giovedì 6 ottobre 2011

Un editore “normale” alla corte dei libri d’artista

Dalla Francia ci è arrivato questo foto-reportage che ci proietta nel mondo parallelo dei libri d’artista e che volentieri pubblichiamo.


[di Luca Notari]
Dal 29 settembre al 2 ottobre 2011, in rappresentanza delle Editions Notari, ho partecipato, con un’altra dozzina di editori, alla seconda edizione del “Salon du livre d’artistes et de la création éditoriale” a Lucinges, villaggio di collina nell’Alta Savoia, a meno di mezz’ora da Ginevra. Ci eravamo già stati l’anno scorso, e ci siamo ritornati volentieri anche quest’anno, invitati dal comune.
Da tre anni circa a questa parte, qui sta nascendo, insieme al salone, anche un museo del libro d’artista, che sarà ospitato nello château locale, al termine di lavori di ristrutturazione e adattamento. Nel frattempo il comune vi organizza periodicamente esposizioni di artisti che realizzano libri.
Uno scorcio del Salon du livre d'artistes
et de la création éditoriale a Lucinges
Libri da guardare e da toccare (però con i guanti)
Viene da chiedersi perché mai proprio in questo posto francamente sconosciuto e dimenticato da Dio accada tutto questo. Cosa fa nascere proprio quassù l’interesse per la bilbiofilia, per i libri-oggetto e i libri illustrati? La risposta ha un nome e un cognome: Michel Butor, l’uomo da duemila libri, come alcuni lo hanno ribattezzato. Questo celebre scrittore francese ha appena compiuto 85 anni e, da quando ha smesso di scrivere romanzi, cioè dall’inizio degli anni Sessanta, si è dedicato quasi esclusivamente a collaborazioni con artisti di ogni formazione: pittori, scultori, disegnatori, incisori, fotografi, musicisti… Queste collaborazioni, infinite e variatissime, sono diventate per lui una vera passione e una fonte di stimolo intellettuale.

Michel Butor (a destra) con gli artisti inviati a esporre
quest'anno a Lucinges: Anne Walker e Bertrand Dorny
In realtà, Butor di libri ne ha pubblicati ben più di duemila, se al conto dei libri “quasi normali” si aggiungono anche quelli a tiratura limitatissima (a volte persino solo 2 o 3 esemplari) dipinti a mano dagli artisti e da lui spesso manoscritti. Al Salon di Lucinges se ne possono vedere (e acquistare) parecchi: praticamente tutti gli editori presenti hanno lavorato almeno una volta con Michel Butor e svariati artisti per realizzare piccoli e grandi tesori.
Fra i libri di Michel Butor in mostra, quello fresco di stampa
con le illustrazioni di Martine Jacquemet, un'artista locale... 
... quelli realizzati da Olivier Delhoume con un interessante buco
a forma di figura umana che lo attraversa completamente...



... e quelli realizzati da Colette Deblé decorando i vassoietti da pasticceria.



Ma questo non è solo un “Festival Butor”. A Lucinges convergono editori di libri d’artista da tutta Europa. Fra questi anche una piccola rappresentanza italiana, con Lumacagolosa, da Villanova di Bagnacavallo, creata dal fotografo Daniele Ferroni, e Pulcinoelefante da Osnago: la ormai celeberrima e vitalissima creatura di Alberto Casiraghy.




Tre anni fa, Michel Butor, che vive a Lucinges da più di vent’anni, ha deciso di donare al comune un centinaio di suoi libri realizzati in collaborazione con artisti e avviare così l’avventura del museo. Da questa donazione, la prima esposizione, Cent livres d’artistes avec Michel Butor, nel 2009. L’anno scorso sono stati invitati a esporre al "castello" Catherine e Axel Ernst, una coppia di artisti ginevrini che hanno realizzato diversi libri con Michel Butor, fra i quali questo e questo per la nostra casa editrice. Grazie a Catherine e Axel, anche noi siamo stati invitati, pur non essendo propriamente editori di libri d’artista. Certo, ogni tanto ci piace realizzare delle edizioni “di testa”, arricchite da opere originali, e abbiamo quattro titoli di Michel Butor nel nostro catalogo. 




Alcune delle edizioni di testa realizzate da Notari
Mi illudo che basti questo a rendere tollerabile la presenza di un editore normale come me in mezzo a questi straordinari editori-artigiani-artisti del libro.


(Potete vedere le foto che ci ha inviato Luca sulla nostra Pagina Facebook)

1 commento:

cinzia ruggieri ha detto...

Che racconto interessante.I libri d'artista danno dipendenza,una volta che capisci quante possibilità ci sono,praticamente infinite,sei perduto.Come collezionista,eventualmente,ma soprattutto come autore.E poi Michel Butor,che di storie all'infinito se ne intende,mi fa morire dalla curiosità.Storia bellissima anche la sua,che lusso invecchiare così! Grazie ai Topi per avermi fatto scoprire questo luogo magico e nascosto.