Laboratorio Blu. |
Laboratorio Blu. |
Anzitutto vorrei che parlaste di questo nome affettuoso: Bradipo.
Il nome è preso a prestito da Adagio adagio dice il bradipo di Eric Carle. Al giaguaro, che lo accusa di essere pigro, risponde:
Cincischio, non mi agito e vado lemme lemme.
E sono pure flemmatico, disteso e imperturbabile,
placido e impassibile, mansueto, ciondolone,
serafico, posapiano: insomma … bradipesco!
Sono calmo e rilassato e amo vivere in pace.
Ma non sono affatto pigro!
È un invito a rallentare, a osservare, a prendere tempo ma anche a vedere le cose da un altro punto di vista (il bradipo guarda il mondo a testa in giù).
Un invito fatto ai bambini, ma soprattutto agli adulti che stanno insieme a loro, per sollecitarli a entrare in sintonia con i tempi rallentati dilatati e reiterativi dei bimbi. Nel nostro logo, realizzato da Flavia Ruotolo, il testo interrotto invita a cambiare ritmo di lettura; i colori e il font sobri prendono le distanze dalla comunicazione commerciale rivolta ai bambini, spesso “gridata” o forzatamente “buffa”.
Laboratorio Forme sottosopra: il punto di vista del bradipo. |
Sul vostro sito si legge: Libreria per ragazzi e spazio per la cultura dell'infanzia. Cosa significa "cultura dell'infanzia" e oltre ai libri, cosa la veicola e promuove nel vostro spazio?
C'è una resistenza a parlare di cultura quando si tratta di progetti rivolti all'infanzia. Questo crea una barriera e una gerarchia pericolose tra il mondo dell'infanzia e la cultura con la C maiuscola, rivolta agli adulti. Senza nulla togliere alle specificità che le attività rivolte ai bambini richiedono, fare “cultura per l'infanzia” significa dare alle proposte per i bambini la continuità, l'attenzione, lo spessore e la dignità culturale che meritano, che si tratti di libri o di laboratori. La nostra sede non è grande. Per esigenze di spazio, e soprattutto per evitare un accumulo fine a se stesso, offriamo una selezione di libri e giocattoli di qualità, che si alternano sugli scaffali. Lo spazio del laboratorio è in continua trasformazione (aiutate da Flavia e dai suoi Bee tables). Per ogni proposta è pensato un allestimento specifico.
Laboratorio Esplorazioni sonore. |
Che tipo di reazione suscitano le vostre scelte?
Un aneddoto: «Vorrei delle costruzioni per una bambina di due anni, mia nipote», mi chiede una signora di aspetto raffinato. Le mostro delle costruzioni in legno colorato, in legno naturale e in cartone: il tipo di giochi che si trovano da noi.
«Belle, ma lei ha già cominciato con Hallo Kitty, non so se può tornare indietro» replica, un po' mortificata. Nella cultura corrente per l’infanzia, la plastica colorata evidentemente è molto avanti. Per quella che è la nostra esperienza, invece, è possibile “tornare indietro”. I bambini sono affascinati dai libri, dai giocattoli e dai materiali di qualità. Ci mettono un attimo ad apprezzarli e utilizzarli.
Albi illustrati sempre in primo piano nelle attività laboratoriali, |
Come mai avete deciso di aprire questo spazio e con quali propositi? Qual è la cosa più importante che, a vostro avviso, offrite ai bambini?
Due di noi sono state laboratoriste “nomadi” per molti anni, entrambe senza patente. Trolley pieni di libri e materiali per proporre laboratori in biblioteche e scuole. Il progetto Bradipo è la naturale conseguenza di questa esperienza, il desiderio di ospitare e accogliere i bambini in uno spazio nostro che vuole essere anche un punto di riferimento per bambini e genitori, e luogo di scambio per addetti ai lavori. Quel che caratterizza Bradipo, oltre, spero, alla qualità delle proposte, sono i tempi. Di un laboratorio diciamo sempre che sappiamo quando comincia, ma non quando finisce. Ogni bambino deve poter trovare il proprio tempo, giocare per dieci minuti o due ore. Può sembrare scontato, non lo è. I committenti (e spesso i genitori) sono abituati a ragionare in termini di ore, senza capire che il grosso del lavoro in un laboratorio sta nella progettazione e nella preparazione. È una pratica, però, che una volta sperimentata viene apprezzata.
Laboratorio Punti. |
I nostri laboratori, che chiamiamo slow lab per la questione tempo di cui sopra, toccano aree diverse: la polisensorialità, il visivo, il sonoro, la poesia, la natura. Spesso sono legati a libri e albi illustrati.
Per quanto si possa discutere sull'opportunità di registrare il Metodo Munari, la formazione rigorosa dell'associazione e la conoscenza del lavoro di Munari resta imprescindibile.
Un laboratorio è un dispositivo che schiude domande a cui non c'è una risposta sola. Il lavoro di progettazione e preparazione è fondamentale: scelta dei materiali, allestimento, modalità di avvio… Una volta partito il laboratorio, l'operatore passa sullo sfondo. Il suo compito è osservare, supportare, tenere le fila di ciò che accade, senza intervenire nel processo creativo, se non con suggerimenti tecnici. Infine, è importante il momento della restituzione in cui si osservano insieme le soluzioni emerse così che le idee circolino. Decisamente qualcosa di diverso dal fare un “lavoretto”, termine purtroppo ancora in uso.
Laboratorio Lupus in fabula. |
Atelieriste, laboratoriste... già il fatto che non ci sia un termine per definire il nostro lavoro è significativo. Impossibile fare le due cose contemporaneamente. Però noi bradipe siamo in tre e una di noi ha l'anima della libraia. Per quanto riguarda le altre due, l'esperienza ci ha portato a lavorare molto con i libri, a leggerli e rileggerli a, e con, i bambini, a sfogliarli, insomma, a conoscerli. Non so come ce la caveremmo in una grande libreria di catena, ma certo conosciamo uno per uno i libri che proponiamo.
(!. continua giovedì, 23 febbraio)
Disegni prodotti durante il laboratorio Polvere di scarabocchi. |
3 commenti:
Grazie per questa (mezza) intervista. Avevamo già curiosato nel sito di Bradipo, ci occupiamo anche noi di letture e di laboratori, e ritroviamo le stesse difficoltà. Difficile cambiare le cose, ma forse condividere le esperienze e renderle pubbliche può aiutare.
Le ragazze del Bradipo sono eccezionalmente brave: giovani donne imprenditrici, in un momento generale di difficoltà. Coraggiose, meritano il riconoscimento e il successo per amore, competenza, capacità, fantasia e professionalità.
Articolo molto interessante e immagini stimolanti per chi cerca di fare prodotti interattivi per bambini.
Grazie, aspettiamo la seconda puntata!
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