[Alcuni giorni fa, ci è arrivato un lussuosissimo invito (in cartoncino, con intarsi), da parte di Massimo Caccia per informarci di un evento, Metri d'arte, di cui è stato protagonista insieme ad altri due artisti, nientemeno che a Parigi. Per la precisione, a place des Vosges alla galerie Nikki Diana Marquardt. Sul cartoncino, nascosto dietro la sagoma di un busto femminile, spunta un branco di pesci. Uno di loro è rosso e va in senso opposto agli altri. Drin drin, squilla il telefono di Massimo Caccia. Siamo noi. "Il sogno," ci spiega, paziente, "è un pesce che si muove controcorrente. Non si conosce il suo destino ma ci si concentra sulla sua scelta." Ecco, va bene. Allora visto che sei così bravo a spiegare, ci scrivi una cosa per il nostro blog, su questi pesci parigini?]
[di Massimo Caccia]
Seguire una linea.
Quando guido faccio sempre le stesse strade.
La sensazione è particolare, un po' come essere a casa, una casa con le ruote.
Dentro mi sento al sicuro.
Certo ci sono altre macchine, semafori, pedoni e vigili, ma sono protetto, se piove non mi bagno, se sbando mi fermo contro il guard rail e parte l'airbag.
Oggi provo una strada nuova.
Drin... Al telefono una voce che non conosco mi dice di appartenere a Stefano di Trivioquadrivio.
Mi propone di far parte di un ristretto numero di artisti che saranno sottoposti a una selezione, i prescelti dovranno fare un workshop e partorire delle idee per dei tessuti.
Il mio pensiero piú o meno recita: “Mmmmh... cos'è sta roba?”
Naturalmente prendo tempo.
La notte sogno di far colazione su una tovaglia con i miei disegni e quando la tazza del caffè si rovescia, mi sveglio tutto sudato.
Quella successiva, nel sogno vago nudo alla ricerca impossibile di un paio di boxer con su i miei disegni... per fortuna non li trovo.
Mi sveglio, chiamo Stefano e dico che va bene... farò la selezione.
Qualche giorno dopo, suona il telefono e mentre il mio cervello pensa: “Fai che non mi abbiano scelt....”, “Ti hanno scelto!”.
Avendo deciso d'intraprendere l'attività dello stereotipo dell'artista che vive in mansarda con la sua barba e non esce mai di casa, soltanto l'idea di un workshop mi preoccupa.
Ma ormai è troppo tardi.
Scopro che il tutto si svolgerà ad Alba e allora mi dico che, male che vada, mangerò e berrò molto bene.
L'azienda che mi ha scelto è Miroglio.
Guardo su wikipedia e mi sento un po' meno ignorante... solo un pò.
Stefano Arienti e Maggie Cardelus, gli altri artisti.
Guardo su wikipedia.
1: i designer visitano gli studi degli artisti
Suona il citofono. Sono arrivati... apro la porta... entrano 13 persone: un uomo e 12 donne.
Di solito è un miracolo se riesco a farne entrare una.
Li faccio accomodare. Sul pavimento, perché non ho abbastanza sedie.
Sono tutti molto simpatici e si siedono.
Dico qualche sciocchezza sui miei lavori, faccio un po' il buffone e il tempo vola.
Forse qualcuno s'addormenta.
Saluti.
2: workshop
Il tema sarà Il Sogno.
Penso al sogno dei boxer.
Lavorerò con Eloisa e Ilaria.
Si comincia, ma prima un giro in stamperia a seguire tutti i processi della filiera.
Bello. Un tuffo in un mondo sconosciuto.
L'organizzazione è perfetta.
Carlo e Gianluca filmano e documentano tutto... mi sento osservato.
Per fortuna hanno super poteri e diventano invisibili.
Mi siedo, non so bene come procedere. Mi viene in mente Man on Wire quando Philippe Petit da ragazzo vede su una rivista il progetto delle Twin Towers e decide che un giorno passerà da una torre all'altra camminando su una fune tesa.
Lì nasce il suo sogno.
Tiriamo una linea che idealmente va da quando un sogno nasce a quando si realizza.
Decidiamo di lavorare su una fase intermedia, quando il sogno non è ancora giunto a compimento.
Ragioniamo sul contenuto e sul modo migliore per trasmetterlo.
Buttiamo giù qualche idea.
Pierluigi ci porta a cena ogni sera in posti particolari dove si mangia molto bene.
Poi tutti a letto.
Il tempo.
Che cosa preziosa.
Uno va a letto tranquillo, il giorno dopo si alza e basta un'occhiata per capire cosa funziona e cosa no... che è tutto da buttare o quasi.
Del primo giorno salviamo un'idea e mentre gli altri gruppi usano colori, tagliano, incollano e sperimentano varie tecniche, penso che le mie designer forse si stanno annoiando.
Comunque procediamo e alla fine dei tre giorni chiudiamo con 2 idee + varianti.
3: presentazione
Il momento della verità.
Sono molto soddisfatto di come abbiamo lavorato in questi giorni. Ma ora ci tocca presentare il tutto a Elena e ai grandi capi Miroglio.
