venerdì 23 dicembre 2011

E tutto è Natale scrupolosamente

Il Babau, Dino Buzzati, 1971, pastello su carta, 20 x 28 cm

La saponetta

Tu pensavi che cosa mi regalerà
finalmente è venuto Natale
eccomi qui alla porta, e tutto
è Natale scrupolosamente
l'esatto sogno dei bambini
col gelo col grigio col vento
che fa turbinare quei cosi
di ghiaccio e di neve e le famiglie
che si chiudono come valve
tram fermi automobili poche
eccomi qui da te col regalo
io che te lo avevo promesso
ciao ciao ho avuto la forza
di arrivare fin qui se non altro.
Ma dico: quando l’avrai consumato
e resterà un fogliettino
un fagiolo un cece un nulla
e ti scivolerà fra le dita
precipitando giù nel lavandino
dico, amore, per un istante almeno
ti ricorderai di me?

Quella che avete appena letto è una poesia di Dino Buzzati (tratta da Le poesie, Neri Pozza 1982). Varrebbe sempre la pena di tenere presente che il Natale è una festa ambivalente, giusto per non appiattirsi sulla sua immagine più televisiva, irrimediabilmente bianca rossa e oro, perfetta per vendere panettoni e carte telefoniche, ma alla lunga piuttosto tediosa, opprimente.
Trovo che questa poesia sia piena di vere raffinatezze natalizie:

... l’esatto sogno dei bambini
col gelo col grigio col vento...

... e le famiglie
che si chiudono come valve
tram fermi automobili poche...

Il Babau, Dino Buzzati, 1967, acrilico su tela 119 x 80 cm

Ve la propongo insieme ad alcune immagini e a una bellissima storia dipinta di Buzzati, dedicate al celebre Babau.
Posso spiegarvi perché associo queste immagini a questo periodo.
Perché anche quella qui rappresentata è una notte ed è una notte di avvento.
Perché vi regna un'atmosfera che nasce dalla compresenza di buio e luce, che è una delle caratteristiche simboliche di questa festa.
Perché ci ricorda che i racconti, i miti, i simboli (che si sia o no religiosi), sono dotati di voci che, come poche altre, sanno raggiungerci, toccarci, rapirci.
Perché le parole che strisciano negli interstizi di queste immagini invernali raccontano di un essere che penetra, non visto, nelle case dove i bambini dormono:

QUANDO sui terrapieni notturni vanno i treni vanno vanno
ALLORA librandosi a mezz'aria il BABAU entra nei sogni dei bambini
ma i micidiali cretini gli hanno dato la caccia.
Poi DIO MIO DIO MIO, CHE COSA ABBIAMO FATTO!

In Le notti difficili, nella storia scritta che Buzzati dedica al Babau ucciso, si legge:

Era molto più delicato e tenero di quanto si credesse. Era fatto di quell’impalpabile sostanza che volgarmente si chiama favola o illusione: anche se vero.

Con il suo vellutato, baleniforme Babau, Buzzati ci ammonisce severemente a non ammazzare le storie di luce e ombra che i bambini amano, di cui è fatto il loro immaginario e di cui hanno tanto bisogno. Diamogli retta.

Il Babau, Dino Buzzati, 1969, acrilico su tela 40 x 30 cm

5 commenti:

aliciabaladan@gmail.com ha detto...

troppo troppo bravo Buzzati! grazie topi per questo bellissimo post! Aùg!

gianlorenzo ingrami ha detto...

bellissimo! grazie per questa perla, buone feste a tutti!

Benedetta ha detto...

meglio un nero babau che un rubicondo vecchio panzone che gira di notte cercando i bambini, c'è un che di sacro che il babau preserva e babbo natale uccide.
Buon Natale, quello vero!

serena ha detto...

bellissimo, questo è un gran regalo di Natale !

simoff ha detto...

grazie per questa nota fuori del coro (esterno) e piena della poesia (interna) che molti di noi conservano con amore e difendono con accanimento.
Felice Natale a tutti i topi pittori....con affetto