata gli allievi dei corsi estivi. Di questi corsi ci piace l’atmosfera informale e scanzonata, da “vacanza attiva”, che favorisce un apprendimento per niente faticoso, un confronto costruttivo con gli illustratori-insegnanti e con gli altri aspiranti illustratori.
La parte più interessante delle nostre visite a Sàrmede non è l’occasione di incontro formale: la presentazione della casa editrice il giovedì sera nella grande sala al secondo piano della sede municipale. Questa presentazione è in genere un racconto che si dipana, fra il goffo e l’imbarazzato, lungo lo spartiacque sottile fra distacco e autocelebrazione.
Quest’anno, per la prima volta, ci sono stati meno imbarazzi e più vivacità: invece di lasciarci parlare, Monica e Ketty ci hanno intervistato, costringendoci a sviscerare, abbastanza in profondità, aspetti del nostro fare dei quali non avremmo parlato ma che, visto il risultato, erano in tutta evidenza particolarmente significativi per i presenti. Quindi, grazie a Monica e Ketty per l’intelligente innovazione. E a Manuela per la raffica di domande.
Dicevamo, dunque, che la parte più interessante non è questo incontro ufficiale, ma la mattinata del venerdì, che dedichiamo alla visita alle sedi dei corsi. In queste aule prese a prestito (in attesa che si inauguri, il prossimo anno, la tanto agognata sede della Fondazione), abbiamo incontrato quest’anno una quarantina di aspiranti illustratrici (dove sono finiti i maschi?) al lavoro sotto la guida di Giovanni Manna e Linda Wolfsgruber.
Leo, Ketty, Monica e gli altri “sàrmediani” sono giustamente orgogliosi dei successi ottenuti dai loro allievi. Alcuni di loro hanno lavorato anche con noi: Anna Castagnoli, Violeta Lopiz, Simone Rea, Valerio Vidali.
Naturalmente, nessuno può mancare all’inaugurazione della 29° Mostra, il prossimo 22 ottobre. Tutti i dettagli li trovate qui.
Da tre anni ci invitano a incontrare in una serata gli allievi dei corsi estivi. Di questi corsi ci piace l’atmosfera informale e scanzonata, da “vacanza attiva”, che favorisce un apprendimento per niente faticoso, un confronto costruttivo con gli illustratori-insegnanti e con gli altri aspiranti illustratori.
La parte più interessante delle nostre visite a Sàrmede non è l’occasione di incontro formale: la presentazione della casa editrice il giovedì sera nella grande sala al secondo piano della sede municipale. Questa presentazione è in genere un racconto che si dipana, fra il goffo e l’imbarazzato, lungo lo spartiacque sottile fra distacco e autocelebrazione.
Quest’anno, per la prima volta, ci sono stati meno imbarazzi e più vivacità: invece di lasciarci parlare, Monica e Ketty ci hanno intervistato, costringendoci a sviscerare, abbastanza in profondità, aspetti del nostro fare dei quali non avremmo parlato ma che, visto il risultato, erano in tutta evidenza particolarmente significativi per i presenti. Quindi, grazie a Monica e Ketty per l’intelligente innovazione. E a Manuela per la raffica di domande.
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Allieve del corso di acquerello |
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Giovanni Manna con un'allieva |
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Linda Wolfsgruber con una sua allieva osservano inorridite un editore che mette le mani sulle illustrazioni |
Ma al di là del successo professionale degli allievi più dotati, determinati e fortunati, crediamo che il connotato fondamentale – anzi, fondativo – della scuola di Sarmede sia da cercare nell’idea da cui la scuola è nata, prima come riunione informale di illustratori intorno alla figura carismatica di Stepan Zavrel, poi in forma via via più strutturata: la consapevolezza del fatto che l’illustratore – animale per natura solitario – non possa essere solo, non possa fare a meno di alimentare il proprio talento attraverso la relazione con gli altri illustratori. Una relazione non solo pedagogica o didattica, ma anche e semplicemente umana.
Naturalmente, nessuno può mancare all’inaugurazione della 29° Mostra, il prossimo 22 ottobre. Tutti i dettagli li trovate qui.
2 commenti:
Vi giriamo il commento di Anna Castagnoli che per un inspiegabile problema informatico non riesce a scrivere su Blogger. Ecco il messaggio:
Io ero stata a Sarmede quando Sarmede era 1 solo corso, tenuto da Stepan Zavrel. Avevo 20 anni! Poi per altri 10 ho messo da parte l'illustrazione, ma quel corso non l'ho mai dimenticato, così come le cene a casa Di Zavrel, la sua fede piena di magia (me lo ricordo mentre gettava del vino nel fuoco, dicendo: "agli dèi", e noi intorno, nel buio, come adepti), il suo carisma che respingeva e attraeva insieme, la sua casa, uscita da un libro di fiabe russo, i suoi insegamenti preziosi... E' così bello che 20 anni dopo, l'illustrazione sia ancora viva a Sarmede.
Eheh vi ringrazio per il ricordo della mia logorroica e spero non troppo fastidiosa sequela di domande^^ vorrei ci fossero sempre più occasioni di incontri come questi che, per chi come me si affaccia in questo mondo con occhi nuovi, sono utili esperienze per capire e conoscere. Troppo poco si sa sull'illustrazione e chi fa illustrazione e cosa c'è dietro. Per questo vi ringrazio ancora della vostra disponibilità e pazienza. Naturalmente un saluto sarà doveroso alla prossima Fiera del libro a Bologna!^__^ Ancora complimenti per il lavoro appassionato e sincero! un abbraccio
manuela
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