Inizio. La voce trema un po'... faccio due battute.
Ridono.
Se va male posso sempre fare il clown.
Mi sembra vada bene.
Rimetto il naso rosso in tasca.
Guardo le presentazioni di Stefano e Maggie e penso che sono davvero bravi.
Ringraziamo, salutiamo e partiamo.
4: tessuti
Seconda visita in studio.
Questa volta, l'area commerciale che si occuperà di vendere i tessuti.
Una donna e 12 uomini.
Insieme a loro arrivano le prime prove di stampa dei tessuti.
Bene. Sono contento.
5: Parigi
Non ci posso fare niente, è più forte di me, ogni volta che mi avvicino a un aereo immagino i peggiori disastri, così imparo a guardare “indagini ad alta quota”.
Dopo qualche visione catastrofica degna del miglior John Woo, decido di distrarmi e faccio un disegno sul tablet. Purtroppo ho dimenticato nello zaino la penna grafica, che non ho ancora imparato a usare....per non disturbare la robusta signora al mio fianco decido che userò il dito.
Faccio uno sgorbio e poi entriamo in una zona turbolenta.
Svengo.
Sogno d'inseguire John Woo che scappa con i miei boxer.
Atterriamo.
6: allestimento
In galleria fervono i preparativi.
I lavori sono a buon punto e le cose che devo fare sono poche.
Con l'aiuto di Alessandra, Paolo, Stefano, Valeria, Stefania e Fulvio tutto è pronto in men che non si dica.
7: dream inside me
Place des Vosges è proprio bella.
È in una galleria della piazza che si terrà l'evento.
Metri d'arte, il titolo del progetto.
Dream Inside Me, quello della serata dove verranno presentati i tessuti.
In uno spazio scuro una luna gigante illumina tre donne.
Ogni donna è alta quattro metri e indossa un enorme vestito creato con uno dei tessuti dell'artista.
Sotto di esso ogni artista crea il suo piccolo mondo.
Arrivano tutti, si parla, si beve e finisce una bella serata.
Esco, ormai ho imparato la strada per tornare in albergo, ogni sera faccio la stessa.
M'incammino senza pensarci... mi fermo. Quasi quasi provo a cambiare strada.
Presentazione collezione Metri d'arte by Miroglio, Parigi, 2012. Foto Tino Gerbalbo. |
[di Massimo Caccia]
Seguire una linea.
Quando guido faccio sempre le stesse strade.
La sensazione è particolare, un po' come essere a casa, una casa con le ruote.
Dentro mi sento al sicuro.
Certo ci sono altre macchine, semafori, pedoni e vigili, ma sono protetto, se piove non mi bagno, se sbando mi fermo contro il guard rail e parte l'airbag.
Oggi provo una strada nuova.
Drin... Al telefono una voce che non conosco mi dice di appartenere a Stefano di Trivioquadrivio.
Mi propone di far parte di un ristretto numero di artisti che saranno sottoposti a una selezione, i prescelti dovranno fare un workshop e partorire delle idee per dei tessuti.
Il mio pensiero piú o meno recita: “Mmmmh... cos'è sta roba?”
Naturalmente prendo tempo.
Presentazione collezione Metri d'arte by Miroglio, Parigi, 2012. Foto Tino Gerbalbo. |
La notte sogno di far colazione su una tovaglia con i miei disegni e quando la tazza del caffè si rovescia, mi sveglio tutto sudato.
Quella successiva, nel sogno vago nudo alla ricerca impossibile di un paio di boxer con su i miei disegni... per fortuna non li trovo.
Mi sveglio, chiamo Stefano e dico che va bene... farò la selezione.
Qualche giorno dopo, suona il telefono e mentre il mio cervello pensa: “Fai che non mi abbiano scelt....”, “Ti hanno scelto!”.
Avendo deciso d'intraprendere l'attività dello stereotipo dell'artista che vive in mansarda con la sua barba e non esce mai di casa, soltanto l'idea di un workshop mi preoccupa.
Ma ormai è troppo tardi.
Scopro che il tutto si svolgerà ad Alba e allora mi dico che, male che vada, mangerò e berrò molto bene.
L'azienda che mi ha scelto è Miroglio.
Guardo su wikipedia e mi sento un po' meno ignorante... solo un pò.
Stefano Arienti e Maggie Cardelus, gli altri artisti.
Guardo su wikipedia.
Presentazione collezione Metri d'arte by Miroglio, Parigi, 2012. Foto Tino Gerbalbo. |
1: i designer visitano gli studi degli artisti
Suona il citofono. Sono arrivati... apro la porta... entrano 13 persone: un uomo e 12 donne.
Di solito è un miracolo se riesco a farne entrare una.
Li faccio accomodare. Sul pavimento, perché non ho abbastanza sedie.
Sono tutti molto simpatici e si siedono.
Dico qualche sciocchezza sui miei lavori, faccio un po' il buffone e il tempo vola.
Forse qualcuno s'addormenta.
Saluti.
Presentazione collezione Metri d'arte by Miroglio, Parigi, 2012. Foto Tino Gerbalbo. |
Il tema sarà Il Sogno.
Penso al sogno dei boxer.
Lavorerò con Eloisa e Ilaria.
Si comincia, ma prima un giro in stamperia a seguire tutti i processi della filiera.
Bello. Un tuffo in un mondo sconosciuto.
L'organizzazione è perfetta.
Carlo e Gianluca filmano e documentano tutto... mi sento osservato.
Per fortuna hanno super poteri e diventano invisibili.
Mi siedo, non so bene come procedere. Mi viene in mente Man on Wire quando Philippe Petit da ragazzo vede su una rivista il progetto delle Twin Towers e decide che un giorno passerà da una torre all'altra camminando su una fune tesa.
Lì nasce il suo sogno.
Collezione Metri d'arte, by Miroglio, design Massimo Caccia. Foto Giordana Piccinini. |
Tiriamo una linea che idealmente va da quando un sogno nasce a quando si realizza.
Decidiamo di lavorare su una fase intermedia, quando il sogno non è ancora giunto a compimento.
Ragioniamo sul contenuto e sul modo migliore per trasmetterlo.
Buttiamo giù qualche idea.
Pierluigi ci porta a cena ogni sera in posti particolari dove si mangia molto bene.
Poi tutti a letto.
Il tempo.
Che cosa preziosa.
Uno va a letto tranquillo, il giorno dopo si alza e basta un'occhiata per capire cosa funziona e cosa no... che è tutto da buttare o quasi.
Del primo giorno salviamo un'idea e mentre gli altri gruppi usano colori, tagliano, incollano e sperimentano varie tecniche, penso che le mie designer forse si stanno annoiando.
Comunque procediamo e alla fine dei tre giorni chiudiamo con 2 idee + varianti.
Collezione Metri d'arte, by Miroglio, design Massimo Caccia. Foto Tino Gerbalbo. |
3: presentazione
Il momento della verità.
Sono molto soddisfatto di come abbiamo lavorato in questi giorni. Ma ora ci tocca presentare il tutto a Elena e ai grandi capi Miroglio.
Inizio. La voce trema un po'... faccio due battute.
Ridono.
Se va male posso sempre fare il clown.
Mi sembra vada bene.
Rimetto il naso rosso in tasca.
Guardo le presentazioni di Stefano e Maggie e penso che sono davvero bravi.
Ringraziamo, salutiamo e partiamo.
Presentazione collezione Metri d'arte by Miroglio, Parigi, 2012. Foto Tino Gerbalbo. |
Seconda visita in studio.
Questa volta, l'area commerciale che si occuperà di vendere i tessuti.
Una donna e 12 uomini.
Insieme a loro arrivano le prime prove di stampa dei tessuti.
Bene. Sono contento.
Collezione Metri d'arte, by Miroglio, design Massimo Caccia. Foto Giordana Piccinini. |
Non ci posso fare niente, è più forte di me, ogni volta che mi avvicino a un aereo immagino i peggiori disastri, così imparo a guardare “indagini ad alta quota”.
Dopo qualche visione catastrofica degna del miglior John Woo, decido di distrarmi e faccio un disegno sul tablet. Purtroppo ho dimenticato nello zaino la penna grafica, che non ho ancora imparato a usare....per non disturbare la robusta signora al mio fianco decido che userò il dito.
Faccio uno sgorbio e poi entriamo in una zona turbolenta.
Svengo.
Sogno d'inseguire John Woo che scappa con i miei boxer.
Atterriamo.
Collezione Metri d'arte, by Miroglio, design Massimo Caccia. Foto Giordana Piccinini. |
6: allestimento
In galleria fervono i preparativi.
I lavori sono a buon punto e le cose che devo fare sono poche.
Con l'aiuto di Alessandra, Paolo, Stefano, Valeria, Stefania e Fulvio tutto è pronto in men che non si dica.
Presentazione collezione Metri d'arte by Miroglio, Parigi, 2012. Foto Tino Gerbalbo |
Place des Vosges è proprio bella.
È in una galleria della piazza che si terrà l'evento.
Metri d'arte, il titolo del progetto.
Dream Inside Me, quello della serata dove verranno presentati i tessuti.
In uno spazio scuro una luna gigante illumina tre donne.
Ogni donna è alta quattro metri e indossa un enorme vestito creato con uno dei tessuti dell'artista.
Sotto di esso ogni artista crea il suo piccolo mondo.
Arrivano tutti, si parla, si beve e finisce una bella serata.
Esco, ormai ho imparato la strada per tornare in albergo, ogni sera faccio la stessa.
M'incammino senza pensarci... mi fermo. Quasi quasi provo a cambiare strada.
2 commenti:
Che meraviglia il percorso creativo ;D! Stupenda l'idea del pesce controcorrente e del bicchiere in bilico! Ho riconosciuto Ilaria T. nella foto di Giordana...
Adoro Topipittori, adesso che ho scoperto il vostro blog mi dovrete sopportare ;D!
Molto interessante il video. Lavorare in gruppo e lo scambio delle varie maestrie è veramente bellissimo e ti fa crescere professionalmente in un lampo. Bello a anche il pensiero di "trasmettere l'idea materica del fare"...
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